Nuovi commenti tedeschi e austriaci

Nuovi commenti tedeschi e austriaciNuovi commenti tedeschi e austriaci {Servizio speciali della Stampa). Zurigo, 25, notte. Il messaggio di Wilson è accolto con molte critiche da.Ua stampa tedesca, come hanno dimostrato i primi commenti di ieri. La stessa impressione si ritrae da quelli odierni; in generale per altro si cerca di usare una certa cortesia di linguaggio verso il presidente della Confederazione americana. La «Vossischc Zeitung» comincia col dire clie, «a voler considerare il messaggio nel suo tono, si comprende che si tratta di una discussione teorica di un accademico politico. Bisogna leggere il messaggio con attenzione, giacché il suo autore è capo di uno dei più grandi Stati della terra. Tuttavia, anche .leggendolo con attenzione, non prevarrà il desiderio della meditazione, giacché, in questo momento storico, mentre il respiro 6 tenuto sospeso dallo svolgersi di una delle più spaventevoli tragedie della storia mondiale, non vi è tempo per un esame accurato ». 11 giornale, dopo aver ripetuto che, comunque, non le Potenze centrali ma l'Intesa ha scopi aggressivi, continua: «L'Intesa vuol continuare, dopo la guerra armata, la guerra mondiale e la politica ostile alle Potenze centrali nei riguardi economici. Se Wilson riuscirà ad impedire ciò. « bene quidem *, altrimenti la quadruplice alleanza dovrà procedere per la stessa strada. L'America desidera la fine della guerra per mille e una ragione: ma il presidente degli Stati Uniti non può essere colui j-iie darà il nuovo assetto all'Europa. Le Potenze centrali non permetteranno mai che .egli tracci la nuova carta del mondo, ne spetta a lui stabilire se la guerra dovrà finire senza la vittoria. Le Potenze centrali, benché abbiano vinto, si sono dichiarate pronte ad offrire una pace ragionevole, ma gli avversari non si dichiararono pronti; Sotto certi patti tratteremo oggi c .domani con loro ma non con la mediazione di terzi i. Teodoro Wolff, in un articolo pubblicato sul « Berliner Tagebfcitt », dubita che Wilson abbia contribuito ad avvicinare la pace, inducendo le Potenze a stabilire le loro condizioni. «Egli ha mandato invece in aria molte probabilità di pace. La Germania, comunque, potrebbe sottoscrivere alla massima parte delje idee esposte dal presidente, ma l'Intesa impedisce che esse siano attuate». La «.National Zeitung» dice ragionevole il criterio di Wilson che non si avrà la pace senza sacrifici, e senza concessioni : ma le concessioni dell'uno o dell'altro gruppo di Potenze non possono costituire lo « statu quo ante ». Ove si tenda di estendere al di là di questo limite i sacrifici e le concessioni, bisognerebbe ritornare ai problema delle responsabilità ed allora sarebbe diiticilc raggiungere un accordo. E' difficile, dire oggi se il messaggio di Wilson significhi un passo verso il componimento del conflitto ». Il «'Berliner Boersen Courier » dice che bisogna esaminare il documento senza preconcetti, giacché la buona fede di Wilson è innegabile. Il messaggio 6 ([ualclie cosa di più di un documento diplomatico di primo ordine tenuto in un vecchio stile; però Wilson, stratega di pace, dimostra le sue tendenze fliosoitìggianti. Tuttavia si deve ammettere che il messaggio e opera di uno spirito forte j> saggio, conscio dei fini propostisi e conile|Tie idee che i belligeranti non possono senz'nitro respingere. La « Kreuz Zeitung » afferma che i principi! esposti da Wilson contrastano con quelli esposti dagli avversari delle Potenze centrali. Anche il -e Vorwaerts » scrive che Wilson ha esposto il contrario di ciò che vuole l'Intesa: ■ Molte delle idee di Wilson concordano con quelle delle Potenze centrali ». 11 giornale passa poi ii trattare la questione polacca e scrive: «Una Polonia autonoma l> appunto la volontà iIpIIk Germania: ma una Polonia riunita, come vorrebbe Wilson, significherebbe, per noi, che parti vitali del nostro paese cadrebbero sotto il dominio polacco. Noi vogliamo, per altro, che i polacchi dell'Impero terlefco siano liberi come gli-Stati Uniti d A merita, pli italiani in Svizzera. Ma non vogliamo che la Posnania cessi dal far parte dell laniero tedesco come forse pensa Wilson ». infine l'organo socialista dice che il messaggio non contiene nulla che contraddica alle parole pronunciate tempo fa da Gerard sulle buono relazioni fra Germania ed America. Non dubitammo mai della necessità dei buoni rapporti tra i due paesi e nella politica di pace di Wilson vediamo anche una speranza nel] avvenire dell'Europa ». La Taefili.ie.he RunUschiiu giudica fantastiche le idee esposte nel messaggio di Wilson e soggiunge : « Lo volontà dell'intesa di continuare la guerra dimostra che egli pa.Hsep.gia sulle nuvole -.. Hevp'itlow e naturalmente furibondo; all'erma che il messutrirlo è il prodotto di un filosofo, mentre' la Germania è imperniata in una lòlla di vita o di ninne. Parla della teoria dì Monroe applicata all'Europa. Circa la Polonia Revèntiow scrive: "Il presidente degli Sali Uniti dovrebbe sapere che- la Polonio delle Potenze centraiI è un'altra Polonia di [quella dell'Intesa. Wilson dice nel suo rnesIstivalo implicitamonle clic questa Polonia doI vrebbe raggiungerò il.iame. a spese di chi? > — ,!• lo scrittore pangermanista c ^"Sve^^M^Sltói lpclar.ca ed è diretta contro la Germania e la Prussia ». Lo scrittore se la piglia con Wilson anche perchè scrive che la pace deve avvenire senza la vittoria. « Il signor Scheidemann e gli altri suoi compagni — aggiunge — aderiranno entusiasticamente a questa proposta. Ma noi, al contrario, sappiamo che una pace senza la vittoria sisnniellerebbe la rovina dell'impero tedesco e l'avvenire dell'Impero tedesco ci è molto più caro e lo riteniamo molto più importante che tutto il mondo e tutta l'umanità. Speriamo che la volontà tedesca rii vincere non rimarrà scossa dalle idee americane». Lo scritture accusa quindi Wilson di parteggiare apertamente per l'Intesa. Più pacala è la Gazzetta ili. Francofone. Il giornale comincia col dire che il messaggio del presidente è destinato agli americani e costituisce le direttive per l'opera degli Stati Uniti di fronte ai belligeranti, la qual cosa dipende principalmente dal modo onde il Senato americano accoglierà il messaggio. Il giornale ricorda come il Senato non ha aderito 'inanime alle proposte di pace di Wilson e quindi bisogna essere prudenti nel giudicare, o continua : « Si comprendono pertanto i motivi che hanno indotto il signor Wilson a tastare il terreno, ma ciò spiega che il messaggio è. una manifestazione personale, la quale assume importanza per l'ufficio occupato da chi lo ha emanato. E' naturale che il Governo americano formuli condizioni secondo le quali può proporre al popolo americano di partecipare ad una lega pacifica rìsi popoli. Ma ciò potrebbe avvenire solo alla fine della guerra. Ora, non è senza importanza determinare a quali condizioni finirà la guerra. Il -Governo americano, pur non volendo partecipale alla formulazione di queste condizioni, esige di essere consultato in prò-, posito per dire se queste condizioni corrlspon nerannò alle basi necessarie per costituire la lega suddetta. A questo riguardo, possiamo dichiararci d'accordo con lui ». La « Gazzetta di Colonia » dice clfe le proposte del presidente Wilson, eccettuata quella della nazionalità, non potrebbero urtare la Germania. « Anche gli Imperi centrali desiderano infatti una pace durevole, una pace che impedisca nuove aggressioni. In teoria, i criteri si conciliano con quelli del signor Wilson a questo proposito, ma la realtà è un'altra cosa e qualsiasi probabilità'bella, troppo bella, non deve far dimenticare la realtà. I tedeschi, in questo momento, non possono che ripetere 1 antico grido dei prussiani in battaglia: Con Dio, per il P.e e per la. Patria». I giornali austriaci hanno commenti simili. La « N'eue Freie Presse » scrive : « 11 messaggio di Wilson offre ai popoli del vecchio mondo così gravati di cure una porte, mentre essi attendevano da lui un piano completo di una tenace politica di pace». L'articolo del giornale continua ancora con altre figure poetiche e poi si rammarica che la Camera austriaca non sin aperta. In seduta pubblica, la Camera avrebbe risposto sulla questione delle nazionalità e si sarebbe visto se in Austria le nazionalità non sono governate con istituti politici Liberi affinchè possano sviluppare liberamente le loro peculiari qualità. Non vi è popolo in Austria che abbia sofferto noi suoi diritti ». La « Neue Fm'e Presse ». dopo queste affermazioni, approva la tesi della libertà dei mari; ma scherza sul disarmo navale, afferma che, complessivamente. 1 progetti di WMson non sono che chiacchiere senza possibilità di applicazione e conclude: « Tutti jfli Stati belligeranti perderebbero colla pace americana, giacché ai loro possessi.secolari non possono rinunziare. 11 messaggio presidenziale non impedisce un solo combattimento; uè salverà la. 'vita di un solo uomo ».

Persone citate: Courier, Monroe, Teodoro Wolff