L'America nel conflitto europeo

L'America nel conflitto europeoL'America nel conflitto europeo pmpressoneastampateescae svizzera (Servizio speciale delia Stampi). L'appello di Robertson per l'aumenta dei contingenti britannici Londra, 5, notte. Henderson, membro labourlsta del Com'iatc superiore di guerra, ha avuto mercoìeol una conferenza con i rappreeentaniti del Sindacati per spiegare loro un nuovo progetto che permetterà di trovare numerosi uomini nei mestieri e nelle professioni, in persone alle quali erano stati finora concessi ritardi per la chiamata, ritardi! che ora saranno mantenuti soltanto agli uomini veramente intilepensabili. Sir William Robertson, capo dello Stato Maggiore generale e l'ammiraglio Jelllcoe hanno: pure parlato alla conferenza. Robertson ha dichiarato : ■ « Come i sottufficiali sono la base dell'esercito, gli opera,! sono la base del paese. Io vi domando di considerare me stesso come un operaio. Ho cominciato la mìa carriera dal basso; ho servato parecchi-anni come semplice, soldato ed ho ila pretesa di conoscere il punto, di vista degli operai su queste questioni. 11 degli op ministero della Guerra è stato spesso criticato per aver preso misure non buone, ma il ministero della Guerra ha un dovere da compiere; esso deve vincere la guerra e perciò avero uomini. Il ministero della Guerra ha commesso errori: ma chi non ne commette? Esaminane la situazione dinanzi aila quale ci trovammo al principio della guerra. Non eravamo preparati per questa guerra, come non 10 erano tutte' le altre nazioni europee, eccettuate la Germania e l'Austria. Nò avevamo una omganizziazì'one binile, a quella degli Stati continentali che permettesse di chiamare sotto te armi le popolazioni e di fare una selezione diagli uomini secondo le loro attit.ud'ni al servizio militare, alle industrie, alla fabbricazione delle munizion', alla agricoltura, ecc. Non avevamo un sistema di servieio militare generale e dovevamo ricorrere a volontari; dovevamo improwisare tutto combattendo. Il problèma degli uomini < Desidero pure accennare alle .critiche che sono state talvolta mosse elle nostre operazioni militari. Anche qui sono.stati commessi errori, ma stnaordinarramente pochi, dato il fatto che dovemmo improvvisare eserciti nuovi, e sono lieto di poter dire che meglio di ogni altra campagna, alla quale io abba partecipato, non vi fu nessuna critica nell'esercito stesso. Ed io considero ciò come una prova decisiva della lealtà, e della disciplina della nazione, che ha prodotto gli uomini di cui sono formati i nostri nuovi esercii. I nostri progressi nella guerra devono essere lenti a oausa del numero colossale dei combattimenti e perchè la Germania si è al principio delle c-stHità assicurati grandi vantaggi. Essa ha preparato la guerra, non ha fatto altro durante quarantanni e recentemente ha compiuto sforzi straordinari. Essa ha ora in campagna molte più Divisioni dell'anno scorso ed ha aumentato il numero dei suoi soldati' di circa un miliome. Essa fi stata, in condizione di far ciò mercè il suo dispotico Governo autocratico, il quale agisce con assoluto disprezzo dei più elementari principi dell'umanità e del diritto delle genti. <i Dopo avere invasa la Polonia, essa Jia costretto migliaia di uomini ad emigrare in Germania ed a lavorare nelle miniere e nelle fabbriche di munizioni della Germania: -ciò che le ha fornito un gran numero di tedeschi per 11 servizio militare. La legge sulla mobilitazione civile le ha dato probabilmente molto più di un milione di uomini per il servizio dell'esercito. Essa ha applicato il sistema delle razzie nel Belgio e nel nord della Francia, col quale migliaia di borghesi belgi e francesi sono stati iolti con la forza dai loro focolari e costretti a lavorare come schiavi per i loro nemici in Germania; ciò che ha liberato ancora altri tedeschi per il servizio nell'esercito. Dobbiamo rispondere a questo disperato sforzo fatto dal nemico e, per rispondervi, dobbiamo avere uomini. Voi domandate: quanti uomini occorrono? Ho sempre dichiarato che è impossibile fissare un limite a] numero. degli uomini di cui l'esercito ha bisogno, perchè il nostro compito è talmente enorme, che dobbiamo avere tutti gli uomini di cui possono fare a. meno la marina, le varie industrie, l'agricoltura e gli altri mestieri indispensabili alla continuazione della guerra. E' certamente possibile, grazie ad una ripartizione giudiziosa degli uomini, dare all'esercito tutti quelli che sono necessari: ed 1 nostri bisogni immediati sono di mezzo milione di uomini tra adesso ed il prossimo luglio. Se non trovassimo questi uomini, ciò importerebbe indubbiamente un prolungamento della guerra ed insieme un prolungamento delle difficoltà e delle miserie che l'accompagnano. Abbiamo fatto molto; le nostre truppe al fronte meravigliano il mondo: nessuno mai ha fntto alcunché che si avvicini al compito colossale che abbiamo assolto con tanto successo. In tutto l'Impero i cittadini si sono comportati meravigliosamente, con assoluto disinteresse ed hanno dato tutto allo Pfato : il loro denaro. U loro tempo, la loro posizione, il loro avvenire, i loro amici, la loro vita. :Ma si tratta di sapere se abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare, perchè la Germania non è ancora abbattuta. « Insomma dobbiamo vincere » «Non crediate che .'o-<ia scoraggiato; sono perfettamente convinto del successo a condizione che rimaniamo decisi a vincere. Dobbiamo praticare l'abnegazione e la devozione. E del resto che cosa si domanda a noi che rimaniamo in patria, in confronto a quello che si domanda ai nostri soWeti al fronte, di cui tanti fanno g'ornalmente il supremo sacrinolo! Che cosa sono le nostre privazionii in confronto di quelle dei paesi che sono stati invasi e devastati in modo che ne risentiranno parecchie generazioni : ca«> demolite, industrie rovinate, uomini deportati come schiavi, vecchi e fanciulli lasciati senza ricovero e .nutn'imento? E' su questi metodi criminosi che i tedeschi contano per decidere i popoli belga e francese a sottomett«rs' alle loro condiziona'. Come ho detto, è difficile per nrr di comprendere, a questa distanza, che cosa sgntftchlno tali sofferenze, ma potremmo ben comprenderle un giorno se non prendessimo, prima che sia troppo tardi, tntte le misure in nostro potare per schiacciare quello sp'rito di usurpazione che ha degradato una grande nazione, ha. recato al mondo tutte queste miserie, ha sfidato tutte le leggi divine ed umane. Insomma dobbiamo vincerei « Io ritengo' ohe non vi sia da parte nostra .i! desiderio di schiacciare la naz one tedesca ed è bene che il popolo tedesco lo sappia al più presto possibile. 11 nostro scopo è dì portare al d'epotismo tedesco un colpo tale da 'impedirgli per più generazioni di rinnovare le atrocità compiute negli ultimi due anni e mezzo. Riassumendo,- noi combattiamo per la causa della libertà e. prima che possiamo- ottenere la libertà, bisogna che facciamo 'n^ tendere alla Germania che la fOTza non è il diritto. Fino a che ciò non sia stato fatto non v: può essere vera libertà nè per pi! ind'vidui nè per le famiglie nè per le società nè per l'Impero britannico * L'ammiraglio Jeircoe ha insistito sulla ner.ess'tà di uomini per l'esercitò, poiché la ina rina. non può vincere da sola la guerra. Essa mantiene libere le comunicazion' dell'esercito ma la jmenra deve essere vinta per terra. Jel lieo? ha fatto pure appello agli operai dei cantier marittimi, ch'adendo loro di far tutto 11 oossibile per aumentare la produzione ed ai cittadini in generale perchè riducano il con suino delle derrate alimentari TI Tfnifl.?, commentando il discorso di Robertson, scrive : « l.'n aniello diretto e famigliare come quello fatto da Robertson, riuscirà. meglio di owii altro «, commuovere die masse britanniche che preferiscono : «azionamenti semplici- Certo l'Inghilterra, è decisa a 'fornire all'esercito il imiezzo milione di uomini di cui ha oia bisogno, ed è (pronta a sopportare i ma-sgioii -sforn ohe saranno necessairi per por fine alla guerra. Quando si è itira.ttat© di una grande causa che Ita commosso 11 suo cuore e ila sùn coscienza D'Inghilterra non ha maH mancato di Mrkngwre ti denti « d,i mostrar f-l degna -di sn stessa. 'Essa non mancherà < questo dovere anche uirJesso se le veirrà detta 'n verità cotn forza e .rettitudine come ha 'fatto Robertson nel suo discorso, che è giunto al ■nomento opportuno». Il Daily Telegraph sullo stesso argomento soriv»: « La razza brfoan nica desidera di conoscere 'le verità: essa coan batte e lavora r&aclio quando ila situazione le è spiegata ben chiaraimente. Le nazione è lumpri dal mancarn di: coraggio. Essa ha età risposto ■m'ayn infamati te aiwe 'domandi:, che la sotio «date rivolte e itor-onderà. ne wirno «temei, flifo all'uVàflib oncia itili eoa. itejajiro e del* sua Hxtmu d o i principio anteriormente esposto dal 6uo presidente, secondo il quale durevoli garanzie per là pace futura e corrispondenti mutamenti nelle forme interne di Governo dei vari popoli sono le questioni di principio da risolvere ». La Nenie Zurcher Zellung crede che i principi esposti da Wilson potranno dare dei frutti benedetti, ma anche recare gravi complicazioni n^le trattative di pace ed il giornale concluda: « Se l'America dichiara la guerra e sosterrà con grande energia questi suoi principi nelle trattative di pace, lo potrà fare con maggiori risultati che come consigliera e neutrale, perchè In simili condizionò le sue note ed i suoi consigli non potevano avere che un valore platonico ». La Zurcher Post, il giornale che non ha mai nascoste le sue simpatie per la causa tedesca, dice che la dichiarazione di guerra dell'A. merica fe una conseguenza dell'imperialismo americano. « E' necessàrio ricordarsi — scrive Il giornale — che sin dall'inizio della guerra si ebbero traccie, diventate poi sempre più evidenti, de'l'imperialismo americano. L'imperialismo americano creava amici e nemici; trovava i primi nell'Inghilterra e nella repubblica francese ed un nemico nella Germania. Non si può rimproverare a Wilson di avere seguito questa politica, ma egli non può ammantarsi della toga di cavaliere del diritto dell'umanità perchè non gli appartiene ». Infine il « Journal de Genève » sotto il titolo « Il senso della guerra ». scrive : « Se questa grande Repubblica americana entra nel conflitto non è solo per vendicare i lutti ed i danni causati dai sottomarini tedeschi. Essa è . sinora rimasta divisa, nel giudizio sulle cause della guerra, essa era 'nteressata. a conservare la pace codia nazione che conta negli Stati Uniti 15 milioni di sudditi d'origine, essa è ostile ad ogni m'litar'*mo e non sarebbe state certamente capace ad estrarre la spada se la coscienza pubblica non fosse stata scossa ed indignata per l'accumularsi di orribili fatti, l'ultimo dei quali fu la devasfaz'one sistematica di una provincia francese. Comprenderà il popolo tedesco ciò che significa la bandiera stellata dalla Repubblica, a'mer'cana sui campi di battaglia». Qualche giornale accenna infine al fatto che l'America dichiara la guerra non al popolo ina. al Governo tedesco, ciò che in pratica lascia, tutto immutato, come i rapporti tra l'America. l'Austria-UnCfheria. la Bulgaria e la Turchia rimangono immutati. Il senatore americano Lodge propone l'invio di 10.000 uomini in Francia Washington, 5, notte. In Senato, durante la. discussione dell'ordine del giorno relativo al riconoscimen1.o dello stato di auerra, il senatore Lodge ha detto -. « Non possiamo inviare un grande esercito in Francia, ma- sarei felice dell'invio di 10:000 uomini dell'esercito attivo, affinchè la bandiera americana fosse spiegata sulla terra di Francia ». Lodge ha aggiunto -. c< Gli Stati Uniti possono fare larghi crediti e fornire approvigionamenti. Le nostre risorse detono essere aggiunte a quelle degli alleati. Soi entriamo in guerra per unirci con coloro che combattono per la libertà, Vumanilà, la democrazia, la civiltà e la volontà dei popoli contro l'autocrazia militare prussiana che colpe sta l'umanità e viola i trattati ». Lodge è stato applauditissimo. (Ag. Stefani) Una dimostrazione a Wilson dopo il voto del Senato Un addetto russo misteriosamente ferito (Serratelo speciale della stampa). Parigi, 5, notte. La minoranza affermatasi al Senato di Washington contro la guerra comprende tre repubblicani: iLa Follette, Norris e Gronn, e tre democratici : Stone, Vardaman e Ogorman. La maggioranza è composta da 43 democratici e da 39 repubblicani. Wilson fu informato del voto del Senato mentre era con sua moglie al teatro. La notizia si è sparsa rapidamente tra gli spettatori, che improvvisarono in onore del Presidente una calorosa dimostrazione. L'orchestra intonò l'inno nazionale Star stripped spangled banner (l'inno della bandiera stellata degli Stati Uniti), che il pubblico riprese in coro. All'uscita una. folla enorme attendeva Wilson e lo accompagnò tra contìnue acclamazioni sino alla Casa Bianca. La Càmera, che solo dopo il voto del Senato poteva discutere della dichiarazione di guerra, convocata d'urgenza si è radunata, stamattina alle ore 10. 11 voto è atteso nella serata. Si ha da Baltimora che l'addetto commerciale dell'Ambasciata russa a Washington, conte Borzatovski, è stato misteriosamente ferito alla spalla da un colpo di rivoltella. 11 conte occupava una camera in un club della città. La polizia sospetta che il colpevole dell'attentato sia una spia tedesca. Il corrispondente de.H'.4(jrnzta Radio informa che tutti i preparativi bellici vengono fatti come se la guerra dovesse durare ancora tre anni. D. R. Le manifestazioni alla Camera e al Senato francesi Parigi, 5, notte. La Camera è sUta oggi teatro di un'importante m^if<":ta7ir)ne in onore degli Stati Uniti Al momento dell'apertura della seduta, alle 1«,40, la sala è affollatissima e l'attenzione dei presenti si riversa verso la tribuna diploma tica, dove intorno all'ambasciatore degli Stati Uniti, Sharp, sono riuniti tutti gli ambasciatori e i ministri plenipotenziari delle Potenze alleate. Il presidente del Consiglio, Ribot, sale alla tribuna e pronuncia il suo discorso inipirottn rin numerosi applausi. Salutato da una vera ovazione il presidente della Camera Deschanel prende quindi la parola e tutta la Camera acclama le parole del suo presidenteIl deputato Colliard chiede l'affissione dei due discorsi e la lettura di essi in tutte le scuole di Francia. L'affissione è apDrovara e la seduta è sospesa alle ore 15. Ripresa la seduta alle 15,30, si approva senza discussione una legge che permette di conferire la croce della Legion d'Onore a militari morti. La Camera approva poi un progetto di legge per la de nuncia obblicatoria dei materiali di rame. Quindi s'inizia la discussione del progetto rin nato dal Senato modificante l'organico dei generali e dei colonnelli. Il presidente del Consiglio. Riboi, uscendo dalla Camera, si è ••"nto al palazzo del Senato, dove hanno avuto luogo manifestazioni analoghe a quelle della Camera. Nella tribuna diplomatica de! Senato si era anche recato l'ambasciatore americano Sharp. Appena arrivato il presidente del Consiglio, il presidente del Senato Dnbnse dà la parola a Ribot il eui discorso è calorosamente applaudito. I senatori applaudono Sharp- Bonnelet, senatore del Cher, spieera una bandiera americana. Il presidente del Senato pronuncia un discorso aneh'esso acclamato. L'qfflt&ioue dei discorsi è votata uj'.a - è sospesa. o ■ —r;T~:,""'—r—• -Iuni«5ui>i<* 6 la s Il nuovo nemico Zurigo, 5, notte. li Senato americano ha approvato l'ordine del giorno per la guerra tra la Germania e l'America. Berlino non è. rimasta sorpresa né per U messaggio di Wilson nè per la declsione del Senato. La pubblica opinione era stata preparala agli avvenimenti e quando le edizioni speciali dei giornali ainnunz arono a Berlino l'avvenimento, le vie conservarono il loro aspetto normale; non si formarono nemmeno i consueti «apanneaii di persone. L'opinione dei circoli politici e dei giornali sulle conseguenze della nuova guerra divergono, benché in generale tutti i giornali di deetra e di sinistra cerchino di tranquillizzare, per quanto e possibile, la popolazione. Ciò nonostante, tra le voci tranquillanti vibra una specie di in quietudine, sopratutto nei circoli di sinistra. Essi non si nascondono che la guerra tra l'Impero tedesco e gli Stati Uniti possa recare gravi Conseguenze. Non si è troppo preoccupati delle conseguenze militari dell'intervento, ma si temono le conseguenze morali e l'appoggio finanziarlo ed anche navale che l'Inteea ne potrà ricavare. La stampa di sinistra si 'rammarica che si sia giunti alla decisione estrema, mentre quella di destira afferma che per l'Impero tedesco è maglio una situazione chiara cogli Stati Uniti che vivere con quell'eterna minaccia del pericolo dell'intervento americano. «Wilson ha voluto rendere la guerra inevitabile, — scrive il « Lokal Anze'ger •, — non Perchè vosflda adattarsi a un divieto tedesco, ima perchè l'unico mezzo che noi possediamo per fare terminare la guerra a nostro favore, contraddice, secondo lui, ai principi del diruto internazionale. Wilson assicura che l'assoggettarel al divieto avrebbe per conseguenza la lesione dei più sacri san amenti dell'America. Ma può forse rispondere ragionevolmente ad quesito se nessun diritto americano sia stato leso quando ammise di assoggettarsi al divieto del traffico col porti tedeschi emanato, tanto tempo fa. dall Inghilterra? Egli non può rispondere a questa domanda La guerra, alla quale-vuole partecipare è senza scopo e senza ragione. La guerra, in cui vuole precipitare un popolo di cento milioni di anime, senza possibilità di trarre guadagno di sorta, è una gru erra che significa anche una rottura con tutti i criteri pollici ». Lo stesso ragionamento è fatto su per giù dalla grande maggioranza della stampa tedesca. «Se qualche cosa vi e nel' passagg'o del più srande paese «neutrale nell'accampamento deY nemici dall'Impero tedesco — scrive'la «Germania», — che possa addolorare. l'Imperò tedesco, è il fatto che quesio nuovo nemico non ha alcuna ragione ria addurre per .giustificare la nuova guerra. Nessun dissidio dj Interesse, divide gli Stati Uniti dalla Germana, nessun antagonismo separò i due paesi nel passato, come non li separa al presente, siè' H separerà nell'avvenire. La guerra è starla scatenata per volontà dell'America attorno ad un dissidio che non rappresenta altro che un divario di Mee e non d- fatto, e cioè un divario su di una data forma nella condotta della guerra». Il giornale si conforta dicendo che se tutti i nemici che si sono schierati saparataimente contro gli Imperi centrali nvessero preso le arm? ni principio della puerra, la Germania sarebbe stata tratta alla , disperazione, ma oggi i tedeschi conoscono la toro forza. «L'intervento americano non po tra aiutare, o solo di poco, secondo il gior nate, il corso degli avvenimenti, come non lo potè mutare l'intervento dell'Italia e quello della Romania. GÌ! Stati Un ti — conclude il slamale. — non potranno fare oscillare la bilancia a sfavore dell'Impero tedesco » ta «Kreutz Zeitung» esamina sopratuWo gli effetti che lo stato di guerra tra i due paesi potrà evere, sulla rivoluzione russa e trova il modo di scrivere qualche insolenza anche al defunto re Edoardo che, secondo il giornale . cattolico, deve oggi rallegrarsi nella, sua tomba e poi continua: «Se i liberali russi, cosi p-enl di entusiasmo per la liberta americana. Sì lasceranno impressionare dalla nuova dichiaratone di pnerra. c:ò non muterà nulla nella forza, nella risoluzione e nello sntritn di energia della Germania». I s'ornali di sinistra come la « FranWuxVr Ze'tung» ed il ' Bartiner Taseblatt » deplorano che uh nuovo grande e forte nemica sia sorto a fianco del nemici dell'Impero tedesco, Il Vorwaerti si nrenccuna del fatto che è porto contro la Germania un nuovo avversario che potrà spieeare r-epnure lentamente, tutta Ja sua forza contro di essa, e del fatta ohe alla futura conferenza per la pace gli Stati Uniti siederanno tra i nemici delia Germania. 1.1 «tornale ne, trae la conclusione ohe onesta situazione non è atta ad acoendere nuove passioni popolari e deve invece far ponderare con calma tutte le conseguenze che ne possono sorgere. Commenti sv'zzeri [Servino speciale della stampa). Lugano, 6, notte. ■Per quali (ragioni 'l'America è intervenuta nel 'conflitto c quaJi ne saranno te oons»B-uerree immediate .e (future? Cs'on è privo di interesse -conoscerà, a -qm'eòV) proposito, il pe'ufciero degli aunhienM neutrali che cercano, ne. Mmàibi dei posfcimjc, di tavanfenere una. cor«unte obbiettiva noli'esame della situazione poliuca. « Come eK .S.atì Uniti partecipe, anno effettivamente e!da ouerra? — si domartela slamarne il Bund. — Quanto si conosce smora del messaggio di Wilson lascia appari-e ohe -aliateao momenitiuieamente esdi 'non pensa all'invio di truppe amrenicajne di soccorso. Wilson vuole rafforzate 4«sarete americano colr'ìntioduzfcne del servìzio ©bbiisatorio iper un ■mezzo mttione di uomini. Questo imo rarvtkie per difendane il ixroiprio .paese, da osmi sorpresa* ma mon può certo costituire un moderno esercito di attactoo. Si «può quindi litcnere che il Governo aai elicano porrà il peeo del suo intervento coli'sezione della sua flotta nella lotta contro 1 se Stornarmi. L'aiuto deèl'Atnerioa attirerà quémii ad appoggiai l'Intesa coi'suoi capitali e colila iforza. delle ^uo po'eriii (industrie. Wilson iprovvedera inoltre affineh* non venga idinninuito l'ap'provi-nonain'ento atei Materiali di guerra: conseguentemente l'aip(pt.flvjgèonamiento di questi materiali per l'Atmertea non dovrà onai .assumere tali proporziow da danneggiare o-ueMo -J-egM alleati >>. Il priornaìe conclude : « Ccwnple'&sivaraenie la dichiarazione di guerra desia Sitati Uniti d'America «ig.nfi.tlca re-'-nangìome della guerra nell'ultimo pezzo d'i terra che ne era rimasto immune. Noi stiamo ara di fronte alla most'uoeità di uri incendio imcmdiaile che avvolse O'Eu. ropa. l'Asia, l'Africa, l'Australia e .l'ATOerica Da • quando il mondo "esiste ciò non eia mai evvenuto », La tiene Zurcher Zeitung combatte la tesi sostenuta dalla massima parte dei giornali tedeschi che l'intervento americano ,sia dovuto soltanto al latto che Wilson vuole aiutara ad ogni costo la causa dell'Intesa e particolarmente l'Inghilterra. - Non è nostro compito — scrive il giornale — stabilire 6e la politica del Presidente ha seguito un giusto punto di vista. Dobbiamo tuttavia notare che indiscutibilmente si deve escludere che il suo atteggiamento dipenda solo da sentimenti dti simpatia verso l'Intasa. Chi conosce come specialmente tra l'Inghilterra e l'America ano negli ultimi tempi regnava un ■ nòto malumore non ancora completamente soQBBP»r»o. non crederà mai che solo la simpatia verso l'impero britannico abbia condotl/Twilsoi» a afoderare la spada ma. è piuttosto"ndotto a credere che Wilson pensi so. nratutto a difendere una politica ideale -, llTSornalè conclude che l'America non pens.n'-maflagni terrttoriaU e finanziari mediante Va werrà e fa questo interessante osservariooe^«'■Oueata terribile guerra, malgrado wrni trattaSw dn pace. * ««•»*! S€ropre r ver quanto le situazione militare non sia facetamente «^."S^^Hve *di >\t> d'ora atìermara: le Wture w«mj« i;at» cQlltntervento *mr un altro aapetto. Cluaudo psmvcbecndmaIsetbNdlscdècsbprenderanno -ivate ilJioir-