Il Presidente Wilson propone al Congresso americano la dichiarazione dello stato di guerra con la Germania

Il Presidente Wilson propone al Congresso americano la dichiarazione dello stato di guerra con la Germania Il Presidente Wilson propone al Congresso americano la dichiarazione dello stato di guerra con la Germania Una giornata storica Il preannunzio di guerra che attraversa l'Atlantico in questo tragico momento della vita delle Nazioni, è uno di quei fatti formidabili che segnano lei grandi epoche della storia, perchè rappresentano il germe e l'inizio di nuovi processi storici, di nuovi e, per i contem- fioranei, quasi insindacabili indirizzi dela futura politica internazionale. La data del 1917 richiama alla memoria l'altra del 1492, che con la scoperta dell'America aperse alla vecchia Europa il nuovo vasto meraviglioso campo di conquiste e di espansioni. Lo storico, che verrà poi, segnerà con questo nostro anno, il principio di un grande periodo, cioè l'intrecciarsi degli interessi americani con quelli di un gruppo di Potenze europee, e perdio la partecipazione ufficiale dell'America alla politica europea. Già la rottura delle relazioni diplomatiche fra Washington e Berlino aveva avuto un grandissimo significato e un grandissimo valore, che la dichiarazione di Wilson ora perfeziona e rende più tangibile. Epperò non occorrono parole per rendere evidente l'importanza morale di questo fatto, di cui l'Intesa ha ragione di compiacersi, perchè si tratta di un nuovo alleato che si mette con essa in linea. Quanto agli effetti e alle conseguenze, che la mossa del Governo di Washington può avere nella guerra, ogni giudizio e ogni previsione devono essere emessi con prudenza e dopo un meditato studio della nuova situazione che sta per disegnarsi. Oggi che l'entrata in guerra dell'America a fianco dell'Intesa viene automaticamente ad infrangere le difficoltà che si andavano creando in America per fare Banche nord-americane un invito ulteriori prestiti alle Potenze dell'Intesa, possiamo .accennare liberamente ed am piamente ad esse. Il 28 novembre 1916 il Federai Reserve Board di Washington aveva fatto pervenire ai direttori delle Banche nord-americane un invito «ad usar maggior prudenza nell'accettare-ob j bligazioni"di Stati belligeranti ». L'invito metteva. in guardia i finan*i«ri nord-americani sopratutto /contro i pericoli di immobilizzare rilevanti capitali in prestiti di Governi estesila lunga scadenza ed in obbligazioni che appaiono a breve scadenza, ma che di fatto, sia in forza di ;: contratti o di circostanze, possono essere ; -:T1Tln.rnri finn «1 riinmn Aì ormiliTÌrminnr. rinnovati ftno al ntorno di condizioni nor mali. Ed il lederai Reserve Board con chiudeva: • Per quanto sia fuor di dub- i,. „, . j j bl° cne una restrizione delle nostre aper' ture di credito a Stati esteri avrà per eflf-u-o una fiimimi7Ìnno rlo.ll» nostra ennorj"™ ™ aiminiizione aeiie nostre es^^ !fazioni verso questi stati, non dobbiamo ! temere un danno troppo grave al nostro t „,„ • „„x ' „„ „j„ìì„^ „ „•„,,• commerci© estero se adotteremo un atti.tudine di maggiore prudenza nell'investi- 1™ i nostri capitali in titoli di Stati est e T . ■ ,' . . ri. 1j estero detiene ancora per centinaia ;di milioni di dollari di nostre obbliirazioi _ • _i _ ? e • Vi * •fL? s- ni, che gli americani sarebbero felici di poter riscattare, inoltre il mercato estero :puo essere intensificato anche in altre di r . , "^»<" "'«"^ | rezioni che non siano_i mercati degù a a i o a i a a ò r. o Stati belligeranti. Alle Banche nord-ame ricane. s'impone oramai il dovere di assicurare la massima liquidità alle loro consistenze attive per poter mantenere, anche dopo guerra, la forza economica e finanziaria che gli Stati Uniti si sono assicurati durante il conflitto europeo: alla fine della guerra gli Stati Uniti dovranno essere in grado, mantenendo li quide le loro disponibilità finanziarie, di prendere la parte che spetta loro nello ricostruzione economica alla quale dovrà dedicarsi l'Europa. Soltanto quando la guerra sarà finita, una più serena visione delle condizioni economiche permetterà al ~8ord America di svolgere con sicurezza e con intelligenza il suo programma di riabilitazione finanziaria del mondo ». Questo significava, come argutamente osservò un autorevole personaggio della City, un consiglio agli americani di non vendere più i loro prodotti agli Alleati perchè il credito di questi non è più buouo. Abbiamo voluto .riportare testualmente questi passi della circolare del Federai Reserve Board per fare rilevare tutta la importanza dal punto di vista finanziario dell'entrata degli Stati Uniti in guerra a fianco dell'Intesa. Non ci illudiamo fino a credere che i banchieri americani diano senza fine prestiti all'Intesa; ma siamo certi che saranno con maggiore facilità superate tutte ó parte delle difficoltà che, come abbiamo visto più sopra, si andavano delineando col proseguire della guerra. Sui vantaggi militari cha l'Inte*» pub sperare dagli Stati Uniti sarà ben» distinguere gli aiuti per mare da quelli di terra. Per mare sarà preziosissimo l'aiuto della marina americana por la sorveglianza dei mari nella lotta contro i sottomarini. Ma non bisogna che il pubblico si formi soverchie illusioni. L'aiuto cha. può dare l'America è prezioso, ma non {iuò essere decisivo nè accelerare di molto a conclusione della paca. Siamo riconoscenti verso il popolo americano par la,[ grande fona morale che ci dà: mi net dimentichiamo quanto con molto acume ci telegrafaTa i) no«trn corrispondente da Londra, che il novanta per cento dal I compito immane, di questa ' oggi, come ieri* tulle L'eIlnrasia desocetrGa cimgeBcitrnRci cuagcamcoSreammLbpgcogrinBrisTdUvteleantemmPlesoDtaTTsrnvAccl'ailrovlapBdpcvLonsrnriaidaenpmcplcvdLiLgtdtpd WASHINGTON. 8. notte. Ecco il testo del messaggio Ietto dal prendente Wilson al Congresso : Signori membri del Congresso! Ho conmeato il Congvetm-in sessione straordinaria perchè ili sono decisioni politiche ara. vi, anzi gravissime, da prendere, e debbo assumere la responsabilità di prenderle. Il B febbraio scorso vi ho esposto ufflcialnente la straordinaria dichiarazione del 'Governo imperiale tedesco, il quale comunicava che, a datare dal l.o febbraio, aveva intensione di sprezzare tutte le considera sioni di legalità e di umanità e di servirsi 'dei suoi sottomarini per affondare tutte le navi che tentassero di avvicinarsi sia ai porli dell'Inghilterra o dell'Irlanda, sia alle coste occidentali dell'Europa, sia ai porti controllati dai nemici della Germania nel Mediterraneo. Tale era già sembrato essere lo scopo della guerra sottomarina della Germania nei primi tempi della guerra, ma, dal mese di aprile dell'anno scorso, il Governo imperiale aveva imposto alcune restrizioni ai comandanti della sua flotta di eottomarini in conformità alle promesse che ci erano state fatte che i piroscafi trasportanti passeggeri non sarebbero stati affondati e che un preavviso formale sarebbe stato dato a tutte le altre navi che i sottomarini avessero cercato di distruggere allorché queste non avessero opposto resistenza e non avessero tentalo di fuggire; che per di più si sarebbe lasciato almeno agli equipaggi la possibilità di salvare l'esistenza valendosi dei loro canotti. Le precauzioni prese furono ben dMoli, come hanno provato i tristissimi casi verificatisi durante tali mene crudeli e inumane. Tuttavia alcune restrizioni erano osservate. Oontro la guerra subacquea e per la liberta del mari La nuova politica adottata le ha soppresse tutte. Tutte le navi, quale che fosse Va loro natura, il loro carico e la loro destinazione, sono state mandate a fondo senza pietà, senza aver ricevuto alcun preavviso e senza il menomo sentimento di aiuto o di pietà per coloro che si trovavano a bórdo di tali navi, fossero essi neutrali, amici o belligeranti. Le navi-ospedali stesse e le navi portanti soccorsi alle popolazioni tanto provale del Belgio (e Venchè queste'ùltimi'avessero > rieavuti salvacondótti dal Governo tedesco stesso per traversare le acque proibite e portassero contrassegni di identità che permettevano di riconoscerle senza alcuna possibilità di 'errore), furono affondate colla medesima 'assenza di pietà e di rispetto ai principii. Per qualche tempo credetti impossibile che Umili atti fossero compiuti da alcun Governo conformatosi sinora alle consuetudi ni in vigore nelle nazioni civili. Le leggi internazionali hanno avuto la loro origine negli sforzi fatti per creare norme che furono osservate e rispettate sui mari sopra i quali nessuna nazione ha diritto di dominio e che costituiscono ■ le strade a perte del mondo. Queste leggi furono edificate a -poco a poco e con difficoltà. Dopo aver fatto--tutto ciò che si poteva, i risultati erano ancora modesti, ma tutto eia che si era compiuto lo era stato con sentimento ben netto di ciò che reclamano il cuore e la coscienza dell'umanità. Questo minimo de.i diritti tu deliberatamente ripudiato dal Governo tedesco, allegando la necessità di rappresaglie e l'obbligo di servirsi di tali armi, non avendone affatto su{ i$ari altre a sua disposizione. Ora è impossibile adoperare queste armi senza gettare al ventò tutti gli scrupoli di umanità, di rispetto, che sono considerati come basi delle relazioni nel mondo. Io non penso in questo momento ai danni materiali che sono immensi, ma soltanto ulta distruzione totale e voluta delle vite dei non combattenti, uomini, donne e fanciulli che attendevano ad occupazioni, le quali, perfino nei più oscuri periodi della storia moderna, erano state sempre considerate come legittime. I beni perduti possono esserci pagati, ma non cosi le esistenze di esseri pacifici e indifesi. La guerra sottomarina della Germania contro ti commercio è una guerra contro l'umanità, è una guerra contro tutte te nazioni. Navi americane sono state affondate, vite americane si sono perdute in circostanze che ci hanno violentemente -commossi ; ma altre navi led altri cittadini di nazioni neutrali ed amiche sono stati affondate e precipitale nei fittiti nello stesso modo. Non vi è stato in cip alcuna distinzione, e la sfida è stata lanciata a tutta l'umanità. Dlehlarazlone dillo stato di guerra Ogni nazione deve decidere essa stessa tome vorrà rispondere a questa sfida. La nostra scelta dovrà essere fatta con la moderazione che conviene al nostro carattere ed ai nostri diritti come Mitene. Noi no eliminar» ogni sentimento di eccitazione, ti nostro movimento non no rivincita o una affermazione vit- della forza fisica della nazione, ma la rivendicazione iti diritto urna no, del quale noi non siamo che un campirne individuate. Quando te parlai dinanzi al Congresso lo scorso febbraio, pensai che basterebbe affermare i nostri diritti di neutrali mediani* le armi; ma la neutralità armata appare ora inutile. E" impossibile difendere te nati contro gli attacchi dei sottomarmi tedeschi. E* atto «V prudensa ordinaria tentare di disrruggcrUpri•ma che mostrino la laro intensione. Il Governo tedesco nega ai neutrali il diritto \tU impiegare anni in alcun maio entro la prcHHta 9V te WtM * HrHii che nessun cultore del diritto pubblico moderno ha' mai contestato. La Germania ha annunciato che i riparti di protezione a bordo delle navi mercantiti sono esposti ad essere trattati come pirati. Di fronte a tali pretese la neutralità armata e peggio che inutile. Siamo incapaci di scegliere una via della sottomissione, di permettere che i nostri più sacri diritti nazionali siano violali. Obbedendo senza esitazione a ciò che considero come mio dovere costituzionale, consiglio il Congresso a dichiarare che la recente azione del Governo imperiale tedesco implica lo stato di guerra col popolo degli Stati Uniti, ad accettare formalmente la condizione di belligeranti che ci è imposta e a prendere misure immediate non soltanto per porre il paese in istató di difesa completa, ma anche per impiegare le sue risorse cosi da costringere là Germania ad accettare le nostre condizioni per porre fine alla guerra. Wilson continua: Lo stato di guerra implicherebbe una stretta collaborazione cogli altri Governi-in guerra contro la Germania, fornendo loro liberamente crediti finanziari, come pure la mobilitazione di tutte le risorse materiali del paese, per fornire materiale da guerra e servire gli altri bisogni di dette nazioni nel modo più abbondante, ma più economico ed efficace possibile. Implicherebbe pure l'equipaggiamento immediato e completo della marina, specialmente con mezzi per combattere sottomarini, nemica ed altresì l'aggiunta immediata alle forze dell'esercito di almeno 500.000 uomini, che dovrebbero essere scelti, a mio avviso, sulla base del servizio multare universale, con l'autorizzazione dell'aumento di una forza eguale, se occorresse. Oontro I Governi autooratlol e per I popoli llbsrl Wilson domanda i crediti necessari al Governo, forniti da nuove eque tasse. Indi continua : E* nostro dovere proteggere il nostro po polo contro le sofferenze cha. possono rlsul tare da imposte troppo elevate. Mettendo', in pratica queste misure, dobbiamo agire con prudenza e fare in modo che i nostri :propri preparativi militari non'turbino in alcun modo il nastro dovere, poiché sarà nostro dovere ■ fornire le nazioni già in guerra colla Germania dei materiali che esse non possono ottenere che da noi stessi. Esse sono già nell'arena, dobbiamo aiutarle con ogni nostro sforzo affinchè la loro azione vi si faccia sentire in modo'efflcace. Spero che approverete queste misure accuratamente elaborate dagli organi del Governo responsabile per la condotta della guerra e per- garantire la sicurezza della nazione. E dopo esserci decisi a misure cosi piene di conseguenza, spieghiamo chiaramente il nostro scopo che è la difesa dei principii di pace e di giustizia contro le potenze autocratiche ed egoiste e l'istituzione, tra i popoli veramente Ubèri e che-si governano da loro, slessi, di quell'unità di scopi e di azione ehc assicurerà per sempre il rispetto di questi principii.-La neutralità non è più a lungo possibile nè desiderabile quando la pace del mondo intero e la ■ libertà dei suoi popoli si trovano in giuoco e quando la minaccia di questa pace e di questa libertà ■ risiede nella esistenza di governi autocratici appoggiatisi sulla forza, che impongono la loro volontà, senza tener conto di quella dei popoli. Siamo all'inizio di un'ira in cui i Governi come gli individui debbono essere tesi responsabili dei loro atti. Noi Mon abbiamo nessuna vertenza col popolo tedesco e sentiamo per esso simpatia ed amicizia. Non * ftato sótto ti suo impulso e nemmeno colla sua approvazione che il Governo tedesco dichiarala guerra. Questa guerra tedesca fu decisa, come gli antichi conflitti dei tempi passati ■ quando i popoli non e- m„, MfuuUnHài la lotta avveniva iter rano mot consultai» e la lotta avveniva per gh interessi di una dinastia o di un piccolo gruppo di ambiziosi. Una nazione libera dei suoi destini non riempie uno Stato amico con le sue spie e non opera intrighi per porre un qualunque Stato in condizioni cri- n tlche e procurarsi cosi l'opportunità di unaconquista. Questi disegni possono essereconcepiti quando nessuno in uno Stato ha diritto di chiedere spiegazioni, ma sono no- turalmente impossibili quando Vopinione pubblica, insiste per conoscere interamente tutti gli affari, della nazione. Soltanto i popoli liberi possono mantenere integro il loro onore e preferire gli interessi dell'umanità ai lóro propri interessi. La rivoluzione russa Ogni americano non pensa forse che qualche cosa è stato aggiunto alla nostra speranza di una pace futura dai meravigliosi avvéniménti testé svoltisi in Russia, che per quelli che la conoscono meglio è stata sempre profondamente democratica.' L'au loerasia, che la dominava, è stata abbai : tuta ed il grande popolo russo porta la sua forza maestosa a coloro.che combattono per la libertà, la giustizia e la pace dèi mondo, lì fatto eh» ha servito a convincerei che l'autoenuia prussiana non poteva mai estere nostra amica è che dal principio della guerra la Germanio ha diffuso spie nel nostro paese, che diffondeva perfino negli uffici del nostro Governo ed ha organizzato complotti criminosi per rompere l'unanimità ielle opinioni degli americani. E' evidente ette le spie erano già qui prima dell'Inizio iella guerra europea. Vari processi hanno provato infatti che complotti furono organizzali ei anche diretti da rappresentanti diplomatici iella Germania, la quale dimostrò cosi in mòdo antiamichèvole che essa era pronta ad agire contro di noi al ! momento opportuno, Vn Governo che impiega simili mètodi non potrebbe mai essere nostro amicò, eccoci sul punto di impegnare la lotta contro il nemico naturale della libertà. Impiegheremo, per annientare le sue'mire, la forza dell'intera nazione. E' necessàrio garantire la sicurezza della democrazia nel mondo. La pace deve riposare sulle salde fondamenta dèlia libertà politiea. Non abbiamo nessuna mira egoistica, non desideriamo nessuna conquista,' nèisuna indennità per noi stessi, nessun compensò tuateriaie. Saremo soddisfatti quando i 'diritti della umanità saranno garantiti, precisamente perchè senza odio aiuteremo scrupolosamente una guerra onesta e leale. Non accenno agli Alleati della Germania perchè non abbiamo ricevuto nessuna .provoeazione da parte loro, quantunque l'AustriaUngheria abbia annunciato la sua intenzione di aderire alla politica tedesca e perciò noi non abbiamo potuto ricevere il suo niiovo ambasciatore. Siamo amici sinceri del popolo tedesco, desideriamo un pronto,ristabilimento delle relazioni amichevoli con esso, ma reprimeremo severamente tutti i tentativi sleali. Tra noi il diritto e Piti prezioso della pàté -. combatteremo per la democrazia, per il diritto dei popoli di aver voce.nei consigli dei loro governi per la libertà delle piccole nazioni, facriticheremo la nostra vita, la fortuna, lutto ciò che possediamo per un tal dovere, con la fierezza di sapere che infine è arrivato il giorno in cui l'America può dare il suo sangue per quegli, stessi principii dai quai essa nacaue, come pure per la felicità e la pace della quale ha potuto godere. Con t'aiuto di Dio, èssa non potrebbe agire diversamente. Note di contorno al Congresso L'ambiente tt(Serrino natale sella Stasagli. •arili, 3, sera. Il testo del messaggio letto da Wilson Ieri sera a Washington, a causa della differenza oraria tra l'America e l'Europa, non è ancora qui pervenuto. I telegrammi idei corrispondenti abbondano, invece di particolari sull' animazione nell'ambiente ', del congresso e fuori. Treni speciali sue-, cedentisi ogni ora hanno riaverselo nella ; :9*Pìtf-e federale migliaia di dimostrantivenuti da tutti i punti dell'America, pronti a tutto e portanti 1 distintivi idèi differenti partiti. 1 pacifisti sono riconoscibili a! bracciale bianco con la scritta: Keep out of the war (non cacciatevi nella guerra) ; gli interventisti hanno invece bracciali coi colori nazionali. I bracciali dei-pacifisti sono soverchiati da quelli degli avversari. Filadelfia e Baltimora tengono inV riserva altre migliaia di dimostranti pronti ad accorrere a Washington al primo segnale. A Baltimora durante un comizio ove il presidente dell'Università di Bèscley (California) perorava prò7 pace la' sala venne invasa dalla folla interventista. Alla testa degli invasori' si trovavano i professori dell'Università di Baltimora e ne segui una zuffa. Parecchi rimasero feriti. Caratteristico è il fatto, nota il corrispondente del Matin, che alla testa delle dimostrazioni prò guerra si trovano moltissimi professionisti. Velile intellettuale è risoluta a far trionfare le idee interventiste, magari in piazza a colpi di bastone. Da Washington un altro incìdente è segnalato: l'aggressione contro il senatore Lodge, interventista. Due pacifisti lo hanno conciato in malo modo ed il senatore versa in grave stato. Nelle vie sfilano delegazioni tranquille di elettori che vanno al Campidoglio a presentare ai loro rappresentanti, senatori e deputati, indirizzi in qui li scongiurano di votare in un senso o nell'altro, a seconda dei vari partiti. Bandiere e bande musicali accompagnano i cortei. Intorno alla residenza di 'Wilson la calma è assoluta. Il corrispondente del Petit Parisien dichiara che la prova più impressionante delia evoluzione compiutasi nello] spirito pubblico è la manifestazione prodottasi al Consiglio di Stato della California, già in minoranza pacifista, in favore del servizio militare Obbligatorio. L'ex-presiden- te Taft, intervistato dal corrispondente del Petit Journal, ha dichiarato: Tutti gli Stati a>' sud-ovest, quelli stessi che Zimmermann avcva promessi» al Messico per deciderlo ad aggredire irpae8e vicin v^gliono Ja guer- r(k pg,, e3ei nntervento-a fianco dell'Intesa ha assunto, dalla rivelazione degli intrighi tedeschi, il carattere di necessità inelutta '■■ Me. Essi intendono partecipare alla lotta \ inT Eu'pl)a„ con u°mlni, denaro e munizioni. Germania — ha soggiunto Taft — ci , ha costre,ti a fare ,a °SerrtL.La. sola pai roia «pace» è'sconveniente quando siamo \ già in stato di guerra. Non giocheremo al j la guerra come si gioca al bigliardo, ma la a a o i o e faremo sino in fondo ». Taft ha concluso affermando l'urgenza di consultare gli Alleati per sapere quale potrà essere la migliore forma della cooperazione americana. Il voto del Congresso sulla questione essenziale sarà provocato dalla'mozione presentata da Gardner, -deputato del Massachussets. La mozione constata ehe dinanzi allo stato di guerra imposto agli Stati Uniti la dichiarazione di guerra diviene inevitabile, come inevitabile diviene anche l'autorizzare il Congresso ed il Presidente a farla ed a servirsi di tutti i mezzi necessari per giungere ad un lieto Une. Un gran numero di senatori e di ■ deputati, intervistati al loro arrivo a Washington, si sono dichiarati favorevoli all'istituzione del servizio militare obbligatorio.. Il deputato della Virginia, Jackson, ha presentato una proposta per offrire alla.Francia cinque miliardi di franchi sotto la forma di forniture americane. Metà dalla somma verrebbe data a titola di dono gratuito. L'altra metà in prestito senza interessi. Gli animi a Washington sono sovreccitati nelle ultime ore dalla notizia dell'affondamento, da parte di un sottomarino tedesco, dell'Astio, una delle prime navi mercantili armate americane messesi in rotta per l'Europa. Una nave francese raccolse al largo dell'isola di Onessant.diciannove uomini d'equipaggio salvalisi' in una barca. Altri veti fotta mancano. VAsteo stazzava 3508 tonnellate. Esso apparteneva alla Pariflc Mail Company. Intorno ad Ouessnnt il mate è acitatisniuno e tempestoso e si tema di non poter racco- gliere altri superstiti. A New York è di ri ! torno l'Orleans, una delle due prime navi partite sfidando il divieto tedesco. L'Orleans fu accòlto trionfalmente. Tutte le sirene del la rada diedero il loro saluto. D. R. Dai dispacci della Stefani da Washington, in data del 2, si rilevano queste notizie: Champ Clark, democratico, è stato rieletto speaker della Camera con 217 voti, contro 203. Il messaggio del presidente Wilson verrà'- comunicato immediatamente a tutte le* Ambasciate, ed a tutte le legazioni a Washington ile verrà telegrafato ai rappresentanti diplomatici degli Stati Uniti all'estero. Nel:: circoli politici si ritiene che i Governi delle Potenze estere, appena ricevuta, tétcomiinicazionc, potranno interpretare il messaggio presidenziale come giudicheranno meglio ed anche considerandolo come così vicino al riconoscimento dello stalo di guerra da imporre alle Potenze stesse la necessità di pubblicare la proclamazione della loro neutralità nel nuovo conflitto. Flood, presidente del Comitato per gli affari esteri della Camera, ha redatto una mozione, in cui si dichiara che « lo stato di guerra esiste fra gli Slati Uniti e la Germania e si autorizza il presidente a fare ta guerra alla Germania stessa». Stone, presidente della Commissione per gli affari esteri del Senato ha convocato la Commissione per il 3 corrente, alle ore 10. Alla Commissione sarà sottoposto un progetto di ordine del giorno il quale dichiara la guerra o lo stato di guerra con la Germania. I gruppi della Camera e del Senato furono invitati ad organizzarsi rapidamente per aderire al desiderio di Wilson di pronunciare al più presto il suo discorso. I vmdgppfddrvepptqemtagdgrqdnnzgzmsdrca-, ; sonale}è peggiore della viltà. Ne segui un. i" ! t ; i a o e i o i a t o] , l - paciflsti arrivarono numerosissimi. La delegazione del Massachusset chiese al senatore j uLodge la sua adesione alle idee pacifiste, j pLodge rispose che voterà per la guerra. Un ! pdelegata,; Io insulìò chiamandolo « vile ». I FLodge ^ifsp'gse che la degenerazione na- azionatè^è peggiore della viltà. Ne segui uni pugilaÌo..',jUn pacifista colpì Lodge, ma que- sti, nonostante sia vecchio di 67 anni, rovo- j bsciò il suo -avversàrio sul pavimento. Giudizi dei fogli romani Roma, 3, notte. La Tribuna giudica inevitabile Jl consenso del Congresso alle proposte di WBson ed aggiunge? • Sara questo un grande avvenimen- ;: to di portata veramente storica, in quanto es-; so porrà il suggello definitivamente alla ca. ratteristioà.della guerra mondiale, dell'alleali- za democratica contro l'alleanza autocratica lmpersonata dagli imperi centrali. Non ceraibisogno di essere proreti per vedere, conoscen-j do per prova la grande prudenza e la ponde- ' ratezza del presidente Wilson, che egli non silsarebbe mai deciso a proporre ima dlscus-jsione in termini-in cui tutta la sua politica!di preparazione morale e materiale degli ul-! timi mesi appara impegnata, se decisioni parit non gli si fossero presentate nella linea del- la massima probabilità e auasi certezza. Sarà.&„i^«i ^fSS^oaKJS^SSSSL ^SS.1 1dell opera del presiedente^ WJison, sarà stata onesta la lenta, sapiente, prudente, adatta ed elevata opera, di maturazione della pubblica;opinione del suo grande paese, maturazione i che egli oggi giudica completa e che sarà appunto quella che conferirà alle decisioni im- l i n d - a i a . i o a i e i i a r o l a i a a n e e e s. re o- minenti il loro massimo valore storico e la:massima efficienza possibile, cioè la condan- na mondiale del sistemi-, tedéschi alla scon-| fiuta senza rimedio, senz'altro rimedio che quello di rinnovarsi ». n Giornale d'Italia cosi commenta : « L'intervento dell'America nella guerra sarà indubbiamente un poderoso aiuto per l'Intesa, accrescendone la potenza bellica non soltanto nei suoi fattori morali, marinari, industriali,: economici e finanziari, ma anche nei suol fattori politici ed ideali. Gli elementi morali in questa tremenda lotta di popoli hanno un immenso valore e la storia dell'immane guerra-ampiamente lo dimostra, poiché si deve appunto ad essi se i popoli aggrediti dal blocco teutònico hanno potuto sopportare le più ardue prove, organizzare febbrilmente' la preparazione militare, ' affrontare streimamente i più grandi sacrifici, attingendo prezioso conforto dalla coscienza di lottare por la causa della liberazione non soltanto nazionale, ma umana. L'avere disconosciuto tali valori morali ha fatto sì che gli Imperi centrali di Europa non hanno potuto raggiungere, malgrado la perfetta preparazione bellica, quella vittoria che credevano conseguire nel giro di tre o quattro mesi. Un più complef. fallimento del partito militarista prussiano nelle sue previsioni e nei suoi piani non avrebbe potuto avvenire! Salutiamo pertanto con animo Melo ^Intervento della' nobile nazione nord-americana in questa formidabile lotta per la civiltà mondiale e riconosciamo in esso un felice auspicio di vittoria immancabile, la quale porterà con sè tutta una nuova era in cui i popoli tremendamente affaticati ed insanguinati troveranno presto riposo o conforto nelle feconde opere di pace Il Coniere d'Italia, in un articolo editoriale Intitolato: «Il nuovo nemico », cosi giudica la portata dell'intervento americano: « La Germania non ha esitato a Tarsi onesto nuovo nemico nur di non rinunzia™ alla guerra del sottomarini. Eppure se la guerra dei sottomarini è senza dubbio una formidàbile arma di combattimento nelle sue mani, essa è auclui certamente incapace a provocare una rAoida soluzione dot conflitto. Bisógna dunque pensare, cns in tutta la condotta della mierra della Germania entri ormai un elemento di distrazione. Per prolungare la resistenza essa ha bisogno di non esitare dinanzi allo scacco morale della ritirata sul fronte qcui dentale, come- dinanzi al pericolo di vedere aumentato il numero dei suoi nemici: è arrivata al punto di giuocare il tutto per il tutto e soltanto cosi può restarle la speranza di vittoria- Molto è già stato detto circa il concorso materiale che gli alati Uniti potranno portare al conflitto europeo ed è prudenza riservare in proposito ogni giudizio sino a quando non sapremo se lo stato di guerra,, che sta per essere proclamato a Washington, significherà o no partecipazione attiva degli Stati Uniti alla guerra degli Alleati. Certo un'efflcace concorso d'anni nella guerra del Continente non può essere previsto ohe a lunga scadenza, mentre di più e maglio si può sperare ner la guerra sul mare e per I rifornimenti degli Alleati attraverso i mari e per Vanito della finanza americana, in sostanza, la vera importanza del nuovo avvéniménto ò tutta morale: nell'ora appunto in cui 'sta per. giungere ti conflitto europeo e dopo la rivoluzione russa, che ha gettato un nuovo lievito nelle ragioni della guerre e neìle finalità della paca, . i o o a. n o a,[ t e e l I L'ex capo di Staio Maggiore romens Ita denuncia che la disfatta romita era stata organizzata da Stttrmev (Servino speciale della Stampa). , Parigi, 3, sera. Innanzi ad un gruppo di giornalisti,; Iliesco, cx-capo dello Stato Maggiore roma* no, attualmente a Parigi, ha esposto ieri se< ra le vere cause del disastro romeno. Essa si ricollegano al -tradimento di Sturmer, a cui accennai ieri.sera. « Sin dal principio della guerra europea — ha dichiarato in sostanza il generale — la Romania ersi certa che sarebbe stata costretta ad entrare in guerra accanto agli Alleati» Già nell'agosto 1914 essa avevo cominciata a preparare ed a riordinare il suo esercito. Il compito sra arduo, poiché da 180 mila uomini bisognava portare i contingenti ad 820.000, di cui 560,000 combattenti. Bisognava triplicare il numero degli ufficiali. Non vi erano nè munizioni ■ nè ma' tragliatrici. Nel luglio 1916 là Romania' non era pronta ed appunto allora dalla; Russia giunse una specie di ttifimafunirci marciare ora o mài più», diceva un do* cumento di cui il generale mostrò il testo1 agli astanti. Il Governo russo presentò quindi a Bu* carest un piano di campagna completa-' mente elaborato. L'eventualità di un attar>\ co bulgaro era. completamente eliminata*! Sturmer, allo obbiezioni dello Stato Maggio-' re romeno, rispose che mai la Bulgaria avrebbe alzato un dito contro i russo-romeni. La Romania chiese duecentomila uomini alla Russia pel fronte della Dobrugia. Le venne risposto che ventimila sarebbero bastati per una dimostrazione di carattere! puTamonte politico. Due volte lo Stato Mag-; giore romeno chiese al Governo.Vus60 di' cominciare con un'operazione contro la Bulgaria, occupando la zona di territorio sulla riva destra del Danubio. La presa di Rustniuck avrebbe assicurato la salvezza di Bucarest. Lo Stato Maggiore francese opiy ri ava nello stesso senso, ma la Russia oppo» se un veto assoluto. Si comincio quindi colla campagna di Tranailvariia. Un primo- esercito romeno doveva sbottare nella regione di Omovo. Un secondo, valicando :1 passi centrali, dò-•' veva invadere la Transilvanio mentre vai terzo doveva avanzare, in collegamento colale truppe russe a Dornavatra. Purtroppo, afferma il generale, i'russi di Dorhavatr* non avanzarono mai nemmeno dì un metro. Si trovano'anche oggi al pùnto ova erano al momento dell'entrata della Romania in guerra, ^ Questa inerzia comprometteva 11 piano Tedatto dagli stessi russi.. Per riuscire, difatti, bisognava precipitar a le cose e ridurre in. breve termine 1 immenso fronte transilvsxno di 800 chilometri, occupando l'ipotenusa del triangolo da,: Dornavatra ad Òrfiova. Venne quindi l'ai, tacco bulgaro sul Danubio, la ' presa di Turtukaia, di Silistria è la ritirata dalla TransUvanisu Costretti a ripiegare, gli eserciti romeni combatterono durante qua»' ranta giorni ai valichi alpestri contro. un nemico superiore dappertutto. Cinque Di-: visioni romane vennero infine disposte, si» Argas per coprire la capitale. Una di esse cedette e si volse in fuga. Il generale Sor-, cec che la comandava si era,recato senza l'autorizzazione, una sera alle ore ventuna a Bucarest. Mezz'ora dopo la sua partenza il nemico attacca/va. La linea di Argcs era, rotta: la capitale in balla del nemico. Riepilogando, Riesco denuncia che il Governo russo, a mezzo di Sturmer, costrìnse là Romania a dichiarare la guerra, perchè aveva bisogno dalle truppe romene per coprire il fiancò sinistro dell'esercito russo in Bucovina. Gli agenti russi mentivano quando affermavano che le loro truppe che si provavano in quella regione avrebbero agito colle, truppe romene. La verità ere che dovevano restare al loro posto senza muoverei*' La disfatta della Romania era prevista ed organizzata da Sturmer, che voleva terminare la guerra pigliando questo fatto cornai scusa. Cosi sin dal settembre gli eserciti russi organizzavano la linea del Sereth, conoscendo perfettamente l'evoluzione ulteriore degli eventi. In breve: Sturmer, il giorno in cui spingeva la Romania ad intervenire,: aveva cosi maturato il suo piano: Lasciare; invadere la Romania sino al Sereth per! dare modo agli Imperi centrali di, spiegarsi ancora una volta la loro potenza militar» e concludere quindi, dopo la disfatta romena e non russa, la pace separata. D. R. Le condizioni di pace] degli Imperi Centrali [Servizio spedate delta Stampai I»artgl, 3. sere. Wilson, annuncia il Matin, offrirà una) prova delle intenzioni perfide della Ger* mania quando parlava di pace. Egli ebbe comunicazione delle condizioni che era pronta ad offrire agii Alleati se questi, lasciandosi sedurre dall'invito della Cancelleria berlinese dello scorso dicembre, a* vesserò consentito ad entrare in trattativa» Per quello che concerne U fronte occt* dentale, la proposte tedesche erano questori La Germania consentiva ad abbandonare; il Belgio, ma conservando guarnigioni a Liegi, Nomur, Anversa, Ostanda, Zeebrug» ge, ed esigendo, di avere inoltre un con*, trollo deile ferrovie. Avrebbe poi abbandonato i territori francesi occupati eccetto il bacino minerario di Briey • tongwy, oltre ad altri luoghi la cui oocnpazioaa dal punto di vista strategico lo sarebbe apparsa necessaria. Chiedeva un'indennità di la miliardi, VEcko de Parts dal suo canto commentando 11 nuovo invito a discorrere formo»' lato ola .Casrnln, completa l'elenco del Ma* aggiungendo alcune informazioni più precisa sulla' famose « garanzie « che gli. Impari cari trai! ritengono ladispapsabUl iff'eiasa-say^jE^i •aartJsiojN della larela e dal Uwtanafro tra la Bulgaria e l'Austria ; la formaitona della roteala te ano Stata vaasallo dai '. dt vista matura ed eoe sarta pretes* particolari toma* dstì'Afrlaa dal nord. *atf-tfUsna maaavra tedtsoa ■èbb"! esibita e, assicura il