La Nota scandinava

La Nota scandinava La Nota scandinava contro l'interdizione della libertà dei mari Come i fogli tedeschi Stoccolma, 14, notte I Governi norvegese, danese e svedese i'I sono posti d'accordo per pubblicare il seguente comunicato: 1 Governi norvegese, danese e svedese hanno trasmesso martedì scorso ai ministri tedeschi ed austriaci accreditati presso di essi note di identico tenore, nette quali froiestaho contro lo sbarramento progettato dalla Germania e dall'Austria-Ungheria di alcune zone del mare. Il testo della Nota identica comincia col ricordare il fatto che, durante la guerra, i tre Governi si sono varie volte veduti costretti a formulare dichiarazioni [ormali contro i gravi attentati portati al diritto dei neutri dalle misure ■ adottate dalle diverse Potenze belUgeranti. La Nota rileva poi il fatto che i tre Governi, la cui • attitudine si è in queste diverse occasioni, come sempre, informata allo spirito della più perfetta e più leale imparzialità, si sono limitati a difendere gli imprescrittibili diritti dei neutri. Dopo avere rilevato che i tre Governi hanno protestato in parecchie occasioni contro le. misure dei belligeranti tendenti ad una restrizione per i neutri dell'uso del mare, la.Nota dice che i Governi'si vedono, questa vòlta, tanto più nella necessità di mantenere i loro stessi punti di vista in quantiche gli ostacoli apportali alla navigazione neutrale sono ora di una estensione e di una gravità più considerevole. La Nota richiama poi l'attenzione sul fatto che te soie regole del diritto internazionale che potrebbero essere invocale in appoggio delle misure che hanno lo scopo di' impedire qualsiasi commercio e qualsiasi navigazione col nemico, sono quelle relative al blocco marittimo. La Nola constata che nessun belligerante può avere il diritto di proibire alla navigazione pacifica il passaggio attraverso zone i cui limiti sono molto lontani dalle coste nemiche, le quali solo potrebbero essere bloccate in modo legittimo. I Governi scandinavi ricordano poi la massima univer,, talmente riconosciuta sul blocco marittimo, cioè che una nave neutrale non può essere catturata se si astiene da ogni tentativo di violare il blocco, e che, nel caso in tui la nave fosse catturala, dovrebbe essere tradotta innanzi al Tribunale delle prede, in conformità delle prescrizioni generali. I tre Governi dichiarano che la loro prc'■ occupazione per le misure annunziate si aggrava ancora col fatto che le zone dichiarate pericolose sono esclusivamente guardate da sottomarini, la cui attività provoca nei suddetti neutri un grande pericolo dimostralo dall'esperienza fatta durante la guerra. Infine la Nola rileva il fatto che le misure annunciale saranno- tanto più contrarie al diritto internazionale inquantoeh* se, come sembrano indicare le comunicapipili dei Governi imperiali, fossero applicate indistintamente a tutte le navi nelle ione designate, esse lo sarebbero pure, per conseguenza, a quelle navi che non sono destinate a porti nemici, ma, al contrario, sono di passaggio tra due porli neutrali. Basandosi sulle condizioni qui sopra indicate, i Governi norvegese, danese e svedese protestano formalmente contro le dìsposiiìò ni prese dalla Germania e dall'Austria-Ungheria e formulano tutte le riserve per le perdite delle vite umane ed i danni che potrebbero seguirne. (Stefani). ccfWquQdtnpnlnztsss TJn vapore norvegese affondato Parigi, 1», nctie. JJ vapore norvegese Essen è state affon'-.Hatb nella'serata' da un sottomarino tedesco. L'equipaggio fu raccolto. (Ag. Stefani)* commentano la Nota di Berlino in risposta alla "Reuter,, a * e r , . e e e perdiscirebbtatovremaza temgorisson{Servino tpcctale della Stampa). Zurigo, U, notte. La, Nota trasmessa ieri dalla « Reuter » circa il passo che la Germania avrebbe fatto indirettamente presso il Governo.di Washington per iniziare trattative sulla questione dei sottomarini, ha 'provocato una dichiarazione ufficiale della Germania. Questa risposta era da aspettarsi, poiché, data l'enorme campagna fatta in questi ultimi tempi non solo dalla stampa germanica ma anche dai circoli ufficiali circa leiKliprospettive della guerra dei sottomarini, la :la notizia che la germania potrebbe attenuare a.Ml'impiego di quest'arma era atta a destare nell'impero tedesco uno scoppio ^ riprova-j zioni. E' noto infatti come non solo il con te Reventlow ed i marinisti in genere avessero dichiarato in questi ultimi tempi che la lotta inasprita dei sottomarini sarebbe stata l'unico mezzo atto a dare la vittoria alla Germania, ma persino il Cancelliere dell'Impero, Hindenburg, Tirpitz e Mackensen. Ora il Governo tedesco non smon¬ talitipitLnoanco.meGulisce nelle sue dichiarazioni che sia corsa ; ge corra qualchei trattativa; smentisce sera- ; Hoplicemente cne 1 iniziativa sia partita dalla cuGermania; l'attribuisce invece al ministro imosvizzero presso gli Stati Uniti e aggiunge cònche qualsiasi negoziato possa correre, il. corblocco dogli avversari da parte della Ger-1 la mania sarà mantenuto intatto poiché nella !ln strada ove si è messa la Germania non vi j Esè via di ritorno. Si ha l'impressione, per ■ oif~> -k» ,,,.«.4. m„*. i„jT coroscura miri sovratutto a tenere alto presso, coglivisspzionomiprdi1 inpedi pem£li Stati neutrali il prestigio della Germania e ad impedire che nell'Impero tedesco possa sorgere del malumore per un eventuale voltafaccia sulla condotta della guerra. Tuttavia, è notevole rilevare come la maggior parte dei giornali tedeschi dedichino oggi pochissimo spazio alla situazione coll'América e come sovratutto sieno scomparsi gli attacchi violenti contro il signor Wilson. E' anche interessante rilevare come proprio ieri l'« Agenzia Wolff » negasse assolutamente che fossero corse • ratta ti ve fra i due Stati. I giornali tedeschi. e quelli bavaresi accentuano poi oggi la j Geirnportanza delle dichiarazioni fatte ieri e chcome nella notte dal 12 al 13 febbraio ogni alriguardo è finito sul mare sia per i piro-l*ar>.n-n fi »à «I ri» • I n • ±- • aaoea11 ri ni di iia o aa n a e i. io a a a er a ea he si di a iiioto ta ne oaniscali dei Paesi belligeranti sia per quelli dei Paesi neutrali. La Morgen Post, accennando a questo comunicato, scrive che se al mondo vi poteva essere alcuno che avesse dei dubbi circa la risolutezza della Germania e dei suoi alleati nel percorrere la via in cui si sono messi, il comunicato di ieri deve avere servito per dissipare questo dubbia A cominciare dalla mattina del 12 qualunque piroscafo che fosse incontrato entro la zona proibita dai sottomarini tedeschi verrebbe affondato. Gli americani debbono tenere conto di questo fatto: Essi che vogliono inviare :i loro piroscafi mercantili nella zona vietata e desiderano esperimentare se l'annuncio tedesco è stato serio o no, possono trarre dal comunicato di ieri quelle conclusioni che credono, majrari mettendo in gioco vite umane. Ma SI signor Wilson sa benissimo ciò che egli vuole, coinè sapeva ciò dapprincipio. D'altra parte noi non nutrimmo mai dubbio circa i suoi scopi e non ci sorprenderemmo punto se si dovesse venire a complicazioni guerresche fra noi e l'America. Il giornale concludo che la manifestazione di ieri annunziante l'inizio della guerra sul mare senza riguardi per nessuno ò anche una smentita alle menzogne diffuse dalla Reuter, secondo cui il Governo tedesco avrebbe inviato una Nota agli Stati Uniti, facendo proposte per evitare la guerra. Questa notizia — assicura il giornale — è naturalmente inventata. Come appare evidénte, questa informazione della Morflcn Post ha poi avuto una parziale smentita dal comunicato odierno del Governo tedesco, il quale ammette che indirettamente delle trattative siano avvenute. Comunque, tutti i giornali affermano che quali siano le decisioni dell'America, la Germania, non muterà di una virgola le suo decisioni. La cattolica «Germania» serrve: « I tedeschi nulla faranno che possa provocare l'America ma non ometteranno di attuare i loro propositi solennemente annunziati ed impiegheranno pienamente tutte le armi che posseggono ». Anche la « Post » dice che se l'Inghilterra spera di ottenere, mediante l'America, una mitigazione della guerra subacquea, ha una speranza vana. Alla "sua volta la «Gazzetta di Colonia» esaiinina quale situazione potrebbe derivare se l'America facesse scor mercantili da navi da gu ritiene improbabile questa costzinupleqi Ecgrl'gtmpspvfs«Tfma per altro che le forze navali che accom- tpagnassero le navi mercantili nella zona i Sproibita non potrebbero avere altro tratta- cmento delle navi nemiche. La « Gazzetta | mdi Colonia», occupandosi .della situazione, fra l'Austria-Ungheria e gli Stati Uniti, ^a ferma volontà delle Potenze centrali di applicare la guerra subacquea. Perduta ogni speranza riposta nei neutrali europei, Wilson non riterrebbe di dover procedere ulteriormente contro la Germania Secondo le « Muenchener Neueste Nachrichten », Wilson nutrirebbe la singolare speranza che l'Austria potesse indurre la Germania a mutare la guerra dei sottomarini. Per questi motivi egli tirerebbe per le lunghe la rottura delle relazioni con Vienna, benché, fra gli alleati della Germania, l'Austria sia proprio quella che partecipa attivamente alla nuova forma di guerra. il Convegno di Vienna e la sua portata politica \Strvmo special» della Stampa). Zurigo, 14, notte. Guglielmo li è partilo da Vienna. I. brindisi ipronuuzlàtl anerniarobo nuovamente la saldezza dell alleanza, tuttavia le notizie del giornali dicono che 11 brindisi di Guglielmo II fu più caloroso di quello dell'imperatore d'Austria e che esso conteneva alcune aileunazioni che possono escere commentale in vario modo- Così 1 auermazione che l'Imperatore Guglielmo era stailo vivamente soddisfatto delle dichiarazioni del suo alleato circa la strettezza dei .incoli dell alleanza ebbe qualche completai nonio, quasi, inaspettato, nella dichiarazione che Guglielma II evrebbe coope: ato a risolvere questo, « problema ». Alcuni circoli rilevano come 'un'alleanza cosi salda come quella esistente apparentemente tra i due imperi non dovrebbe, a ri-: gore di termini, costituire un « problema da risolvere» (11. Viceversa i giornali''viennesi sono ;utti pieni di inni per l'imperatore <.-u- Klielmo e pei- l'alleanza, anzi attenuano che la v"1sita ,1pl Kaiser non era un semplice; a.Mo. <" «>rtesia. a momento attuale è troppo | taggio non abbia avuto anche uno scopo politico e militane. Cosi tutti i fogli della capitale austriaca. La Sene Freie Presse scrive: • Le visita non è solo un avvenimento <M cortesia, ma è anche un avvenimento di importanza politico. In questo momento di massima, tensione, mentre si meditano grandi piani, 1 arri >o di Guglielmo II a Vienna ha ima cette, lmpor- giorno ^'JSt^S Holienlhoe ed il conte Bertchold abbiano óc cupato i loro nuovi posti ni gran i a-rglor'domo il primo, e di gran ciambellano a se còndo. « Si crede — telegrafa da Vienna II corrispondent» della Vossische Zeitung — che la loro nomina, avvenuta due giorni (fa', stia ln qualche relazione colla visita del Kaiser, EsBa «ra eia stata decisa da parecchio teirr n?" £ ^"JlS? l'n?4^'^" corrrsponden'te viennese odimi Frankfurter corrispondente afferma che non sono questi gli ultimi mutamenti ; altri ne sono. stati divisati, ma non ancora pubblicati. Il corrispondente ricorda come, secondo la ceatituzione, i grandi dignitari di Corte non abbiano funzioni politiche e che quindi queste nomine non dovrebbero provocare congetture e previsioni politiche, ma, nella realtà., ciò è diverso- Già, al tempo di Francesco ^iu^eppe, 1 grandi dignitari avevano una particolare influenza sul sovrano- Per esempio, il principe Montenave, a cui è sucoduto il prlrMne di Hohenihoe, esercitava su Francesco Giuseppe molto influsso per una politica particolarmente favorevole alla stretta unione co la . j Germania. Del resto, anche Hohenlhoe e. Bert chetiti sono sempre et.iti fa'ore olitimi alla alleanza colla Germania ed ostili alla •propal*aJ»do *?*»2- Anc1le u nuovo ^segretario partì; colare dell'imperatore Carlo è-animato "dagli stessi sentimenti dei .fine dignitari suddetti. Il) Nella traduzione comunicata daUMffenzia Stefani 6 detto • compito da assolvere ». Sulla ripresa parlamentare

Persone citate: Francesco Giuseppe, Guglielmo Ii, Kaiser