Il protettorato itàlico

Il protettorato itàlico Il protettorato itàlico sull'Alto i Note romane Roma, 7, In un articolo intitolato « Il pegno d'onore »', 11 Giornale d'ilallaì dopo aver rilevato che laopportunità del passo compiuto dal nostro Governo in Albania è riconosciuta lealmente e senza restrizioni dai Governi alleati, a proposito di qualche commento non favorévole da parie minima della stampa Italiana, dice essere necessario ritornare sull'Importante prò. blema per chiarirlo in ogni suo aspetto. 11 giornale, ricordate le forti tradizioni italiane in Albania lasciate dalla Repubblica veneta, rileva esservi fra noi circa 250,000 albanési, verso cui l'Itaila si era assunta un impegno1 d'onore quando prima e dopo della guerra balcanica proclamò il suo fermo proposito di ridare l'indipendenza e la libertà al popolo albanese e di difenderlo contro lè minacele e le insidie di tutti i vicini. A prescindere poi dalle necessità imposte dal nostri vitali interessi nell'Adriatico e in Oriente, come avrebbe potuto tollerare l'Italia, senza stracciare a sua fede di nascita, che si' potesse approfittare della guerra europea per distruggere l'esistenza di un popolo cui la lunga dominazione turca aveva Inflitto' tante sofferenze e impedito il pacifico sviluppo II giornale, accennato poi all'lrregglmentazione degli albanesi da parte dell'Austria, alla creazione della Repubblichetta di Coritza, che i francesi avevano di recente formato per raggruppare in un nucleo gli albanesi contrari alla penetrazione austriaca, scrive : « PotA-a l'Italia rimanere impassibile e disinteressarsi completamente delle iniziative d'egli altri, o non do-veva invece reclamare per sè, in nome del passato e di tanti nostri vitali interessi, il diritto d'essere chiamata lei a combattere gli fn< trighl dell'Austria In Albania è a soddisfare i propri impegni di fronte alla nazione alba* nese? Crediamo che non possa esservi persona in Italia che non comprenda tutto questo e non approvi il passo del nostro Governo. Siamo lieti di poter ^constatare che anche i nastri Alleati hanno riconosciuto lealmente che 11 Governo italiano ha in prima linea l'obbligo di curare gli interessi italiani, anche quando le sue decisioni possano non riuscire completamente gradite ad alcune correnti meno disposte a tener conto delle esigenze, della' nostra politica. L'Italia è una nazione indipendente, che della sua forza e dèi suo patriottismo ha offerto esempi luminosi durante' la guerra europea, e non può ammettere di non poter giudicare con piena libertà dei suoi vitali interessi nazionali ». Lo stesso giornale pubblica poi un'altra nota/ per dimostrare che il proposito dell'Italia di assumere il protettorato in Albania è stato • reiteratamente affermato nel Libro Verde. Dunque non vi può essere nessuna sorpresa per nessuno. Il Giornale d'Italia osserva che taluni hanno mostrato di meravigliarsi per l'attodel Governo italiano circa la proclamazione, dell'indipendenza dell'Albania, ma sin. dal Libro Verde questo atto era preveduto e prospettato, quindi non vi può essere alcuno di quanti seguono anche da lontano le Vicende' della politica internazionale che sinceramente ne sia ora sorpreso. Il Libro verde, trattando la questione albanese, rileva e combatte ripetutamente il proposito dell'Austria che per impedire l'indipendenza dell'Albania voleva fata di questa regione materia di compensazione. L'Austria mosse delle obbiezioni, ma l'on. Sonnino rimase fermissimo nei suoi criteri, escludendo in modo assoluto che simile pretesa dell'Austria potesse avere qualsiasi fondamento. Da tutto o'iò si deduce l'Intendimento dell'Italia di volere garantire l'indipendenza albanese e quest'intenzione che risale al Libro Verde era conosciuta da tutti coloro, deputati, senatori, ministri, uomini politici e non DOlltici.. ri e l d e a e o e f l o politici e non politici., che hanno letto quel mirabile documento di saviezza, d'oculatezza ed anche di lealtà diplomatica. Dunque l'atto recente del Governo italiano per la proclamazione dell'indipendenza albanese non può In buona fede, conclude il giornale, avere meravigliato nessuno* 11 ministro degli esteri ha ricevuto fi sei guente telegramma da Roston: « In nome degli albanesi d'America, ringrazio il Governo italiano per 1 ufficiale affermazione fatta della indipendenza dell'Albania unita. — n presi' mora» Federazione albanese: Vadra To< Documenti del Libro Verde Poiché assume speciale importanza la aue2.1SSS ^ *osse. necessario o no il preavviso dell Italia per il protettorato dell'AJfiania. ecco [ documenti del Libro Verde ohe ascóndo il ministero degli esteri dimostrano che nessuna sorpresa vi fu per alcuno. Il Libro Verac, trattando della questione albanese, fi&vai e combatte il proposito dell'Austria di impedire l'indipendenza dell'Albania per fare dr questa regione materia di compensazione fra I due Stati. Il 7 gennaio 1M5 l'on. Sondino telegrafava al nostro ambasciatore a Vienna: « .Alle richieste dell'Austria risposi che in Albania non vedevo per l'Italia che un aoW interesse vero, quello negativo, consistente * nei-l'impedire che vi andasse qualche Potenza, che per il resto quella regione aveva nessuna attrattiva per noi, fi che stgnlflcava il fanno proposito dell'Italia a non' voler assolutamente porre in questione VinaE •pendenza dell'Albania che, per noi costituivi un impegno"d'onore. E' noto che nella odo. ferenza di iLondra fu creata l'Albania e nel furano determinate le frontiere nei riguardi degli Stati balcanici confinanti e il Governo italiano anche prima che scoppiasse la guerra ha sempre sostenuto che le deliberazioni di Londra per -l'Albania dovessero avere una* positiva attuazione ed- ha sempre insistito per il disinteressamento dell'Austria, respin-1 gendo in modo categorico le offerto di questa; a fare dell'Albania un terreno di reciproche compensazioni». i Il ministro Sonnlno il 31 marzo scriveva al nostro ambasciatore a Vienna: «Non è passibile 'per l'Italia di consentire libertà d'aziona dell'Austria-Ungheria nei iBalcani senza Dammeno ottenere che l'Austria-Ungheria si disiateressi completamente dell'Albania ». 1 iPoco dopo, cioè l'8 aprile, un'altra nota della Consulta chiarisce le condizioni' própo* ste dall'Italia per l'Albania: « ArT6. — L'Au' stria-Ungheria riconosce la piena sovranità italiana su Valona, la sua baia, compreso Easseno, con quanto territorio dell'Kntenand, si richiede ver la loro difesa. — Jtrt. 7. L'Austiin-Ungherla si disinteressa complete» ménte dell'Albania compresa entro i cornai tracciatile dalla conferenza di Londra ». L'ambasciatore italiano, a Vienna rispondet « Burlati mi ha detto che il Governo I. r. non.' poteva non constatare che le proposte formulate dal R. Governo agli articoli 6, 7, potrebbero difficilmente essere messe in ai» monta con gli impegni presi dal R. Go*arSS a quattro riprese, e cioè l'accordo austromngarico-ltaiiano del 1900 e 1901. le decisioni della conferenza di Londra: la sua dichiarazione del 4 agosto scorso armo di'restare fa» dele agli impegni assunti verso l'Auetria-Uagheria, nonché la decisione della conierensa di Londra di non voler trarre alcun profitto in Albania pel fatto che l'Austria-Ungheria, si trovava impegnata -in una guerra e te eoa dichiarazioni formali In occasione dell'occupazione di Valona ». L'on. Sonnino non si arrende e « Riguardo all'Albania ed a Valona.-la ' messa innanzi dal barone Burian per l nere la sua negativa e che esisto co aia

Persone citate: Burian, Sonnino, Vadra To<