La solenne commemorazione degli studenti caduti per la Patria

La solenne commemorazione degli studenti caduti per la Patria La solenne commemorazione degli studenti caduti per la Patria leu nell'urte, magna dàlia nostra B. Uni. versila si e svolta, in forma solenne la ©eri. monia commemorativa degli studenti caduti per la Patria e la consegna delle lauree e del diplomi d'onore alle loro famiglie. Assistevi! tutto il Corpo accademico, le .Autorità civili e militari ed 1 parenti, la gramaglie, degli studenti caduti, nonché una numerosa lolla di invitati Al suono della Marcia Beale venne scoperta la lapide, attualmente provvisoria, che ricorda j nomi del gloriosi morti. L'epigrafe dettata dal prof. Stampini, ordinarlo di letteratura latina, dice: Morie abita, morttm vitaruni lemput in omne — Dum stabunt Alvi» ti man Thubrti alti — Mentititi* in notirit viverli, eerigue nepotes — Mormora in aeterno nomina snuda legent. li discorso commemorativo del prof. Ettore Stampini ordinarlo di letteratura latina venne preceduto dalla lettura di un telegramma d'adesione del ministro della p. l senatore Rufllni. 11 prof. Stampini, premei» un saluto di ammirazione e di fiducia al combattenti, ricorda lo slancio patriottico e il sacrinolo, della gioventù dell'Ateneo . torinese accorsa 1 sotto le bandiere della patria, « Davanti al diritto — lia proseguito l'oratore — delle genti cinicamente sconfessato e deriso; davanti alla giustizia abbattuta dalla forza bru.tale; davanti alla civiltà offesa in tutte le sue più intangibili conquiste; davanti alla umanità con gioia feroce straziata, affogata nel sangue, sottoposta a' più raffinati martiri; davanti agli eccessi più ributtanti e spaventosi, commessi da orde che sembravan nate solo per la strage, vissute soto per la selvaggio voluttà del sangue, delle lagrime di disperazione, delle grida d'angoscia, degli urli di dolore strappati a mignola di vittime innocenti, non era più possibile rimanere indifferenti; Inevitabile era una rivolta degli spiriti, rivolta formidabile, irrefrenabile, inesorabile, che doveva abbattere, disperdere, annientare ogni opposizione. « E la rivolta degli spiriti parti dagli Studenti; tu affermata nella scuola, tu diffusa nel paese, che ne sentì tutta la bellezza, tutta ila giustizia e la volle far sua: ancora una volta gli Studenti avevano dimostrato che in essi e per essi era la mente, 11 onore, la coscienza, l'anima della Nazione. L'anima delia Nazione era tutta ta loro; in loro l'amore per il patrio snolo: in loro la brama di spezzare 1 ferri che incatenavano l fratelli di Trento, dì Trieste, della Dalmazia, si trono.cruento de} Incòtto e feroce giustiziere di tanti generosi, rei soltanto di avere amata rifatta, di avere sperata la redenzione della Patria oppressa; In loro l'irresistibile impulso a codegarsi, non già col più forte, che sembrava dovunque Montante, Ima si col popoli sorpresi, aggrediti, invasi, spogliati, rapinati, per vendicare, insieme con questi, gli oltraggi Inflitti ad ogni legge timana e divina, per rljataMIire, contro la violenza, contro l'usurpazione, contro le sopcrcherie e le iniquità e le scelleragginl di ogni specie, l'Impero del diritto, 11 rispetto delle nazionalità e della libertà del popoli, le ragioni della giustizia e della civiltà, ma non, di una civiltà fatta di sola scienza messa n servizio degli istinti più egoistici e ignobili, bensì di una civiltà che nella scienza, che nell'arte, nelle industrie meccaniche ed agresti, nei traffici. In qualsiasi manifestazione di attività e di pregresso, ravvisa e. riconosce un patrimonio Ideale, una ricchezza materiale, a cui debba tutta la famiglia umana collavorare In una cordiale awnonia di fini e di azioni che, lasciando svòlgere" liberamente nell'orbita loro le petenze salive delle varie nazioni, sviluppi e fornenti ad un tempo il mutuo rispetto, promove, seóondi, aiuti il comune lavoro, non a vantaggio d'un sol* dominatore, ma a beneflelo di tutte le genti umano affaticate. La soienza tedesca. L'oratore, frequentemente applaudito, prosegue affermando che in nome* delia civiltà latina gli studenti si mossero, e con essi si mossero i loro maestri, i rappresentanti della scienza e dell'arte italiana, in Tina maestosa concordia di propositi e di voleri. « Quanto diversi da quei 94 rappresentanti della scienza e dell'arte tedesca, i quali avevano lanciato alle nazioni civili quel famigerato appello, in cui mal si poteva giudicare se più grande tosse l'orgoglio o la mala fede, se maggiori fossero la falsità e l'Ipocrisia o la depravazione della coscienza e il pervertimento del concetto di diritto e di giustiziai Ci sono impresse nella memoria quelle sei sfacciate negazioni, quei set non è vero, che erano altrettante menzogne: erano le menzogne più disonoranti che mai fossero state pronunciate, ma che dico pronunciate? pensate, meditate, ponderate, scritte; tanto più disonoranti, perche pensate, meditate, ponderate, scritte da 94 persone che s'arrogavano il diritto di rappresentare la civiltà del loro paese, e parlavano al mondo quali eredi di un Goethe, di un Beethoven, di un Kant, spiriti magni miseramente profanati nella evocazione fatta da cotali discendenti, profanati dal nefando tentativo di-renderli complici del peggiore delitto che la storia abbia segnato a infamia di un popolo; delitto di una nazione la quale Invocava 11 -diritto delle genti nell'atto stesso in cui vergognosamente e spietatamente lo vilipendeva e conculcava; dì una nazione che, rinnovando non solo, ma moltipllcando a dismisura la furia barbarica depredatrice, devastatrice, distruggitrice, che tante volte si era. precipitata sulle terre latine, imperversava ciecamente sugli stessi monumenti dell'arto e della scienza, nulla risparmiando, nulla rispettando, nella ferina rabbia seminatrice di -rovina e di morte, nel godimento bestiale delle lagrime e del sangue ». L'oratore prosegue con impeto oratorio ricordando gli eroismi dei giovani delle nostre Università accomunati nelle fatiche e nei perigli con tutti-gli altri soldati, ed i prodigi di valore compiuti e la eroica morte incontrata. Rivolto ai parenti superstiti, interve nuli numerosi alla cerimonia, dice loro, mentre s'odono singhiozzi e la più intensa commozione è in tutti: « Madri doloranti che mi ascoltate, madri doloranti che siete lontane da quest'aula trasformata in tempio dai nomi dei vostri figli, davanti ai quali s'Inchinano venerabondi e commossi i loro maestri; madri che' avete portato in grembo questi gloriosi, che avete loro col latte istillato itali sensi, che avete In loro infusa quella carità del luogo natio che crea l'uomo capace delle imprese più degne, più nobili, più accolse; padri che li avete educati alla religione del dovere, alla fortezza dei proponimenti, alla grandezza delle azioni, oli! slate benedetti, mille volte benedetti In nome della Patria! infinito è il vostro dolore, infinitamente amare sono le vostre lagrime; ma un conforto ineffabile vi resta, anzi a voi soli è riservato.- Dai nomi dei vostri flirti si espande un fascio di luce limpidissima che vi clrcontonde come di un sacro nimbo, cho avvolge il vostro focolare come di un'atmosfera di raggi, un rasoio di luce che santifica- la casa donde essi sono usciti, sereni e lieti, ad incontrare una morte che è vita tacitale! ». „ Il prof. Stampini, avviandosi alla conciti sione, ricorda l'ammonimento ehe ci viene dal verso di Omero attraverso le parole di tuttora : « l'uniso prestantissimo augurio, è pup.nar per la patria.». Ci siano — dico — presenti sempre queste parole; ci sia presente sempre quella sovrana figura di guerriera e di pctriotta, dominatrice della più aita poesia da Omero ad Ugo Foscolo, immagine sfolgorante della santità del sangue per la Patria versato, della sublimità del sacrificio, che al di sopra di ogni altra cosa, e al di sopra di oftnt più legittima e onesta e bella ragion di vivere pone il morire per la causa dell'ouore c per la salvezza della Patria; ci siano pretenti sempre 1 recentissimi esempi dei nostri caduti, gli attuali esempi degli Ball prodi, emulatori tutti delle virtù antiche, maestri di nuove virtù alle venture generazioni! »• Cessati gli applausi che accolgono la chiusa del discorso, 11 rettore dell'Università proX Fusarl pronuncia nobili parole alla memoria degli studenti caduti, nonché espressioni di augùrio e Ai saluto agli studenti che ora < "Dibattono. SI svolge quindi la consegna dei „idiomi alle famiglie dei seguenti cadati, colla lettura di uri breve cènno biografico Per o vgnvnndIGRrlaDALvPcdv(((CccdRlsalBaALBdB(EariddPa(dDng3SGardatdssLVtN—tG—smino, dopo di che la sarimapi» ha inm*t II laureati. — Corsini dottor Edipo, di Ben venuto, nato a Pòrto Maurizio, e laureato in giurisprudenza con pieni voti assoluti Pel gennaio dello scorso anno durante là licenza Invernale. — Allora dott. Francesco di Enrico, nato a Riva di Chiari, laureato in medicina nel dicembre 1811. — Bertelo dott. Giuseppe di Andrea, nato a Carisio (Novara), laureato In medicina e chirurgia nell'aprile 1916. — Garaccioni dott. Emilio di Giacomo, da San Remo, a 82 anni, cioè nel giugno 1915, laureato In medicina e chirurgia. Laureandi in giurisprudenza cui/fu conferita la laurea d'onore. — Blengltro Luigi del fu Domenico, da Torino. — Oolza Andrea del fu Angelo, da Salasso (Cuneo). — Lodrlnl Gian Luigi di Antonio, da Castiglione delle Stlvlere (Mantova). — Martini Serafino del fu Pasquale, da Saliceto (Cuneo). — Parato Marcello di Enrico, da Torino. — Pozzo Riccardo di Antonio, da Candele (Novara). — Roccavilla Guido di Giovanni Battista, da Saluzzo (Cuneo) Scolari Carlo di Luigi, da Bucarest (Romania). — Testa Ugo di Giacomo, da Agile (Torino). — vittorie Pier Luigi di Carlo, da Chlvasso (Torino). Laureandi in medicina e chirurgia cui fu conferita la laurea d'onore. — Caseina Giacinto di Giovanni, da Torino. Laureandi (n lettere cui fu conferita la laurea d'onore. — Berger Cesare di Giuseppe, da Roure (Torino). — Severino Giovanni di Felice, dà Val della Torre (Torino). Studenti in giurisprudenza. —. Amoretti Giù. seppe di Alcide, da Porto Maurizio, del 3.0 anno. — Barberi» Carlo di-Paolo, da Castellazzo Bormlda (Alessandria), del 3.0 anno. — Bordi Amilcare di Angelo, da Ancona, del S.o anno- — Baroni Ferdinando di Giovanni, da Avlgliana (Torino), del 3.o anno. — Beccuti Luigi di Pompeo, da Torino, del l.o anno. — Boglto Luigi di Antonio, da Trecate (Novara), del l.o anno, allievo del Collegio Caccia. — Bongiovanni Antonio del fu Paolo, da Pbirino (Torino), del 3.0 anno. — Boria Federico di Ettore, da Blva di Chieri (Torino), del l.o anno. — Candeliere Apolline, di Carlo, da Torino, del S.o anno. — Calosso Mario di Edoardo, da Castagnole Monferrato (Alessandria); del 2.0 anno. — Cerrato Gabriele di Paolo, da Castell'Alfero (Alessandria), del l.o anno. — Chabloz Luigi di Cesare, da Aosta (Torino), del 3.o anno. — Dal Vesco Boberto del fu Giuseppe, da Torino, del 3o anno. — DebernardI Giovanni del fù Casslano, da f> neglia (Porto Maurizio), del 2.0 anno. — Dogliottl Giovanni del fu Luigi, da Torino, del 3.0 armo. —ÉrrftlgHa Giuseppe di Stefano, da San Bemo- (Porto Maurizio), del 3,o anno, r? Glia Mario di Ferdinando, da Torino, del l.o anno. — Giustetto Pietro di Emesto, da Torino, del 3.0 anno, — Golzio Carlo Emanuele di Emanuele, da Avlgliana (Torino), del lo anno. — óorret Giuseppe di Umberto, da Chatillon (Torino), del l.o anno. — Leoni Mario di Carlo, dà Genova, del 3.0 anno. — Marchesani Ottaviano di Biagio, da Capita (Caserta), del 3.0 anno. — Mazza Giuseppe di Lorenzo, da Torino, del l.o anno. — Menni Vittorio Emanuele di Guido, da Milano, del 0 armo. — Motta Renato di Paolo, da Montarlo Scarampl (Alessandria), del 2.q anno. — Nardi Aldo di Ubaldo, da Firenze, del Z.o anno. — Pastore Carlo di Nicola, da Ivrea (Torino), del t.o anno. ^~ PecoliirU Alberto del fu Attilio, da Cuneo, del 3.0 anno. — Raineri Pier Giuseppe di Maurizio, da Torino, del 3.o anno. — Roberti di Ca-ftelvero Luigi di Vittorio Emanuele, da Torino, del 4.0 anno. — Tomatis Menato di Antonio, da Yicoforte (Cuneo), del 2.0 anno- — Vivaldi Riccardo di Antonio, da Sarzana -(Genova), del 3.0 anno. Studenti in medicina e chirurgia. — Ara Eugenio di Ettore, da Vercelli (Torino), del l.o anno. -. Arduino Antonio di Adolfo, da Moncalleri (Torino), del 2,0 anno. — Castano Emilio di Giuseppe, da Novara, del 2.0 anno. Coiiterio Giuseppe del fu Domenico, da Locana (Torino), del l.o apno. -v Crespi Cesare di Alcide, da Orvieto (Perugia), del 5.0,anno. Del Prato Giuseppe di Dario, da Porto Mao rtzio, del 5.o anno, — Dogllotti Giuseppe di Giovanni, da Veslme (Alessandria), del l.o anno. -— Ghiron Riccardo di Davide, da Casale Monferrato (Alessandria), del io anno Neuschùler Emilio di Massimiliano, da Firenze, dei l.o anno. — Paganoni Agostino di Aquilino, da Bergamo, del 3.ò anno. — Romersl Achille di Luigi, da Torino, del 2.0 anno. Viale Lindo di Giovanni, da Apricale (Porto Maurizio) del 2.0 anno. — Zannone Enrico Ezio di Eugenio, da Portala* (Novara), del 2o anno. • 1 Studenti in filosofia e lettere. — Camporino Angelo di Luigi, da Torino* del 2.0 anno. — Furbatto Giuseppe di Giovanni Battista, da Borgone (Torino), del 3.o anno/ — Gastaldi Vincenzo di Cesare, da Torino, del 2.o anno. Studenti in scienze. — Girardi-Giovanni di Giacomo, da Torino, del 2.0 anno (corso per la laurea in chimica). — Michialino Giuseppe di Federico, da Bibbiana (Torino), del 3.0 anno (corso per la laurea In chimica). — Mazzantlnl Alessandro di Raffaele, da Reconquista (Repubblica Argentina), dell 2.0 anno (Ingegneria). — Torrione Valentino di Vincenzo, da Aosta (Torino), del l.o anno (corso per la laurea in chimica). Studenti in farmacia- — Margary Armando del fu Giovanni, da Andomo (Novara), del l.o anno. gnacsdstptddG