Alla ricerca di tre milioni

Alla ricerca di tre milioni Alla ricerca di tre milioni noma, 7. notte. L'istruttoria del processo Cortese-ManfredlnlColazza procede attivamente e sembra dover dare luogo a nuove sorprese. Esistono Infatti, malgrado gli interrogatoli! compiuti e le operazioni alle quali la Polizia ha proceduto, gravi punti oscuri. Per esprimersi chiaramente, mancano tre milioni, o, meglio, non si trovano le traccie di tre milioni incassati dal Cortese e dai suoi rappresentanti, ire milioni che non risultano sinora essere stati speti. (l'Istruttoria ha sinora assodate le seguenti circostanze: l-o con cambiali o con altre forme di prelevamenti fu versata a conto di Luca Cortese la somma complessiva di set milioni; B.o soltanto una parte di questa somma fu pagata direttamente al Luca Cortese; 3.o l'ultimo prelevamento di 650 mila lire fu fatto tre-giorni prima dell'arresto del Cortese; 4.o le vario operazioni mediante le quali 11 Credito Centrale del Lazio pagò al Cortese, o a chi per lui, ingenti somme, furono tutte compiute colle forme apparentemente più regolari. Di questi sei milioni prelevati, secondo gli appunti di lui od altre deduzioni, il Luca Cortese non ne ha spesi neanche la metà. La AutoritA (giudiziaria sta ofepunto cercando dove siano andati a Arri re circa tre milioni e mezzo, che il Cortese durante gli ultimi dieci mesi ha incassato e non speso. Non è detto che con gli arresti compiuti la brillante operazione dell'Ufficio di Investigazione sia compiuta; Da un momento all'altro possono scaturire nuove prove a carico di altre persone, e con l'autorizzazione del procuratore del Re, comm. Facchinetti, e del sostituto procuratore del Re, cav. Rubiant, si procederà, senz'altro al loro arresto. Intanto, oltre ai precedenti capi di imputazione di truffa in cambiali e di sostituzione di persona, si può delineare un'altra figura di reato: quello di associazione a delinquere. Questa nuova figura di reato colpirebbe tutti gli arrestati, al di fuori delle singole responsabilità, ed 11 reato di associazione a delinquere, previsto dall'art. 548 del Codice penale. Importa da esso solo la pena della reclusione da uno a cinque anni ed a tale pena va aggiunta quella della vigilanza speciale. Proseguono gli Interrogatorll del detenuti. Il Luca Cortese si sarebbe riservato di difendersi e di dire tutto all'udienza. La difesa di Luca Cortese t> stata assunta dall'onorevole Porzio, deputato del I Collegio di Napoli. Stamane al coircene di Regina Coeli. dopo ottenuto il permesso dell'Autorità giudiziaria, Fon. Porzio si è recato a conferire col suo difeso. Fan. Di Benedetto ha assùnto la difesa del Colazza. >Ln Parte civile del Credito Centrale del Lazio sarà probabilmente rappresentata dall'on. Barellai-'Il prof. Cesare Vivante rappresenterà una dello aziende commerciali più gravemente danneggiate. Contemporaneamente all'istruttoria giudiziaria, ha i! suo corso la procedura commerciale. L'onorevole Monti Guarnleri ha passato la giornata d'oggi alla Cancelleria commerciale per prendere gli accordi col giudice delegato sul da farsi per la presentazione della domanda, perchè, ai termini di legge, siano messi i suggelli all'Agenzia nazionale teatrale. Il giudice delegato, cav. Caruso, ha poi invitato il vicecruestore Gasti di recarsi ir. Tribunale per dare altri chiarimenti sul fallito. Il Tribunale, mancando degli elementi necessari, non ha stabilito nella sentenza che dichiara il fallimento di Luca Cortese la data di cessazione dei pagamenti, e così dovrà tale data essere determinata con un successivo procedimento. I protesti cambiari di Luca Cortese rimontano a qualche anno fa, e così, ripetiamo. 6 facile che la cessazione dPt pagamenti si faccia risalire a tre anni, ed allora, secondo l'art. 707 del Codice di commercio, sono nulli rispetto alla massa dei creditori: l.o tutti gli atti di alienazione a titolo gratuito posteriori alla data della' cessazione dei pagamenti: 2.0.1 pagamenti di debiti non scaduti fatti dopo la data suddetta, tanto a mezzo di denaro, o di trapasso, vendite, compensazioni, allenamentiE. per l'art. 70S dello stesso Codice, sono annullati tutti gli atti di pagamento e di alienazione fatti in frode dei creditori. Le questioni da risolvere dal Tribunale saranno quindi molto gravi. Contlnur.no nello' stesso tempo gli interrogatorii delle persone che hanno avuto rapporti d'affari col Luca Cortese. M cav. Damiani ha stamane trattenuto nel suo ufficio lunga^ mente il segretario dell'aw. Colazza, signor Campana. Tutti i valori e le gioie sequestrale die sono stati 'riuniti da ogni parte d'Italia nell'ufficio centrale di investigazione oui In Roma, sono sfati deposti oggi presso 'la Segreteria della Procura del Re. Si calcola che 1 valori ammontino a 400 mila ilire. Tra- essi vi è una magnifica coMana di perle che il Cortese aveva regalato a Tilde Telili e che fu sequestrata dai capitano Cassetta. Il canltono Cassetta ha continuato oggi lo spoglio di tutta la corrispondenza telegrafica del Cortese. Sinora risulterebbe che 11 Cortese ha inviato coi soli vaglia telegrafici a varie persone circa 300 mila lire. Sono vagita che Variano dalle 1000 alle 18 mila Mre. .'Il .rappresentante di una Casa di mode fiorentina 6i è presentato stamane negli uffici di piazza Santi Apostoli, comunicando di avere fornito di varii eleganti abiti la signora Cortese, quando la moglie dell conte era. a Firenze e chiedendo la restituzione immediata di queste foiJett.es. « La .moda passa — iha detto con accento emaro ed uno sguardo pieno di inquietudine e di ansietà — e se 3'Ufflcio di Investigazione tardasse a sequestrare questi abiti ed a restituirmeli io sa.reli rovinato ». Si conoscono osa i particolari della scena di doloro avvenuta in casa dell'aw. Colazza, quando il commissario cav. Damiani, dell'Ufficio centrale di Investigazioni si presentò in casa dell'aw. Colazza, accompagnato dal suoi agenti. Egli si trovò di fronte ai vecchi genitori del cav. Colazza. n padre, le cui membra erano quasi Inerti per effetto dell'emiple¬ Il nuovo regolamento del personale delle Dogane Roma! 7, sera. E Ministero delle Finanze comunica: 'La legge del 5 giugno 1913, N. 541, approvava un nuovo organico del personale delle dogane a cui dava diverso assetto istituendo nuove cariche e nuovi gradi. Resosi quindi necessario di coordinare il regolamento di servizio del personale stesso ai concetti informatori ed alle disposizioni della predetta legge, è stato predisposto il nuovo regolamento su cui hanno dato il loro voto il Consiglio di Staio ed 11 Consiglio dei ministri. Esso fu approvato con decreto luogotenenziale firmato ieri. Nel nuovo regolamento sono riprodotte in massima le norme di quelito precedente con variazioni ed aggiunte intese a stabilire le attribuzioni dei nuovi gradi, a rafforzare secondo i criteri della succitata legge il funzionamento dei servizi direttivi e di ispezione e a dare forma regolamentare a disposizioni già dovute impartire dall'amministrazione per le mutate esigenze dei traffici e per i suggerimenti della esperienza. E' laggiù la Cina Intangibile e secolare eh© sorgerà d'un tratto davanti a voi con le sue tradizioni, i suoi piaceri, i suoi misteri, <i suoi vizi, i suoi odi e la barbarle raffinata di a! cune delle sue sfitte. Vi sono templi nascosti dove i fedeli vanno ad inginocchiarsi davanti agli idoli di legno dipinto, dove si esercitano talvolta riti .non benigni, c dove le superstizioni più sanguinose hanno, in certe occasioni, libero corso La polizia di New York invano perseguita, queste sètte. 11 cinese astuto è più forte di essa e la stida ogni giorno dietro la sua ma schera impenetrabile. Una delle case meno brutte di Peli «treet eva abitata da quasi un anno da un ricco cinese che a giudicare dai segni di rispetto che i suoi compatrioti gli prodigavano doveva essere un personaggio certamente consideie voIp Quel giorno in una grande sala niobi Hata alla cinese, Wong Long-Sin, vestito di un sontuoso costume ricamato di seta e d'oro, se ne stava seduto sopra un divano fumando una strana pipa e giuouherellava con due piccoli lor/i bianchi addomesticati trattenuti per una zampa da una finissima catenella d'oro. C'irò un ■ domestico, vestito all'europea, ed accostatosi dolcemente venne a mormorare e__*^ m*lx\a » a .i „-£ic a_, i jobf4je gia, guardò lungamente con viva espresHone di dolore il funzionarlo, quasi per conoscere tutta Qa gravità delle azioni compiute dal figliuolo. La. madre poi, nel vedere che ti commissario Damiani si accingeva a rovistare un armadio, cominciò a gridare ed a piangere. Ora tutte le coite deil'avv. Colazza sono Ispezionate alla Procura del Re, dove sono «ite trasportate. Sul soggiorno di Luca Cortese te Sardegna La Tribuna riceve da Oristano 1 seguenti particolari: «Luca Cortese è stato ad Oristano come tenente di una compagnia presidiano. Era stato qui mandato da Udine. Faceva spesso escursioni nel dintorni ed, aveva destato qualche sospetto per le lnsisèenti domande che rivolgeva ai soldati ed ai contadini. Era in compagnia di una giovane donna, che'egli faceva passare per sua sorella. Presto sii seppe che si trattava di un'attrice. Fatto si è che fu chiamato a Cagliari, dovè il generale Sassu, allora comandante la divisione, «HI inflisse quindlctl giorni di prigione di rigore. Un'altra punizione aveva preceden'-. temente riportato prima di essere destinato io Sardegna. Il suo capitano Falzacapo si mostrava un po' seccato del contegno del tenente. Venne poi .allontanato dal .fronte. A Cagliari 11 Cortese riceveva molti telegrammi che naturalmente non passavano inosservati «Uà censura. Inoltre parlava sempre di migliaia e migliaia di lire, ed ebbe anche ila visita, del signor Piatti. Tutto questo movimento non sfuggiva al prefetto ed al comandante ila divisione. Il Cortese doveva tenere una conferenza a Cari lari, ma questa non ebbe luogo per ragioni, credesi, disciplinari. Giornalisti e il etterati, al quali il Cortese si presentò quale grande editore ed ardito rinnovatore del Teatro, ri niun zi areno pure all'idea lanciata da qualcuno di offrirgli un banchetto. Poi il Cortese fu di ntievo riformato per neurosi cardiaca. La restituzione dei gioielli milano, 7. sera. La denunzia contro 11 Cortese da parte del gioielliere Francesco Gatti, di via Manzoni, 3, venne sporta Ieri a mezzo di un awocato alla Procura dei Re. In essa è detto come il Cortese si sia fatto consegnare gioie per 40 mila lire, senza pagarle. iLa cosa avvenne il l.o aprile. Il Cortese era conosciuto dal gioielliere per aver concluso con lui varii altri affari, per cui il Gatti non esitò a recarsi presso il conte portando seco, come gli era stato suggerito, oggetti preziosi indicati per essere donati a signore. Alla scelta, all'Hotel, era presente Emma Cromatica. Si conferma ohe l'attrice ha restituito i doni ricevuti che consistono in una borsetta d'oro con brillanti, in un orologio d'oro con braccialetto, un gronde medaglione d'oro, un anello con brillanti. La restituzione è avvenuta a mezzo dell'avvocato Jaraeh, per cui il danno del gioielliere, per sua stessa dichiarazione, si riduce a quindicimila lire e si ridurrà, (forse, ancora avendo egli motivo di attendere altre restituzioni. Ad indurre alla restituzione sta anche il fatto che l'Autorità giudiziaria, accogliendo analoga domanda contenuta nella querela Gatti, ha dato facoltà del sequestro dei gioielli presso chi ne detenesse. Questa facoltà è stata 'fatta presente dal delegato Tomaso Larking verso mezzogiorno di oggi agli attori della compagnia drammatica. Essi si trovavano riuniti sul paicoscenico dal Filodrammatici in attesa di iniziare le prove e sano stati arringati dal funzionario, il quale ha spiegato cortesemente la portata della disposizione. Diverse attrici e varii attori, presa, con filosofia ]a cosa, hanno senz'altro spontaneamente annesso nelle mani del funzionario i rtaordi di valore accettati dal mecenate : altri che non li avevano con loro hanno promesso di consegnarli. • ed altri Infine hanno confessato che trovandosi in bisogno per non aver ricevuto la paga dell'ultima decade, li avevano, venduti o ili avevano impegnati. Qualcuno' precisò il nome dell'acquirente, qualche altro cavò addirittura la polizza dal portafogli e la offerse al funzionario. Il signor Gismano, segretario della Lega artisti drammatici, ha detto : « Tengo anzitutto a rilevare che noi della Lega artisti drammatici fummo 1 eoli del mondo comico a sollevare dubbi sulla seriola del presunto mecenatismo di Luca Cortese, e a non accettare mai nè denaro ine altro. Abbiamo sempre combattuto i «trust» a qualunque specie appartenessero e siamo stati ■ contrari anche al monopalio vagheggiato dal Cortese. Ma sentiamo ti dovere di s'wgfrmar ila c3asse, di cui difendiamo gii Interessi materiali e morali, dalle accuse di taluni i quali hanno dipinto i nostri artisti, senza eccezione, come tanti vampiri gettatisi famelicamente sul falso mecenate, mentre la gran massa degli attori non ha avuto da lui se non compensi equi e legittimi. Si è parlato di paghe fantastiche percepite da tutti i comici delle Compagnie Cortese. In realtà, le loro paghe erano più che regolari e per taluni ruoli inferiori a quelle delie altre compagnie. Dirò di più: quando, come segretario della Lega artisti drammatici sollecitai dal Cortese che accordasse ai suol scrit. turati un soprassoldo per il caro-viveri, egli dapprima restio, lo concesse soilo agli artisti la cui paga non superava IL. 8,60. La stessa Emma Gramatica, non aveva che un mediocre compenso quale direttrice e cointeressata negli ipotetici profitti. I nostri comici hanno? piuttosto del diritti da rivendicare e appunto per farli (rientrare quali creditori privilegiati la Lega artisti drammatici costituirà presto un Sindacato legale. Intanto essa si adopera perchè le Compagnie restino immutate. Gli artisti, drammatici eapraniro dimostrare, ne slamo certi, che essi possono andare avanti anche senza Luca Cortese, come per tanti anni seppero fare •. Per l'applicazione dei condannati ai lavori nelle retrovie Roma, 7, riotte. .Essendosi'sollevata da molti la questione di adibire ai lavori di sterno e di altro genere, che si compiono nelle retrovie dell'esercito i numerosi condannati a pene lievi, che congestionano col loro addensamento le carceri giudiziarie del Regno, sino al punto che recentemente si sono dovuti escogitare provvedimenti per eliminare l'eccezionale 'affollamento, risulta che al Ministero di grazia e giustizia si sta studiando la complessa questione dei condannati in rapporto alla guerra ed alle molteplici ed alle svariato necessità che questa ha creato, e si spera di poter presto stabilire i provvedimenti relativi, i quali mireranno a concedere non una larga amnistia, come da taluno si è Invocata, bensì una sospensione di condanna, disciplinata da rigorosi limiti e che sarebbe applicata colle dovute precauzioni- I ministri Bonomi e De Nav2 a Reggio Calabria Reggio Calabria, 7, sera. E' arrivato stamane, proveniente da Cosenza il ministro dei; Lavori Pubblici on. Bonomi, ricevuto alla stazione dall'on. min'stro De Nava e da tutte le autorità locali. Il ministro Bonomi, insieme col ministro De Nava furono fatti segno a calorose acclamazioni. . — Sta bene — disse il cinese — la ricevo subito. Una giovane donna molto elegantemente, ve. stita fu introdotta. Ella si curvò r&spèttosamejitc davanti n Long-Sin il quale rispose con un leggero cenno dei capo a quella dimostrar zlonò di deferenza e di sommissione'. — Buon giorno, miss Carson — disse placidamente — avete una comunicazione da farmi ? — Sì, maestro. E le sue dita inguantate s'aprirono lentamente per accennalo al terribile segno della «Mano che stringe». — Ali! — fece iLong-Sin — venite da iiaitc del vostro capo'/ — Egli vorrebbe sapere se rimanete in casa e so può vedervi. — linoni tenero ogni visitatore perchè u Capo .trovi presso il suo servitore la più degna ospitalità. — Mi ha incaricata di avvertirvi che il vostro concorso gli (> divenuto .necessario nella lotta che ha intrapreso. Un -leggero sorriso sfiorò le labbra del ci nesc. — Non fi foKe a proposito di Elena Hodge ohe vuol parlarmi? — Infatti! — rispose miss Carson. — Vedo che siete bene iiiiormaAo. r__h h *Mimn_| i_.