Le prime impressioni sul messaggio di Wilson

Le prime impressioni sul messaggio di Wilson Le prime impressioni sul messaggio di Wilson Previsioni e giudizi! » Montecitorio Roma, 3, notte. r Le notizie da Washington furono accolte Oggi favorevolmente dal nostro mondo politico e diplomatico. Esse riunirono stasera, a Montecitorio quasi tutti i deputati presenti a Roma, o:oe circa un centinaio. Nei gruppi animatissimi, che si, erano formato, ai quali partecipavano parecchi ex-ministri e alcuni sottosegretari di Stato In carnea, il messaggio di Wilson veniiivà vivamente commentato e discusso.. Un punto è concordemente ammesso tanto dai nostri uomini politici quanto dai (Diplomatici dell'Intesa e dei paesi neutrali; viene doto senza eccezione ammesso il brandissimo valore morale del reciso atteggi amento assunto* d'a Wiffcon. Colilo ■tesso generale consenso viene ammesso che l'intervento nord-americano nella guerra (considerato che si ritiene possa eaeere fra qualche ora un fatto deciso) avrà una grande influenza, sempre di carattere morale, sull'andanientìo del conflitto europeo e conseguentemente sulle toondizioni della Germania. I pareri ai dividono quando si tratta di giudicare: l.o Ile alla probahile dichiarazione di stato di guerra seguirà, da parte degli1 Stati Utiiti, la guerra guerreggiata; 2.o se l'intervento americano può avere importanza decisiva, dal punto di vista delle operazioni militari, sull'andamento del conflitto europeo. Ho interrogato i deputati più in vista che si trovavano oggi a Montecitorio e parecchie personalità del mondo diplomatico. La media dei giudizi;, ohe .,-fcrai furono espressi, può riassumersi nelle seguenti osservazioni che rispecchiano in "parte anche il pensiero dei mondo ufficiale, cioè degli elementi di Governo. La motivazione che Wilson dà alla richiesta presentata al 'Congresso per la dichiarazione dì stato di guerra viene giudicata ■logica e abile nel tempo stesso. Viene rilevata, in questo punto dell'atteggiamento Idi Wilson, la dichiarazione, che egli chiede ila proclamazione dello «tato di guerra non contro il popolo tedesco, ma bensì contro il Governo germanico responsah-le. La distiamone ha un grande valore. Essa trova spiegazione anche nel fatto che risiedono negli Stati Uniti' una diecina di milioni dd americani di. origine tedesca. La distinzione fatata da Wilson lascia intravedere una situazione nuova, che polirebbe in seguito essere sfruttiate, dai fautori della pace, ma dimostra, sopratutto, a giudizio di nostre personalità competenti, le cautele colle quali Wilson deve procedere. Una prova di tale necessità è dimostrata anche dall'incidente fra. il senatore Lodge e 1 pacifisti. Quésto incidente di mostra, sempre a giudizio di personalità poKIbicbe, che bisogna attendere la fine nella seduta del Congresso per giudicare il senso definMivo della, situazione, pur non dubitandosi che debba trionfare la impostazione dota da Wilson all'atteggiamento degli Stati Uniti. Un altro punto rilevato del messaggio •V quello retòitttvo agli, avvenimenti russi, assai significativo anche per i'iinfi utenza che può avere in Germania, quando vi sarà conosciuta., l'adesione data da Wilson alla rivoluzione russai. Passando dal campo mo.rale sul terreno tìei fatti, cominciano, come ho detto, le (riserve e i dispareri. Deciderà il Congresso l'immediata azione contro la Germania e con quali mezzi, con quali risultati? Questo è il fulcro della questione. Soltanto le deliberazioni finali del Congresso diranno se le ostilità s^i fermeranno alla proda, esazione dello stato di guerra, oppure se un nuovo nemico — il 13. o — sbenderà immediatamente in armi contro la Germania. Dalla conclusione del messaggio di Wilson apparirebbe che una nuova d.xhiaraKione di. guerra debba considerarsi fiumi-nente. Nel caso in cui ciò avvenisse, quali saranno 4 mezzi di cui si. serviranno gli Stati Uniti? Il messaggio presidenziale accenna a uno di questi mezzi laddove dice che la neutralità armato non sarebbe pratica e ohe la prudenza impone di attaccare i sottomarini appena sono scorti. Ma due altri mezzi vengono accennati nel messaggio: l.o in un' importante aiuto finanziario degli Stati Uniti alle Potenze dell'Intesa mediante un prestito, che si era detto di & miliardi a mitissimo interesse; 2.0 la formazione di' un esercito da mettersi a disposizione dell'Intesa Orbene, nel nostro mondo politico e diplomatico mentre viene (ritenuto di notevole portata ti primo mezzo, cioè l'aiutò finanziario, si ramane scettici circa l'efficacia del secondo mezzo, dubitandosi che la formattane del nuovo esercito nord-americano Sossa essere si rapida da 'giovare ai fini all'Intesa e collaborare alla soluzione dei «problemi militari degli alleati. In altre parole si ritiene che la collajborazione militare degli Stati Uniti mediante forze di terra potrebbe essere realizzabile soltanto a lunga scadenea, il che sminuirebbe l'effleatìia pratica del concorso nord-americano. In conclusione, bisognerà attendere per valutare esattamente la portata della nuova fase dell'atteggiamento degli Stati Uniti. Giudicando in blocco e in base ai •riassumiti finora conosciuti del messaggio wilsonòano, si può dire che una pagina storica, del conflitto europeo è stata scritta Oggi da _ Wilson, le cui risoluzioni sono tanto più degne di considerazione perchè lungamente meditate e passate attraverso la trafila di aspirazioni pacifiste. Perchè la Germania, pur prevedendola, abbia scatenato questa tempesta mediante la intensificazione della guerra dei sottomarini, risulta evidente che deve «sservi stata ridotta da condizioni estremamente gravi, le 'quali sono confermate da personaggi giunti ora dalla Germania e interrogati dal Governo italiano. Siamo in presenza, si pensa a Roma, dell'ultima carta giocata dalla Germania alla quale risponde oggi 'Wilson con un'altra canta che, se non è dtjcieira per il conflitto, riesce però estre■ mamente vantaggiosa per i comuni interessi S. Il parere di un ambasciatore Londra, 3, notte • ADa Camera dell Comuni, Dalziel do mandò ss il Governo fosse in grado di dare una qualsiasi informazione circa decisione del Congresso degli Stati Uniti relativamente alla guerra. Bonar Law ri ■pose di «ver riaevuto un telegramma dal l'emboarfaiore dell'Inghilterra a WashingEoo, il quale lo informa che, secondo il ■a» parere, il messaggio do] presidente «toh* ottima aeeogttontó' al Congresso «he molto profcabltaHBte questo accorderà a Witoen liwlirlfMsIlT d» ini richiesta. EbdbmfitmpffncvsdzugccsgdIdtplcallrglspfsscpm a o è o è , e l i a i è i i l e à . EBlonastin aueilienza del [iodiu» alle dichiarazioni di Wilson (Servizio speciale della Stampa). Londra, 3, notte. Presu alfine la decisione che era ineluttabiie, Wilson ha voluto rompere ogni indugio ìiell'annunciarla ed ha gittato subito ieri sera quel dado che proceduralmente avrebbe dovuto rimaner sospeso fino ad oggi. Cosi, mentre vi telegrafo, tutta Londra sta leggendo il testo del messaggio presidenziale che solo i fogli pomeridiani han potuto pubblicare. Alla folla il documento suona, come una fanfara preannunciante avvento dii tempi nuovi negli accenti più chiari, netti e decisi che si siano uditi ainora. Come altre volt;, Wilson appare alla gran folla delle strade un profeta che l'Europa deve prendore in prestito dall'America. La sensazione prevalente, lo capite, che non è di uomini chiusi in dura riflessione, porta la gioia in bocca: gioia morale per le idee che le trombe wilsoniane riaffermano in cosi netto stile, e gioia pratica pel sussidio delle energie americane che si aggiungeranno ormai apertamente a quelle degli alleati nella misura che Wilson e Ino vorranno. I primi dispacci particolari sulla grande manifestazione di ieri sera a Washington garantiscono che il presidente serra in pugno senza alcun contrasto sensibile tutte le redini della nazione. Il lancio del dado, come sempre avviene per tutto e come era avvenuto in America quando vi si decise la guerra coli aSpagna, ha posto in ebollizione la vena del patriottismo a molte ritrosie del giorno innanzi vi si sono affogate oppure mutate* in ardore insieme colla corrente. Numerose precauzioni erano state prese per la sicurezza personale del presidente, ma pare non ce ne fosse affatto bisogno. Le moltitudini erano fuori soltanto per acclamarlo prima e dopo la sua proclamazione guerresca. Ovazioni continue interruppero nell'assemblea la pronuncia del discorso, dopo la quale il Congresso in piedi prolungò i suoi battimani, agitando i fazzoletti e le bandierine, gli stessi uomini di tendenze pacifiste partecipando all'entusiasmo plenario. M. P. Commenti francesi Parigi, 3, notte. Benché il testo del Messaggio diretto dal presidente Wilson al Congresso non sia ancora giunto, 1 giornali della sera ne ouhblicano i primi riassunti, che commentano con vivissimo interasse. La TÀberlù scrive: a Wilson raccolse il guanto con fermezza ed invita il Congresso a prendere la sua parte di responsabilità, constatando ufficialmente lo stato di guerra e votando Quelle misure che saranno giudicate necessarie per dare alla partecipazione degli Stati Uniti alla grande guerra accanto agli Alleati efficacia- prof/orzionata alla potenza del nuovo partecipante. Il voto decisivo del Congresso non potrà tardare. I.a Francia lo attende con legittima impazienza, ma con cuore fiducioso: avendo partecipato alla guerra, dell'indipendenza americana, la Francia sa che gli americani saranno orgogliosi di sdebitarsi, concorrendo accanto a noi alla liberazione dell'Europa, e saluta con rispetto la loro entrata fra le nostre file ». Sotto il titolo: «Il verdetto», il Temps dice: «Questa è una grande data nella storia dell'America: è una grande data nella storia del mondo- La volontà di non immischiarsi nelle vertenze dell'Europa dominava da piti di un secolo la politica americana La violenza tedesca fu più forte di onesta volontà ed un nuovo alleato si schiera al nostro (fianco. Quando sventolerà sui nostri campi di battaglia la bandiera stellata dell'Unione, sarà più che un grande concorso militare, navale e finanziario che verrà a sostenere la nostra causa, sarà prevenendo 11 giudizio della storia, la decisione della coscienza umana ». II Journal des Débats scrive: «Nel Messagio letto ieri sera davanti al Congresso riunito in sessione straordinaria, WUson chiese di dichiarare che lo stato di guerra esiste tra gli Stali Uniti e la Germania. Ecco dunque la srande decisione presa. Dopo lunghe agitazioni e tentativi perseveranti per persuadere la Germania a rinunziare alle misure destinate fatalmente a provocare il conflitto, il presidente Wilson, pacifista e puritano, è giunto a proporre al popolo americano di intervenire nella auerra mondiale contro la Ger mania, accanto agli Alleati- Sempre scrupoloso nel conformarsi alle regole del diritto e nel seguire una orocedura meticolosa, egli non domanda ni Congresso di dichiarare la guerra alla Germania, ma vuole che sia constatato che lo stato di guerra esiste tra i due riaosi. iDi buono o cattivo voglia, la Oermania ai lì posta ufficialmente dalla parte del torto. Invano essa ha speso sonuno immense e tesori di ipocrisia per sfuggire al colpo che la minacciava, invano cercò di rendersi solidali gli Stati Uniti ed il suo Presidente in ciò che essa chiamava « la difesa della liberta dei mari ». Tutte queste manovre, le sue a- tuzie, lo sue sottigliezze si spezzarono contro la coscienza dell'uomo onesto, ed oggi la Germania e convinta di violazione delle letrgi divine ed umano ed è condannata alia pubblica esecrazione dal Capo di Stato più pacifico e più imparziale ». La popolazione parigina apprese noi pomeriggio con grande gioia le dichiarazioni di Wilson al Congresso. Nei chioschi e sulle terrazze dei caffè, i giornali della sera usciti con titoli a grossi caratteri andarono a ruba. Una folla numerosa e rumorosa circola per le strade principali commentando i nuovi avveittncnti che permettono le migliori speranze. Parecchie Banche e Case di commercio americane issarono già la bandiera stellata. Una dimostrazione speciali)'!? nt? calorosa avvenne dinanzi all'edificio di un grande stabilimento americano in piazza dell'Opera che inalberò una bandiera di proporzioni grandissime. La folla salutò la bandiera del nuovo alleato con nutrite acclamazioni e con grida di: «Viva Wilson! Viva l'America ». Telegrammi ricevuti da parecchie glandi città della provincia e specialmente da Marsiglia e da Bordeaux, segnalano identiche manifestazioni d'entusiasmo verso il nuovo alleato. La Cornerà di commercio, irli edifici pubblici c le navi del porto di Marsiglia issarono la bandiera nazionale degli Stati Uniti. {Stefani). 1DomLmaanacmCpcegcqpsaSrrcpbecBPoincaré a Soissons, a Perorine e negli altri territori liberati Parigi, 3, notte. Il Presidente della Repubblica, Poincaré, il presidente del Senato Dubost, il presidente della Camera Deschancl, hanno passato al fronte le giornate di domenica e di lunedì ed hanno visitato Soissons, Chauny, Misy, nonché numerosi Comuni devastati rio.i tedeschi. Poincaré ha distribuito larghi soccorsi agli abitanti. I presidenti si sono poi recati nella zona 'ngiese, specialmente a Perorine, ove Poincaré ha decorato gli ufficiali britannici che si sono particolarmente distinti negli ultimi combattimenti. Essi hanno percorso infine il campo di battaglia della Somme e specialmente l'altipiano di Santerre attraversando un grandissimo numero di cimiteri tedeschi. 1 "Dominion,, e l'Inghilterra nella guerra mondiale Dichiarazioni dal rappresentanti dalla Colonia dal Sud Africo a dol Canada. Londra, 3, notte Oggi alla Camera dei Comuni è stato offarto un lunch ai rappresentanti dei Dominion inglesi alla conferenza imperiale. La riunione è stata presieduta da Long, ministro delle colonie. Dopo aver dato agl'intervenuti cordialmente il benvenuto a nome del Governo della metropoli, il ministro ha dichiarato che questa importante assemblea dei rappresentanti dei Dominion considera le più vaste possibilità da cui emergerà un impero quale non è stato mài conosciuto. • Il generale Smuts, rappresentante della Confederaziono del Sud Africa, alzandosi per prendere la parola, è stato oggetto di una grande ovazione. « Confesso francamente — ha detto il generale Smuts — che ciò che più ini ha meravigliato è lo sforzo e il coraggio dimostrato dal Regno Unito in questa guerra che supera ogni Imma ginazione, sforzo a coraggio che ci danno rassicurazione che tutto finirà bene. Anche gli sforzi dei Dominion sono stati meravigliosi. Il Canada da solo ha fatto in questa guerra uno sIotzo che eguaglia quaei quello dell'Inghilterra, Per quanto riguarda la guerra nel Sud Africa, avendo io stesso comandato le truppe indiane, posso dire che non si possono desiderare soldati più fedcili e più valorosi ». ì Dopo aver fatto l'elogio del concorso alla guerra dell' Australi», e della Nuova Zelanda, Smuts ha così continuato : « Per quanto riguarda il Sud Africa, entrammo in .guerra mentre il paese era già agitato da una convulsione interna; però mettemmo rapidamente là nostra casa in ordine e ributtammo il nemico al di là dell'Equatore, e d.0 è stato effettuato da un popolo la cui maggioranza non è inglese e che Inoltre si è trovato in conflitto colla Gran Bretagna quindici anni or sono. Voi ve dete, dunque, che il Sud Africa ha sostenuto la sua parte della guerra (Vivi ap pla.usi). E perchè — soggiunge Smuts — ciò è accaduto? Semplicemente perchè la guerra tra l'Inghilterra e il Sud Africa terminò con ile più illuminate trattative che siano stato mai concluse, vale a dire col dono di un Governo autonomo. Il nome di Campbell Bannermann non sarà mai dimenticato. Il suo lavoro ha portato i suoi frutti. L'impero ha le sue basi su principi di eguaglianza e di libertà e sono questi principi che noi difendiamo oggi contro la Germania, la quale crede sempre che la forza prevalga sul diritto. Dal fondo delli'Asia sino all'estremo mondo l'umanità si è levata contro la Germania. Se gli Stati Uniti non entrano ora in guerra contro dd essa, vi saranno costretti più tardS. Se il nostro fine resta basato su questi elevati principi, la Germania è già vinta moralmente e politicamente. » La nostra posizione è sempre grave e un duro compito si trova ancora dinanzi a noi. La Germania non può resistere ancora a lungo ; essa avrà raggiunto il mas: simo del suo sforzo nell'estate prossima. 1 suoi sforzi per quanto riguarda la guerra sottomarina, esigono una grande prudenza da parte nostra, ma sono convinto che non è la guerra sottomarina;che avrà un'influenza decisiva sul risultato del conflitto. La guerra coi sottomarini evidentemente c'i ostacolerà, ma non può condurre alla nostra disfatta. Noi constateremo lo scacco di questa guerra sottomarina nell'estate del 1917 e ascolteremo di nuovo, più presto di quanto noi crediamo, parlare di pace. Noi non siamo animati da odio o ,da semplice» vendétta e dobbiamo realizzare una larghissima soluzione che s'ispiri agli ingressi dell'impero e dell'Europa. Ciò che è stato vero nel passato, non lo sarà più nell'avvenire. Noi non dobbiamo ispirarci ai precedenti, ma dobbiamo crearne, perchè, dopo tutto, i fondamenti del nostro paese sono basati sulla libertà e nessuno può pensare ad imporre una costrizione a nazioni dello stesso impero. Sono grandemente incoraggiato dallo spettacolo che mi è dato osservare qui, garanzia sicura della vittoria ». Bordèn, primo ministro del Canada, dice: « Se. uno qualunque di noi provasse un senso di scoraggiamento non avrebbe altro da fare, pei- riprendere la fiducia, che recarsi presso i combattenti nelle trincee. Se il cuore gli manca un istante, si rechi negli ospedali presso i feriti e riprenderà coraggio. Il popolo tedesco combatte con l'energia della disperazione nella convinzione che gli ha insinuato la sua autocrazia militarista, e cioè che noi cerchiamo di schiacciare la Germania, di por fine alla sua esistenza nazionale. Giammai simile pensiero è stato nella mente del popolo britannico. Ma occorre prima che termini la guerra, insegnare al popolo tedesco che le aggressioni militari non sono nè legittime nè vantaggiose, che la dominazione mondiale è impossibile, che i trattati sono sacri e che la coscienza pubblica del mondo non tollererà i procedimenti dell'orribile barbarie. La Germania règoli i suoi affari in modo che sii possa contare su un cambiamento dei suoi ideali e delle sue mire: ripari i torti da essa causati, dia adeguate garanzie per l'avvenire, e allora, e non altrimenti, essa potrà avere la pace». II viceré delle Indie ha ricevuto recentemente dal Governo del Ne 3 notizia della contribuzione di 20.000 stei • <sr le spese di guerra. Il Consiglio dei.a nobiltà del Nepal ha votato due Jakh di rupie ((13.300 sterline), e il primo ministro del Nepal ha offerto dalla sua cassetta personale un lakh. i a i uznzpnngcnlcrclPsutFutdetGnlgzpNuove manovre tedesche per impressionare il Belgio JsrMsio BKCtalr nr.ua Starno!) Parigi, 3, notte. La Ttevue Internatio naie, che esce a Bruxelles, sotto la vigilanza della censura tedesca, ed ha per direttore un giornalista tedesco, certo Vogel. ha pubblicato in un recente numero un articolo intitolato « Ultime convulsioni», che ha provocato — afferma un corrispondente — una vera emozione tra i belgi invasi. L'articolista de scrive in stile profetico la fine della guer ra. Egli spiega che, quantunque Vittorio sa, la Germania si vede in obbligo di ridurre il suo fsonte occidentale. La Germania abbandonerà gran parte del territorio francese occupato come anche le regioni occidentali del Belgio, comprese le coste. I tedeschi preparano perciò —«egli soggiunge — una linea difensiva che va da Anversa a Namur e termina alle Ardenne. Questa linea abbandonerebbe Bruxelles agli alleati. La Germania — spiega il periodico — non perderà nulla nel compiere questa manovra ! Essa possiede troppi territori nemici in Russia e nei Balcani per doverli tutti conservare. ' • a. R.