Nuove irruzioni nemiche fallite nella zona del Vodice

Nuove irruzioni nemiche fallite nella zona del Vodice Nuove irruzioni nemiche fallite nella zona del Vodice Ampliamento della nostra occupazione fra Jamiano e il mare Il Comunicato 00MANDO SUPREMO, 30. L'attività delle artiglierie nella giornata di ieri fu scarsa lungo la fronte del Trentino e Carnia, astai viva sulla fronte Giulia e assunse carattere di particolare violenza nel settore dal Monte Cucco al Vodice e ad oriente di Gorizia. Anche ieri il nemico ripetette i suoi ostinati tentativi di irruzione contro i nostri trinceramenti della quota 6S2 del Vodice; tre successivi attacchi preparati da intenso fuoco di artiglieria fallirono completamente. Prendemmo una trentina di prigionieri. Sul Carso procede- attivamente Vafforzamento delle nostre linee: un tentativo di assalto nemico ad oriente di Boscomalo fu sventato dal fuoco delle nostre batterie. Tra Jamiano ed il mare con parziali azioni offensive ampliammo la nostra occupazione ad ovest di Medeazza. Nel pomeriggio del 28 dopo accanito combattimento aereo i nostri aviatori abbatterono un velivolo nemico ad est di Monte San Marco. Cadorna. "loia ili Site liti ROMA, 29 (Ritardato). Il massiccio tlel Vodice, uno del più importanti capisaldi del bastione. montuoso a nord di Gorizia, conquistato nella vittoriosa battaglia Iniziata il 12 maggio, va diventando la tomba di intere brigate austriache. Da quando le nostre Intrepido truppe della 53-a Divisione hanno posto piede sulla oresta dell'altura di quota 662 II nemico non ha dato più tregua. Quasi senza posa l'artiglieria nemica ha tenuto Il Vodloe sotto un tiro a lenta cadenza, spesso l'ha flagellato oon raffiche violente e aon fuoohl tambureggiami. GII attacchi ed I contrattacchi dello fanterie nemiche non si eontano più. Il 18 maggio alle 15 le truppe della 53.a Divisione raggiungevano la quota 652; la stessa notte dovevano respingere reiterati contrattacchi austriaci; l'Indomani ampliavano ancora la loro occupazione, la perfezionavano. •! 20 e la notte sul 21, oon nuove vigorose puntate Irradiatiti dalla vetta, le nostre colonne, com'è stato detto, muovevano all'attacco sotto una. grandine di proiettili, quale nessun'altra guerra oonobde, al suono della Marcia Reale e di inni patrlottiol. Il 23 ed II 24 maggio, oon moravigllosl sbalzi successivi, tutto II trinceramento austriaco ad oriente delle rase di Vodioe veniva oonqui■tato. I furiosi eontrattaoohi ohe il nemico •ferrava immediatamente con un'ondata dopo l'altra oontro le nostre linee, fallivano tutti. Battaglioni Interi venivano faldati dalle ml< {Tagliatrici, schiacciati dal fuoohi di sbarramento. Migrata id cadaveri coprivano la pen dio! dinanzi alle nostre linee. Nella notte sul 29, nella giornata dal 25 e nella notte sul 28 altri contrattacchi si susseguivano, alterna» dosi oon violente azioni di artiglieria. Particolarmente ostinati' furono gli attacehl nella giornata del 25, compiuti da dense masse di fanteria, preparati ed appoggiati da grandi •onoentramentl di fuochi d'artiglieria. Dopo , una breve ealma Impostagli dalle enormi perdi te subite, Il nemico ha rloomlnolato i suol tentativi: la notte sul 27 II ha rinnovati oon furibondo sianolo, oon grandi forze, nella giornata del 28, mentre I nostri muovevano per allargare le posizioni raggiunte. Ma sempre | suoi assalti si sono spezzati oontro la ferrea Inoroliablle resistenza dei nostri, I quali, ricacciate lo colonne nemiche, hanno nuovamente ripreso la marcia riuscendo ad affermarsi saldamente su nuovi costoni del monte, Finora soltanto nelle azioni svoltesi sull'altura di quota 652 II nemico ha Incoiato nella nostre mani un miglialo di prigionieri. L'aooanlmen-to eoi quale il nemioo infuria in questa zonaal spiega oon l'Importanza ohe esso attribuisca "«•"■" allo posizioni del Vodloe s, nella onoranza diconquistarle, non no ha mal annunciato la(Stefani). " Lb difficoltà mii hanno mai spaventato l'esercito italiano „ Londra, 30. sera. Il Times scrive : « la magnir-.-ca avanzata dell'esercito italiano è l'avvenimento più incoraggiante della situazione militare attuale. I progressi metodici delle truppe italiane sul Carso hanno evidentemente sorpreso gli austriaci ed hanno rallegrato gli alleati. Gli austriaci credevano che l'Hermada to occaese la strada costiera verso .Trieste; ma essi sono stati crudelmente delusi. Un fuoco terribile è stato diretto dall'artiglieria pesante italiana coadiuvata da grossi cannoni inglesi, e Analmente monitori britannici sono penetrati nel Golfo di Trieste ed hanno bombardato le posizioni da un angolo impreveduto dagli austriaci. L'indomabile ardore de»la fanteria italiana si unisce a questi fattori neU'allarmare gli austriaci. Noi ci rallegriamo di vedere unita inglesi combattere su terra e su mare con le invincibili truppe dd Re Vittorio Emanuele nella più grande offensiva intrapresa sul fronte italiano- La nazione britannica è fie,a di poter prendere una parte modesta nel grande compito della liberazione dell'Italia irredenta >. Il Timet insiste poi sulle difficolta con le quali l'esercito Italiano si trova alle prese, ma aggiunge : • lo difnro ta non hanno mai spaventato l'esercito italiano e bisogna riconoscere che il generale Cadorna ha compiuto la parte più ardua della 6ua opera. E' impossibile, infatti, che l'opposizio e che egli potrà ancora incontrare sia cosi poderosa come le posizioni che egli ha distrutto e preso ». '«WfBni). di 431,255 tonnellate, senza tener conto delle barche da pesca e di piccolo cabotaggio. La P^iiU di navi «aliane per• opera.del ne mico consistono in 12 piccoli velieri, quasi utti ^eX* alte 50 tonnellate; nessun pi roscafo italiano vanne affondato o danneg-giato. (Stefani), fl_h« _ _.__._„»,„ Durante la settimana, finita a mezzanotte di domenica 17. sono entrate in porti italiani 488 navi mercantili di ogni nazionalità con una stazza complessiva lorda di 486,110 ton- nellate e ne uscirono 476 con stazza lorda Le piriti «il nostri naviglio mercantila Roma, 30. sera. 'Dobenplò #' fr**Boscomalo --'' o //. > Vago d> Doberdo s?fs$ \*<jm>m ^}*4.dJcrmicW0 MON FALCONE* *'* ,:iii/'/<.. Se/o *m l'Se/o Brestovt'zzo „ • **|rt«'i*.i> —». Anhovo Jeknlk Btmsi&é "Bare Vodice '•^UÌ.Sanro ferirli S. Daniele StlC a no 7TTT" Pttma <&ff*trù*ctt W>i*crr+.

Persone citate: Cadorna, Vittorio Emanuele