Confidenze d'un esule

Confidenze d'un esule sax. Confidenze d'un esule {Nostra corrispondenza particolari). PARIGI, aprile. nali al principio dt ll — C'era a Pietrogrado, al Palazzo di Tauride, tutti lo sanno, una Duma. Ora non c'è più. Non c'è più per una semplice ragione : da un capo all'altro, in tutta la sua lunghezza» il palazzo è traversato da una saia dei Passi perduti — da Sala Caterina — la quale separa l'aula, ove sedevano i deputati, dalla porta d'entrata dell'edilìzio. Non si può porre piede nell'aula, senza passare per la Sala Caterina. Ora, da tre settimane, questa è occupata di giorno e di notte dai milleseicento operai e soldati, formanti il «Comitato misto», i quali vi mangiano, vi dormono e vi discorrono. Vi stanno, date le dimensioni della sala, terribilmente stretti e' pigiati. E non c'è posto pei deputati, come non c'è posto più per la monarchia... Cosi si trasformano i regimi. — L'uomo, che così facetamente mi spiegava stamattina lo stato delle cose russe è tra i rari allogeni dell'impero sfasciato degli zar, ai quali sia riuscito' di aver parte nel governo e di sedere nei consigli dello Stato. Durante trent'anni coverse alte Cariche, penetrando nell'intimità del sovrano. Poi, un giorno, per eccesso di franchezza, si vide costretto all'esilio. I tedefichi occupano in Voi ini a la sua dimora famigliare; egli attende che se ne vadano per tornare a casa. Ed intanto, osservatore acuto ed informato di quel che è avvenuto ed avviene lassù, come nessun altro all'estero, filosofa, calmo, da lontano. — Non c'è più Duma, e Michele Vladimirovitch Rodzianko, che la presiedeva, non tenta nemmeno più di restituirle la vita. Egli e gli uomini della commissione plenipotenziaria a cui l'assemblea delegò, allo scoppio della rivoluzione, i suoi poteri, sono travolti da una forza di cui ebbero torto di non saper valutare l'energia , . Adattarvisi, lasciarsi trascinare sull'onda, senza esserne sommersi? Occorrono, per riuscirvi, muscoli e destrezza. Ma nè Rodzianko, nè il generoso Lvof, l'impetuoso e leale Gutchkoff, il ministro della Guerra, tenaci nei loro principi di buoni moderati, nè Shingareff, così sobrio nei suoi, disegni d'avvenire, come può esserlo un savio medico di campagna, ne sono a sufficienza dotati. .Non c'è forse, tra essi, che Paolo Miliu- koff, il quale sappia dove si va, e vi si prepara Dove si va, anche da lontano, si può prevederlo. Si va verso una nuova Russia federale ; meglio, verso l'esperimento più audace di repubblica sociale... La pace, la guerra, per le quali la rivoluzione fu scatenata, sono divenute, oggi, questioni ............. . . . C'è nè un'altra ........ che bisognerà risolvere presto . * . . . (Censura) . . . la distribuzione delle terre ai contadini. Due partiti, quello dei cadetti e l'altro del lavoro, i cui capi, Miliukoff e Kerenski, sono ora al governo, hanno promesso solennemente quella operazione. Ora la folla, ed il Comitato del Palazzo di Tauride, in suo nome, pretendono mantengano la promossa. E Rodzianko ha dovuto, l'altra settimana, nella Sala Caterina, riconfermare l'impegno,-grazie al quale, soltanto, i cadetti hanno potuto ottenere il favore dei mugik per trascinarli ad atterrare il « piccolo padre ». Il patto, stretto tra i .partiti democratici e le masse rurali Lnjclude l'espropriazione generale di tutti i dominLi signorili superiori ad un massimo di 125 ettari e la loro spartizione ai nulla, tenenti. Kerenskl eri i suoi amini dell'Estrema sono antidati più oltre: hanno promesso'non soltanto la spartizione delle terre dei signori? ma anche quella dei poderi, provenienti dagli antichi domkiii eignorili, frazionati e venduti ai contadini. Chi oserebbe ritirar le promesse ora, chi oserebbe spiegare, agli aspettanti gli argomenti *di indole economica, che rendono il problema insolubile nella pratica, così su due piedi ? Chi oserà, d'altra parte affrontare la collera, non già dei proprietari del centotrentamiila dOminii, condannati a sparire come favoriti dell'» ancien regime » ; ma quella dei contadini', molto più numerosi, che, una legge di Nicola II che abolì il mir, la proprietà comune, favorendone la spartizione, ha elevato al grado di piccoli proprietari e che eono centinaia di migliaia? Massa contro massa: una moltitudine, interessata al mantenimento dello « statu quo » ; un'altra, alla sua scompar-sa... Questo il bivio d'Ercole, pel governo nuovo, all'interno della Russia. ♦*« — Un altro, altrettanto formidabile, sul fronte di battaglia: il riordinamento dell'esercito. Chi non ha vissuto in questi anni di guerra in Russia e non sa quel che in realtà vi è accaduto, non sa quale sia il male che rode l'esercito russo. Esso ebbe per effetto' di rendere sterile per la lotta comune l'attività del più gigantesco strumento di lotta, di cui dispongano gli Alleati. I ricercatori delle cause di quella sterilità si son tenuti pugili del ritornello della mancanza di armi e di munizioni, la quale anche quando v'era,, era essa stessa frutto di cause più profonde. Bisognerà pur dirlo una buona volta: tre quarti delle disfatte russe furono dovute alla gelosia, alla rivalità tra i capi, ascesi in alto, per la maggior parte, non già per meriti personali, non già perchè designati dalla stima de: loro colleglli, ma per favore della Corte e del Sovrano. Sono rari i comandanti di grandi unità, ohe incanutirono nello studio o nella pratica assidua del campo. Rari quelli, ai quali non si possa rimproverare di aver seguita la tradizione, illustrata do tanti duri esempli durante la guerra giapponese, che consiste nell'iropedLre ai colleghi di distinguersi atei rifiutar loro gli appoggi necessari, nel momento opportuno, o nel comprometterne il successo con errori premeditati. Pigliate duo dei più importanti episodi della guer ra: il disastro di Samsonoff a Tannenberg e la ritirata o. piuttosto, la fuga di Rennenkampf dalla Prussia orientale. E' provato, che se il generale C-ilinski, comandante del gruppo degli eserciti settentrio¬ mkqbrssqfsncscptirtHpnfiupmTcecaSnldns nali al principio della campagna, avesse mandato allora in soccorso di Rennenkampf e di Samsonoff una parte dei cinque Corpi d'armata, che egli teneva immobilizzati, non solo il doppio insuccesso sarebbe stato evitato, ma tutto l'esercito prussiano sarebbe stato circondato , e la Prussia, da Thorn al mare, completamente conquistata.- La guerra sarebbe da un pezzo finita... Ma GiMnski aveva certe sue ragioni segrete per non mandare ai suoi colleghi nemmeno una compagnia. E avvenne quel che sapete. Altro esemplo: Hindenburg, durante la seconda invasione della Polonia, era circondato da tutte le parti. Non gli testava, per salvarsi, che un angusto corridoio, dietro Lodz. Era perduto. Bastava per pigliarlo in trappola una semplice mossa del generale Seydmann, il quale, difatti, fu pregato di muoversi per eh udere, alle spalle di Hindenburg, il corridoio. Ma Seydmann perdette tempo, a bella posta; credette di non dover lasciarsi sfuggire l'occasione per far quel che una pittoresca frase francese indica molto bene: «poser un cochon » ad un suo rivale ; ed H ndenburg si salvò, riprese il sopravvento e tuona ora, Giove maestoso, sul Wahalla prussiano... Anche la disfatta di Radko Dimitrleff a Tarnow, in Galizia, nel maggio del 1915. che fu l'inizio dell'immensa ritirata degli .. degli eserciti russi sarebbe stata una vittoria feconda- se un nemico personale di Radko, allontanato da lui e trasferito al grande Stato maggiore, non avesse commesso un nefasto, volontario errore. Quando Brussllofi potrà parlare, potrà narrare per colpa di chi la grande retata di 400 mila prigionieri austriaci restò, l'anno scorso, una semplice retata... La rivoluzione rinnoverà ora il colossale organismo, mutando lo spirito dei capi? Lascierà 'intatto quello del soldato russo, meraviglioso, se è ben comandato, pessimo se non lo è ? E su questi soldati, contadini in maggioranza, il miraggio della distribuzione delle terre, non avrà nessuna presa? Il meno che s< possa esigere nell'esercito russo, se si vuol tener conto del passato, è una riimovazione «ab imis» dell'alto comando ........... (Censura) Cosi nv'i ha. parlalo l'esule. Il quale, però, conosce la storia moderna a menadito ; e sa che registra de;! miracoli : quello degli eserciti della rivoluzione francese, per esempio, sconvolti e viltorios'-. DOMENICO RUSSO.

Persone citate: Michele Vladimirovitch Rodzianko, Paolo Miliu, Sala Caterina, Samsonoff, Thorn

Luoghi citati: Galizia, Parigi, Pietrogrado, Polonia, Prussia, Russia, Tannenberg