REATI E PENE

REATI E PENE REATI E PENE Il processe della S. A. 1.0. A. (Tribunale Penale di Torino . Sezione VII). Si è iniziato ieri mattina il processo contro il consigliere delegalo Galbiio Guido eu i membn del Consiglio di Aimuluisurazione Albarin Giovanni,1 cougn Giovanni, Malan Achille, Lombardi avv. Leonida e Gobbi Carlo, della Società Anonima Italiana Cioccolato od Affini (S. A. I. c A), dichiarata fallita nell'aprile del 1915. Sono note le vicende che trassero alla incriminazione dei suddetti per bancarotta fraudolenta e truffa, e che venne, ro cosi compendiate nell'atto di accusa: l.o per aver distratto attività in danno dei creditori; 2.o per aver falsamente indicato nei bilanci ed inventari il capitale sociale sottoscritto e versato; 3.0 per aver distribuito ai soci dividendi manifestamente non sussistenti, diminuendosi con ciò il capitale sociale; 4.o per aver fatto e consentito dolosamente prelevamenti superiori a quelli concessi dall'atto di Società, ed in conseguenza di tali operazioni dolose aver cagionato ili fallimento della Società stessa. Si fa inoltre loro caricò di aver ottenuto sottoscrizioni di azioni della Società, commettendo le simulazioni suaccennate, e magnificando la situazione patrimoniale della Società, specialmente nel bilancio 30 giugno 10X, riuscendo in tal modo a collocare 1659 azioni delia seconda emissione. Un'imputazione speciale è latta al Gobbi,, per aver indiicato negli inventari e bilanci attività sociali inesistenti con io scopo di distribuire ai soci dividendi manifestamente insussistenti; ed inoltre, per aver tentato di ottenere sottoscrizioni e versamenti per 4000 azioni di nuova emissione, ottenendo in realtà la sottoscrizione di 1859 azioni. coH'esailtare la situazione finanziaria della Società stessa. L'aula e stipata di folto pubblico, quando il presidente cav. Raviola dichiara aperte la seduta. Al banco degli tan putatt non slede che l'aw. Lombardi, arrestato nello scorso febbraio, e nella mattinala si costituiscono ancora il Cougn ed il Gobbi, mentre viene annunciata dalia difesa la presentazione del Gallino per l'udienza di stimane. Procedutosi agli interrogatori, l'avvocato Lombardi dichiara di essere completa, mente innocente di quanto gli si imputa, affermando di essere egli stesso una vittima degli altrui inganni, in quanto fu defrau. dato dell'importo di 170 azioni da lui sottoscritte. Credette sempre fermamente che 1 bilanci fossero attivi; quando ne chiese spiega, rione al Gallino, questi ebbe a dirgli che a lui stesso sfuggiva la vera ragione dell'ammanco. Seppe che le 1000 e tante azioni non erano state collocate soltanto dopo la verifica di conte bilità fatta dal gèom. Gern^o Gobbi. Nascono contestazioni da patte del Presidente sopra una circostanza Indicata dal Lombardi, e cioè che egli avrebbe saputo in seguito che furono aumentati i valori delle merci e macchine apportate dalle Società Gay e Revel, e Beata e Perrone quando avvenne la loro fusione nella S. A. I. C. A. Il Presidente osserva che il Gallino ha dichiarato d' aver avvertito gli amministratori rhe le condizioni del bilancio non consentivano dividendi : al che 11 Lombardi ribatte: « Conteste questa affermarzione del Gallino; solo verso la fine del 1911 il Gallino riferì sulle malferme condizioni sociali >. L'Imputato Cougn faceva Insieme con l'.Mbarin, l'inventarlo della fabbrica di Lusernà. senza però- includere 1 prezzi, che non erano a loro conoscenza, e nemmeno gli svalutamenti. Al Consiglio venivamo presentati I bilanci completi e finiti, e non ebbero mal n riscontrarvi alcunché di anormale, nonostante le più scrupolose indagini. Afferma che se * vero quanto dice l'Accusa, che le truffe fossero mascherate con la maggiore abilità, fi* deve valere tanto pei sindaci, come per gli amministratori. Fu solo nella seduta consigliare del 27 dicembre 19W che l'Imputato, Insieme con l'Albarln ed il Malan si lagnarono con il Gallino di essere stati tenuti fin allora all'oscuro circa la vera situazione patrimoniale della Società, L'imputato Gobbi asserisce che le scritturazioni erano perfettamente regolari ed I bilanci in piena regola almeno, sotto l'aspetto contabile. Nemmeno può parlarsi di « gonfiamento » dei bilanci nel primi tre anni, polche l'aumento di capitale erasl reso necessario per I nuovi Impianti eeeiruitl. Viene poscia santino 11 denunciante Brioarelll. il quale dichiara di avere sporto denunzia per essersi accorto che l'azienda non andave bene, e ciò non per odio verso le persone del sindaci o degli amministratori ma perchè l'Autorità giudiziaria vi ponesse riparo. I primi sospetti di frodi lo colpfrono dopo la relazione Gobbi. Presidente: cav. Raviola-. P. M. : avv. Adami: Difensori: pel Gallino gli avvocati Cavatila e Monateri; per l'Albarin. l'aw. E. Ozzola; per il Cor»*" l'aw. Deantonio: per il Malan, l'aw. Motta: per il Lombardi, gli avvocati senatore P"..1berti e C. F. Roggierl: per 11 fìobbi gli avvo-atl senatore Palberti ed E. Mollard Cancelliere: De Caroli. Un grave eate di lisobordliazlone tm,, .«(Tribunale AfiMIore dì Tortno). nli ristretto recinto destinato ai pubblico del-:tla II sezione ieri eia inbodltamenTatloilato. ^Si trattava di un grave caso di insuboruma- pione, con vie di fatto, verso ufficiale. Quau tro gli imputati: Gatoazzl Euore, Ferretti •Maro (questo militare). Dlatto Damiano, Pa- trito Francesco, questi ultimi operai milita- *rizzati. Costoro, alla Barriera di Stura, lina asera fecero l'Incontro del sottotenente Gamba- ! -a. di fanteria. Un poco alticci, uno di assi, il ferretti, gridò, rivolto all'ufficiale: «Olà. soldato, fermati 1 » L'ufficiale a quella grosso clana intimate, andò incontro al soldato e gli fprese il berretto; Intervenne il Galeazzi e friprese al tenente 11 berretto; nacque una ccolluitazlone; e furono messe le mani sulla ppersona del graduato. Presenti al fatto erano tpure gli operai militarizzati. Tutti costoro efurono rinviati al Tribunale Militare per in- dsubordinazione con vie di fatto. Dopo lunga idiscussione sopra um delitto, che poteva, cnella penalità, arrivare anche aUa fucilazione, Bl,?^0 V? «eli avvocato «scale li Tri- vbunaie condannava 1 Ferretti ed il Galeazzi efrt^,Ìmv15„I SSlJl .^CIVsion? £0rPeì?' 1* ™£l™la per lnesl5tenza dl reat0 11 Diatl0;ded il Palrito Presidente; Bifano — Aw. fiscale: Prassone — Difesa: avvocati Damiani, Bollati, Segretario: Cassar*. E. Cazzala e Zo I -s* bertuccia (Tribunale Militare di Torino) A Milanetto Giovanni, soldato dèi 76.0 fen- stari* ii ut™ h» .,n hm,.j;«,^" •fi» vandosi nella not»% al » marzo' S.U II no scorso nell'interno della stazione di No- vara, ed in istato di completa ubbriuchezza. disteso a terra, veniva svogliato dal capitano comandante la stazione stessa. Interrotto nel suo sonno, il fantaccino si scagliò verso il superiore col pugni tesi per colpirlo, facen- dolo cadere a terra dopo una breve collutta-zione, finché, sopraggiunti altri militari, lo traevano in guardina, dove non tardava ariaddormentarsi. Fu denunciato per lnsubor-dinazione e vie di fatto, ed il Tribunale lo ha condannato a 5 anni di reclusione, sospenden-done l'esecuzione pel tempo di guerra. Presidente: colonnello cav- Bifano; Pub- blico Ministero: tenente aw. Prassone; segre- tarlo: tenente aw. Gassarà; difensore: av-jvocato Ernesto Cazzola. Condannata a 15 anni di reclusione per tentato spionaggio . Milano, 126, aera. Stamane si è iniziato al nostro Tribunale militare nn processo di spionaggio. L'Imputata è una giovane donna. Maria Schwarz fu Antonio, di nazionalità incerta. Infatti, mentre essa è nata in Italia, il 21 agosto i 189£ ,a Camerata-Picena (Ancona),, è «glia di un austriaco e di una tedesca dimoranti molti anni fa a Venezia. Sembra che il padre della Schwarz nel periodo delle annessioni avesse optato per la cittadinanza italiana e da ciò le Insistenze della Schwarz per farsi ritenere Italiana. La Schwarz è comparsa stamane fra i carabinieri nell'aula del- Tribùnaia, in un modesto abito bleu con grandi risvolti ' candidi. Essa risiedeva a Zurigo e da un-euo amante tedesco, addetto all'ufficio di spionaggio della! Germania, aveva accettato 1 incarico di venire in Italia per fare la spia Ma a Como l'autorità di Pubblica slcu. rezza l'aveva fermata e tratta In arresto aVendola trovata in possesso di documenti sui quali naturalmente nulla è possibile riferire. Non avendo potuto raggiungere l'obbiettivo Che si era prefisso essa fu imputata «alo di tentativo di spionaggio, commesso quando non era ancora dichiarate la guerra fra noi e la Germania, ma quando era già scoppiata ia guerra fra noi e 1 Austria ed era avvenuta la rottura diplomatica con la Gei-mante. Ilpresidente, colonnello conte Luparlnl. ohiede a mozzo dell'Interprete, temente.di cavalleriaFederico Fehr, le generalità al]'imputata che risponde con molta franchezza, qualificandosi cameriera e porgendo uno scritto dov« probabilmente deve avere riassunte le sue difese. Ma prima ohe l'interrogatorio Prosegua, l'avvocato militare, -tenente colonnello cavaliere Montanari, fa Istanza perchè ti processo si svolga a porte chiuse, non sa'pendosi quel- lo che eventualmente potrebbe uscire di ^>oc ce di una epla. La difesa dichiara d1 non opporsi. Il Tribunale si ritira e un quarto d'ora dopo, con un ordinanza accoglie l'istan- za dell'avvocato militare. Il pubbli ro che af- follava la sala sfolla, «d il processo prosegue a porte chiuse Nel pomeriggio il Tribunale militare ha con- dannato Maria Schwarz a quindici anni di re- cluslone per tentato spionaggio. La condan- nata rimase indifferente non mostrando di comprendere la gravità della sua situazione.