La solenne cerimonia in S. Pietro per la beatificazione del Cottolengo

La solenne cerimonia in S. Pietro per la beatificazione del Cottolengo La solenne cerimonia in S. Pietro per la beatificazione del Cottolengo La funzione del pomeriggio Roma. 39, sera. Giuseppe Benedetto Cottolengo, il grande santo che ha meritato veramente la venerazione e la gratitudine dell'umanità, ha avuto stamane in San Pietro la gloria che gli eia dovuta per Topara colossale che rimarrà in Italia e nel mondo tra gli esempi più fulgidi dell'apostolato civile e cristiano. La Basilica, per la circostanza, è stata riccamente addobbata ed illuminata. La decorazione però si limita soltanto, secondo il rituale delle beatificazioni, all'abside. Sotto le grandi arcate laterali sono stati posti drappi di velr luto cremisi e di seta rossa con frange d'oro, che- fanno sfondo a due grandi, stendardi che partano diptintil i due miracoli operati dal nuovo beato ed approvati dalla Congregazione dei Riti. Uno rappresenta la guarigione istantanea di Maria Liberata Re, affetta da cistite purulenta, e l'altro la guarigione di BiiigMa Doria, affetta da cirrosi biliare. Nel fondo dell'abside, sopra l'aitare della Cattedra, in mezzo alla grande raggiera, è stata collocata l'immagine del Reato, circondata da migliala <M lampadine elettriche. Altre centinaia di lampadari sono collocati artisticamente dinanzi ai grandi pilastni attorno al giro della cupola a .nelle arcate. Nella grande navata della Basilica, ì pilastri sono coperti di grandi damaschi rossi con trine d'oro. Ai lati dell'abside sono state emette lo tribune, come per lo funzione papali, destinate al Corpo diplomatico, ai Patriziato, alla famiglia del Papa ed a speciali invitati. Attorno alla Confessione, nella crociera di lato, sono stati costruiti speciali reciot' per i pellegrini. Uno steccato nel centro della grande navata, che giunge fino alta, porta grande della, Basilica e gira per l'aitate della Pliet* serve a lasciare libero il passaggio del corteo papale per la cerimonia del pomeriggio. La Basilica eia gremita di fedeli e di pellegirini delie diocesi' del Piemonte. Gli undici cardinali componenti la Congregaz'one dei «'■ti, seguiti da oltre cinquanta vescovi, dal Capitolo di San Pietro, con a capo l'anelerete ranàtmaJe Merry del Val, la cui alta e nobile figura incedendo innanzi al capitoilo, domi)":'1 va, può dirsi, il corteo, I rappresentanti delle Crangregaz/'oni religiose, ecc. ecc., sono entrati in San Pietro poco dopo le 10; Già alila balconata, attorno all'altare, erano il Corpo diplomatico accredi'tato presso la . Santa Sede, i parenti del Cottolengo venuti da Bra la famiglia del Papa, i rappresentanti di Torino, il postulato-re mone. Car.'nci, il reverendo padre Ritoeiro e il reverendo Assoni, delia Piccola Casa delia Dlv'na Provvidenza, i rappresentanti dol Capitoli e della Metropolitana di Torino o un numeroso gruppo di piemontesi, tra cui moltissime signore, suore eoe. Tra gii altri si notavano: Suor Maria Addolorata, nata Doria, che nel 1909 fu guarita istantaneamente da mitlattia incurabile per intercessione del veneralu'Oe Cottolengo, i vescovi di Mondovi, d.i Acqui, di Possano e di Asti, l'arcivescovo di Vercelli, parecchie suore e sacerdoti della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torno e tré medici appartenenti alla Casa stéssa, r ausiliario dell'arcivescovo di Torino ìhons. Pinatidi. La città di Bra,. patria dei Cottolengo, era rappresentata dall'oli. Bonino, deputato del cofflegio e da altre personalità e dai t^rapprèSktf di varie ^èclà^tai cui ÌSStoTtSTeJ Cottotogo^CMari citta A«,r« «^.jì ai v a>_j.j._'» ? o e a . o . i a e na e di di ele a sri e l e ! è stato illuminato indirettamente da fa*ci d dove mori il beato Cottòlenigo. eia rappigen tato dal suo arciprete. Da Torino orano venuti in nvppresentanza della città gli assessori Usseg-Vo e Barberis. Si calcola che. elica 15 mila persone abbiano assistito stamane in S. Pietro alla solenne cerimonia. Per la circostanza anche la statua di San Pietro era stata rivestita degli abiti pontificali e del triregno. Mons. Nasallri Rocca elemosiniere pontificio celebrante insieme ai suoi assistenti rivestiva i paramenti sacri. Quando tutti hanno preso posto e mons. (Nasalli Rocca è giunto all'altare dei postulatoli, mons. Carine! si è prostrato innanzi al cardinale prefetto della Congregazione che ora il cardinale Vico, e lo ha pregato con una breve formula latina di ordinare la lettu/ra del decreto di heatlficazio ne del Cottolengo. Il cardinale Vico ha aseol tato la lettura dolila formula ed ha quindi .In vieto mons. Carinci dal cardinale Merry del Val, arc'prele di San Pietro, affinchè anc'h'epli acconsentisse alla lettura. Avutane l'assentimento, mons. Carinci, che era evidentemente commosso, è salito sul piccolo pulpito elevato presso l'altare della Cattedra ed ha letto con voce chiara e con accento d.i grave solennità .11 lunghissimo decreto che esalta la vita le opere ed i miracoli di Cottolengo. Terminato ciò, mons. Nasali! Rocca si è appressalo a.1 l'altare circondato dal celebranti. GII è stata todta la mttria e si è inainoceli'ato ed ha intonato le prime note del' «Te Deum». 11 momento era veramente salamie: tutti si sono inginocchiali, ed oilloTa è caduto il velario che copriva 11 quaclro del beato, situato nella ragg'fòra delia glorificazione. Il quadro ? di a, a n ni iaa ta luce e le note del « Te Deum », ripetute dall'organo., dai cantori della Cappella Sistina, dal pomoilo, si sono elevate grandiosamente nella iim-m'cnsltà del tempio menavigl'oso. La man pmflèladcaSstocAtalpnnrnni zpsLpdtMNPdTrnAmDavnPdmctVBccrcsgspdeChiesa Romana consacrava in questo momen to ai! Cottolengo aveva nel popolo una commossa ripercussione. Anche chi non eia crerlenic anche chi non era crist'ano s'.'inchi nava... Venne ruindi celebrata- la'Messa, durante la quale sono state esposte le reliquie del beato ed un nuovo « Te Deum » chiuse, la cerimonia, che si è svolta ord.toiMissima con maestosa imponenza e con devoto raccoglimento. Appena terminata in. lettura del Breve di beat'ficazione del venerabile Cottolengo le campane di San Pietro hanno suonato a festa. festazione più soSenne della divinità ebe la» o a o a o i l i e o n à e o 1 a ni eto o ral a La cerimonia del pomeriggio in S. Pietro per la beatificazione del Cottolengo non fu meno importante di quella del mattino. L'affluenza in S. Pietro è stata enorme. L'ingresso è stato dato alle 15, ma da molto tempo prima la folla si era andata raccogliendo in attesa dell'apertura. Le tribune sono gremite, specialmente quelle riservate all'Ordine di Malta, al Corpo diplomatico accreditato presso ia Santa Sede e al patriziato romano. In ' una speciale tribuna assistevano i parenti del Santo Padre, il fratello, marchese «ella Chiesa colla consorte, e la sorella, contessa Persico. Assistevano poi tutto le numerose rappresentanze e deputazioni. Nelle tribune poste dietro la bancata dei cardinali, dei vescovi e del Capitolo vaticano, assistevano varie deputazioni e rappresentanze piemontesi. Tra queste un numeroso gruppo di.suore del Cottolengo, la rappresentanza del Capitolo dèlia Metropolitana, coi monsignori Colonetti, Bossi e Giuganino; per il Collegio della Santissima Trinità i canonici Grossi e Bonino; per la Congregazione di S. Lorenzo i canonici Garrone, Toppino. Nelle tribune sono pure presenti gli assessori del Comune di Torino, grande ufficiale Leopoldo Usseglio e comm- Barberis, in rappresentanza ufficiale della.città; l'on. Bonino, deputato di Bra, e una numerosa rappresentanza del clero piemontese, delle Figlie di Maria, ecc., del Collegio dei parroci di Torino. Notiamo il teologo Polo, di S. Francesco da Paola, il padre Agostino Cornaglia, della Madonna degli Angeli, il padre Vallàrd. di San Tommaso, il padre Giacobbe, di tìesù Nazzareno, il teologo Gorio, di S. Barbara, il canonico Fnssinl, del S. Cuora di sviarla; don Assoni, del Cottolengo. La città di Chieri, dove moii il beato, è largamente rappresentata. La Diocesi di A9ti, che rivendica a se l'onora di avere indirizzato alla vita sacerdotale il nuovo beato, è rappresentata, rial vescovo e da numerosi canonici venuti per hi. cerimoniaPeno anello presenti ring. cav. Buffa, presidente della Giunta diocesana di Torino, il marchese Corsi, consigliere comunale, colla consorte e la flerlia Callori di Vignale, il conte Ottone Di Groppello, il conte Olivieri. Di Vernter, il barone Gianotti, il comm. Giacinto Bricarelli, presidente dell'Uriiono elettorale, il comm. aw. Bianchetti, il teologo Berta, nonché numerosissime notabilità del cleup, dell'aristocrazia e del mondo cattolico torinese, fra" cui il venerando don Albera, rettore dei Salesiani. Lungo il passaggio del corteo è schierata, la guardia palatina. Alle tribune e nei reparti sono le guardie' svizzera, nel restante del tempio vigilano pattuglie di gendarmi in uniforme di gran gala. Intanto cominciano a giunsero e si radunano nella cappella della Pietà i cardinali che seguiranno il Pontefice. Sono presenti gli eminentissiml Bertarelli, Cassetta, Dclay, Vico! Granito di Belmonte, PomptlJ, Ferrari, Boschi, Merry del Val, Rinaldlni, Malti, Gàsparrì, Van Bossiun. Serafini, Tonti, Cagliero, Fruhwirt, Scapinoli!, Ranuzzi, Sbarretta, Boggiani, Bisleti, Billot, Giustlnl, Lega, Gasquet, Marini e Giorgi. Alle 17,30 parte dal fondo della basilica un vocio e un movimento nervoso che si trasmette ai reparti e fino alla tribuna dell'abside. E' il Papa che è digeesp dai suoi palazzi per la scala che entra nella cappella del Sacramento. Il Pontefice è ricevuto dal Capitolo con a capo il cardinale arciprete, l'eminentissimo Merry del Val. Fatta una breve adorazione dinanzi al Sacramento, a S. si reca all'altare della Pietà, ove si forma il corteo. Il Pontefice, che indossa sulla sottana bianca la mezzetta e la stola rossa, sale in sedia gestatoria; si apre una grande portiera e il Pontefice appare agli occhi di migliaia e migliaia di persone che egli.benedice. Notiamo al seguito del S. Padre i camerieri segreti e d'onore di spada e cappa marchese Gaetano De Felice, conte Olivieri di Vernici- di Torino, conte Gropello di.Torino, mons. Testoni cappellano segreto che sorregge la croce. Sono pure al seguito del Santo Padre il comm. Mannucci sottofuriere, 11 cav. Beccar! maestro di casa dei sacri palazzi. Il corteo lentamente giunge avanti la Confessione, quindi gira a destra sino innanzi all'altare della cattedra. Il Papa discende, si genuflette e si trattiene qualche tempo raccolto in preghiera. Quando viene esposto il Sacramento, il Papa, assistito dal cardinale Ferrar» come primo prete e dai cerimonieri pontifici, incensa 1.1 Santissimo: e' dopo il canto del Tantum Ergo mons. Disma 'Marchese, vescovo di Acqui, impartisce la trina benedizione. Anche questa cerimonia spetterebbe ad uno dei canonici vaticani rivestito della dignità vescovile, ma per speciale concessione la funzione viene celebrata da mons. Marchese, che fu uno del discepoli del Cottolengo ed e aggregato alla Piccola Casa della Divina Provvidenza. La cappella Giulia, sotto la direzione del maestro comm. Brezi, eseguisce l'inno del beato, il Tantum ergo e il- Tu cs Petrus del czlDllmgdlgctncacSgcddtat.'qnn mei ue a n ie e a. a»ÌMeluzzi. La cerimonia termina colla consueta offerta del reliquiario dell'immagine e del bouquet. Il Papa risale quindi in sedia gestatoria, e il corteo, girando a sinistra della Confessione, attraversa lentamente la chiesa, mentre i fazzoletti sventolano febbrilmente e mille mani si agitano verso Benedetto XV benedicente. Il Pontefice, giunto all'altare della Pietà, discende dalla sedia e quindi si avvia alla cappella del Sacramento ove, fatta una breve orazione, fa ritorno ai suoi privati appartamenti. La chiesa si sfolla lentamente.