La proclamazione dell'indipendenza albanese

La proclamazione dell'indipendenza albanese La proclamazione dell'indipendenza albanese ArglroSaatrt), 8. E' stato pubblicato il seguente proclama : «A tutte le popolazioni albanesi:, OQgi 3 giugno 1917, fausta ricorrenza delty libertà statutarie italiane, noi, tenente ferale Giacinto Ferrerò, comandante il Corpo italiano di occupazione in Albania, per àrdine del Governo del Re Vittorio Enwnuele III, proclamiamo solennemente Vanità e l'indipendenza di tutta l'Albania sótto l'egida e la protezione del Regno d'Italia. u Per questo aito, albanesi, avete libere istituzioni, milizie, tribunali, scuole rette da cittadini albanesi, potrete amministrare ne vostre proprietà, h^frutto del vostro ìd-1 voro a beneficio vostro e per il benessere \ " t maggiore' déV vostro paese; albanesi, do vùttqttt'siate] 0 già Ubèri nelle terre vostre, o esuli per il mondo, o ancora soggetti a dominazioni straniere larghe di promesse ma di fatto violente e predatrici; voi che di antichissima e nobile stirpe avete memorie e tradizioni secolari che vi ricongiungono alla civiltà romana e veneziana; voi che sapete la comunanza degli interessi italoalbanesi sul mare che ci separa e ad un tempo ci congiunge; unitevi tutti quanti siete, uomini di buona volontà e di fede nei destini della vostra Patria diletta; tutti accorrete all'ombra dei vessilli italiani ed albanesi per giurare fede perenne a quanto viene oggi proclamato in nome del Governo italiano per una Albania indipendente con l'amicizia e la protezione dell'Italia». Il proclama dell'unità e dell'indipendenza dell'Albania coll'amicizia e la protezione dell'Italia è stato pubblicato in mezzo ad un grande concorso di pubblico ed ha provocato schietto entusJasmo, tradotto in calde espressioni patriottiche di viva gratitudine ed acclamazioni alla Maestà del re Vittorio Emanuele ed all'Italia^ Contemporaneamente il proclama venne pubblicato nelle altre località presidiate dall'Italia, mentre aviatori lo lanciavano nei territori oltre la Voiussa. Ovunque le popolazioni albanesi lo hanno accolto còl più vivo entusiasmo. (Ag. Stefani). a i a Giudizi romani Roma, 4, sera.. L'annunzio ufficiale della piena e completa indipendenza- dell'Albania sotto il protettorato italiano, viene accolto molto favorevolmente nel mondo politico e diplomatico. L'atto compiuto dall'Italia, di concerto con gli alleati, gioverà infatti grandemente ad aumentare il prestigio nostro in Oriente, mentre risponde alle aspirazioni delle popolazioni albanesi, come è dimostrato dalle manifestazioni segnalate dal telegrafo. Oltre che dal lato politico, l'atto dell'Italia ha importanza anche dal punto di vista militare. Sì ritiene infatti destinato ad essere accolto l'invito che viene fatto alle popolazioni albanesi di arruolarsi sotto le bandiere italiane. Tale arruolamento era già in precedenza parzialmente" avvenuto. Infatti, sotto il comando di Ufficiali italiani, era stata formata, mediante elementi albanesi, una gendarmeria locale e si erano formate altresì bande albanesi. Ora, si procederà all'arruolamento regolare dei volontari albanesi che verranno inquadrati nel nastro Corpo di occupazione. Dal punto di vista diplomatico, l'atto costituisce la realizzazione degli impegni assunti dall'Italia fin dal tempo della conferenza di Londra. La missione allora affidata all'Austria ed all'Italia non potè essere realizzata per gli intrighi austriaci. Ora, avendo la guerra annullato gli impegni con l'Austria, l'Italia, adempie da sola alla missione allora affidatale. XJna circostanza notevole dell'attuale avvenimento consiste nel fatto che il proclama del protettorato italiano parte da Argirocastro, cioè da una città che fu una prima volta occupata dai greci per ordine del. Governo reale e poi dai venizelisti. In e^trainfee. te ,.jro}te i greci dovettero evacuare. Essa, è .ora la sede del Comando del Corpo di occupazione italiano. Al comando di questo Corpo è il generale Ferrerò, che è un piemontese e che si è grandemente distinto 'nei giorni di Durazzo, nel primo periodo di guerra europea. In Albania egli è infatti conosciuto col nome di eroe di Durazzo. Il proclama del protettorato italiano sull'Albania da tempo suggerito dal barone Aliotti, ministro d'Italia a Durazzo, è compiuto oggi di pieno accordo con gli alleati. La Tribuna così commenta il proclama del governatore italiano alle popolazioni albanesi: * < Non meno che presso le popolazioni albanesi a cui si dirige, l'atto dell'Italia avrà lieìa accoglienza presso tutte le opinioni politiche de- frìì filla-itl A IVinùuha a .-{.! nn.'nKA gli alleati d'Europa e transoceanici, poiché esso «i inquadra dentro quella luce ideale per cui tutte le democrazie del mondo combattono insieme contro le tramontanti autocrazie. Già prima dell'attuale guerra, alla famosa conferenza di Londra, la discussione del problema albanese ebbe per noi un risultato tangibile: 'a riconoscimento europeo di tali, diretti interessi, il cui pieno trionfa tuttavia, date le condizioni d'Europa d'allora, non era ancora possibile e 1» realtezazdòne quindi era forzatamente V'imitata In più o meno felici transazioni storiche di carattere momentaneo e realistico, che formarono l'artificiale storia albanese d.i questi ultimi sei anni ». Il Giornale d'Italia scrive: « Mentre in America gli alti propositi esposti dal prlnelpe di Udine manifestano il programma dell'Italia ed i fin! della sua guerra, in Albania un generale Italiano per ordine del Governo di noma, proclama solennemente la unità e l'indipendenza di tutta l'Albania. L'impegno è solenne. L'Itala, che non Ignora come non vi sia sacrificio che valga l'inestimabile beneficio della libertà, saluta lieta e fidente, nel trionfo della giustlza. l'antico popolo dell'Albania!. Il Corriere d'Italia scrive: > L'Italia oggi ha compiuto con il proclama della indipendenza albanese un atto decisivo e che «ar il suo significato ha un valore ben diverso e certamente superiore a quello delle effimere proclamazioni du indipendenza della Polonia da pa/te degfli Imperi centrali. Ciò che contr&dtetingue l'atto del Governo italiano è 11 disinteresse col quale esso viene emanato : lo Stato italiano non domanda limitazioni, non impone diminuzioni dei» diritti della naz'one albanese a regolare 1 suoi destini, ma proclama l'Indipendenza sotto la sua tutela, sótto l'egida della sua protezione. drgvcrsdsnstdl

Persone citate: Aliotti, Vittorio Emanuele