I nostri valorosi caduti

I nostri valorosi caduti "Le grandi barbe della 9ª compagnia,,E' il titolo di un romanzo, o per dir meglio, la traduzione di un titolo. In francese, — perchè il romanzo 6 francese, di Arnould Gulopin, — suona Las Poilus de la 9.c. Jfi sembra clic <t gran barba » messo a rendere in italiano la paiola a poilu » èi adatti abbastanza bene. Chi siano d « poilus », o le « grandi barbe » è appena necessario ricordale. Sono i soldati che si trovano al fronte, e preferibilmente., vengono denominati cosi i richiamati ed i veterani. Per quanto il rasoio eia un oggetto di prima necessità e di facile uso, c quantunque anche al ftonte non sia impossibile trovare barbieri, avviene assai comunemente che il 'tempo c l'agio di radersi o di farsi radere mancini cù soldato. Le granate e le fucilate «ia scansare o da spedire non concedono grandi distrazioni. Tju barba così, abbandonata a se stessa, appiofitta per allungarsi c stendeisi, e per occupare e divorare le guancie solitamente più nitide e liscie. Il soldato cos'i diventa un « poilu ». La barba vale per lui... uno stato di servizio. « Los Poilus de la 9.e » — è •facile immaginarlo — è un romanzo di guerra. Diciamolo subito: Fra i tanti che la guerra ha fatto fiorire, questo è certamente il migliore. Sente la fretta della composizione, è vero, è iutt'altro che. accurato nella scrittura, contiene qualche episodio che soverchia e sovrabbonda, ma ha una primissima qualità: sa farsi comprendere sincero. La guerra, del resto, Arnould Galopin, l'ha seguila,-conosciuta, combattuta, e come soldato e conio giornalista. Il quadro che egli ne i'a — o per dir meglio serie di schizzi che quadro — lo si sente fedele. W la vita del campo, e della trincea, la battaglia colte sul vivo, notata rapidamente sul taccuino da un corrispondente di guerra, e ganze, soldatesco quasi, ha però una nervosità, una sincerità che toccano. Quando non si ha il tempo di rigirare e ili lambiccare periodi, si resta meglio incatenati al pròprio soggetto, è più difficile divagare ed intessere alla verità oziosi fregi. « Le glandi barbe della nona eompa- più ufficiali e soldati dell'esercito angloindiano — fanno alle fucilate, si danno ad inseguire tribù ribelli, cosi come se fossero impegnati ad una partita di football o si accingessero ad una caccia alla tigre. Il suo Dick, della Lir/tiL that {idioti, che cieco si :fa condurre sotto Ondurmann al campo di Gordon, stretto dai ribelli di Araby Pascià, vuole, poiché non può più vedere la guerra, almeno sentirla, respirarne l'odore, e l'acre odore della polvere ancora lo rimescola tutto e lo fa rivivere. Niente di tutto questo in Arnould Galopin: uè quadri epici, nò analisi di caratteri, nò considerazioni strategiche, nè tesi sociali ed umanitarie : egli ci dà la guerra, con tutti i suoi orrori e tutti i suoi spaventi sia pure, ma vista traverso una lento di filosofica gaiezza, che sa prendere alla meglio anche le cose peggiori, la guerra tiaveiso il temperamento facilmente burlevole, motteggiatore e monellesco del buon popolano di Parigi, il quale è e sarà sempre un inai te i-abile ed incorreggibile Gavrochc. Il parigino, l'uomo che non si stupisce di nulla ma che a tutto si interessa e che tutto commenta con uno scherzo, il curioso maniaco che nel '70 non ristava dall'oriampicaisi su LMontmartre per contemplare le vicende dell'assedio e dei com battimenti; il parigino assiste, alla guer ra come uno spettatore ad. uno spettacolo. Quando u Parigi vennero i tuube a gittar bombe, il primo moto generale, quasi impulsivo fu quello di correr ino ri in strada a vedere. Appunto, le « grandi barbe » dell: nona compagnia sono in massima parte parigini, grandi monelli fatti per la ce lia ed adoratori della novità. Anche quando la vita della trincea è più dura, ed anche quando si debbono stringere i gnia » non ha nulla a che vedere con nessuno dei romanzi famosi che hanno la guerra per sfondo o per tema principale. ìVietor Hugo, Sthcndal, Tolstoi. ErcUmann-Chatrian, Zola, Ptudyaid Kipling, | cinturini e si ha fame perchè si è « dato Io stile, attrettato, senza ole-ì rondo a tutte le scatole di scimmia conservata » (le scatole militari di carne) il frizzo non perde mai il suo diritto. it Noi siamo qui in fondo alla triti eea »,• dice uno dei poilu « un po' come sulla zatteraccia della Meditila; con questa differenza che oltre al non aver nulla da metterci dentro, non abbiamo nemmeno/ la zattera, e .siain tuffati nell'acqua schifa fino al ginocchio. Se dura ancora a piovere, ce l'avremo alla cintola, e allora sarà un bel semicupo I ». 11 gergo parigino, pittoresco ed intra ciascuno di questi ha trattato la guerra ducibilc, dà anche più sapore ai dialoeecoudo uno speciale punto di vista, j gì» — sempre vivacissimi — ed alle osVietor Hugo nell'episodio di Vaterloo.J scrvazioni, spesso impensate e gustose: nei Miserabili, l'ha rappresentata epicaj I «poilus» — i « poilus ,> parigini, ed eroica. .Nella Chartreuse de Parme.) non chiamano mai nessuna cosa col suo Stheudal, che pure, mette in iscena Wa-1 nomo. Tutto, per loro; si trasfigura e si térlbo, ce la ri ip hi gè solo per quel tanto ! colora con nomi e parole speciali, ed essi che può essere compreso e veduto da un! non vivono che tra iperboli e traslati, singolo oscuro soldato a cui naturalmen- : Hanno trasportato al campo il linguagto sfuggono i grandi movimenti di mas-jgio curioso dei sobborghi e qui l'hanno se, gli obbiettivi ed i risultati immedia-j ancora arricchito. La lingua del popolo ti. .« Iv stata davvero una grande bai-; non è come quella dei dizionarii: non taglia?» si chiede il personaggio di] finisce mai di accrescersi. Sthendul, dubbioso e stupito alla fine della fatalo giornata che ha segnato il crollo di Napoleone. Egli si era battuto, aveva fatto marcie e contipmarcie, as-1 « noti compromettersi coi datteri» — salti e parafe, e non aveva capito nulla.tu mangiare » è a farsi gonfiare il bariTia parentesi, il Waterloo dello Sthen-j letto » — « cogliere al tiro un nemico » e sobriamente espresso come sempre fanno le persone che sentono veramente e fortemente epperò non hanno bisogno di far pompa in gran discorsi del loro sentimento, — è la sola passione che commuova gli animi. La fame e la sete, la trepidazione degli agguati, la pazienza delle attese nelle trincee, le marcio, i bivacehi, la caccia alle spie, i rischi delle audaci spedizioni notturne, le ambulanze, le sale degli ospedali, ecco tutti gli elementi della narrazione. Vi trovorete episodii, ma intreccio nessuno. E così deve, essere. Il vero dramma, così complesso e così vasto — la Guerra — non può essere, frazionato o prestar tenui fili ad un intrico secondario. ila un personaggio c'è sovra gli altri, importantissimo, e che tiene tutto il lavoro e ne forma l'anima: il signor Buon Umore. E' questi che incita ed anima tutti gli altri, questi che commenta, questi che filosofeggia. Nei momenti più critici egli compare, ed ecco, nelle più buie contingenze si vede chiaro... Perito alla gamba, amputato., un palila-, anziché commiserarsi e maledire alla sua sorte, sorridendo si rassegna. « Ero pronto », egli dice « a sacrificarmi pel mio paese... a dargli la mia vita. E' colpa mia, forse, se non ho potuto offrirgli che una gamba? ». Inerte, inchiodato in un letto d'ospedale, un altro, con duo palle nella coscia ed una larga ferita di baionetta al braccio, pur non si lagna del suo stato, e pieno di brio, non appena le forze glie lo consentono scrive oi suoi compagni d'arme allegramente : « Insomma, io sto come uuo che viva di rendita. Non sono in un ospedale ma in una villeggiatura, con caloriferi, luce elettrica, o quell'affare che sapete, all'inglese. Mi pare di abitare un palazzo. Siamo qui in dieci in una camerata dove il pavimento brilla come uno specchio ed ognuno ha il suo letto pitturato di bianco, con boccio d'oro ai piedi ed alla testa. Quanto pi lenzuoli sono più fini che fazzoletti da naso, e ve n'hanno con pizzi ed iniziali. L'e lastico rimbalza che è un piacere. Ed o gnuno ha, pure, per se solo, un bel tavolino da notte di mogano, coi suo in quilino terso da maravigliare... E belle signore vestite di bianco, — se sono bel le, corpo di bacco ! — ci cantano la ninna nanna... » Sul punto di andare al fuoco, PJotin e Jollivet non fanno che scherzare. « A sentirli schiamazzare » osserva un compagno « non si direbbe mai che quei due fra un istante andranno a rischiare la pelle » . C'è un tantino di jattanza in questo buon umore, ma tuttavia fa bene. Perche, — il volume di Arnould GaT lopin ce lo dimostra — il buon umore, anche in guerra e sopratutto in, guerra, è l'ottimo dei compagni, ed ò con lui che i va avanti e cou lui che si vince. ERNESTO RAGAZZONI. I nostri valorosi caduti Giornali e Riviste li<iill.li: ROCCHI, di^fanierla da Genova, suttotencrilc In eloquio a poilu », a berne un sorso » si traduce con « soffiare nella piì va » - - « non arrischiarsi » diventa dal, per la verità e l'umanità delle osservazioni c rimasto ancora unico nella letteratura. Viene Tolstoi. Tolstoi ci dà la guerra si esprime colla perifrasi « mettere nel noto » e a scucire » si dice per « caricare alla baionetta », « colpo di Trafili gar » per « azione importante », « pie- veduta dall'alto e la tratta nei suoi ef-jchiar sodo sullo scatole» per « mangia- fotti sociali. Egli inette in scena sopratutto i capi, Napoleone ed Alessandro, i generali, gli ufficiali: Erckmann e Ch.atrian invece la vedono o ne descrivono re di buon appetito » ed a avere un'idea nella cipolla » per a fare un progetto » e così via. Questa è la lingua parlata dalle «gran gli onori per gli occhi degli umili, della di barbe della nona compagnia », la Ungente del popolo e della campagna. Tigna di Jollivet, detto la Girandola, di celebri autori alsaziaui, finissimi artisti» Plotin, detto la Pancia, di Parigot, di più di ogni altra cosa si impiegano a tuo- [ Martineau i quali senza proprio essere strare! il contrasto fra la vita pacala.Ij protagonisti esclusivi del racconto (pro- A SGELO TORASSO ih soldato eli fanteria. Antonio, da Chivasso, BATTISTA BOCCARDO, ,da Torino, soldato di fanteria, caduto sull'Isonzo VII novembre u. s DOMENICO BOCCI, fanteria. da Torino, soldato di bonaria, rude e serena del cascinaio pacifico e del villaggio oscuro, e quella violenta degli eserciti che un'ambizione, quella di Napoleone I, trascina per l'Europa di battaglia in battaglia, di capitale in capitale. Le grandi figure non fanno che profilarsi rapidamente e passare. Delle gravi questioni per cui i popoli sonò a contesa, appena si accenna per proclamare che l'ideale dell'umanità è nella libertà e nella pace. Al primo piano che cosa ti-: viamo? Sólo figure semplici: un apprendista orologiaio, un maniscalco, un medico di campagna, un trappolatore di talpe, un maestro di scuola e ragazzi e contadini. La visione dolce dei paesaggi tranquilli e della vita domestica, l'odore «ano della terra lavorata ci segue dappertutto e ci dà come la nostalgia di luoghi cari, da lungo abbandonati. Zola, com'è sua natura, eccelle nel descrivere e nel mettere in movimento le masse. L'uomo si perde, è sommerso nella moltitudine, e ben si può dire che nella sua Débaele non è protagonista quegto o quel personaggio, ma l'esercito intero. Quante a Kipling, anglosassone, egli par considerare la guerra niente altro che come uno sport, il più eccitante, il più inebriante di tutti gli sports. I tagonista è l'intera nona compagnia) fi gurano tuttavia come le « grandi barbe'» principali e più segnalate. Non credete però che l'autore vi narri avventure straordinarie o vi inetta in scena prodigiosi eroi ovi conduca per vie irte di difficoltà e di complicazioni ad epiche apoteosi. I « poilus » di Arnould Galopin, se guasooneggiano un po' nel linguaggio come moschettieri di Dumas padre» non sono in realtà che buoni diavoli di soldati che fanno ii loro dovere e le loro vicende non sono per nulla diverse da quelle che possono toccare a qualsiasi soldato. L'autore, che narra in prima persona, e figura auch'pgli tra i poilus, afferma del resto, a bella prima, che non scrive un romanzo. « Confesso umilmente » egli dice, « che non sono un romanziere. Ciò chej racconto, l'ho veduto. Non esagero nulla Poi io sono qui, in certo qual modo, il portavoce di un gruppo di bravi ragazzi i quali non tollererebbero che. per ottenere eft'efti di penna, raccontassi delle panzane. Finita la guerra, si vedrà. Pel momento bisogna lasciarli parlare essi stessi. Vedrete che sono abbastanza eloquenti e non occorre condire le loro parole di spezie... ». L'accento del racconto 'è così, da capo auoi ufficiali ed i suoi soldati — per loia fondo, veridico. L'amore della patria, Le condizioni mentali degli Imperatori d'Austria e d; Germania in una diagnosi dello psichiatra Tamburini Roma, 1, notte. L'illustrò Ds'ehiatru prof. Angusto Tamburini dell'Università di Roma, ha risposto nei lerru,ni seguenti ai quesiti elio gli erano stati j rivolti sullo stalo mentale dell'imperatore Guglielmo a dell'imperatore Francesco Giuseppe. I quesiti erano i seguenti: l.o Sono vetumeiite i due imperatori dei psicopatici e quale è la loro psicopatia? i.o lì' unicamente al loro stato mentale morboso da attribuir» l'immane conflitto? il prof. Tamburini ha cosi risposto: «i.è diagnosi formulate sullo stato psichico del Kaiser germanico sono svariatissime: psicosimaiila depressiva ed eredo-sifllide con segni di paralisi progressiva (Neipper); degenerazione somatica e psichica (Fino): degenerazione neroiiiuna (Beelitefew). epilessia (cabanés), psieosi-paruiioìde (Humiltonj. ecc. Tutte queste diagnosi hanno forse qualche lato di vero, ma assai probabilmente nella loro assoluta rigidezza sono eccessive, perù questo vi e di indubitato nel Kaiser: i residui ili una paralisi cerebrali infantile con la atrofia dei braccio sinistro e un misticismo megalontaniamo per cui si crede destinalo da Dio ad una grande missione, quella di rendere la Germania dominatrice del mondo. « Quanto all'imperatore Francesco Giuseppe n innegabile uno stato di insensibilità morale per cui iia potuto passare sopra tranquillamente a tutte le più strazianti sventure domestiche e non ebbe mai ombra di pietà ì^r le numerose vittime della più crudele politica, fatte massacrare in quasi settant'anni di Regno: o stante la grave età non si può non ammettere tino stato demenziale per lo meno incipiente dovuto alla involuzione oerebrale senile. Alcuni negano l'influenza'.personale, dei due Imperatori, l'uno come impellente l'altro come passivo seguace, considerando che le guerro, specialmente in oggi e come quella attuale non sono catastrofi improvvise determinate dal capriccio individualo e dal volere di una persona, ma sono il risultalo ili forze stòriche che emanano dalla volontà dslle nazioni, tanto ,» vero che la guerra, attualo fu con lungo lavorìo du gran tempo prepurata certo per parte della Germania. -Md se ciò è vero — poiché noni si può negare che nella guerra attuale è l'anima stessa dello Nazioni belligeranti che combatte' con sentimento fermo e compatto — non si può neppure negare che per quanto essa sia la portata di uno stato d'animo-collettivo formatosi da lungo tempo — é che per la. nazione germanica potrebbe delinirsi uno stato megc.lomaniaco generale con la credenza di dover dominare il mondo ed una coita tendenza criminale rivelatasi nelle crudeli manifestazioni del militarismo teutonico — pure non si può non ammettere che al momento decisivo lo scoppio della guerra sia stato determinato dall'atto di volontà dei duo Imperatori e elio quindi l'immane disastro che affligge il mondo intero sia ad essi più specialmente dovuto, cioè a due personaggi che se la loro posizione nel tuonilo li rende responsabili dinanzi alla storia, il loro stato morboso li renderebbe irresponsabili di Tronto alla scienza ». Abbiamo già annunciata la morte del principe Filippo Massimiliano Massimo del principi Lancellotti, popolarissimo nell'alto mondo nero per la intransigenza rigida dei suoi principi! dì cattolico. Uopo la breccia di Porla Pia egli dispose la chiusura a metà del portone del suo palazzo? la chiusura delle finestre del piano nobile ;: l'assoluta assenza di qualsiasi membro della sua famiglia dai teatri ciUAilinl. so. la principessa sua moglie voleva andare a teatro, i! principe la. conduceva a Vienna per assistere allo spettacolo dell'opera imperiale o in qualche altra città italiana, a Milano o a Palermo lira un cultore appassionato di'cose storielle ed un'intelligentissimo raccoglitore di documenti antichi coi (inali era riuscito ad ordinare un magnifico archivio. Fu fedele sostenitore della. Voce della Verità, nella quale sovente scriveva articoli e memorie storiche. Affabile e di maniere pa: ternamente rudi, il principe era adorato dai redattori e dai tipografi. Nell'eloquio familiare egli era uso adoperare un linguaggio romanescamente alquanto sbracato, per cui era un carattere curioso di gran signore e di giovinlone. Di lui si raccontano molti aneddoti curiosi. Il compianto giornalista Durantlni ne aveva raccolto una collezione esilarantissima. Non lutti pero sarebbero riferibili nelle colonne di un gitimele, ©al 1870 in poi ti principe compilo quotidianarnenLa un diano degli avvenimenti: ma pochi amici soltanto colerono leggerne qualche brano, perchè _■> principe diceva che. egli .. scriveva per sè, scriveva da vecchio brontolone e che. quel lavoro costituiva un sollievo a! suo spirito ». Si crede che le sue- note di sapore politico siano originalissime, perché veramente, il principe Lancellotii era un indipendente «l un ribelle, due virtù e due diletti per cui dovere sopprimere il suo giornale e per cui cadde in disgraziadi Pio X. Di questo si addoloro assai ma poi medico il-suo dolore cori una applicaz-ioue della, filosofia pratica. D. Filippo Lancellotti era fratello consaniguineo di Don Cannilo, u quale era. figlio di Camillo Massimo e della principessa dii (Savoia Cairiignn.no. li chiuso palazzo di via dei Coronari nel quale viveva una. parte dell'anno il defunto principe papi" sta. nel centro della vecchia 'Roma del Rmasciniiento contiene un, tesoro d'arte: la miglior riproduzione in marmo del « Discobolo » di Mirone. Ouanti artisti, archeologi, cultori illustri dell'arte domandarono di vertere quel capolavoro fanti ebbero la. medesima risposta: « il palazzo ,s chiuso. In sala e chiusa! »• Il vecchio principe fu inflessibile, anche quando le domande venivano da Sovrani di passaggio per Roma, anche in incognito, tuttavia fece un'eccezione in omaggio all'eterno femminino regali:, Là neghiti Elena — dice :1 Giornale d'Italia — si dilettava di scavi lungo il Tirreno. Un giorno tra i inderi rinvenne alcuni (rammenti di una scultura, greca. La Regina con le proprie mani mise insieme, ì frammenti e vide apparire un bellissimo « Discobolo ». Kbbe vaghezza di veder ricostruita la statina e ne fu affidato lo studio a Giulio Emanuele Rizzo, professore, di storia d'arte antica all'Università di Napoli. Per questo lavoro era indispensabile la conoscenza del v Discobolo Lnncellotti. Ne fu fatta parola al Principe e questa volta, per sentimento cavaliei'ìscp e per riguardo verso la scienza, permise che la misteriosa sala fosse dischiusa. ,E la ricostruzione fu fatta, come tutu oggi vertono al Mueso delle Terme Diocleziane. Gustavo Hervé ha annunziato. che, col l.o gennaio La Guerra- Sociale ha preso un altro titolo. La metamorfosi che subisce il giornale; socialista è un segno dei tempi. Perchè continuare a chiamare Guerre. Sociale un periodico che- da vari mesi non fa che esaltare h militarismo e il patriottismo, un periodico che approva le idee del Governo e che si mostra amantissimo dell'ordine? Meglio dunque 6 sbattezzarlo. La Guerra Sociale — dice la Tribuna — vide la luce nove anni or sono in un mo mento nel quale Gustavo Hervé subiva un;, crisi di socialismo cosi acuta, da farlo crederi, affetto da mania rivoluzionaria. Dopo aver pub Mica io un articolo rimasto famoso, nel quale era detto « ch'era giunta l'ora di piantare il tricolore su un letamalo», Gustavo Hervé fondò quel periodico che ieri h.i cambialo molo con un programma nettamente antimilitarista. Le opinioni che' egli vi manifestò furono' spes I PERICOLI DELLE EMORROIDI. Le emorroidi costituiscono una malattia prò. pria della media età e della vecchiaia, e pochi adulti ne sfuggono per intero le sottereinzèi particolarmente se obbligati ad una vita s*•ternaria. Pochissime donne poi diventano ma'' ilri senza andar soggette a questo disturbo . Dapprima le emorroidi possono dar luogo a pochi inconvenienti, oltre il prurito ed il disagio in ispecic quando gli intestini sono costipali. Ma se non sono curalo prontamente e con proprietà, divengono permanenti, e non formano pio un semplice disturbo, per quanto coni.ano. ma vanno soggette all'infiammazione., all'ulcerazione e nlla sangulnolenzà. Causano mi dolore di natura molto acuta, mentre gli scoli sanguigni dello emorroidi inteme possono rappresentare una seria minaccia alla salute, rendendo il paziente debole, spossato ed1 àne-:. mico, L'Unguento Foster produce un sollievo pron. to e duraturo nelle emorroidi, eczema e In qual- . siasi prurito della pelle. La prima applicazione arreca-un grato senso di freschezza nelle parti affette, ed una scatola di Unguento Foster generalmente è sufficiente a produrre una guarigione perfetta. .Si acquista presso tutte le Farmacie: L. 3,50 la. scatola. — Deposito Generale, Ditta C. Gion(?o, via. Cappuccio, 13, Milano. — Rifiutate ogni imitazione. (■> Prof. Dott. OR RIGO Cav. G. 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Per sette | ,|"X\po officina 'disponibile subito cercasi da unporod oito unni La Guerre Sociale ebbe una vita 1 ^tamo Statillinn-tito metallurgico, pratico lavora, piuttosto tormentata. Ma ci fu tutfun pubblico iL1,0"0 iuc-inC:- !V1:ilu^?r1'_m^a?lc^.a.??'U6tS?- che vi si affezionò e elio gli si mostrò assiduo. ! fù% Torino •Scoppiatala guerra, l'organo di Gustavo Her-^ Scrivevo cassétta 1040 B., Ilaascnsteln e Vocilo vé P«m Incerto sul da farsi. Nel -190G. in uno \ CK'liaTr^.'t « alio M.ri.f» ^hhi'Ti!?,-,»'/''at i?"r CK n pr0" .rtERÒÒ'per ^,ori "rorlno-slgnorina-lntelllgente: lettimi o avrebbe dovuto disubbidire art un or- l^rnSallva. volonterosa, perfetta contabile, conodine di mobilitazione. Invece in quei giorni scen/a francese, capace amministrare Studio Indn- ' ìplego Liso apaeita. — 'ugler, To» rino. c 20031 - Rfc 20047 tutt'il popolo inneggiava all'esercito. Visto ciò; strialo surrogando titolare sue assenze; impie Gustavo Hervé non tardò a dare alla Guerre duraturo, stipendio convenirsi secondo capa Sociale un nuovo orientamento. E tutti ram- S™16 casseeu 1055 T" HW* c Vu» VALENTINO GAGLIARDI, soldato di fan(uria, ferito il 13 ottobre u. e morto in un osiH'dale da campo H fi> dicembre u. s. FABBRI aggtuslntor: meccanici oercansi. volgersi via Carmagnola; Hi. fT'ABBRICA Importante provincia Milano cerea Un. mv loro provetto, perfetto nella tintura in nero filarti coione. seta aitifirlalo, sistema vecchio e nuovo. — ! offerto con indicazioni preteso. c»à. rrtorenzo, a cassetta 70 A., presso llaasemUclH r. Voatcr, Milano. 18261M FiATTURISTE espertissimo corcansi da Slorlontlpj e Ganglio, viti Artisti documénto utile. 30. Presentarsi con ognS,, C1828» GIOV.VNK fattorino, licenza elementare, ricerca»* per Ufficio Industriale. Haascnslmn e. VogUi; Torino intelligente OfT.'rtc cassetta 1099. 4SMK-; umiliano ancora un'edizione speciale In burla rossa del suo giorntile, comparsa il 2 agosto, con una lettera diretta al ministro della guerra nella quale egli domandava di poter far parta .del primo reggimento di fanteria che sarebbe 'partilo per la frontiera, fu un colpo di scena Iniisiietiaio. E pontile -;| pubblico piacciono i gesti pieni di teatralità, così la tiratura del giornale salì iniiioi-lti -lonii dalie Inerita alle centomila copie. Per un anno e più Gustavo Hervà si è sforzato di essere, come in altri tempi, un enfant. terrible.-Mcà inutile: su un giornale vistato dalla censura e che ragionai corno il Governo desideri, tale posa fluisce Der non avere più un grande successo, in questi ultimi tempi La Guerre Sociale si è poi procurata -unu clientela assolutamente diversa da aiiel.la die ebbe In passato: l'antico suo nubblico. composto in gran parte di socialisti dt rivoluzionari, di antimilitaristi, di scontenti è stato sostituito da un pubblico di combattenti, di piccoli borghesi, di signore che s'interessano alli> Clark! che concernono lu politica* di , profughi russi e di gente novera che non «rin- -■• c**W u:L importante Stabilimento inetaHuriìlcbS gna di lasciarsi guifaie? rfnSllSJ SSSotafeMolV?r°' cassewa ,ow B" «™««^'«-"»«W zartrda citi sepne sempre esercitare su di essa!— —• — T un certo fascino. Molte metamorfosi sono duri- T ATTONirati abili operai accetto subito, -tsatt C"iIOVA\iE attivo, ^direttore Azienda Industriale. — Scrivere caa» leccasi per aiuto-' GRANDE Cantiere lavori cemento, mattonelle, sena 1073 V..''«presso llaasensleìn e Vmjler, Torino;. c 45551 con Fabbrica cerca esperto direttore Menico eoo solida coltura e anche pratica trattazione, affari. —r Sirlvore cassetta Sii 1., Ilaasenslein e Votila; Milano. 217M NOEOKERE disponibile subito, pratico officJnaj, it.-, inalrlllrimlnAV que già avvenute dentro ed intorno alla Guerre Sociale. N'on mancava più che l'ultima e -listavo Hervé l'ha decretala per il 1.0 gennaio Il suo giornale ha preso un titolo che fa vibrare molti cuori di speranza: Si chiama ora La Vicloire. Aj Secondo, '.i-i. OCCORRONO "operai livori governatili. Haasensteln. « voijler. STENO-DATTILÒGRAFA conoscenza-rrancese Ojjft casi iinmediatarnento Ufficio" importante ' CARLETTO SPIS.l soldato di fanteria. Toneo Monferrato, EDOARDO TOSCANO, soldato di fanteria della classe 1893, da Rocca de Baldi caduto il 28 ottobre u- s. sul Col di Leggete il nuovo romanzo di ARTHUR MORRISSON Sotto l'artiglio ^xx><><> c .15479 aggiustatoli 0 tornitori per -- Scrìvere castella 1082 V.. Torino. C2002S. caro etft. smeli, pretési'. — Scrivere llnamisteln « Vonier. Torino. InrtU issettta 1034 B.,r c18204 TIPOGRAFI. Cercasi compositore lavori i-omnisr» etili fantasia, aiutante macchina cilindro; lavoro assicurato, ben retribuito. — Scrivere cassetta Nella prima giovinezza, il Flambwi che sem ™8 v" """sen«etn * Vo«ler- Twlno- brava un eiovane ìrreco nitri sv,.'t, «11 uJìi, «T,ORJfTT0HI Provetti cercansl purché non. attualfnrnie wTUn n» f nfr, JwS' ■ r -Intente dipendenze Fabbriche, proiettili o poni- torme, Vestito pei lo più con ut. camicia di hllmento «aerili servizio militare. — Scrivere Social* □alleila rossa e con calzoni di panno azzurro, AHI forni Proiottillcio di Modena. 17017O non sognava uè- gloriti, ne ricchezze. Anche più tardi, egli non cercò mai trarre lucro dui suoi scritti, e quando un editore «li rimise qualche migliuio di lire sul diritti d'autore dèi « Trois l'onte» egli "esclamò stupefatto: -..Ma come. L'aite e la letteratura dùnuo aneli" del guadagni'.'...... sino a veni'idiie anni, il Klaiii- ben visse casto: amò poi una soia donna, Luì- , sa Colet, ma restò seniore un timore e.'. t.p'AMJERA .mobiliata, pensiono cercano coniasi m. .timi.ir, v. V . .e"' "O V?Minti presso piccola mungila non affittacamero.- tiniilo orgoglioso. Nella solitud.'no. anzi, si tic- - scriverò cassetta lo*» v, uoat'ustciit e. Vooler. I crebbo la sua personalità. Più tardi, la sua est- Torino. _c200ì*b -lì stenza fu tutta, si può dire, spirituale, ime- fVAREr camera grande, luce. tmuWifono e biu*»» M, note. Lo scrittore lavorava di notte e riposava | MJ pensione a persona seria. - iusorzlorio 20032; pò- 9 un poco, al mattino, sino allo dieci. Flnmbert!St!1, To,'i,lo-._ _. axor g non apriva 1 giornali del mattino prima di IT>ESSÌ'ONÈ signorile famigliare 00. Camere mo-- "f aver caricato la pipa e tirato due boccate di I X aerne' «•'"••'•«•amen», elettricità, -.via Cavour. £§! fumo. Parlava poi con sua madre, che s'indu- lif!8' --„-- l giava volentieri presso il letto del figlio 1 un nPENStOXi: discreta dispongo, volendo camera. —, i ga e minuziosa era la toeletta. I ariana Savoia. p,.-.i,o urzo, pouono. csooit | '* 1 sala da pranzo Camere • mobiliate e pensioni 9 Centesimi to pur parola — Mimmo l. ». BELLA ctnier;;, luce elctlrlc-i. — Via Stampatori. N. la. plano 2.u. c 200E1 BELLISSIMA canfora, p.'hsioii'-.' d'slliita fàniiglla." — Carleyarls, San Èranctt-co Paola. 38. i:20O37 Flambert scendeva ne per l'asciolvere; mangiava e non toccava carne La sua, colazione era .piamo mai frugalo.- due! uova, pochi legumi, un pezzo eli formaggio, 1 4 primaria Scuola chanfteurs meccanico -mn*''^ un frutto, e, da ultimo, una taz*za. di eioot-o- ! Awruaiiva licenza garantita. — Clbratrlo,' ag. • i'S Lezioni e Traduzioni Centesimi to per parola — il mimo l.-l. lata fredda. Abbondante, invece era il pranzo c1SSÌ] serale: quindi, da una terrazza Che dominava l'XDATE militare? concio mondiale Scuoia chàuf" la Senna. Flomhert assisteva coi famigli-in -,| 1 ^Vceurs Madama Cristina, tir. Guideroto ametw; decimare del giorno, talora in silenzio, m'ora ''!'' n""v:' : r'ns''re,e s,c"r.-?"n>l «utomobijisu, diicnrrendn con Ir» miimm. t , * . . . . . -2002J discorrendo con la mamma sua. cou In Parain, con la nipotina. come lui solo sapeva discorrere, deliziosamente."., K poi. «1 bvoro i ICENZIATO liceale prepara 0 da rlp«?tizioal~*tj S-i.lenti giniinMo, tccniciie, eiemeutarl. — G ; Sj.» 'Mi, termo posta. Turino. sin quasi all'alba! il capolavoro non fu crea- iTOtEPAttAZlOXE tutte matedii iiieenza teenteà^m: to di getto, ma sorse a grado a gra.'i dalli .* ì.i'meniarc. - pr-.r-^wressi flolfano. cavouCvìs. fatica quotidiana, attraverso frentàquaitro. ali recente biografia dello 'scrittore singolarÉsira^ ["Ji^i™3, orisUna''s* sowo ni di prodigioso volere.. Còsi il Corrieri' dei | CJIGXORISA diplomata pianoforte Accadeniià. Aao l'isola, in un articolo nel quale si parìa di una I ■:-,.,J,=i»!l tiajezioni principianti, aspiranti M ' plranti Olpkwfia CI («M<ftinua nella pagina teguettU).