Wilson accolto a Londra dall' entusiasmo di due milioni di cittadini

Wilson accolto a Londra dall' entusiasmo di due milioni di cittadini Wilson accolto a Londra dall' entusiasmo di due milioni di cittadini (Servizio speciale della STAMPA) £unificato ih ,,,,,-(,.,,, Londra, I..- arterie centrali di Londra per l'arrivo di Wiì-ou erano tutta una fantasmagoria. Le solve di bandiere e di orirtamma trasformano la grigia monotonia-dello strade più famose ni una gran tavolozza in animazione. Un gran -•ole di rame luccica in un ciclo ia cui opacità non riesce a velarlo o la scena Imponènte i> avvolta in un pulviscolo dorato corno un | paesaggio rli Turner. L'inverno londinése non poteva dedicare al Presidente una giornata migliore. L'immensa foiia In quest'atmosfera, asciutta e frizzante i colori dogli stendardi risplòiìdòno e l'animo della, folla appare quasi giocondo. E' una moltitudine rli una immensità senza precedenti. Lo folle di altro occasioni furono sovente amplificato dai resocontisti,, ma stavolta la realtà supera ogni magnificazione descrittiva. Lo mie esperienze londinesi dell'ultimo decennio non mi hanno mai fatto assistere a uno spettacolo eni-i grandioso. Tutti i servizi di trasporlo metropolitani sono venuti rovesciando' fiumane di folla allo stazioni del centro sin dal mattino. In tempi normali i quartieri centrali nel giorno di Santo Stefano sono quasi deserti. Le innumerevoli masse che oggi vi si stipano — si calcola a due milioni di persone Iti folla assiepata sulle duo miglia del i orino presidenziale. — vi sono accorso col solo proposito di acclamare Wilson. Hanno spezzalo un'abitudine por porsero un tribolo senza eguale all'insigne ospite, per ogni altro intento Londra A tutta chiusa ed immota La sua. anima? zione eccezionali', di Oggi e dedicata por intiero allo statista d'oltremare. Giammai mi capo di Stato amico trovo qui un'accoglienza simile. Il piazzale della staziono di Charing Cross, in attesa dell'arrivo, fa pensare ad una cerimonia elisabettiana. Vecchi labari ne tappezzano le pareti o la spianata brulica di berline rc:ili, rutilanti di dorature, con cocchieri e. postiglioni in costumi daini tempi e con quadriglie dai finimenti cinquecenteschi. L'alia, fronte pallida Questi 'lomenti araldici danno alla scena dell,irrivo cualeosa rji tradizionale c di pittoresco. Salendo nella berlina di lesta, accanto a re G'orgio in uniforme, il presidente Wilson, vestito d'i nero o in tuba, reca una reta ginlaro nella gamma dei colori, che hanno un _olato attravèrso secoli, in coro di musiche echeggia intorno, tutte lo campane dello chiose squillano a distesa, stormi di aeroplani sembrano lambire i tetti con improvvisi scrosci festosi, e dalle moltitudini pigiai dietro i cordoni militari erompono lo ovazioni possenti, intercalalo ogni tanto dai gridi rt battaglia di soldati americani, che agitano baudieruolo stellato e fraternizzano coi noni militoni britannici disseminali tra la folla Wilson passa, sa lutando di continuo col cappello o sorridendo'. All'1 lompie i suoi capelli sono molto argentei e la sua alta fronte, in cuna all'ampio viso che sembra scolpito nel granito, topaie estremai! (notte tgvIgtenPossdhgntnsevdatfmtcrdspsmgptvfctopare estremamente pallida. E' superfluo annotare che l'incontro dei Pro- sdente, alla stazione d: Chariiig Cross, con re Giorgio e con Lloyd George fu cordiali.-:- simo, come fu affeituosissimo quello tra la l'Iegina e in .sumera Wilson. Ho Giorgio ed il Prsideiuo passarono in rivista, la guarii ia rl'o- norc. Nel momento in cui il corteo .si mosso dalla stazione, i cannoni -delia Torre di Londra ventiffle colpì di''^ùiiV'^ìlei^e1'um,^,.! campano' ..élla chiese^suonavano a distesa Mentre il corteo passava nella Pali Mail, dalla Marlbourg House uscirono la. Hegina Uessan- dra. la Regina di Norvegia, il Principe Olaf e la Principessa Vittoria, le quali, abbandonan- do per un momento la rigida etichetta d Corte, si avanzarono sul marciapiede verso il corteo. La folla foco loro immediatamente lar- go. e quando la berlina dove stava il Prosi-'dente giunse dinanzi al gruppo reale, il Presidente, sporgendosi dalla carrozza, risposo con gesto cortese allo sventolìo dei fazzoletti che il gruppo reale gli rivolgeva, mentre il Re salutava. Nel momento in cui il corteo entrava :n Piccadilly. AnXVlWel Berkeley^ ai cui balconi od allo cui finestre orano posti grandi panieri di lauro, la colonia americana accolse il Presidente con formidabili ovazioni. Ufficiali americani di terra e di maro lanciavano a pione ruani fiori sul Prosidpnto o sulla carrozza dove sedevano la Regina e la signora W'ilson. Se le vie percorse dal corteo rigurgitavano di persone plaudenti, nella gran piazza semicircolare dei Palazzo reale non si affollavano meno di 200 mila cittadini frenetici di entusiasmo. IMezz'ora dopo il suo arrivo al palazzo, Wilson si allaccio col Ito al balcone Insieme ad ossi stavano la Regina, che agitava una. bai. .'iorina americana la signora Wilson, lo. principessa di Man- ed i! duca, di Connaught. L'applauso che saliva dalla folla ora così caldo od intonso, che il Presidènte, dando sogni di grande emozione, ringraziò con podio parole i cittadini di Londra por la loro grand'osa accoglienza, e quando qualcuno gli porse una bandiera inglese, egli la I sventolo ripetutamente in segno di salutò. Durante il ricevimento ai Palazzo, cinque aero plani in formazióne di battaglia eseguirono maestoso edificio. [| (; i voli sul . I il primo saluto dell'ospite Ma la prima manifestazione oratoria, in gbilterra, Wilson l'aveva fatta a Dover, rispondendo al .saluto del sindaco, che lo ricevette insième al Duca di Connaught e all'ambasciatore americano Davis. Il Presidènte ha dotto: Signor sindaco, voi avete rivolto a me ed a coloro che mi accompagnano un cordtalUA simo e gentilissimo augurio di benvenuto. Por-I lino il miue si •• mostrato stamane cortése e ci na permésso una splendida traversata, che ri-Isfiondava perfettamente a quanto ci eravamo immaginali di trovare nel nostro oiagglo iu!Inghilterra. Abbiamo insieme attraversato pa-\reechi momenti, mollo difficili, e | I In-1. pei o pos- amo vicendevolmente guardarci sotto un nuo- aspetto li camerali e di associali, polche.\ ro aspeuo li camerali e di TiUlla riunisce tanto gli uomini quanto I intera coniane ed il comune scopo. Sono sicuro che, nonostante tulle le terribili sofferenze ed- i terribili sacrifici di riveste guerra, dovremo un giorno, net rammentarti, convincerci che essi]erano necessari, non solo perchè grazie ad essi fu possibile garantire il. mondo dalle ingiuste aggressioni, ma anche perchè essi furono Una\sorgerne .11 migliore intesa ■fra le. grandi ,Vo-Lzioni, che nelle loro vicendevoli relazioni i/a? rimo uglre in minio da mantenere perennemente In giustizia ed il diruto. A," perciò con un senli mento' di particolare piare re che mi lineo qui. perchè ho in tal modo l'opportunità di offrire una cooperazione diretta ed attiva con coloro die .animali da un'intenzione simile alla mia, si propongono di fare quanto àt\i meglio sarà possibile nel definire i grandi risultati l'.cllu lotta, signori, vi ringrazio vilissimamente ver la vostra, accoglienza, e ci lirego di accettare a nome dei miei connazionali i più cordiali saluti „. Uno spirito insonne Sella vita di Woodrow Wilson questa è ri itto memorabile, r potrebbe divenire tllli' un punto di svolta del scorresse nello vene siRdel spirito so non gli forte sangue prctbi- tortane, refrattario alle tentazioni e qualche; globulo irlandese inclino al giocondo contro-l vapore, Le moltitudini londinesi ed il Ilo di Inghilterra In hanno accollo coi maggior. gnl di affeziono e di onori; che per alcun altro ospito nella storia. Nel lotto, sul quale egli corto stenterà a prendere ii sonno, si era-1 no coricati sinora soltanto re ed imperatori. Per l.i prima volta in >ua Vita egli venuto oggi a contano di una Corte e della più pos-. sento Corto della terra. Ha cenato in domestica intimità di punto in bianco col Sovrani del più vasto Impero che sia mai esistito, ed ha indubbiamente trovato in re Giorgio un] gentiluomo cordiale, corno la sua signora, iì-; no a. ieri una borghese qualunque, ha incontrato nella regina Maria, una gentildonna benevola e lieta. Quale forme assumono nello spirilo insonne di Wilson queste su.-; primo1 esperienze formidàbili di un mondo a lui nuovo sino a stamane? Intorno a, lui è la piacidita notturna di Buckingain Palace, colla sue. atmosfera rli equilibrata, regalità. Egli ripensa torso alla fantasiiiagoria del suo arrivo, allo folle plaudenti fra selve di stendardi, alla, magnificenza dello antiche boriine rea!:, alle tuniche scarlatte deglj staffieri, al!:', casacche cinquecentesche dei postiglioni, alio splendore delle livree windsoriane, alle superbo quadriglie rli cavalli roani, ciascuna delle qualll supera, di valore l'assegno annuo che la Re-i pubblica americana f.i al suo Presidente. Kgli sa che tutto questo e stato schierato ; l 1 . ] ; 1 l i arrivo come un simbolo de! massimo onore, e dev:.' sentirsene grato. Ma quale senso gii. dà in queste oro di voglia pensosa il, raffronto eoll'arVa borghese della Ca*a Bianca? Nella sua ansia di rinnovamento mondiale intravedo egli i. punto d'innesto ilei vecchio col nuovo, e la possibilità dirotta di Innestarli? Nella reaità dei contrasti il problema della. Lega dello Nazioni, se esaminiamo il inondo dall'autentico angolo visuale di Wilson, e in realtà l'alfa o l'omega del riassettò mondiale. Il suo fondamento 6 un'attitudine di spirilo assolutamente, rinnovata e s'ncoramenle professata. Se questa esisto, tutto 1 resto è dettaglio o si raggiusterà cu agevolezza. Se non esiste, i punti cardinali del disegno wilsonlano sfumeranno via in silenzio, tra. ondate di fatti nuovi, o rimarrà la generale amicizia o deferenza reciproca elio prevalevano avanti la guerra. Ora è positivo che in vasto correnti del pensiero inglese ed anche della volontà politica organizzata, conio noi Labour Party e fra i liberali asquiililani, la pura concezione wilsoniana di una Lesa dolio Nazioni incontra maggiori assensi elio ia ogni altro paese. Essa s'impernia praticamente sulla massima che Wilson poneva nella recente intervista col Times, ma che a tanti sfuggi: Noi dobb'amo metterò in comune tulio quello die abbiamo a beneficio

Persone citate: Cross, Lloyd George, Principe Olaf, Principessa Vittoria, Turner, Woodrow Wilson

Luoghi citati: Dover, Inghilterra, Londra, Norvegia