Tisza e la crisi ungherese

Tisza e la crisi ungherese Tisza e la crisi ungherese iSfiri;io speciale della Stampa). Zurigo, notte. L'arciduca Giuseppe, che era stato.incaricato dall'imperatore Carlo di lare opera di-mediazione fra i partiti magiari per costituire un Ministero eli concentrazione, ha fatto naufragio nel suo tentativo Tutte le voci messe in giro in questi giorni,' secondo le quali egli st sarebbe assunto la presidenza dei ministri, .0rano false- Ora. che ha visto di non poter compiere l'ufficio che gli era stato :affidato, ,ò . tornato al suo comando d'esercito, ma. non . 10 ha fatto senza prima avere espresso .il suo malcontento per l'atteggi amento di. battaglia assunto dal partito nazionale del lavoro, ancora oggi al potere. Parlando con. uno ilei capi del partito stesso il conte Kuehn Hederviiry, ha manifestato a iiuasto chiaramente il suo malumore per gli avvenimenti,, die si erano svolti nella seduta tenuta al Club del partito, e nella quale il conte Tisza, con ., linguaggio violentissimo, aveva motivato le. sue dimissioni e il contegno di opposizione In cui si era messo. D'altronde già comincia .. nelle file del partito governativo l'esodo di quelli i-he se ne vanno, come il ministro del • culti e dell'istruzione, Lukecs. fenomeno consueto, del resto, nella vita politica ungherese. .. Ogni volta che un partito discende dal potere, è una fuga del suoi aderenti verso il par- i tito che probabilmente vi ascenderà. La situazione oggi e più' complicata che mal. Si prevede una lotta ai 'lentissima, che forse non potrà avere altra soluzione che lo scioglimento della Camera. 11 conte Hedervary, intervistato \ dal corrispondente di Budapest de! rV«ue* Wiener Tageblatt, ha dichiarato che la ma- , nifestazione avvenuta In seno al. partito na- .. zionale del lavoro aveva fatto, profonda im- ■" pressione in tutti quelli che vi avevano partecipato. L'intervistato escluse che la soluzione Iella crisi si possa avere fra breve. Le udienze concesse dall'Imperatore non farono che , formalità- Non ritiene possibile che un membro del suo partito partecipi al nuovo Gabinetto. Il conte Appony, mire intervistato, dichiarò : •■•Posso dire una sola cosa, e questa con " piena certezza, e cioè che la condizione « &ine qua non » per la mia .partecOpazOone allo scio- '■ glimento della crisi consiste nel completo accordo o, per parlare più chiaro, nel rinviare la questione del compromesso. A Budapest,dove ci sono continue dimostrazioni contro 11 conte Tisza. sovratutto per opera del partito socialista e dei pochi radicali, si ritiene che Tisza e il partito del lavoro penseranno bene prima di mettersi sulla véa del combattimento. • che hanno annunziato con tanto clamore di parole. Forse ci saranno dei negoziati. Ad : ogni modo, tra scorrerà parecchio tempo pri-- • ma che il pari tn governativo dei- la-Voro st ■ metta, ad attuare una opposizione airdente,'-U;Be è assolutamente contrario a che si impegni-' una lotta troppo viva e perciò Tisza- dovrà-v ubbidire al comando della corona e rimanersene appartato più che possibile, irati T sentimenti che regnano nei conti ungheresi. " data la loro supina ubbidienza, atta, - volontà* < del 'Monarca, è possibile che Carlo riesca anche a calmare il maJanino del ci missionario presidente dei minteti-i. Ad ogni'modo, si ri-" tiene che la soluzione della crisi non si possa avere che con un M-taiLstero provvisorio^' il' quale durerebbe sino alla fine della guerra. Chi si affretta a. fair sapere ai mondo ohe'' egli non è. contrario airincairico di costituire il Gabinetto è il conte Giulio Andrnssy. Ciò ò naturale, poiché da anni egli lavora per sostituì re T'sza, ma anche nel parlato 'di. opposi-, zione eg'l-i urta contro molte contrarietà. SI ritiene che se si dovesse procedere • a nuove ' elezioni, il partito di Andrassv ne 'uscirebbe troppo forte e quindi con tlanno degli altri pOllLlti ». ■ ■- < Una interese-ainte corrispondenza- viiefanèse '■■ su Tiszà reca la « Gazzetta di Francoforte ». • Il corrispondente, dono aver notato Fé splendi-> de qualità di battaglia e di tatto politico del primo mVaidstro dimissioTiairio, dice.-.cjie la coalizione dei suoi avversari fu già altre volte al potere con l'incarico di compilare una riforma elettorale radicale, ma es-sa fallì e falli ; volutamente in couform/tà della massima tante volte citata di unw scrittore : l'ungherese ■ vende la sua patria ma non la consegna. Come si può credere die un Gabinetto di .conti e di nobiluominit unglieres' possa, approvare una riforma elettorale che toglierli loro tanto influsso politico e che mette in pericolo lai posizione dei magiari nei loro Stato T « I magiari non sono neanche hi metà della popoluzic-ne dell'Ungheria. Vi sono due milioni di sassoni e questi hanno amicizia per i magiari, ina gli altri, i romeni. \ serbi,' gli slovacchi ed i ruteni, per non parlare de* croati •autonomisti, gravitano più verso l'estero ' che verso Budapest. I circoli viennesi credettero di poter colpire la prevalenza ungherese. Il testamento politico dell'arciduca Francesco Ferdinando, a poco a poco, si sja attuando. Egli voleva dare all'Ungheria un diritto «Set. toralc )H'i■ rettamente democratico: ma è chiaro che ciò non può piacere alla autocrazìa ma». giara. Tisza, pertanto, sa benissimo" ohe il suo successore chiunque esso sia e chiacch'eri i quanto voglia dì suffragio universale, appena avrà il potere, non potrà fare altro che seguire il suo esempio. Una sola cosa è per il momento sicura e cioè che Tisza se ne va e ciò alleggerisce la situazione politica pa(lew mentore, "ma Tisza rimane una delle .figure più importanti della politica ungherese ■-. Preparativi guerreschi al Brasile

Persone citate: Francesco Ferdinando, Kuehn, Monarca

Luoghi citati: Brasile, Budapest, Ungheria