La crisi finanziaria ed economica si aggrava in Russia

La crisi finanziaria ed economica si aggrava in Russia La crisi finanziaria ed economica si aggrava in Russia (Nostro servizio telegrafico particolare) Pietrogrado, 9. Le finanze russe traversano una grave crisi acuta. L'emissione del nuovo prestito, che viene chiamato della libertà, e che, nell'entusiasmo della rivoluzione, si sperava destinato a grande successo, ha dato finora risultati appena mediocri. Dopo oltre un mese, secondo informazioni che rac' colgo nei più competenti circoli finanziari, non sono stati versati chelnovecento milioni di rubli risultanti quasi lutti dalle larvate imposizioni [atte alle grandi Banche. I risparmiatori privali si tengono estranei per le imprudenti agitazioni dei socialisti estremi, che vanno proclamando la lotta contro il capitale. Insieme con questo insuccesso del nuovo prestito, che si aggiunge agli insuccessi degli ultimi prestiti emetsi sotto il vecchio regime, deve essere registrato Vimprovvtso tracollo di altre entrate dello Stato. Molle classi sociali, sopratutto le grandi masse dei contadini, hanno sospeso il pagamento delle imposte, pensando, nella loro crepuseolare coscienza, che questo sia anche uh diritto garantito dalla nuova libertà. Il fenomeno, che si è generalizzalo, va assumendo aspetti grandiosi e impressionanti. Esso si complica collo sconvolgimento di lutto il sistema amministrativo e provinciale. Gli Zemstva e gli organi amministrativi regionali, che regolavano anche il movimentò finanziario provinciale, sono stati sostituiti da nuovi organi elettivi, in grande parte dai Comitati delegati operai e soldati, che funzionano irregolarmente con molta inesperienza, con idee demagogiche e settarie e sistemi arbitrari mutevoli per ogni centro. Miliardi di rubli di reddito sono andati cosi irremissibilmente perduti. In tali condizioni, non rimane al Governo altra risorsa che aumentare l'emissione della carta monetata. Àncora 1$ settimana scorsa la Banca di Stato ha ganciata ver due nuovi miliardi rtioTfl di "%arfà.^iÌÌ cambio del rublo colie valute straniere frattanto cresce smisuratamente. Solo a Pietrogrado esso si mantiene artificiosa mente basto per le tassative disposizioni del Governo, ma il costo della vita sale progressivamente a cifre insostenibili. Non sembra possibile che queste gravi condizioni possano durare molto tempo. Nei circoli finanziari si è assai preoccupati e pessimisti e si prevedono a breve scadenza cri ti acute. Questo è il nuovo elemento della Russia in rivoluzione, di cui si deve tener conto per valutare le possibilità russe. Un altro importante elemento di ordine sociale è il perdurare delle incapacità del paese a riorganizzarsi. La crisi dei viveri dell'industria non ha potuto ancora trova re alcun sensibile temperamento. In un congresso dei rappresentanti, di tutta la Russia, raccolto a Mosca per discutere sui problemi del rifornimento, so no stati fatti rapporti di eccezionale gravità. Il ministro delle finanze Scingariof, che fu già nel primo Governo provvisorio ministro d'agricoltura, ed ha compiuto un lungo viaggio nel sud della Russia, ha tracciato un vivo quadro della dissoluzione del paese. Nelle Provincie non vi -è genìe capace di sbrigare gli affari o vi sono uomini che si combattono e arrestano l'un l'altro. Nel distretto di Salski il Comitato dei genitori del ginnasio femminile ha arrestato il presidente del Consiglio dei de legati operai. Le casse dello Stato sono vuote. Le imposte non danno più reddito, Bisogna calcolare sulla possibilità di una temporanea sospensione di pagamenti da parte dello Stato. La crisi dei viveri inai gantisce. Tuttavia il grado massimo della crisi non è ancora raggiunto. In questo mese di giugno e nel faglio vi saranno an cor a peggioramenti. La causa della crisi dei viveri è da ricercarsi in un equivoco che si è creato fra città e campagna, in una crescente resistenza dei contadini fornire i loro prodotti agricoli. I contadini occultano gratto e' bestiame, che arrivano dalla campagna in sempre minor quantità sulle linee, ferroviarie. Presto comincierannoi lavori per la mietitura: tutti i con/ ladini si riverseranno nella campagna, allora l'affluenza dei prodotti alle ferrovie per la sospensione dei traffici cesseràrcbm pletamente. Non ci sono riserve di viveri in alcuna città. La crisi allora diverrà tuututima. Mancano, oltre i viveri, tutti gUdtphmpsfdcrmttms gli altri prodotti. E' cessala in gran parte Ul coltivazione del cotone, la produzione della ghisa; la lavorazione del cuoio è tanto diminuita, che non può soddisfare neppure metà dei bisogni dell'esercito, mentre ha abbandonato ^completamente il consumò popolare. Lo zucchero non basta. Il presidente della Lega dei metallurgici, in un suo rapporto, ha osservato che la crisi del ferro è oggi anche più grave che quella dei viveri e minaccia la catastrofe del^netalloi essa tocca prima di tutto le vie di comunicazioni: se i trasporti dovessero rallentarsi, tutto sarebbe perduto. Per la mancanza di binari, si sono dovute smontare linee intiere e trasportarle sul fronte. In alcune linee ti movimento è interamente sospeso e lutto il materiale mobile sitato trasportato a porto Arcangel, dove si sono acclimatate seicento quarantamila tonnellate di carichi sbarcati. Bisogna aumentare la produzione del metallo e dichiarare tutti i metalli, di proprietà dello Stato. Questi rapporti di Mosca confermano e precisano quanto già si sapeva. Per la irregolarità del movimento delle ferrovie e la mancanza di materia prima, molti opifici di Pietrogrado hanno dovuto ridurre i lavori. La disoccupazione cresce, tanto che si calcolano oggi a più di settantamila operai senza lavoro. La crisi dei viveri arriva a tal punto, che anche nei dintorni di Pietrogrado gli alberghi rifiutano di dar pensione e garantiscono i viveri solo di giorno in giorno. Molti ristoranti si sono chiust. Colonne di centinaia di persone aspettano il turno dinanzi ai forni giornate intere e passano perfino tutta la notte dinanzi ai grandi magazzini di scarpe per arrivare in tempo a compeare gli ultimi depositi. La vita cittadina assume aspetti di tensione che non si sono mai visti sotto il vecchio regime. Ciò crea nuovi elementi di irrequietudine e di tnàtcóhtento nelle masse popolari, tra tè quali gli emissari e i propagandisti estremi possono più che mai aver buon giuoco. Questa generale depressione economica, che impone al Governo un compito eccezionalmente difficile e responsabile, non può essere disgiunta dalla attitudine della Russia in guerra e dalle affermazioni dei capisocialisti nelle questioni di politica estera. VIRGINIO QAYDÀ. Una nota del telegrafo a questo dispaccio avverte che 56 parole sonò state censurate.