Le calorose accoglienze di Parigi al Re d'Italia

Le calorose accoglienze di Parigi al Re d'Italia Le calorose accoglienze di Parigi al Re d'Italia {Servizio speciale dalla Stampa) o ttre e riit ea a e ea se; o el u co lo tieal he „ Parigi, 19, notte. | ripCome per Re Giorgio d'Inghilterra, per i caso vrani del Belgio e pel Presidente vi iisoo, I coil cerimoniale di guerra ha soppresso compie- j e tamente il fasto col quale la Terza Reputi- ! S'Mica amava circondare le visite reali. Le ■fantasmagoria è scomparsa. Non piti cava] caie risplendenti di corazzieri, non più scintillio di uniformi, ma sólo una piccola scorta di guardie a cavallo sulle quali solo gli elmi luccicanti pongono un guizzo di luce. E la « vittoria » di mezza gala ha preso il pósto della sontuosa « daumont « tirata da quattro cavalli montali da postiglioni in livrea azzurra e. calzoni attillati di pelle bianca e preceduta, da un battistrada gallonato a profusione. La guerra ha semplificato, pel momento, il protocollo ed una doppia Sia di agenti in bicicletta fiancheggia il corteo invece della brillante scorta di una volta. Anche il sole manca; il solo che gettava bagliori n-idi fiamma sulle corazze e sugli elmi e faceva ^ e rdo da o è e n foacsien.1tepaloFrCcapea mtacalusi di a- a- scintiliare gli ori delle uniformi. 11 bleu cele- I st-ino dei cappotti dei poìfv.s si fonde, nel grigio meriggio invernale., colla bruna massa sadella folla che si accalca dietro le file dei I arsoldati, che co, cannoni catturati ai nemici. {<«formano una doppia, lninterrot>a spalliera U]di gloria dalla stazione del Bois-de-Boulogne ilasino al palazzo del Ouai d'Orsav, passando Uate I di fianco all'Arco dell'Etoile che attende il idca' • » „ . .. , , * , ,. ... Di^ | ^if™^0'^ non pla lontan0i d"sh esel'cltl rao- vittoriosi. dal- Ma l'entusiasmo delia, popolazione basta a lin e | compensare il caduto sfarzo dei r'eovimenti ' Bri ! ,lp, if.mnf, r1i Mrp „ onm. , cf,vr,ni I-d■ dei tempo di pace, e, come pei i sovrani clic pitquale l'entusiasmo della popolazione non co- ' nobbe limiti, anche- per He Vittorio t parigini hanno fatta una calorosa dimostrazione no , . ,'. , iP n,;10 hanno preceduto, come per Wilson pel e mla | non inferiore a quella fattagli quindici anni la: fa, quando, nell'ottobre del 1903, o-1 alla Regina Elena Francia. fu insieme di ma nn- s' ra, laj,<M Boi.-de-Boulogne - la ...croia staziono oordinando di Bulgaria, discendente di reW* ' , , . Idc le an11! '-on.ro W (a (Francia — aveva ricevuta la solita decoraste- dal-_ ' ne protocollare: un gran baldacchino di vqI- I WAnche ospite della capitale Alla stazione^ \\ per Vittorio Emanuele, la stazione \) ne che, privilegiata fra tutte, ha visto sfilare ■pMg- tantino tanti .Sovrani dei quali uno solo, i «he Ferdln-nd0 di Bulgaria, discendente di re doveva prendere '~~ - gh ,uto rosso> larg'0 (,uanto la fac(. on fJa lanoG dorate ; delle piante vérdi no sorrclto dei tro¬ suve-: tei di bandiere, incolori, t.n largo tappeto fn-. rosso copriva ia scala conducente all'interno le a sta/ù-,np ed era steso lonzo il marcia- ised JgJ f "a „ ^e, 0 r^ale doveva "a-. 'PlertI innanzi a cut il treno reale cioveva gro- fermarsi. Ed ovunque panneggiamenti cre-jccia misi, piante verdi, trofei di bandiere combi- mje : nati in „n lnsleme che non mancava né di ato ,f_nr)1i m.anrjiQcità Una to : ai monta, ne di s.gnor.ie gic.n.i. esita, una u- ' compagnia della Guardia Repubblicana, con- mandata dal colonnello con musica e ban^^ era alli ta , raardapica, pcr reu. e.dere gli onori. All'esterno, ai duo lati della ai-1 cancellata che fiancheggia la staziono -- la e-'ferrovia è in sotto-passaggio — sono schierate sls s do i ublla tto maroper Co- ^ ala, brulicava gran folla. Mezz'ora prima dell'ora fissata, cominciarono a giungere i personaggi ufficiali ; (.'lemenceau e gli altri ministri si fermarono nell'/ialf della stazione in attesa del pres dente della Repubblica. Il suo arrivo o aunun- &jò \ dato dalle fanfare che suonano l'.iuz champs. uoli, Ossequiato dai presenti Poincaré scende la due compagnie di spahis, i magnifici soldati africani dal volto bronzeo e di cui non uno solo cho non fosse decorato. La piazza era completamente sgombra, ma nel fondo, allo sbocco della Avonuo du Bois, attraverso la quale il corteo doveva fare il suo ingresso rvBge■ 'caqocdin Parigi, dietro le file dei soldati facenti I go-|cana presentano la sciabola e la a ! tta »&| ato, scalinata ; i cavalieri della Guardia Repubbli- nusica ."m- tuona la Marsigliese. Pochi istanti di attesa, poi nello sfondo della linea, apparisce il, treno del Be: la locomotiva è imbandierata no j COj colori italiani e francesi. Un- breve ccmanm- ba¬ de la il nti da lla o i gio iami di go- osi- utti ato on an- pana tto ra- di Aina mihia rior- più ariAlrume uso ria ano aodue om- vo, indel endei di rta era as di nti ato, con eosouro do e le compagnie d'onore presentano 1; mi e la musica mtuona la Marcia Reale, , zccalmFcpgncderslnamentre il treno entra lentamente in stazione, i «i CIl cortèo 11 treno è giunto alle 15,15. Il Sovrano. ;i Principe, Orlando, Sonnino e. il nostro ambasciatore a Parigi, il quale era andata incontro al Re salendo sul treno reale a Bigione, scendono in gruppo dal convoglio, e subito Poincaré, accompagnato da Glernence-au e du Pichon si fa incontro agii ospiti. Lo scambio dei saluti è cordialissimo. Nella saia, di ricevimento avvengono le. presentazioni. Sono presenti anche i Presidenti del Senato e della Camera. Quinti' il Re ed il Presidenze, seguiti dal Principino e dai ministri, 'escono sul piazzale per salire nelle vetture. Dal fondo della piazza salo la prima acclamazione popolare, mentre le truppe presentano io anni, le musiche, suonano l'inno reale e le artiglierie sparano a salve. Nella prima vettura prendono posto re Vittorio Emanuele III e il presidente della Repubblica Poincaré; nella seconda vettura il Principe di Piemonte, il presidente del Consiglio Clemeuceau, il capitano di vascel'o Donald:, il'gen. Duparge; nella terza l presidente del Consiglio ita'-iano, on. Orlando, il ministro degli Esteri Pichon, il c'olonn. Julian; nella quarta il ministro degli Esteri italiano, onorevole Sonnino, l'ambasciatore d'Italia, conto Boniu Longare, il generale Mordac, il ocacfcanspebcacPdpvmctdoocpdplM ine i i i dal vo, colonnello De Rieux; nella quinta il nini-' Cstro della Real Casa italiana, nobile Mattioli j aPasquallni, l'ambasciatore di Francia a Ro- sma, Barrère, il capitano Acquarono, il capi- B. „ -.- * r,„ì.,i ni n . ,., ,r, atano di fregata Perdier: nella sesta il nr.mo maiutante di campo del Re, generale Citiadi- tni. il contrammiraglio Biscaretti di Ruftia, il i pcapo di. gabinetto del ministro degli Affari lesteri italiano, conte Aldovrandi, il tenente- hcolonnello Berteaux; nella settima il segreta- ; erio generale dei ministro degli Affari esteri italiano, comm. De -Martino, il colonnello con- ,te Avogadro degli Azzoni, il segretario parti-1dcolare del ministro italiano degli .Affari esteri,! comm. Demorsier e. di servizio del Presidente mdella Repubblica: nell'ottava il tenente-colon- pnello conte Solaio del Borga il tenente.olon- nello Pietro Olivier, 1 comandanti dottor Bian-1 chini e Dulignier. I ìII cortao si muove lentamente; oltre- la ! piazza tra due ali di popolo festante, che' ripete l'evviva al Re e all'Italia. L'entusiasti» ca dimos'razione continua lungo tutto il per corso dalia stazione ai. Quai d'Orsay. La folla e enorme, le ovazioni indescrivibili. Il corteo S'unge allo 15,SO al Quai d'Orsay, dove la folla è più fina che inai e non si stanca di acclamare al Re d'Italia, il quale appare visibilmente commosso per questa accoglienza! entusiastica. .11 Sovrano e il Principe si ritirano per brevo tempo negli appartamenti loro assegnati nel palazzo dei Ministro degli Esteri. Il colonnello ilulian, addo'to milita.re all'Ambasciata di Francia a Roma, il colonnello De Rieux, della Casa del presidente della Repubblica, e il capitano di fregata Pcrdler sono addetti alla persona del Re; il tenente-colonnello Berteaux a addino alia persona del Principe di Piemonte. Gli on. Orlando e Sennino si aopartano anch'essi per breve riposo, mentre Poin. care rientra a.l Eliseo, ove stasera ha avuto luogo il banchetto d'onore. Omaggi della stampa I Tutti i giornali pubblicano- articoli in cui salutano l'arrivo del Re d'Italia; quasi tutti gli I articoli portano il titolo « Viva l'Italia! Pain {<« U]Cfi _ ,3n0ra il debito di riconoscenza che ila, Francia ha contratto verso l'Italia durante Ua guerra. Tutti j ricordi intrecciano tra lo id!" nazioni stretti vincoli, che nessun awe Dimenio nell'avvenire potrebbe infrangere no raitemare. Noi. vi sono affatto difficoltà occi demali nei problemi territoriali che possano linai attenuo re la fiducia e l'amicizia dei due ' BóPoU., che rimasero cosi bene uniti nelle ore I-dei mortale pericolo, 'l'ali pensieri sono oggi p.esonti al cuore ,u tutti. Pensiamo ai soldati italiani che caddero nella lotta per la libertà, ' iP e ì cui spirili sono presenti alla festa. Acclamando il Rrì cittadino e soldato, perfetto a- K is.ro il Re ole l'unii il icaa, questa acclama l'Italia a eroica, e il suo popolo è fiero. L'0.-:,-'m<: scrive; « Parigi acclama 'Italia, il quale manifestò per la :>'i viva e sincera amicizia e coninazionale ». La Vi-clolre scrìve :■ ili Pungi si rende conto del deoscenza che la Francia contrasse - l'Italia e la perciò oggi al Re un'accoiza. anche più calda, se e possibile di la fatta allo stesso Wilson. Il Molta pubi. mi articolo dall'ex-minlstro Barthou, arha oer titolo « Un Be nazionale. » e Wr ™^q>.itolo ■■ Nessun francese dimenticherà: Idue iniziative dell'Italia nella guerra». Dopo (aver detto che re Vittorio Emanuele è degno dell'accoglienza che il cuore di Parigi fece a I Wilson è dopo aver rilevato, che l'uno e l'altro \\ \) ■pi Mi i «cólo chat» ^«o'Hp iani, ia rono per loro volontà nella guerra senza esservi costretti da un trattato o da u:i immediato interesse. Barthou dice: « La f,-,-z-t dell'Italia fu nel suo sentimento nazio leale, ;;h» la .lanciò nella mischia, che la s« istenne e che la tenne salda. Essa trovò «li "omirl1 rappresentare i suoi diritti e li guft sper,mze_ oi malia si incarna nel Bèi jcftf! ;, „ pr|mo cittadino del suo paese. La sua. coscienza, lealtà, la snt cosi retta, la sua impeccabile "tn, il suo tranquillo co- e! raggio e le semplicità delle sue maniere, gli valsero la. sua popolarità e l'unanime rispetto ... Barthou ricorda la profonda impressione che gli fece il ile in occasiono della sua missione e cho egli vide nei dintorni di Udine. / beneficiari della polìtica italiana Il Iciaps scrive: « La. visita del Re .d'Italia ■ ' Parigi è una prova della forza dei legami cho uniscono le due Nazioni,, e conferma ancora una colta ed in modo luminosissimo quel sentimento di solidarietà -latina che nelle' ore più crit.che della storia spinse l'Italia accanici a noi nella grande lotta pcr la salvezza del mondo. Fra la Francia e l'ItalJa vi è tutto I di g!oria e di larga comunanza tura intellettuale e di generose aspira, zioni verso un alto ideale. E' la civiltà latina che i due popoli hanno difeso vittoriosamente contro la .-. itili tur » germanica che aspnava al dominio universale. Il popolo non ignora la parte decisiva presa dal Re negli avvenimenti che prepararono la vittoria del diritto. Fin dai primo giorno !1 Re aveva compreso che proclamare la neutralità significava rompere con g-a imperi centrali e prepararsi alla guerra contro di essi pcr impedir loro di dominare il mondo, La Francia non può dimenticare che, quando si dovette prendere tniesta decisione così gravo di conseguenze, il Re non ebbe un minuto di più d'esitazione e che durante tutta la guerra la condotta del Re-soldato simbolizzò la volontà d'Italia di soffrire e di lottala eroicamente fino alla vittoria della Pcr ciò il saluto della Francia nonne causa. al Sovrano della nazione sorella è l'espirès i «zione di tutto lo slancio di un cuore fedele. i Ciò sarà compreso dall'altra parte delle Alpi come noi io sappiamo, che l'ami- u a l o , l e o a o l ove si sa, cizia tra i due paesi non soltanto e necessaria al mantenimento .della pace in Europa, ma clic, grazio ad essa, questo genio latino ebe formò il pensiero e l'anima per una più alta coscienza delia, dignità umana, si affermerà ancora più gloriosamente nel mondo ». L'ex-deputato Fournol esorta nel Petit Journal a non dimenticare che i francesi sono' stati i beneficiari diretti e principali della politica italiana. « Non dobbiamo dimenticarlo e nonio dimenticheremo mai. Da tre anni abbiamo .messe molte cose in cernirne tra francesi ed italiani: l'esercito, i rifornimenti ed anello quella penetrazione reciproca, quella camaraderie degli ambienti politici dei duo Paesi, i.ho ha fatto tanti progressi ed annodale attraverso le Alpi tante amicizie. Che si' possano avere delle difficoltà politiche è inevitabile ed e nella natura stessa delle cose, ma il nostro accordo o sorto esso pure di necessila geografiche ed anche, oso dire, santiment'ali. Questo accordo e la nostra volontà di mantenerlo saranno sempre superiori adi ognuna di queste difficoltà. Il ricordo della ore crudeli insieme trascorse e la fiducia reciproca pe.i tempi futuri: è con questo duplice, sentimento cho salutiamo oggi il Re d'Italia n. Il messaggio di Joffre Oltre al messaggio scritto in italiano dal presidente della Repubblica Poincaré per l'arrivò del Bé, il giornale France-ltalie pub» Mica lo seguenti parole del presidente della -' Camera, Deschauel: ali popolo di Parigi i j acclamerà oggi S. wM. re Vittorio Emanuele e - saluterà in lui il capo rispettato di una - Brande nazione alleata, la quale per quattro r, anni non ha cessalo d dare alla causa co, o mune il più nobile e più prezioso concorso, - ta Francia non ha dimenticato ciò che nei l i primi mesi della guerra la neutralità itai liana le ha permesso di realizzare; essa non - ha dimenticato neppure, e non lo dimenti, - ; eher* mai. il grande avvenimento del map i ^ale Wìa^a c'ostratt #!&S8 - ,HUl appai;sionato amore per la libertà ed il -1diritto. Viva l'Italia!'». ,! Il maresciallo Joffre ha inviato al giornale! e mi breve scrino che termina con le seguenti - parole: «L'Italia Sa cooperato intensamente - |? ** V^ASl -1 scc!ama 0ggi u sua st£ella lata», j cmv^ I ìorosi eserciti nella lotta per il comune trlon- a ! io hanno saputo cogliere un'ampia messo dì e'allori».