Il problema agrario in tempo di guerra Le mozioni sulla mano d'opera e gli esoneri

Il problema agrario in tempo di guerra Le mozioni sulla mano d'opera e gli esoneri Una interrogazione sull'erogazione di fondi fatta dall'on. Salandra Roma, 1, «era. La seduta comincia ale ore H, sotto la presidenza del vice-presidente Rava. Pei maestri elementari ROTH. rispondendo all'on. Micheli, espone i jprowedlmeiitl adottati a favore degli insegnan. ti elementari dipendenti dall'amministrazione provinciale scolastica In vista del rincaro della vita. MICHELI si augura che il Governo provveda perche di"uguali benefici godano tutti gli insegnanti dipendenti dai Comuni, provvedendo a ^togliere cosi questa come altre disparità di trattamento esistente fra l'uria e l'altra categoria. ROTH osserva che il Governo non poteva provvedere che per gli insegnanti dipendenti dallo Stato'e non poteva imporre uguale aggravio, alle amministrazioni comunali, quantunque non poche fra queste abbiano spontaneamente provveduto nel senso desiderato dall'I nterrogante. Qontro la estensione del sussidio al Agli del richiamati DA COMO, sottosegretario al Tesoro, rlsponi dendo a'.i'on Dugoni, gli fa presente le impossibilita, malgrado ogni buon volere, di ammettere al sussldfo governativo i Agli dei richiamati fra 11 dodicesimo e il quattordicesimo anno di età. Si tratte di grandi numeri in questa materia con Imprevedibili ripercussioni a carico dello Stato. Osserva che le limitazioni imnoste ni lavoro dei giovanetti tra i 12 ed i . Irì annt non sono generali e che possono render» utili profittevoli sermi. Per i cosi speciali soccorrono istituzioni benemerite che sono di grande onore al nostro Paese. Ricorda i successivi importanti aumenti portati nella distribuzione dei sussidi dagli ultimi prowedircenii. La 6pesa dapprima prevista si 6 più che.qulntuplicata. Sono oltre ottantacinque milioni al mese. E' bene che si conosca che si è speso già un miliardo, mentre le risorse dell'Erario sono assorbite nella guerra immane nella quale sono impegnati la vita, l'onore e l'avvenire del Paese. Confida che si vorrà fare opera di convinzione per dimostrare le necessità del momento, la ragionevolezza dei dinieghi, e il dovere di soccorrere con opere individuali, equamente ripartite, nel casi speciali, dove non può giungere lo Slato. Sarà questa opera benemerita in un momento cosi solenne e decisivo (appro?;oztonl). DUGON'I afferma la necessità di estendere 11 sussidio ai tigli del richiamati che siano fra t 12 ed i 14 anni che irovansl nella impossibilità di gundagnarsi la vita. Il provvedimento tanto più si impone, dato il crescente . rincaro dei viveri ed in vista dell'avvenuto richiamo delle elassi anziane. Per un'esclusione dell'n Avanti ! » BONICELLI, rispondendo all'on. Dugoni dichiara che l'introduzione del giornale VA vanti! nelle provinole comprese nella zona di guerra fu vietata con provvedimenti del Comando Supremo, giustificato dalle eccezionali ditese -della'guerra. BUGONI censura il provvedimento dettato <ia ingiusta prevenzione di carattere pomice, notando che. non sono certo articoli di giornaie che possano deprimere lo 6tato d'animo •dei i-dese. (Commenti all'Estrema Sinistra). Il distintivo del combattenti ALFIERI, sottosegretario alla Guerra, rispondendo all'on. Oriani dichiara che è stato istituito uno speciale distintivo per i feriti in guerra. Espone le ragioni per le quali non si è creduto il caso di Istituirne un altro per distinguere 1 combattenti da coloro che sonc nelle retrovie; ad ogni modo l'argomento e . tuttora oggetto di studio. • CIRI ANI afferma la necessità di istituire uno speciale distintivo pei combattenti che.li distingua da coloro che, pur trovandosi nella •zona di guerra, non furono mal esposti al fuoco nemico (approvazioni). ALFIERI afferma che anche coloro i quali non si trovano In primissima linea danno prove continue di virtù militari e di spirito di sacrificio. (Vive approvazioni, applausi, interruzioni all'Estrema Sinistra). Dichiara quindi all'on. Agnelli che per le promozioni al grado superiore dei tenenti di complemento sono applicate le stesse nonne stabilite per le oltre categorie degli ufficiali In congedo. vèrStdsd[adipdtdsscfccnptvanslpLe mozioni sulla mano d'opera agrìcola Assume quindi la presidenza il presidente M&rcora. e si inizia la discussione della mozione Miliani sulla mano d'opera agricola. MILlANi svolge la seguente mozione: « La Camera considerato il grave danno che deriva all'economia nazionale dalla mancanza della mano d'opera nelle campagne la quale si va sempre più accentuando: considerato che i varii provvedimenti escogitati dal Ministero di agricoltura per intensificare la produzione agraria nazionale, coefficiente necessario per dare alla resistenza nell'attuale nonflitto il massimo effetto, non sortirebbero pra tici risultati qualora non venissero contemporaneamente asse-nati ai lavori nelle campagne gli uomini in misura adeguata, invita il Governo ad emanare, senza ulteriori indugi, opportune e non complicate disposizioni che' vulgano ad assicurare il personule; dirigente e la mano d'opera indispensabili per il lavoro nelle campagne: ad emanare tassative istruxionl alle Autorità militari affinchè i provvedimenti giù adottati e da adouaisi a tale scopo, e dei quali è ad esse affidata l'applicazione, abbiano piena e pronta attuazione » Questa mozione è sottoscritta anche dagli onorevoli Patrizi. Frisoni. Oliavi. Ca azza, Valvassori (Peroni, Grassi, Ciaoci, Di Francia, Sitta. Gerini, Di Mira ori, Snleil, ias&ln iioyawelli Alberto, Gazelli, Delle Piane, Varzi, Benaglio, Kioli Legnani, Sarroeclii, Di Capoiria^co, Salterio, Cappa. •L'oratore premette che il popolo italiano, il qua.-e ha dato mirabile prova della sua maturità e die è pronto a tutti i sacri ici por giungere alla vittoria linale, noi suo esempio ammonisce e richiama alla realtà i 6i:oi reagitoli e non vuole che «i attenda U dopo guerra per fare una aio litica di realtà e di realizzazione. Dichiara che Intende fare opera non di opposizione al Governo, ma di collaborazione, non di discutere l'esercito o le direttive dei suoi capi, ma di esporre la necessita ed il no-ere di approvlgioiiare il paese dando al tempo stesso all'esercito, che per esso combatte, la maissima efficienza. Accenna alla necessità di conciliare i bisogni della economia agraria »? del rifornimento del Paese con quelli dell esercito, di cui nessuno vuote di.iiln.4i-e leiticenza. Rileva come il principale ostacolo, che i=i oppone all'aumento della noslia produzione agraria, anche di quelle derrate, come il granoturco le patate ed altri prodotti, che potrebbero eopperire alla der-lconza del frumento, .-ia sempre la mancanza di mano d'opera agricola Lamenta, a questo proposito, anche lo scarso numero di esoneri concesso ai direttori di aziende agrarie e vorrebbe che questi esoneri avessero carattere stai Ho. Quanto alla mano d'opera vera e propria, trova che i provvedimenti presi al riguai do dal ministro della guerra cono stati non solo tardivi, ma assolutamente inadeguati ed Insiste pe-rhe èssi sieno fntegrati con altri provvedi lenti, i quali valgano davvero ad assic.uare alla nostra agricoltura >a mano d'opera decesse ria II popolo italiano è pronto a continuare la lotta fino ad una (pace che dia affidarne io sicuro dea trionfo della liberta e della gin stizia, ina esso reclama che non manchino la terra le braccia indino usabili ver trarne ^allmeirti che ci permetteranno di resiste-e Ha Anale auspicata vittoria (vivo conpni). L'on. Borromeo nome dell'on. cesare Nave, mozione : « La Camera, dimenìi emamitl In orlicela tono In adoni della produoverno ed inte« della cav GszsimnpdegslrcdatsdarTdtdiqgsdttatccflpR (Per filo diretto per telefono alla STAMPA) ® Il problema agrario in tempo di guerra Le mozioni sulla mano d'opera e gli esoneri me Inviate a titolo di oblazione al precedente ministro dell'Interno. Osserva che di tali somme rimesse personalmente all'on. Salandra, questi avrebbe potuto disporne senza renderne conto ad alcuno. Tuttavia l'on. Salandra, coll proposito altamente lodevole, volle die la gestione di tali somme, le quali venivano Imma» deliamente versate alla Banca d'Italia, fosse affidata ad un ufficio del ministero dell'Interno. Questo Incarico e stato dad l'oratore mantenuto a quell'ufficio (approvazioni). Le erogazioni avvennero ed avvengono su ordine del ministro per mezzo di regolare ordinativi. I relativi conti possono essere controllati da chi ne abbia desiderio (vivissime approvazioni, vivi applausi). L'Interrogante 1 L'en. MAZZONI risponde al ministro Orlando dicendo: — Sono lieto della sollecitinone lodevole con cui l'on. Orlando ha risposto alla mia Interrogazione. Nella fattispecie osservo che in data 1? giugno l'JlS apparve una pubblicazione della t Stefani» che diceva le cose dette ora daU'on. Orlando. Ma la direzione generale dell'annuii».straziane civile è un organo del ministero degli interni, perchè, quando si tratta di somme cosi vistose, sarebbe più opportuno affidarne la gestione ad una Commissione. Non faccio questione di cornettezza, ma trovo che la Commissione avrebbe rappresentato una maggiore garanzia di giustizia (rdniori altiss.mi). Cosi fece Von. Sonnino nel 1906 per 1 danneggiati dall'eruzione del Vesuvio, cosi nel 1909 1 on Giolitti per il terremoto calabro-slculo e cosi anche l'on. Giolitti per le famiglie dei caduti :n Libia. L'on Salandra dirà che parecchi* d" quelle somme gli giunsero con dichiarazioni di fiducia, elio non veglio discutere e che rispetto, ma. in ogni modo, tutti devono dare conto, tutti, persino gli onesti, figurarsi 1 ministri (Ilarità e rumori). Si tratta di una somma vistosa, di due o tre milioni. Con quale criteiio è stata distribuita? Quale il doou ■ monto di distribuzione. Leggendo la t stefani » non si comprende nulla; eppure molti desiderano saperlo ed hanno il dritto di saperlo. Tra l'altro, vi sono quindicimila lire date alla signorina X, (rumori e comment), le quali certamente saranno state spese bene ma.. Una voce: — E' la signorina Maria Fogazaaro. - VALVASSORI PERONI : — Chinate la testa! (Vive approvazioni). — MAZZONI : — Ma quelle 15 mila lire erano del fondo per la P. S E' grave che un ministro dogli Interni-eroghi le somme dei fondi segreti per scopi divera e senza dare alcun conto. Tn ogni caso, prendo atto della dichiarazione dell'on Orlando Terminando, io non ho nulla da dire contro la signorina Fogazzaro. Protesto contro l'arbitrio di usufruire del denaro pubblico senza renderne conto al Parlamento e al Paese, fe I conti ci sono vengano portati alla Camera. Noi vo ghamo sapere, ripeto, con. quale criterio l'on Salandra.. presidente ,del Consiglio, ha erogato la somma messa a sua disposizione. (Applausi dei socialisti, rumori a destra). Salandra por fatto personale Fra la viva attenzione della Cairn era prende la parola lon. SALANDRA. il quale legge su fogli dattilografati le sue dichiarazioni.. Egli comincia dicendo: «L'interrogazione del deputato 'Mazzoni imi porge una gradita occasione di dare alla Camera rapirle ma precise esaurienti 'informazioni circa la, gestione dei fondi dei quali l'interrogante ha reputato opportuno occuparsi. Dico gradita occasione, perchi?- alla medesina gestione hanno fatto parecchie volte alluskPe, con evidente Intento di subdola e calunniosa insinuazione, alcuni fogli dei quali, conoscendo le tendenze, i fini e le aspirazioni palesi e occulte, non ho creduto nè crederò mal di occuparmi. Invece la Camera o qualsiasi deputato ha sempre il (più ampio diritto di chiedere conto agli uomini di governo degli atti compiuti neOH'eserclzio delle loro funzioni. Ond'* che lo non mi lamento se non di ciò: che 11 deputato Mazzoni abbia atteso 8 mesi a presentare la sua interrogazione. Sta infatti che subito dopo io (scoppio della nostra guerra e anche In seguito mi furono rimesse note "oli somme da generosi cittadini e da associazioni italiane residenti in Italia ed all'Estero ; oblazioni di stranièri, salvo casi eccezionalissiml, non furono accettate. Alcune d! queste oblazioni avevano determinate destinazione, specialmente alla Croce Rossa italiana, alle famiglie dei morti o (feriti fiPguerra, al mutilatiecc. Esse furono subito rimesse agli enti ed ai fondi sipeciall a cui erano destinate e che ne rilasciarono regolare ricevuta. Altre vistose Mitime furono a me spedite od anche consegnate a mano senza altro vincolo di destinazione ; spesso con «spreco Imito di farne liberamente uso nel modo che credevo più opportuno. Ma deTaibltrlo insalatomi lo, come era doveroso, non mi avvalsi ed i fondi pervenutimi furono tutu ammlnlst.raitl come denaro pubblico non da me direttamente, nè dal mio Gabinetto, ma dalla Direzione gene'ale dell'Ammnlistrazlone «Mie presso 11 Miniate ro dell'Interno mediante un apposito conto corrente istituito presso la B^nca d'Italia. Le erogazioni «I facevano, dietro mio ordine, al j Comitato di organizzazione civile, ad asili infanti'.! che si assumevano l'assistenza dei | Agli dei soldati e ad altri enii analoghi, non i mai a persone private. E=se si facevano ?em I pre in via amministrati va e di regola per j mezzo delle prefetture 'Le somme messe cosi o 1 e l i a mia disposizione ammontarono alla cospi cua cifra di ti'. 2.171.411.65. L'on. Salandra continua: «Da esse r-releval in primo luogo l. tOO mila, che insieme alla somma elargita da S. M. il Re, costituì un primo fondo di un milione per sussisi immediati alle famiglie dei militari morti In guer ra Questo fondo fu, ed è. amministrato da una Commissione speciale costituita presso II Ministero della guerra, e presieduta dal generale Spingardi. Dell'erogazione delle altre somme reputai opportuno, prima di lasciare l'ufficio, dare pubblica notizia mediante un comunicato Stefani, diramato il 16 giugno 1916. Se il deputato Mazzoni lo avesse conosciuto, probabilmente egli si sarebbe risparmiata la sua interrogazione- Ad ogni modo, ne dò lettura alla Camera». MAZZONI: — Domando la parola per fatto personule (Rumori e proteste a Destra). Voci dei socialisti : « Che cosa sono queste proteste? Volete mettere 11 bavaglio! ». SALANDRA: — E' diritto dell'on. Mazzoni di parlare quanto crede e non mi dolgo della sua richiesta- L'on. Salandra legge il comunicato diramato dalla Stetani quando egli lasciò il potere. Il comunicato dice: «11 presidente del Consiglio dei ministri, on. Salandra. avendo ancora a sua disposizione note» voli somme pervenute in massima parte a lui personalmente dall'Interno e da italiani all'estero, e destinate all'assistenza delle famiglie dei soldati, ne ha disposto erogandole: per L. 83 mila al Comitato di assistenza, civile pei Comuni del litorale Adriatico che maggiormente hanno risentito dei danni della guerra, e per L. l,3re.6f)0 inviandole ai prefetti di tutte le Provincie del Regno, perchè ne curino la distribuzione tra i combattenti che per ristrettezza di mezzi siano meno in ^■rado di provvedere al loro compito » Seguono dettagliate spiegazioni, che l'onordvole Salandirà rilegge, sull'erogazione di somme minori. Poi l'on. Salandra aggiunge: • Le somme residuali rimangono ioposltate presso la Banca d'Italia, a disposizione del f'ioverno. Furono inoltre inviate al presidente o>l Consiglio, on. Salandra. e depositate in nitro conto corrente presso la Banca d'Italia. L 1.4% 808.64 da erogare in favore dello farni'-iie dei feriti e morti in guerra- I prelevamenti su tate fondo vengono disposti direttamente dall'annosità Commissione costituita ■-.resso il "Ministero della guerra e presieduta da R E. il generile Spingardi. Sono ancora pervenute al presidente del Consiglio !.. 34 mila a favore dei snidali feriti o Mutilati Ode=tn somma ò riservala all'Opera nuxlonale per l'assistenza deuli invalidi delbi guerra, uà crearsi con legge, il cui progetlo è già stato presentato alla Camera del deputati '• Non mi pare — continua l'on. Salandra — «•he occorrano maguiori specificazioni, che. net resto, sarei pronto a dare, avendo già da tempo chiesto ed ottenuto dalla (Direzione generale dell'Amministrazione civile, previo assenso del ministro degli Interni, in esatto ed autentico conto dalla gestione 31 cui si tratta. Rogglunno soltanto che presso la stessa Direzione generale al conservano I fascicoli 1 ' mik Bdgmdaddq Banche, nonché gli estratti del conto corrente della Banca, con l'Indicazione noujÉÉr.tlva degli oblatori. Si conserva pure la cdHpPondenza relativa alla trasmissione dei viglia cambiari, nonché le giustificazioni delle somme messe a disposizione dei prefetti. Se-alcuno desiderasse esaminare questi documenti, vedrà U ministro dagli interrii se sia il caso di accontentarlo- Nulla ha a che vedere coi fondi di cui sinora ho parlato, l'erogazione da me fatta di 15 mila are rimesse a Vicenza alla signorina Maria Fogazzaro,, nella sua qualità di presidente del Comitato colà costituitosi nel maggio del 1916, per l'assistenza alle famiglie del profughi dell'altipiano Vicentino. Avevo In quel giorni personalmente veduto quanto grande ed urgente (osse 11 bisogno di aiuto, in Ispecie per le donne e bambini e come provvida e pietosa fosse l'assistenza loro prodigata lù quella nobilissima città italiana. Mandai perciò quel maggiore soccorso che potevo direttamente per evitare le lunghe vie e formalità burocratiche alla signorina Miria Fogazzaro, che onora 11 nome Illustre che porta, consacrando alle opere dì beneficenza arile la sua intelligente attività ed li cosplcuo patrimonio. Le lire quindicimila non furono prelevate da oblazioni di chicchessia, bensì dal fondo che per la legge di bilancio è messo a disposizione del ministro degli Interni, Benza che egli abbia a rendere conto della sua erogazione a nessun altro che alia propria coscienza. Io credo — e la Camera «edera eoa me — che di questo fondo non si possa fare alcun uso migliore di quello Che lo ne feci. Leggo il telegramma col quale accompagnai la somma ada signorina Fogazzaro. « voci a destra-. E' inutile dare tante spiegazioni. SALANDRA: — E' mio dovere darle. Come la Camera vede, la signorina, alla quale l'on. Mazzoni ha alluso, non c una qualsia» signorina X, è Maria Fogazzaro, la figlila delle scrittore illustre. (Applausi a Destra). MAZZONI: — Io non ho fatto 11 nome che con ogni riguardo. E' stata la Camera che volle che lo la nominassi. (Rumori à Destra). SALANDRA : Leggo dunque il telegramma co; quale accompagnai la somma alla slgno rina Fogazzaro. « Prima di lasciare li mio nitido il mio pensiero 6i rivolge a coloro che sono stati costretti, certo per breve tempo, a sgombrare dalle loro case. Per concorrere in qualche modo a lenire le sofferenze del più bisognosi, Le spedisco un vaglia di quindicimila lire a Lei intestato. Ella ne disporrà liberamente, secondo che la sua Intelligente pietà Le consiglieri1!. Trattandosi di fondi ti mia piena disposizione, Ella ntjn dovrà rendere alcun conte dell'erogazione ». Non lesgo — soggiunge l'on. Salandra — il telegramma di risposta perchè contiene espressioni per me troppo benevoli. Se dichiarai espressamente alla signorina Fogazzaro che Ella non doveva rendere alcun conto della somma rimessale ne avevo pieno diritto, io stesso non dovendo renderne conto a chidiessia e potendo anche disporla direttamente. Voce dei socialisti: «E' un no' poco!». SALANDRA: «Non so se devo dire altro». Voci a Destra: « Non ce n'è bisognoI » (Rumori dei socialisti. Voci: «Eccoli i soliti porta code »)• SALANDRA: «Potrei, terminando, fare qual chi amaro rilievo intorno ai. costumi politici attuali.. ma nulla voglio dire di amaro In questo momento: mi limito a ringraziare l'onorevole Mazzoni di avermi dato il modo di compiere il mio dovere, esponendo alla Camera quello che ho potuto tare di buono colle somme che mi sono state Inviate ». lina ventina di deputati di Destra applaudono. L'on. Ma irv e qualche altro deputato si recano a stringere la mano all'ex-Presldente del Consiglio. Dall'Estrema si grida: «Sono un po' pochi!» {Harltà). PRECIDENTE: «Ma che morti sono questi?». MODIGLIANI: «Piuttosto, che modo è il suo! Vuole metterci la mordacchia » [Ilarità e rumori). PRESIDENTE- «La parola spetta all'on. Mazzoni, che l'ha chiesta per fatto personale. Ma bisogna che vi sia questo fatto personale » (Ilarità). Replica di Mazzoni MAZZONI: «Lo so io». PRESIDENTE: «Indithl questo fatto personale; se esso non. esisterà, io le toglierò le parola». MODIGLIANI : *,Ma piuttosto stia a sentire e poi nrovvedera t. PRESIDENTE: « Cosa c'entra lei ». MAZZONI: « Mi lasci parlare, cosi non perderemo tempo ». PRESIDENTE: «Parli»- MAZZONI: • Veramente ì'on. Salandra ha inesattamente Interpretato il mio pensiero... ». PRESIDENTE: «Non cominciamo a provocar* incidenti!». MAZZONI : «Abbia pazienza presidente. Stia bonino {.ilarità) e vedrà che ho ragione ». L'on. Mazzoni svolgendo il suo fatto personale dice: — L'on. SaQandra ha detto che se- io avessi letto la Stefani non avrei presentato la mia jriterrogazione. Ebbene, invece io ho la testa sulle spalle e la Stefani l'avevo letta e l'Interrogazione l'ho presentata apposta. Ed ora l'on. Salandra si è limitato a leggere quel resoconto che ho qui davanti a ine e non ci ha detto niente di nuovo. Noi. ripeto, non facciamo questione di correttezza, ma del modo con cui l'amministrazione civile può avere erogato i fondi, e dei criteri direttivi politici che può avere avuto l'on. Salandra Ine) distribuirli. (Viuf commenti e rumori- Approvazioni dei socialisti). Un ex-ministro dell Gabinetto Salandra interrompe. MAZZONI grida: .Lei ha il coraggio di parlare? {Rumori vivissimi al centro).' Ma/vani, continuando: L'on. Salandra ha dichiarato oggi di avere date. piene o complete delucidazioni, lo osservo che le ha date solo in blocco. MODIGLIANI: Qui è appunto la questione. Noi vogliamo inoltre Indagare sui criteri politici seguiti nell'erogazione. MAZZONI: Ad ogni modo io prendo atto delln dichiarazioni dell'on. Salandra e mi riservo di esaminate personalmente i conti al Ministero degli Interni. Le ultime parole dell'on. Mazzoni sono accollo da approvazioni dei socialisti e da urla a Destra ed al Centro. Mazzoni rivolto a coloro che urlano: E' inutile che facciano i cani da guardia all'exPresldenle del Consiglio. Noi faremo sempre il nostro dovere. [Urla altissime a Destra). MODIGLIANI; Sono rimasti in pochi gli amicl di Totonno. (Ilarità e rumori). .11 Presidente prima che sorgano altri incidenti to glie in fretta la seduta. Sono le 18,50. L'aula Si tìfoJia ira viviss4mi commenti» Quando Von Salandra passa dinanzi al banco del Govèrno, l'on. Boselll gli stringe la mano. vita del bisogni medesimi ». Ouesta mozione è firmata anche dagli onorevoli Veniuo, Mariotti. Factum. CoruTani. Zaccagnino, Baslini, Soderini. Crespi, Sltta, Vina] e Bovettl. L oratore osserva che non basta pensare alla mano d'epera pei mesi di marzo e aprile, nel quali si esauriscono i lavori agricoli a cui si è voluto provvedere. Confida che gli onorevoli ministri d'agricoltura e della guerra vorranno, di pieno accordo, disporre tutti gli altri provvedimenti necessari nell'interesse della produzione agraria, anche per mostrare la loro sollecitudine per quegli agricoltori che cosi gran di benemerenze hanno acquistato verso la Patria con la loro eroica condotta nella guerra [resente {Vive congratulazioni, approvazioni). L'on. Micheli micheli svolge una interpellanza ai ministri della guerra e dell'agricoltura circa i provvedimenti già presi e circa quelli da prendere allo scopo di assicurare il normale sviluppo dell'agricoltura. Fremette anche egli che non intende fare opera di opposizione, ma di collaborazione. Intende perciò Scindere la propria responsabilità nella questione della mano d'opera agricola. Afferma la necessità di contemperare le esigenze della guerra con quelle dell'agricoltura, cercando di ottenere 11 massimo sforzo senza eliminare o sopprimere nessuna delle forze vitali della Nazione. Ritiene che a questo contemperamento non si sia fino ad ora provveduto interamente, e ciò per che non si e tenuto esatto conto delle ripercussioni che sulla mano d'opera agricola hanno i richiami delle classi, specialmente delle più anziane. Tn generale lamenta che da parte del ministro di agricoltura non si bla provveduto a dirigere ed aiutare gli sforzi degli agricoltori Italiani per affrontare le eccezionalità del momento. Regnala le proposte presentate dal Comitato di agricoltura, molte delle quali degne della maggiore attenzione da parte del Governo. Lamenta che fino ad ogsri il e e , , oev Governo non abbia saputo affrontare, nella sua interezza, il problema della organizzazione delln mano d'onera agricola, adottando solo frammentarle disposizioni, dimostratesi inferiori alle presenti necessita. Si complace del recente provvedimento del ministro Inteso a facilitare la concessione delle nuove licenze agricole Teme però che esso, sopratutto per il ritardo con cui * stato preso, dia luogo a non peche difficoltà e non possa essere Interamente attuato, eludendo cosi le giuste aspettative delle classi agricole Fa presente la necessità di assicurare all'ncrlrolinra la mano d'opera in modo continuativo e vorrebbe -he alla licenza agricola fosse finto ilcarattere di esonero temporaneo della durata di circa tre mesi: solo In tal modo si potrà avere un risultato praticamente efficace. L'oratore si augura che un provvedimento dj questo genere, che potrebbe anche essere Inteirrato dallo scambio di mano d'opera tra le famiglie agricole, il ministro di agricoltura possa attuare mediante opportuni accordi col Comando SuTtrpmo. Rarcomnnrta infine di rlnristlnare la disposi!ion6 tici trasferimenti decli innhi'J e d°l territoriali nei 'luoghi prossimi alla loro residenza, onde sia loro possìbile vigilare i propri interessi. Concludendo, l'oratore afferma che questi provvedimenti, mentre gioveranno all'agricoltura nazionale, diffonderanno anche un senso di sollievo nelle classi agricole, le q-Mi dalla persuasione che l'azione vigile dello Stato sa provvedere convenientemente ai loro Interessi, trarranno marjgior forza per cooperare all'adempimento degli alti destini della patria (vive approvazioni,- mólte congratulazioni). Snia politica annonaria PIETRAVALLE svolge un'interpellanza sulla politica annonaria del Governo. Ricorda le rassicuranti dichiarazioni del ministro di agricoltura circa l'opera di approvlgionamento del Paese, e si compiace che esse siano state di ; ecente iconfermate dal commissario generale del consumi. In generale afferma la necessità di far conoscere in questa materia tutta quanta la verità. Sarà questo anzi il migliore mezzo per dare al Paese la necessaria tranijuilHta. Rileva 11 forte rincaro del prezzi dei generi di prima necessità, verificatosi negli ultimi due mesi e sul problema richiama tutta l'attenzione del Governo, ritenendo che fino ad oggi non abbia saputo cerivenientemente affrontarlo. Esprime la massima fiducia all'on. Canepa quale commissario dei consumi per le sue attitudini pratiche e per la sua energia, ma non approva che l'opera sua sia soggetta ad un Comitato di ministri. Avrebbp invece voluto che egli foss? stato assistito da un organo consulente composto di persone a contatto diretto con l'economia nazionale. Lamenta che l'organizzazione del Commissariato del consumi sia troppo faragpinosa ed accentratrice, mentre ad essa avrebbero potuto portare un valido aiuto i Consorzi agrari. Cosi lamenta che l'attività degli enti locali, fatte alcune poche lodevoli eccez'oni, sia stata impari alle gravissime esigenze annonarie dell'ora presente. Osserva clie.il nostro popolo ■ha''abYtoSin'rdV"grande sobrietà' e"ché atìa'siin j alimentazione, prevalentemente vegetariana, è in generale sufflcente la produz'one nazionale, | fatta eccezione pel grano, per cui si verificai una deflcenza a colmare la quale devono con I vergere tutti gli sforzi del Governo. Stigma- j lizza l'enorme rincaro dei generi di prnia ne' oessità. rincaro di cui si risentono principalmente le classi lavoratrici e la piccola bor-. gliesia. Afferma il dovere del Governo di assicurare a queste classi la quantità necessaria delle .principali derrate alimentari a prezzi convenienti e possibdit A questo proposito, deplora vivamente che sia inceppato il libero scambio tra le varie Provincie dei generi alimentari, quali il grano, il granoturco e le patate. Afferma che i calmieri possono efficacemente infrenale la indebita speculazione, ed osserva che se non hanno dato quei risultati che se ne attendevano, ciò è dipeso dal modo e dal tempo errati in cui vennero imposti. Anche eli enti dei consumi sarebbero atti a Um'tarè il rincaro dei viveri, ma occorrerebbe che questi enti venissero validamente finanziati dallo istato perchè potessero esplicare un'azione efficace, e se ne provocasse l'istituzlorie in tutti i comuni Lamenta che la requisizione del generi alimentari s'a stata fatta solo per i bisogni dell'escreto e sia stata trascurata invece per le necessità della popolazione civile. Approva l'adozione del pane unico al 90 per cento ma osserva che un tale prowed'mento si doveva adottare molto tem po prima. Raccomanda che si vigili severamente sulla macinazione delle farine e sulla panificazione per evitare adulterazioni nocive olla salute pubblica. Ritiene che. per evitare ormi inconveniente in proposito, basterebbe reairsire i mo-lini e farli lavorare per conto dello Stato. Raccomanda po' la massima economia del grano imponendo alle pasticcerie di usarlo in minima misura. Accenna olle questinn* dei grassi, detrlì oli', e dogli zuccheri. Conclude confidando che il Governo comprenderó l'importanza di questi problemi che sono intimamente connessi colla resistenza economica e morale del paese (vivissime approvazioni'. Sulla erogazione di fondi fatta dall'on. Salandra Sono le 15; dovremmo essere alla fine della seiluta, ma ci è riservata una sorpresa, eoe l'immediato svolgimento dell'interrogazione presentata Ieri sera dal deputato socialista, on. Mazzoni, che é cosi concepita: «Interrogo il .ministro dell'Interno per sapere se e in urasto di fornire indicazioni circa l'eroga7.'one fatta dall'on. Salandra di vistose somme mese a sua dlsposiz'o.ne per 1'a.ssistenza civile ,da parie di fa-eoites' cittadini, oliando culi coprivi-, la carica di pres'dentè dèi Consiglio del ministri». L'!nterros;azione viene svolta ouesta sera avendo espresso tale desiderio tanto '1 ministro dell'Interno on. Orlando uuanto l'on. Salandra. La Camera e eccezionalmente affol lata, I deputati socialisti sono tutti al loro posto. Al banco del Governo assistono tntf 1 ministri presentì a Roma. Anche le tribune sono affollatissime. L'on. Salandra siede al quarto banco del centro destro. Dichiarartene del ministro Orlando ORLANDO, ministro dell'Interno, (segni di attenzione), risponde subito alla Interrog&zio «w -">*- mutaci dna i'«r*«*slaM et i

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