Il discorso di Sonnino

Il discorso di Sonnino Il discorso di Sonnino d r a a e , e r e o e e o o ei ilo laie a o ale 7 aepoo à. eaae da rà ore no a el e, la edi re on i : ate ti to la e er n no ti W algio er ce de va lte nw ernte SI riprenda la discussione delle mozioni e delle Interpellanze relative alla produzione e afta mano d'opera agricola. I ossi di Russia SONNINO, ministro degli esteri (segni di vivissima attenzione): Per corrispondere tubilo alle aspettative della Camera, la cut attenzione non pud, In Questo momento, non estere specialmente volta al grandi fatti che tono successi in Russia, mi affretto a dichiarare che, secondo le notizia giunte sinora da qualunque fonte, l'intero movimento, svoltosi in Questi giorni a Pietrogrado e a Mosca, è, agli effetti della guerra, diretto non verso un rallenta' mento ma verso una sempre più intensa e più energica prosecuzione delle operazioni belliche. Questa dichiarazione, mentre provoca grandi applausi -'«un maggioranza della Camera, fa insorgere I socialisti ufficiali. I deputali monarchici si alzano in piedi ed applaudono; applaudono anche le tribuno. Da varie parti della Camera si grida: Viva 11 popolo russo 1 Viva lì Russia! Restano seduti solo i deputati socialisti ufficiali in mezzo al quali è andato a collocarsi, per precauzione, 11 questore della Camera en. VIsocchi. 1 socialisti ufficiali sorridono di Incredulità per le parole del ministro. Oli onorevoli De Giovanni, Beltratni, Lucci,. Turati e Modigliani gridano tutti insieme una frase non trasmissibile. La Camera rumoreggia e rinnova l'ovazione alla Russia. Maseono violenti battibecchi tra socialisti ufficiali ed 11 resto della Camera e specialmente tra De Giovanni e Mazzoni. DE GIOVANNI grida: — E voi pretendete di essere repubblianl, cioè di avere 11 culto della libertà I MAZZONI, rivolto al socialisti, grida: — Vergognatevi del vostro contegno! DE FELICE rivolto ai socialisti: — Avete fatto male prima, ora tate peggio 1 Nasce un altro violento battibecco tra Quaglino e Pirolinl. L'on. Sonnino rimane impassibile in piedi in attesa della quiete. Ai socialisti si grida: — Siete contro la rivoluzione ! Siete contro 1 liberali russi ! Difensori dello Csarl L'on. CICCOTTI si alza In piedi e grida ad alta voce: — Ecco 1 rivoluzionari socialisti 1 Non accettano il movimento rivoluzionario di Russia I La frase solleva uno scoppio di applausi a cui si assoda la tritume della stampa al grido di: Viva decotti I Bravo Ciccottll L'on. Bcltraml investe vivacemente l'on. Cicsottt. Finalmente l'on. Sonnino può riprendere il suo discorso. Eglt dice: Il Governo ha comunicato via via alla stampa i particolari che sono sin qui pervenuti. Non mi è oggi dato di aggiungere altro, nè potrei accettar! di rispondere ad alcuna interropaslone su Questo argomento (Approvazioni). Non possiamo e non dobbiamo entrare in qualsiasi forma nelle Questioni riferenliti agli ordinamenti interni dell'impero alleato e al contrasto di Quel partiti nationali, e prego la Camera, nell'interesse stesso dei grandi scopi che le stanno oggi più specialmente a cuore, di astenersi gelosamente da Qualsiasi manifestazione diretta o indiretta (approvazioni) che non si riassuma nel semplice e fervido augurio che il grande impero alleato, cui è oggi devoluta una si grande missione pel trionfo della giustizia e iella civiltà del mondo, ritrovi presto la tua completa pacificazione interna nel concorde proposito di debellare con tutte Quante te forzi nazionali il comune nemico alla frontiera (Vivissime approvazioni; vivi applausi ;lnterruzionl. Dal banchi del l'È strema Sinistra partono interruzioni violente e apostrofi, a cui dalla tribuna della stampa si risponde col grido di: Viva il Rei, al quale si associa la Camera). Le proposta di pace Ristabilita la colma, l'on. Sonnino continua Gli avvenimenti si susseguono rapidi in questi tempi di guerra. La Insidiosa propo sta di pace, messa innanzi dalla Germania e dai suoi alleati nello scorso dicembre, formò argomento dì esame entro quest'aula nell'ultimo scorcio di sessione. l'enne quindi ta nota del presidente IVilson in data 18 dicembre, la quale, ispirandosi certamente ad un alto sentimento umanitario, chiedeva a eia seuno del due gruppi di belligeranti di formulare le condizioni a cui avrebbero fatto la pace. Gli imperi centrali risposero subito alla comunicazione americana senza perù indicare conditinne. alcuna e insistendo soltanto sulla loro prima proposta di una riunione di belligeranti in cui' se ne sarebbe discusso. (Commenti), intanto i Governi alleali notificarono il 30 dicembre, per mezzo dei Governi neutrali Interessati, la loro risposta collettiva alla proposta degli imperi centrali del Vi, dicembre intesa soltanto a provocare tendenze dissolventi nella opinione pubblica dei no. stri paesi in guerra e a turbare quella dei neutrali, mentre tentava di rafforzare lo spirito pubblico della Germania e del suoi consociati. A mezzo dei Governi neutrali la Germania e VAustria-Ungheria replicavano a questa nostra comunicazione collettiva con una nota. Il ait il punto saliente permane sempre nella assenza di ogni specificazione sulle proprie condizioni di pace. Nè occorre discutere sulle affermazioni tendenti a travisare un fatto ormai di dominio storico; la voluta aggressione compiuta dagli imperi centrali nel 1914 (approvazioni). Successe t'imporrante messag. glo del presidente Wilson del 22 gennaio al Senato, in cui soolffeva il concetto di futuri ordinamenti internazionali intest a garantire l'umanità da nuove calamità di guerra. Il Presidente riconosce che tutto ciò non si può raggiungere nemmeno in parte, se le condìzumi di pace, con cui venga chiuso il presente immane conflitto, non soddisfano ai postulati generali di equità e di civiltà, di rispetto delle nazionalità e del piccoli Stali, i,ustulali che, del resto, erano già delincali nella risposta degli alleati alla sua prima nota. (Approvazioni). Ma egli non chiarisce come a tutto ciò si possa arrivare. Dato II suo presupposto di una pace senza vittoria, essa equivarrebbe pure alta negazione delle origini di questa guerra e al disconoscimento dei fini proclamati dall'Italia e dai suol alleali. Ed è qui opportuno di ancora una volta riaffermare che matta non persegue alcuno scopo di predominio o di oppressione, ma bensì, col calore e col sangue dei tuoi fluii, lotta per la liberazione dei connazionali sotto, messi al giogo ttraniero, per la conquista drinstble stnqusigsidzgntelunfimdmalappdndr(Vd1dtmfcprndnsvdbncpctl1p legittime, iteurextadette tue sesta rulfA-delle sue frontiere legnate dalla natura, per e e e ; e a e n e ò a n a a o i . i a e . i a a. a e e ro14 g. al ri re Il ò ìeai di i, li ma ce II a, le to alta no ma ii, o, ta driatieo e per la salvaguardia del suoi vitati inleretsl nel Mediterràneo. La guerra dal sottomarini fi 81 gennaio la Germania, insieme all'Alt stria-Ungheria, notificò una dichiarazione di blocco contro la Gran Bretagna, la Francia e l'Italia e nel Mediterraneo orientale. Questo sedicente blocco e Illegale di fronte alle norme stabilite dal giure internazionale, le quali richiedono come condizione assoluta che sia anzitutto effettivo. , Inoltre, per lo strumento adoperato,'dot la guerra ad oltranza'det sottomarini, la decisione degli Imperi centrali e nuova prava della barbarie dei loro metodi (Vive approvazioni). Ma gli Alleati sono risoluti a fronteggiare la nuova minaccia- Nella Conferenza navale di Londra si e preveduto e provvedi! te. La guerra del sottomarini, mentre darà luogo a nuovi delitti contro vittime innocenti, non conseguirà lo ncopo di arrestare ti traffico degli Alleati. Il diritto delle genti ha ammesso sinora in determinate circostante un diritto di cattura, ma non mai un cièco iterminto di vite e di proprietà. La novità delle armi tubacquee può giustificare, sì, una più larga definizione delle condizioni richieste per la effettività del blocco marittimo, ma non pud dare diritto o giustificazione alcuna ai distruggere senza discriminazioni di provenienza o di destinazione, all'uccidere lènta distinzione alcuna di neutrali o di belligeranti, di armali e di inermi,-di tetto e di età (Vivissime approvazioni; applausi; commenti) Tutto questo ci riporta ai tempi p(ù feroci dell'uomo selvaggio e preistorico, ti fatto stes 10 che uno Stalo arroghi a si un tale diritto di arbitraria violazione di tutte le leggi e di tutte le regole da esso medesimo già Uberamente consentite e proclamate, minaccia di far retrocedere d'un colpo l'umanità di parecchi secoli sul cammino della civiltà (vive approvazioni), mettendo in forte ogni fede morale e rendendo Immensamente più ardua, nel futuro, (a pratica soluzione del problema delle garanzie da darsi al diritto Internationale e dell'invocato consolidamento delle basi di ogni progresso morale fBenissimo! Bravo! DE GIOVANNI: «Non c'è niente da Invi diare alla Germania!). Non solo gli Alleati, ma benanche gli Stati neutrali sono minacciati nei loro legittimi e vitali Interessi dalla, decisione degli Imperi centrali, e la oraria* itepubblica nord-americana, specialmente provocata, anche nelle modalità intimale, non poteva tollerare l'atto inconsulto. Il 3 febbraio scorso il presidente Wilson dichiarò che le relazioni diplomatiche tra ali Stati Uniti e l'Impero tedesco erano rotte- La Spagna, ti Brasile e altri Sfati neutrali formulavano pure tè loro proteste contro il nuovo attentato al di-ritto delle genti. E alla fine del mete teoria 11 presidente Wilson, facendo rilevare.al Congresso l'impossibilità di tutelare con metti diplomatici i diritti della neutralità contro le violazioni illegali della Germania, annunziava la neutralità armata degli Stati Uniti e chiedeva, coi pieni poteri, l'autorizzazione di armare le navi mercantili e la concessione di credili per le spese militari- ■ Frattanto produceva profonda Impressione nell'opinione pubblica degli Stati Uniti la notizia dell'azione svolta dalla Germania nel Menico per indurre il generale Carranza ad entrare in guerra e del vano tentativo, contemporaneamente compiuto, di trascinare il Giappone contro gli Slati Uniti. Rispondeva subito un comunicato ufficiale del Governo di Tokio riaffermante ti completo accordo colle Potenze alleate e la cordiale amicizia colla repubblica, nord-americana. Il 12 corrente il Governo degli Stali Uniti, avendo deciso l'armamento delle navi, annunziò ufficialmente che su tutte le navi mercantili americane, che traversino le ione insidiate dal sottomarini germanici, sarà posta una guardia armata per la protettone delle navi medesime e della ulta delle persone a bordo, riconoscendo con ciò ti ■••'<>''■ armarsi anche del naviglio mercantile dei belligeranti (Vive approvazioni) Le relazioni dell'Italia co&li alleati Molte irìi>*tt!ÌViic furono dette durante lapresente discussione circa le relazioni dell'I falla coi suol alleati. Anzitutto è mio dovere dichiarare che queste relazioni sono ottime ed improntate a Quella fiducia reciproca senza la quale verrebbe a mancare l'elemento essenziale di riuscita nell'aspra lotta che ci incombe (Benissimo 1). Fu asserita una connessione fra le stipulazioni economiche concluse nel convegno di Pallanza dell'agosto scorso e la spedizione di un contingente Italiano a Salonicco,la denunzia del trattalo dt commercio fra Italia e Germania e la dichiarazione di guerra; dell'Italia alla Germania. Posso dichiarare formalmente che questa connessione non esistè affatto (Approvazioni; commenti). Non occorre insislere sulle motivazioni di ordine politico generale, che rendevano necessaria la partecipazione. dell'Italia all'azione intrapresa dagli, alleati nella penisola balcanica. Nel discorso del presidente del Consiglio del 5 dicembre scorso sono illustrate le ragioni per cui si rese indivpenitnhire definire nettamente, mediante^ la dichiarazione di guerra -alla Germania, la nostra posizione di fronte ai nemici, e, quanto alla denuncia del trattato di commercio colla Germania, essa fu una conseguenza naturale e necessaria della guerra economica, che gli allenti hnnnn d'accordo proseguita e tenacemente proseguono contro i nemici, la cui efficienza non è certo minore dt quella combattuta colle armi (Approvazioni). A me ; reca sempre non solo dolore ma anche stupore l'assistere a questa persistente smania, a questa volvftn denìgratrice del proprio paese (vivissime approvazioni; vivissimi applausi; proteste all'Estrema Sinistra) che, dove non sa, suppone II male, la viltà, l'umiliazione (vive approvazioni, rumori ed interruzioni all'Estrema Sinistra. Da Destra si grida ai socialisti: Traditori! BELTRAMI: — Il Governo non è il paese. Si critica il Governo! FERRI ENRICO: — Parliamo delle vostre responsabilità). Si è dello che il Governo doveva, sino da A- nemiche e finanziarle derivate dalia lumia er | principio, prevedere tutte le conseguenze eco codinitltaledvQgcceegsvmtadVmgpalFrmpdbreRompdmcdavnfpdMv; gpDm'Od