Lo sforzo germanico e la fiducia dei generali russi

Lo sforzo germanico e la fiducia dei generali russi Lo sforzo germanico e la fiducia dei generali russi (Servìzio spedale Parigi, 27, notte. I ni tedeschi l'intenzione di tentare un colpo formidabile contro la Russia, prendendo Con sempre maggiore insistenza circo- ' lano dn viri erio'-rv voci rh" nttribnisconn per obbiettivo la capitale, yu-esta eveniua- iiia, nova, ael resto, confermerai fatto che i tedeschi stanino concentrando numerose ■ruppe e gran numero di cannoni al fronte di Riga-Dwinsk, ciò che permette di ere- dere che essi vogliano sfondare la linea su ; quel-punto per marciare poi contro Pietro-! grado. Possa o no riuscire, la minaccia è seria. Però da fonte diplomatica russa si fa opportunamente notare che questa minac^ eia non deve ispirare ora quelle maggiori preoccupazioni, che poteva destara prima djcV scoppio della rivoluzione, la quale, ap^tiiào ormai superato il periodo critico, permette di considerare l'avvenire con serenità. Dal punto di vista strategico si deve ricordare che la Russia possiede una catena di posizioni fortemente trincerate, capace di resistere all'urto tedesco per quanto terribile possa essera Ineltre, dal punto di vista del materiale, la Russia è'ora più forte che mai. Tutto permette dunque di considerare e«n piena fiducia l'azione che lo Stato Maggiore tedesco potesse avere l'intenzione di effettuare per assicurarsi sul fronte orientale il successo che forse spera decisivo. L'importanza dello sforzo che si prepara a fare è indicata dalla quantità considerevole di truppe concentrate sul fronte rueso, che, secondo il «Novoje Vremia», ascenderebbero a due milioni di baionette, più quattrocentomila uomini di riserva Non si deve però dimenticare che col cambiamento di regime i tedeschi hanno perduto quella influenza che disponevano ancora in Russia e che si basava sul partito reazionario allontanato ora dal potere. Le voci dei progetti tedeschi hanno avuto intanto per risultato immediato di far affollare gli uffici del Comando militare della regione di Pietrogrado di un'immensa ounnlità di ufficiali, i quali chiedono di parure pel fronte. L'affluenza 6 tale che. per quanto vasti, i locali erano incapaci a contenerli tutti, cosicché ima lunga coda «li ufficiali si formò ben presto sulla strada La fiducia dei capi è d'altronde inerollahile. Il generale Russki, intervistate dall'inviato speciale dellVOutro Rossya», ha dichiarato infatti : « Per quanto concerne 11 nostro fronte, il colpo tedeseo sartie possibile soltanto se il disgelo si compisse rapidamente. Attualmente la Dvina * fortemente gelala ed ogni tentativo tedesco di attraversare il fiume sarebbe fermato e arrestato dalle nostre truppe ». Il generile fece poi l'elogio del granduca Nicola, di cui vantò le qualità militari e che gode la massima popolarità e rese omaggio all'esercito russo, il quale «per quanto segua con attenzione i gravi eventi che si svolgono all'interno, è sempre pronto a compire con ordine e disciplina la missione che la patria potrà affidargli ». Il generale non trascura un opportuno monito a quella minoranza che, con TheMze alla testa, non sembra essersi penetrata della necessità d'una collaL azione leale col Governo, sopratutto tra le difficoltà dell'ora attuale. «Mentre sul fronte sud siamo pronti a tutto — concluse il generale. — e necessario che coloro i quali dirigono le masse popolari oggi liberate, abbiano sempre innanzi agli occhi il sentimento della responsabilità che essi hanno assunta dinanzi al popolo e dinanzi alla storia. Non devono in nessun momento dimenticare che dinanzi a noi si trova un nemico potente e pericoloso e che la nostra vittoria contro questo nemico non è possibile altro che se sapremo mantenere ovunque, tanto sul fronte quanto nel paese l'unita e la disciplina più assoluta». Queste parole spiegano la decisione presa ieri dal ministro della Guerra, il quale — secondo telegrafa il corrispondente del « Matin » da Pietrogrado — incaricò 11 generale Korniloff, comandante la circoscrizione militare di Pietrogrado, "di recarsi alla riunione del Comitato dei delegati operai e soldati e dichiarar loro chiaramente che essi devono scegliere tra la continua zione della guerra e la capitolazione innanzi alla Germania e che la continuazione della guerra è impossibile qualora volessero perseverare nella loro attuale agitazione fra le truppe e nell'invitare il popolo a non sottoscrivere il prestito di guerra E' eerto, erede il corrispondente, che l'enorme maggioranza dei russi è fedele al Governo provvisorio e decisa a difendere contro il nemico 4e libertà ora conquistate. Tutte le informazioni concordano nel far risaltare che il morale delle truppe è ecce! lente. In- una riunione dei membri della Duma Rodzianko dichiarò — secondo un telegramma del corrispondente da Pietrogrado all'Agenzia Radio — che lo notizie pervenute dal fronte erano oltremodo rassicuranti e che l'ordine assoluto regnava nell'esercito. Il deputato Dziubenski, inviato per incarico del Comitato esecutivo della Duma sul fronte nord per visitare le truppe, riferì che lo stato d'animo dei soldati è ottimo. I soldati dichiarano di sapere ora per chi combattono e a quale causa generosa sacrificane le loro esistenze. Il generale Russky ispira a tutto l'eserelto una fiducia illimitata, e 11 fatto che •gli non concepisce nessuna inquietudine per l'avvenire deve rassicurare tutti. Ottima impressione ha prodotto anche la nomina dal generale Latchitzky al comando In capo del fronte ovest. Tutti i generali domandanti d'esercito hanno informato telegraficamente il Governo provvisorio che le loro truppe avevano prestato giuramento di fedeltà. Animate da fiducia assoluta nell'avvenire della Russia e decise a sopportare con entusiasmo tutti i sacrifici che la patria esige, non deporranno le armi prima di avere conseguito la vittoria definitiva. Il generale Alexeieff, capo dello Stalo Maggiore Generale, ha inviato al Governo provvisorio un telegramma, ove esprime, a nome della guarnigione di Mchilew, sentimenti di devozione illimitata e di fiducia profonda nella vittoria II Governo ha ricevuto dalavice-ammiraglio Maximow, comandante la flotta del Baltico, un altro telegramma, esprimente sentimenti analoghi « nome degli ufficiali, della Stampa). marinai e, operai, ,i quali hanno tutti ri- re del popolo russo. ^H corrispondente dà Pietrogrado del Petit preso con maggior energia di ffrima il la-1 voro solito, fiduciosi nel brillante avveni- ! alla vittoria finale In. Una folla ' ncr-lama- ! i.n am*....^-t: ~-». .—i- : —1.3 — i: i-\ i _ „— va entusiasticamente i soldati. Questa ma- nifestazione mostra quale sia il vero stato j d'animo delle truppe che hanno fatto la rivoluzione, ma non hanno dimenticato i loro doveri di soldati verso la patria. Questa dimostrazione — osserva :ll eorrispondente — che non sarebbe stata possibile una settimana fa, permette di farsi una idea dei felici risultati conseguiti dall'opera moderatrice dei deputati e dei soldati, nonché dell'eccellente influenza personale esercitata dal generale Korniloff, a proposito della quale il corrispondente rammenta che questo generale comandava la 48. a divisione durante la ritirata dai Carpazi nel 1915, e aveva il compito di proteggere la ritirata, ciò che fece combattendo valorosamente alla retroguardia: fatto prigioniero e condotto in Germania, vi trascorse un anno fino al giorno in cui gli riuscì di fuggire, recandosi a piedi in Romania, ove riprese il comando della sua divisione, che ora e designata dal suo nome. Un altro doenmento interessante a leggere e meditare è l'appello rivolto dal llé.o reggimento fanteria, che si trova nelle trincee di prima linea, ài Comitato operai e soldati: « Abbiamo appreso qui — dice il documento — con gioia e calma la notizia della liberazione della Russia. Malgrado la mediocrità del vecchio regime, ^'esercito è sempre forte. Non toccate ' ora all'esercite. Esso può salvare o perdere la Russia. Abbiamo due nemici principali: i tedeschi e i provocatoria Occupatevi di questi ultimi e lasciate a noi i tedeschi e con' seguiremo la vittoria n. I soldati e ufficiali eccettuati quelli al fronte, sonò autorizzati a vestire in borghese quando non sono in servizio. Le ordinanze pel servizio di guarnigione 9ono state soppresse, tranne quelle che si offriranno volontariamente e che dovranno essere pagate. •. R. Parisien ebbe occasione di assistere dome- nica scorsa allo spettacolo di affratella- mento fra popolo ed esercito: parecchi reg- gimenti preceduti dalle rispettive bande sfilarono sulla Newsky Perspective, in-. nanzi al palazzo Municipale: i reggimen- ti portavano cartelli con le seguenti iscri- zioni: «Operai, lavorate per la difesa nm- sionalc)!», «Pensiamo ai nostri fratelli. nelle trincee », « Non abbandoneremo le I trincee!», «Continueremo la guerra sinoì Le informazioni intrlesi Landra, ti. sera. L'« Agenzia Reuter» pubblica le seguenti informazioni di fonte diplomatica a proposito della minaccia tedesca di una concentrazione a di una marcia verso Pietrogrado. «L'ultima minaccia tedesca di un'avanzata verso Pietrogrado non deve ispirare maggior timore di quello che avrebbe prodotto se la rivoluziona non vi fosse stata, e se il malcontento e la disor- ?;anrzzazlone avessero ancora dovuto coninuara Un tale piano al contrario avrebbe un effetto moderatore sui soli elementi che possono costituire un ostacolo al Gaverno. Dal punto di vista strategico occorre ricordarsi che la Russia possiede una catena di posizioni fortemente trincerate, ed è in condizione di sostenere gli assalti tedeschi. Quanto al timore di un'influenza tedesca qualsiasi, non si deve perdere di vista il fatto che la Germania aveva l'autaerazia per sostegno e non il popolo. Nel l'esercito russo l'autaerazia è era scomparsa e quanto all'esercito e al popolo, eccetto un piccolo gruppo di operai imbevuti di idee reazionari» tratta dalla Germania, sono fermamente desisi à difendere il loro paese e la loro liberta. «L'influenza tedesca disponeva di un appoggio nel partito reazionario, il quale se ne e andato. Dal punto di vista del material» la Russia t ora più forte che mai per proseguirà la guerra. Si vede ora che, se la Russia avesse posseduto uomini onesti, i cannoni e le munizioni si sarebbero avuti. Non si tratterà più d'ora innanzi di insuccessi di grandi movimenti militari, spesso fatti con funzionari corrotti, i quali trattengono i carboni. Quanto alla questione dei rifornimenti, essa è delle più significanti, in quanto che l'altro giorno giunsero più viveri da Kiel in 24 ore, di quanto ne erano arrivati durante il mese di febbraio. Il pericolo critico e pericoloso della rivoluzione è passato. Nei primi tre giorni dopo la rivoluzione, gli operai avrebbero potuto prendere la mano ai giovani soldati di Pietrogrado. Ciò non si è verificato e vi è ogr.i ragione di credere che», di mano in mano che la vita ritornerà normale, tutti i partiti della Russia si uniranno nella volontà di essere vittoriosi, perchè, tutti comprendono che un compromesso con la Germania sarebbe un disastro, non soltanto per la Russia, ma per la causa per la qua le essa si batte ». Il « Times » ha da Pietrogrado : « Il ministro della guerra Gautchkoff, d'aceordo col generale Alexeteft e col Comitato militare della Duma, ha elaborato le grandi linee delle riforme pregettate per l'esercito, ti favoritismo nelle promozioni sarà soppresso; gli ufficiali saranno trattati eon giustizia ed il servizio al fronte primeggierà su ogni altro. «Il generale Korniloff, comandante in capo delle truppe a Pietrogrado, ha dato informazioni particolareggiate sulla situazione al Comitato degli operai e ai delegati dei soldati. I delegati si arano particolarmente Interessati sulla sorte delle truppe di Pietrogrado che col partito socia listi democratico hanno assicurato il successo della rivoluzione. Perciò i delegati a vevnno chiesto che le truppe rimanessero a Pietrogrado per proteggere il nuovo regime, il generale Korniloff, dopo avere discussa la questiono, trovè eh» le richioste dei delegati erano ragionevoli ed *lla fine fu deciso che una parto delle troppo sarebbe rimasta a Pietrogrado, ma che la parte superflua sarebbe inviata al fronte. E' di buon augurio che i delegati abbiane consentito a lasciarsi convincere ».

Persone citate: Landra, Petit