Gobba calante

Gobba calante in Franplaoi «11 inglesi Gobba calante (Nostra corrispondenza particolare) DAL FRONTE IN NRTOIS, 15 aarzi. Qualche giorno addietro. Abbiamo lasciato per breve tempo la Piccardia, siamo sconfinati al nord entro le soglie d'Artois. La desolazione intorno a Hebuterne é sferzata da un nevischio rabbioso che a momenti la rade orizzontale come un soffio artico. Le strade vicinali lungo cui la gran guerra ha marcato il passo per oltre due anni ne sono ormai infarinale. L'acqua stagnante all'intorno, entro i cavi delle esplosioni che hanno sviscerato la zona, si è rappresa in spessi lastrici di ghiaccio che la neve invernicia di candore. Il paesaggio, — freddo già di per sé nelle sue scarne membra mutilate^ — sembra compendiare tutto il gelo di cui l'inverno è capace. Il fiato caldo del motore dì qualche autocarro vi risuscita vana la. nostalgia dei focolari che nessuno vi accende più da' molto tem. po. Tre schiocchi di shrapnel, a un tratto, vi recano un'aggressiva, violenta vampata d'ardore a mezz'aria; ina, dòpo il picchio delle ultime pallottole sul terriccio indurito, non restano per il cielo basso e nevoso se non tre gelide, beffarde virgole di greve fumo giallastro die si sperdc. E si sente di nuovo fischiare, tra l'ala dell'elmetto e le orecchie, un vento carico d'inverno. Eppure, sulla fede del calendario, la mala stagione è trascorsa. Senonchè il calendario, in queste disorientate terre avvezze da secoli a ben altro che agli sconvolgimenti climaterici, non ha gran peso. Qui il clima è incurabilmente folle. Ieri un saturnale di sole quasi scottante ammolliva la contrada, spalmandola di quel limo profondo che pavimenta le anticamera,, della primavera. Stamane si cammina sul ghiaccio corazzati di neve dallo stravento. Domani si pèrspirerà sotto un pioviscolio da bagno turco. E si capisce come non di rado, a costo di parer petulanti, i .comunicati su questo fronte discorrano di meteorologia. Insieme con gli agricoltori, hanno sempre imprecato contro il maltempo anche i guerrieri ; ma qui è realmente il caso di documentare i capricci della stagióne, peréh'e essi rivestono urta portata mUUàfé'plu'accentuala che in altre epoche. Le nuove tattiche d'attacco frontale contro poderose linee di \ trincee, per esempio, sono inesorabilmente condizionate a una certa misura di tempo propizio. Non è questione ' di comodità. Chi s'immagina che, in qualsiasi circostanza, la guerra possa venir resa comoda per un solo, istante, 'non l'ha mai vista. E' piuttosto questione di coefficienti tecnici che operano sicuri solo a patto che non li turbi l'intemperie. In questo caso, la congegnazionc scientifica delle lattiche offensive d'oggi, spalleggiale da artiglierie pesanti e condotte, per ninno dagli aviatori, — le fa qua si irresistibili. In tempo sfavorevole, invece, è meglio non scommetter troppo nean che. sulle, lattiche, d'ultimo tipo. E il tempo non è ai comandi di alcuno Slato Maggio re. Esso è un elemento di fortuna: un dono o un'incaglio provvisto dalla Dea bendata dinanzi alla quale, dettando epistole e commentari sotto la tenda, si confessava subordinalo lo stesso genio di Cesare. Similmente oggi, entro il cuore di più d'un generale su lutti i fronti, devono celebrarsi più tridui, che non confessi l'abbacinante meccanica di questa guerra. Hcbnlerne non c cancellata dalla faccia del pianeta così radicalmente come- i. villaggi dell'Altere. La neve penetra libera anche nei ripostigli più reconditi dette sue case, ma la pur sgangherata dentiera dei suoi muri maestri vi sopravvive a raccontarvi il dove e il come. Giacché, nello sue vicinanze, non infuriò una costante battaglia di mesi. Vi regnò piuttosto una stasi minacciosa intercalata di qualche rapido cozzo furibondo al. quale arrise meglio la gloria che il successo. Fu sul finire ■ del |tH5, quando i francesi presidiavano ancora il sovrastante settore d'Arras, che gl'inglesi s'insediarono a Hebuterne. Essi ri trovarono un pianoro sui 150 metri, ottimo come base d'attuerò. Senonchè, sopra un pianoro dirimpetto, che supera il primo d'una diecina di metri, il nemico teneva la posizione formidabile di Gommecourt. Traverso la dolce. vallea di circa un miglio, al fondo della quale s'intrecciano le radici dei due pianori, le fanterie inglesi e le tedesche si fronteggiavano da linee di trincee che reticolati d'uno spessore spaventoso premunivano. Quasi al sommo dei due pendii opposti le più profonde, e quasi appoggiate alle prime-case dei due villaggi; giù verso il. mezzo della conca le più leggiere ed occulte, che confinavano da entrambe, le parti col listone mortifero dell'intervallo. Alle rispettive posizioni d'Hebuie.ru e. e di Gommecourt, tanto i nostri amici che il nemico attribuivano un'importanza la quale vi resta scritta a così maestosi e astuti colpi di sterro, che occorrerà un esercito d'interratoti per scancellarla. E- questo spiega due cose. Spiega come il nemico non abbia mai sognato di sloggiar gl'inglesi da Hebuterne ; e spiega come gl'inglesi, al contrario, abbiano presto sognato di snidare da Gommecourt i tedeschi. I quali, naturalmente, si proposero di perpetuarvi il loro soggiorno. Grosse e Alte batterie essi concentrarono quindi sul loro pianoro nello scorsa giugno, non appena subodorarono il profilarsi dell'offensiva di luglio. Non «Obero idea esatte ani fronte tfiNN» aerila é* Wv tif* <* *J» una nozione sommaria; ma certo divinarono che avrebbe coinvolto anche Gommecourt. E cosi fu. Contro Gommecourt si avventava, il primo luglio, l'estrema ala sinistra di Haig. .... L'aveva preceduta un bombardamento intenso, e l'accompagnava un triplice tiro d'interdizione.. Ma i tedeschi avepàn presidiato il posto con truppe scelte. Armate di mitragliatrici a miriadi, queste attesero nei ' lóro cavernaggi invulnerabili il. finire del bombardamento; e, — nell'attimo che ai grossi cannóni inglesi subentravamo bombarde per gli ultimi dieci minuti di grandine sui reticolati tedeschi; — i mitraglieri nemici sgattaiolarono fuori, traversarono impavidi il listóne che le bombarde battevano, e, andando incontro all'attacco, si raccosciarono, le mitragliatrici spianate, entro i crateri' dinanzi alla loro linea. In pari tempo, più indietro, il nemico smascherava una densa adunata ' di batterie ; le quali, esse pure con uh triplice tiro d'interdizione e usando anche gli alti calibri per salve di shrapnel, contendevano il varco ai fucilieri britannici. Questi, suite prime, continuarono ad avanzare, come in piazza d'armi; ma solo per imbàttersi entro breve nelle mitragliatrici in agguato tra i crateri. Narrano che il crepitio iniprovviso fu così voluminoso e serrato, da soffocare la stessa romba delle artiglierie. Chi poteva sperare di spingersi più oltre contro quella straripante piena di fuoco? L'esito fu che si ristabilì lo status quo: una stasi vigile che doveva durare altri otto mesi. Poco alla voltai da ambedue le parti, — fuorché in certe radure esposte anche di.notte ai tiri di routine delle mi- . tragliatrici, — la scena della strage venne sgombrata dei suoi più accoranti residui d'uomini e di cosei; i guasti sofferti dalle trincee vennero rattoppati; e nessuna grande battaglia s'ingaggiò ' più nella vallea che ne aveva vista una in cui ne parevano compendiate dieci. Senonchè, nel frattempo, Haig spezzava la barriera nemica sulla Somme, avvolgeva ed. espugnava Thbépval, dava leva a tulio, la resistenza tedesca suìl'Ancrc, determinava alfine l'abbandono della vallata. E una mattina, sui primi di questo mese, le, pattuglie britanniche d'Hebuterne constatavano che il nemico, di riflesso, aveva evacuato anche Gommecourt ; e ch'era rinculato quasi due miglia, rinunciando alla posizione più gagliarda della plaga cosi come si getta un limone spremuto. i Non si vede forse su alcun altro tratto del fronte ciò che resta in questa vallea sorpassata or ora dalla guerra senza nuovi pedaggi, di sangue. Si vedrà, traverso regioni intiere, a tempo debito, quando gli eserciti lanceranno in aria i berretti, acclamando la pace firmata. Per adesso, si vede solo qui. Le. trincee rimaste indiètro serbano ancor caldo l'assetto di pochi gior? ni fa, quando vi gorgogliavano torrenti di milizie con i nervi tesi. Immani crateri di granate si sprofondano tra linea e linea ; ma i parapetti e i paradossi inglesi sono in perfetto stato di riparo, salvo in qualche punto dove un proiettile ramingo s'è abbattuto di recente, dopo il trasloco delta popolazione e degli edili. Nessun tragico rottame di battaglia s'incontra camminando sulle graticciate ben tenute lungo le piattaforme di sparo. S'imbattono solo delle vestigia di vita quotidiana; mozziconi di sigarette e lacerti di giornali londinesi sulle soglie delle caverne intatte. Al di fuori serpeggiano tali e quali le siepi di pruni metallici ; esse parlano di una manutenzione accurata e paziente che costò veglie terribili, ma che fu piuttosto fatica che duello. Ogni rimasuglio di vite e d'armi spezzate, si cerca invàno, per lo più, anche, nell'intervallo, — nella no man's land, conte lo chiama meno alla latina il romanticismo inglese. Di crateri, naturalmente, non c'è penuria, benché nulla che somigli ai caos spasmodici dell'Anere ; ina- solo qualche breve spiazzo qua e là regge ancora le spoglie della tragedia dello scorso luglio. Un dilettante di macabro (esistono anche di questi animali) potrebbe spiegarvi minutamente di che si tratta, scrutando bene addentro quegli affagottamenti piatti — molto vicini alla madre tèrra ,— che sono dei falciati, combattendo. Un uomo medio normale si conlenta di rilevare come tutti, venti o trenta in una radura micidiale, siano caduti e rimangano con la fronte verso il nemico, abbattuti cosi da uno spruzzo di mitraglia. Erano ragazzi di Londra (qui si è battuta bravamente una divisione londinese), e adesso sono scìieletri. Ma commuovono senza raccapricciare come la vista di caduti più recenti in zone imputridite. Fanno pensare agli scheletri di cui non la guerra, ma lo spirito di avventura ha disseminato gli avamposti dell'Impero inglese e che canta Kipling: spoglie d'esploratori. Anche questi fucilieri furono degli esploratori; esplorarono la forza della Germania a Gommecourt. Trovarono la morte.; ma il loro sacrificio spianò la via ad un gran giuoco dal sud, che olio mesi dopo costringeva la Germania a rinculare. Gommecourt, oggi, è inglese. Salendovi traverso i reticolati tedeschi, vi si tronfino delle trincee cosi • che, anche amanMlate, serbano i se una manutenziqns esemplare.

Persone citate: Arras, Haig, Hebuterne, Kipling

Luoghi citati: Germania, Gommecourt, Londra