La statua del * * Commendatore * *

La statua del * * Commendatore * * vere incontro olla Malia del Commendatore, poi si trattenne e disse: — Ch'ella venga! Eleonora d'Ulloa opparve, bianca come la cera, dolce come una visione radiosa. Ella sembrò non vedere Clother Mi Pontus. SI a- „„„,x VPr*n " ne e (ii"^i> non in «un vnpn! vanzò veiso «e c ause con u sua vocej' ! armoniosa e carezzevole : — Sire, per la bontà che avete sempre di „i ,infiin»/7 min rV; iT ,\ "w"*' mostrata al defunto mio padre vengo a chie- dervi la libertà del tìglio di Agnese di Sen-|necourl ,. „ Il « figlio di Agnese ai Sen.nccour » I Onelle poche parole suscitarono un'onda irrefrena- bile di commozione nel cuore di Clother <• di Francesco I; ma quanto diverse le sensazioni! 11 giovane gentiluomo 6'irrigicU e due lacrime scesero lente sulle sue gote. — A«n*m di Sennecour. mia madre] — bai- iati* egli- ri Re era d'un pallore ostremo e fissava oro li figlio adottivo di Filippo di Pontus. come ier leggergli in fondo all'anima — Il segreto custodito dalla statua del Com- mendatore mi è rivelato, sire! _ disse Eleono- ra come volesse sottrarsi a ouel silenzio an- soscloso, che gravava su tutti i cuori. Poi volgendosi al fidanzato soggiunse: — Ho voluto lo stessa, o mio ceneroso ami- co, rompere 11 suggello del mistero. Ciò che non *»ot« osato tentare, per non turbare ilrtooto di mio padre morto, lo l'ho fattoi Un giano. Clothu. «iwadQ saremo lontaat di Riattiva Appendice della 'sotti-arsi ud un doloroso ricordo che lo tormentava a H-_- i upjw il sàlehsìo: — Glother di Pontili; — disse — una notte, nel dintorni del palazzo d'Arrdnces hai osato Insultare la Maestii del tuo «e! — Sir*: — rispose -il giovane boti "oce forma — il palaizo d Arronces mi e fiunigltore, peielw oàù volte mi ci sano iiscatò con lo scopo di adempiervi una mlesiohe sacra, ma giuro sul mio otioiio, giuro sul nome de! mio buon padre adottivo Filippo di Pontos, che non ho mai idinienticatò un -isiuiiie uuaio reveienza so debba a Vostra Maestà- II Re- parve vivamente soddisfatto di qaeìla franchezza e, con un lessero sorriso di ! benevolenza soggiunse: i — Eppure li hanno iriconosciuto ! Fu il cono te di -Lom'clam, battendosi con te. Si«ol — ribattè pvonte il giiovane retntl- iuomo, mentre un lampo brillava nel suo sguar, do. - Il conte ai Loraydan erti od:a. lo so: i wire ogli non ha mai psaro battersi con me ^ sr&ó& del Pontus è sonerosa, ma salda. - c non l'avrebbe risparmiato 1 1] mio padre - - Tuo to adottivo mi lia dato"un nome puro ed lo lo t «msorvarò- tale sino alla morie. Ripeto, bue, p U ™°J™Wa%e mon udire. Al suo oroc- » chto ridonavano stranamente le parole di*n. u' « Snmunolate da Clother, 11 .male affermava : ! che Filippo di Pontus non era suo padre. n - Filippo ara il tuo padre adottivo t ~- ^0? manda & iu*<*«m*mK a «U. ^ —■ Sire! Un .-secreto doloroso grava sulla -mivi'a II buon signore di iPontus, mo'en'ao, mi corifef-sò la triste verità, inffinngeindami d: cercare nella oappeU-a d-el palazzo dAiwnce.« i documenti flie mi avrebl^ro rivelata la mia nascita ed /il nome di mia madre. Francesco I iprovo una violenta commozione o fu con voce <juasi esitanti che 'egli chiese: — E auol documenti? ... ' — Sdire, non «il fu poss-lfcita averli. 11 destino ha valuto che sulla lastra, <5i marmo die ohlude .U ripostiglio segreto, la pictA di Eie', noia d'IJiiloa facesse costruire la tomba da suo padre, la statua del Commendatore d Ul- 1£>^1 Ed Eleonora d'Ulloa è, ora lontana! '— esclamò il Re. ricor-dantìo 1 arfermazionu de" éoTiie rtl Lwardan. — E' partita I ! — gridi/ Clother di Pontus. persuaso che il Re sapesse oh'egll aveva indotta Eleonora ad abbandonare la FranciaIn cruell'ista-ite uno dei gentiluomini del Re ertrù' annunciando: — Sire, la figlia di monsignore Sancio di Ulloa, grande di Spagna, inv-->ca l'onore di essere ricevuta da Vostra Maestà. Se il fulmine fosse caduto nella sala non avrebbe prodotto maggior emozione di quell'annuncio improvviso. — Ella è qui I — mormorò dottar di Pontus. Francesco I, pallidissimo, si aliò e fece ■Miche pi a voleste -a" atateo mi» La statua del * * Commendatore * * Romanzo di Michele Zévaco ("Seguito li Don Giovanni) Gli suo SìSa" che oualoosa di grave e di proronaa- fflMSV Wi tosse per avvenire, <Ur narcàa il giovane gentiluomo si au paroaa_ii t, studio illu- Clother di Pontus provò un sussulto. ,irv» in «ruell'ìstante medesime che il 'estìno- dovesse improvvisamente mutare: to- flfc-H. che cmateosa di grave e di proionda- Sènza air porcu» « e-' alzo e segni il Gran Prevesto mS?todaCenoiTOÌ*can*labrt dfbròn'zo dorato ?n«mmte ceseUati Fu U signor di Crolxmait Messo che introdusse 11 «ojW gentnuomp ■ila pMfieoxa ^«SS^tóB^O^Red» 2tt . dte Mtófiu*» "5*6 PfL^S^ìL^S. tfrtvofin <fel 8lo: 9—** PHS?"l*i?,?^^Srt.o« lui ben S Q^^K^rbr^^t X? e, la la a- (lui, vi dirò tutto il segreto cho Filippo di Pontus seppe cosi ben custodire per tauti anni. E nello sguardo di Eleonora brillò 11 raggio del più puro, del più devoto e sconfinato amore. pn! Francesco I, vincendo a stento la sua procejfoll(la commozionc> si avUnzò allora verso ' Clother di Pontus, gli pose le moni sulle ! spalle e, guardandolo con un'espressione di di spiti io e, ffuanMUHMMO con un espressione ai e- tenerezza, gli disse con uua strana vibrazione n-|U(.iia voce" „ — Figlio'mia, figliuolo di Agnese di Senne le cour, io so che tuo padre ti ha per molti a- tempo cercato invano e sarebbe felice di farti di dimenticare tutto il passato. Quando colei cho i! hai prescelto à tua compagna nella vita ti me avrà rivelato U nome di lui, non maledirlo Egli è stato, come Agnese di Sennecour. molto ai- infelice! Poi si rivolse al signor di Crolxmart, che ro malgrado la sua lmpassibilitè abitualo, aveva me assistito con crescente emoziono a quelle sce no inattese, e soggiunse: m- — Signor di Croixrnart. la nobile figlia ay}' no- loa lascia le mie terre con In sposo cne u suo n- cuore ha prescelto. Voglio che essi abbiano la i scorta degna del loro alto lignaggio ! 11 gran Prevosto s Inchinò. 0£°f?"*^,n" e mi- domandò, rispondendo al suo segreto penhe siero: il, — E II conte di Loraydan ? Un! Quel nome_ gettato là. aU Improvviso, di dusse coma di gelo* prò» — Che egli sia banditol V . — Sirei — pronunciò In un impeto della snaT naturale bontà Clother di Pontus, che fino os quel momento era rimasto silenzioso. — Vi domando grazia per luti l — Sia! — proruppe Francesco I. — li? bo» questa l'anima generosa di Agnese di Sen« necourl * { EPILOGO Alcunt giorni dopo una lettiga da viaggici, usciva dalla città di Parigi, scortata da cavai iteri che portavano lo Insegno del Re di Frarw eia. Clother dt Pontus ed Eleonora d'Ulloa ank£ davano verso la terra di Spagna e verso la loro felicità. Il conte di Loraydan quando ar prose l'impreveduto scioglimento della trair odiosa ch'egli aveva ordita, pensò che per li non vi fossa più speranza di grazia presso Re. La generosità di Clother Invece io sai* e per una volta nella sua vita il bieco signori ebbe la sensazione che la bontà altrui puq essere fonte di ravvedimento. La figlia dell] rato mastro Turquand parecchi mesi dopo f la prima ad allietarsene. Chi Invece rima* Immutato ed Immutabile fu Don Giovanni Te-I norlo. Il quale riprese la sua vita di piacerli e d'avventure, prodigo, cinico e freddo come! sempre, fino alla morte.

Luoghi citati: Parigi, Spagna