Le difficoltà superate e vinte

Le difficoltà superate e vinte Le difficoltà superate e vinte nella nostra vittoriosa avanzata sul Carso PROMA, 24. notte. Mentre il nemico si sforzava con una tenarissima resistenza di contenderci palmo a palmo il terreno sulle alture fra Gorizia e Piava e sul Carso, un nuovo nostro formidabile colpo di ariete ha sfondato le due difese su una estensione di circa otto chilo, metri tra il mare e Boscomalo e le ha fortemente Intaccate intorno a Oastagnevizza. Non ei deve ritenere tuttavia che II nemico non si fosse premunito. Dleol Divisioni con ventuno brigate e più otta conto battaglioni (quasi la quarta parte delle forze austriache normalmente presenti sulla fronte italiana), si addensano tra II Frigido ed il mare. Più che centomila fucili, centinaia di batterie d'ogni calibro, migliala di mitragliatrici, sono schierati sul Carso. La sistemazione difensiva del terreno non è meno formidabile. Quasi dovunque un triplice ordine di trincee protette da zone profonde di reticolati saldissimi e di cavalli di frisia ancorati al terreno. Nei caposaldi della linea, come il saliente espugnato di Lucati, i trinceramenti formano dei grovigli, dei labirinti, nei quali una accorta disposizione di tutti gli elementi (reciproco appoggio tattico tra i diversi settori, inerociamento di fuochi, ecc.), contente la più tenace, la più disperata, la più efficace difesa. La sistemazione è integrata da una paziente, elaborata organizzazione delle deline e delle caverne retrostanti, nelle quali si appostano artiglierie e bombarde, si aocumulano materiali, munizioni e viveri, si tengono raccolte e in condizioni di relativa sicurezza le riserve. Al buon successo dell'azione di ieri ha potentemente contribuito la sorpresa, il nemico si attendeva una lunga preparazione di artiglieria ed il bombardamento durò soltanto dieci ore. Si attendeva probabilmente il nostro sforzo massimo nel settore a nord di Oastagnevizza, all'ala destra della sua linea. E' stato invece schiacciato ai centro e all'ala sinistra. I nostri progressi in profondità variano da uno a due chilometri e sono assai notevoli, data la qualità del terreno che si deve percorrere, data sopratutto la molteplicità delle linee nemiche che in questi settori si sucoedono a brevissimi intervalli. Il possesso del groviglio di Lucali, l'avanzata nel vallone di ilamiano, verso l'Hor. macia, i'allargamenio della nostra occupazione ad oriente di Monfalcone, dovo furono superate le fortissime difese a sbarramento diretto della strada costiera, sono fatti di grande importanza per lo sviluppo della battaglia che si è impegnata sul Carso. Ma l'entità del successo raggiunto, noti facilmente valutabile nei suoi particolari, senza la conoscenza precisa di molti elementi tecnici, si rivela chiaramente noi modo più concreto, nella forma più tangibile, con la cifra dei prigionieri, più di 9000. dei quali oltre 300 ufficiali. La vittoria è il risultato di una lunga accurata preparazione, di una perfetta cooperazione tra le varie armi. Risultati eccellenti, completi, diede il bombardamento rapido e intenso che precedette l'azione e al quale parteciparono le valorose batterie della Regia Marina, che dall'Inizio della guerra operano nella zona litoranea in fraterna gara con quelle del Regio esercito e dieci batterie di medio calibro dell'esercito britannico. La presenza di batterie britanniche sull'Isonzo è già nota. Telegrammi. scambiati fra le loro Maestà il Re d'Inghilterra ed il Re d'Italia ne hanno parlato, rilevando il profondo significato politico e morale di questa collaborazione che, anche verso le frontiere naturali d'Italia, af ferma l'unità delle fronti alleate.' Nell'azione di ieri le artiglierie britanniche hanno dato un prezioso concorso alle nostre, rivelando anche qui come in Francia l'eccellenza del loro addestramento, la perfezione del loro materiale. Una grande fiotta di velivoli, forte di 140 unità, formate di areoplani e di idrovolanti dell'esercito e di idrovolanti della Regia marina, è intervenuta nella battaglia di ieri svolgendo un'azione straordinariamente vasta e complessa. V'erano ventinove apparecchi d'offesa, quarantadue da ricognizione, sedici idrovolanti, cinquantatrè velivoli da caccia: a questi era affidata la soorta e la protezione degli altri nell'assalto alle posizioni nemiche; poiché fu questo un vero assalto dall'aria contro le trincee, le truppe, gii appostamenti di artiglieria, i centri di vita del nemico. Dieci tonnellate di bombe ad alto esplosivo furono lanciate su difese, su ammassamenti di truppe e su batterie. Dovunque si presentarono, gii aviatori nemici furono messi in fuga; molti velivoli, sfidando un intenso fuoco nemico, si abbassarono a 500 metri dal suolo per mitragliare reparti austrìaci in posizione e in marcia. Tutti gli apparecchi, benché molti siano stati colpiti da proiettili nemici, tornarono regolarmente ai loro campi. Alia prima alba dei 24, con io scopo di con stnsagtdtPssgìndPimsitmgenpcfedamnLsstcpdqtnlscdnomsztacsldadqai^correre all'azione offensiva, che si svolge sul j Carso, Monitori inglesi con forze navali ed nerei nazionali attaccarono nel Golfo di Trie-Ì ste con pezzi di grosso oalibro lungamente) ed efficacemente ie retrovie del nemico, in particolare la vasta stazione aerea ed i depositi od aìtri importanti obbiettivi militari presso Prosecco. I reiterati attacchi aerei del nemico ebbero per unico risultato la perdita di due suoi idrovolanti (L 13S ed U 137) abbattuti dai nostri bravi aviatori; i quattro ! fiere dai aviatori nemici furono potuti raccogliere da nostre unità navali malgrado il contrasto delle batterie costiere avversarie. Tutte le unità navali ed aeree impegnate nell'azione sono rientrate senza ia minima perdita alle loro basi. La bandiera nemica non fu vieta sul mare se non sui velivoli da noi abbattuti. (Ag. Stefani). Impressioni e giudizi sulla guerra italiana dei iogli di Francia {Servizio s peci ale della Stampa) r'tiriij;. Si. I corrispondenti dei grandi siornali dei dipartimenti francesi che visitarono recentemente il fronte italiano cominciano a pubblicare le loro impressioni. Nella petite Cironde, il grande giornale ai Bordeaux, il suo direl1ore Dausant pubblica un bellissimo aiticelo che è tutia una vibrante esaltazione dello sforzo italiano. Se non si e visto, scrive fra l'altro liausant, il terreno sul (male e contro il quale combattono i nostri alleati, non è possibile comprendere veramente che cosa sia questa guerra e'quello che essa esiga di spirito creatore, di lavoro ostinato e di tenace eroismo. II colonnello Rousset. nella Liberti', esaniijiando le operazioni sul fronte italiano, scrive che. quantunque non si tratti evidentemente di quelle azioni decisive: che si potevano aspettare per la primavera del 1917, un tratto ealta agli occhi di tutti: lo scacco dejrli ausiliari. IJ Temps, nella sua chiosa quotidiana oliti situazione militare, riproduce una Nota enigmatica che gli austriaci hanno tatto pubblicare sul giornale A B C di Madrid, così concepita: « E' possibile che questa primavera sia l'ultima nella quale i bollettini otlioiali menzionano nomi di montagne e di. villaggi situati sulle rive dell'Isonzo Forse tra qualche giorno avremo occasione di vedere nuove oarte .illustrare le cronache dei critici ». Vioe O. R. Il mirabile concorto degli aerei - Le retrovie degli austriaci attaccate nel Golfo di Trieste da forze navali inglesi - Due idrovolanti nemici abbattuti.

Persone citate: Rousset