Una lettera e un memoriale

Una lettera e un memoriale al processo Cavallini Una lettera e un memoriale Roma, 2, notte. sul . pubbli '«hpproci lantanio, psctido ingegnere nova in e pseudo marchese Lorenzo D'Adda, collaboratore rii giornali, bn inviato, durante la nostra neutralità, al Ministro degli Esteri on. Sonnino, ed una lettera diretta dall'ori. Mi-iùilcurrii (lai carcere di lieginri. Codi aIl'tiifir.lole Istruttorii del processo. Questa i-.tiora dei Urunlcardi comincia cosi: Una lettera di Brunicardi all'ufficiale istruttore « Dopo gli ultimi avvenimenti, dopo tanti episodi r tanti incidenti, ogni acIo per me s: ó squarciato e, mentre prima non avrei creduto Cavallini traditore tenuto conto che mai a me ebbe il coraggio di fare proposte iricn che 1 orretìo,. che cercò anzi di preseti• 'irsi colia maschera di patriota, oggi ritengo 1''i clic fondate le accuse a lui mosse, oggi men ;o, ho la convinzione profonda eh? sia stato un ageiité tedesco. Mólti atti, nioiii vi. córdl mi hanno, ripeto, squarciato .il velo. A proposito :!.-■', pranzo a Caillaux ricordo un 1 ri ri.1 i-ut e a) duali', allora, detti poca 0 nessuna importanza, ma clic era. dopo una ri- I ™%th%^> Unr^pm'convK' V"r , ; ' JpÌV-V-a c-s L capo cavallin nér l'lfsli-1 " gce^Ta 1! rieevimeùlo dato a Cn |iou:<>' y Rrunlcardi soggiunge Continuano le pubblicaci»» Cavallini 0 compagni. Dopo la pubblicazione Pdr.: testo dell'old manzo, di rinvio a. giudizio LVvengono ora in luce sui giornali romani altri documenti spigolati nei iuinmrosi volumi de|| Un memoriale che l'imputato ; Eclc ; j ! ] ; pai con mbmaug^nui^u: «Qualche orno prima dell'arrosto de'la Ricci trova' i «'on. Ferdinando Martini alla Carnet a. Egli ; mi chiamò in disparte e mi domandò eoriie potesse fare a ut.rare una fotografia che la Ricci, sempre facendo vedere una larga pareti!"!.-,., gli aveva quasi estorta. Non potetti prenderne impegno, perche In quei giorni avevo avuto un violento colloquio co» Cavallini Martini allora mi foca questa emozionante rivelazione: E', purtroppo, veto che la Ricci si occupa di queste brutte cose Venne ida ree avanti 1 primi di maggio dei 1915 lur dirmi clic disponeva di in'ilioni e milioni e si | poteva Impedire la nostri) partecipazione a;lla guerra e poi mi offrì di far* un grami.' gior-l jha'.u chi bis diretto. Io la preti per un braccio i c la misi bellamente aiti'porta. Cerco d: 11-' •vedermi a noma, ma noti vi ih riceverla Poi rtardi, verso i.-t finr. di settembre del lina, andai a Napoli, scendendo all « Hotel Rerlolirii» : per fare la cura di Agnai'io e. la Ricci ebbe . la sfacciawggiiie di venire sin là. sperando pollimi vedere, ina io diedi ordine i mio segretario, eonun Mochi, di respingerla nppeita s| l'osse fatta annunziare. Questa dichiarazione rivela tutto. Cavallini e la Ricci piombarono a Roma incarica ni tli impedire la guerra 3; forza di milioni. Fallito il primo scopo, quegli stessi milioni dovevano torse servire a preparare la pacò e sabeta'-o la .luci::-.. Ed infatti, poco dopo, la Rie moltiplicò per fare-conoscenze, per 'n*!n per dare pi anzi, ricevimeli li e concert.!. Dopo 1 questi falli, il tentativo di corrompere un I ministro ed ordirò una trama contro la Pa: irla risulta chiaro ». ci si Un memoriate D'Adda oel incaloriate D'Adda ero quanto viene I pubblicuto a Roma: «11 2 mirilo lin.S Lorenzo ij'.vdda gpodt all'on. sonnino uh memoriale sui tentativi della Gennaniu per una pace «sparata còlla Francia. Ricorda nel suo me nioriale che eg»;, Lorenzo D'Adda, contava in Gormimia mo.ut ed c-.u-sc relazioni neJi anipienti navali, militari, diplonialtoi ed indù1 striali; on..e,., perfino del marescallo Iffu denburg eoe k> trattenne vari giorni al suo o o quartiere generala in Polonia. Fu invitato alla noe di ottobre ]9li a colazione rial grande ammiraglio della fiotta Et.lieo di Prussia. In altre circostanze, il principe gli aveva, consegnato uno special»; messaggio per re Vittorio, messaggio che ii D'Adda aveva fatto recapitare al gen. Bruitati per :! tramite delranibiiscUttore Rollati. Durante una lunga conversazione, il principe gli espresse parole di profondo pimmurico per la guerra che nveva messo aìiu prese la Ci erro a ri. a e la Francia, e concluse col dire: « Vi ripeto che nessuno in Germania odia la Francia ». Gt-i eventi fateli, subiloiamente preparati e lavorati dall'ingliilterra, hen.oo precipitato gli uvrem- cplcattlCissplstpvstdftI c! FmI rs| dncramPrvgcmndcrCuclrafsreamen; e la. gnsrra europea' c ìicoppiata contro j csn: nostra" volontà. Vi ho già detto die se ati! avessimo voluto la guerra proprio per la tino di lufio. l'avremmo preparata in uniI ■ a.ltro' modo", specialinento ciàl punto di vista navale. Ad o_o: modo, chissà? Io penso sempre clic cori un po' ci; buona volontà da una parte e dall'altra non Mird.be difficile trovare! Itili terreno di intesa per addivenire rapida -1 ! mento ad una pace eolia Francia. Noi sarem-j |mo disposti a bue alla Francia '.e più largite concess onl passibili, «fticordai al principe, ""'"m0-1 e icrive ics;uà lui!-:ne il D'Adda ne! m< naie, — clic l'accordo del ; settembre tra lo Nazioni alleate non consentiva eccessive speranze in t;l senso. Obi jj'.i accordi dlpioinaticil — esclamo il principe — Valgono .sino ; ad un certo punto. Possono sopraggiungere condizioni di fatto da indurre un Governo a e ' f2iisai"! sopra pgni convenzioneji. In. dicembre -' ^7" II-,/'° l> A'kla M. rtl'° ?.' .fiu;jr';l'r P?rale !m'1 M'onprnz a Sstenav. Quivi ebln; l'impresZ\»"!l'',fi,iR"f^ • r-vineipe ereè ' -^io 1^e-Mml!?a ai UBa-PMe suparata colo l a o o e e e a e e i o o e , n e d l i Francia fosse in un certo senso desiderata e caldeggiata dagli inficiali addetti allo stato Maggiore, del Kronprinz. Ne parlavano liberamente e io stesso Kronprinz non tralasciava inai orca Sion e per proclamare elio egli non desiderava che. una pace prossima. Senza u'ubb'o egli parlava principalmente per un ueddo calcelo. D'Adda e von Jagovv Nella seconda metà di dicembre il D'Adda. ! desiderando ritornare a Parigi, si recò a preni de re congedo dui ministro degli Esteri lagow. - Con là, so-ita franchezza — egli scrive nel memoriale —ocon quella libertà a' parola che mi era abitualmente concessa dalla bonia dei Ministro, espressi a von .l.igow unti quegli apprezzaménti che mi erano suggeriti dalle cose vedute circa la condotta della guerra e circa la situazione generala .. A questo punto :! D'Ando espone cóme, '.a Germania avrebbe dovuti, preparare la guerra ter vincerla e poi prosegue: «Von jagow rispose: E' vero, la lezione e siala buona por il nostro ammiragliato e vi assicuro che ne trarrà profitto, e quiiui ira qualche anno l'egemonia inglese sui mar. non sarà più che un ricordo del passalo ». Proseguendo la conversazione, Lorenzo D v1da espresse a von Jagow il rammarico per le cose ohe aveva visto- nel Uelgió. li ministro non rispose. Gli offerse una sigaretta ri, dopo oii stilili,..' di silenzio, domandò: Che cosa ! aiidn.o a tare a Parigi? Quanto tempo vi i trattenete? vado a Par'gi per risolvere col j Ministero della Marina alcune questioni di d"t-• taglio circa ;! m'o slstoma di conservazione delle v livori a bordo, che la Francia ha a.dot-: tato per tutte .e sue navi corazzate. Von Jagow rispose: -- Poiché vi recate a Parigi, creilo eoe avrò bisogno di darvi un incarico, t.ià un incari o di nanna tale da non turbare ia vostra coscienza di cittadino <}'•' mio staio neutrale. Potrete venire da me domani «Ile 17. Però passate prima dal deputato lìr::hérger. In p|i telefonerò ili darvi rlri lascia pi possiate Us'-lrtì dalla Passare speciali per.li. LVoxiiiapia senza avere noie alla frontiera», Entra in scena Errhergsr L'indomani il D'Adda si 1 ò da! deputato Erzbersór, i". braccio destro di Jagow. Kr/bei- entro subito con lui i:.-l vivo iteìl'argo- mento, Disse senz'altro : «lo bvl.p a nome di von Jagow, ina. m.u u dei miei amici. Voi .-:i;' attiva metile] lavorando per eh pano Hiiii nonni I.-. clic .stiamo li'a.re la paco rrpitii1| l i ' con la. Francia. Von .làgow si'gue c.c>n suo patia i nostri sforzi, ma c;sli deve, ristare nell'ombra e capirete il perche. Ecco la -ragione che vi parlo io invoco di von Jagovv. Andu.!". al'o 17 da lui per sa utarlo e di gi se aceri tata o no il servizio che \i doni andiamo, .Si tratta dì questo: Voi andate a Parigi. Avete là, molto conoscenze negli ambient. politici, j Conoscete ministri ed ex-ministri. Ebbene, doinandate loro, liil'«rrogate|i, S'- sarebhero disposti, ad iniziare con noi trattative segreti»siine per cercare di |oviiara."i! il iorreiui prò- • piziosu cui discutere tiit'i tardi, In via utTiciale, ! le prime condlzion: di pace. Non negì liei qùe- j sta vostra coopcrazione: il line è nubile e. sunto ». Risposi tiiefr i; D'Adda — ad E.zberpn : - Aecetto il rompilo che mi iilllilat-o con ; vivissimo iii.'ie-le. >on li negherò cerio questa cooperazione, che non ini costerà d'ai- | trondo, alcuìi sforzo, Andrò a Parigi n ve- 1 drò, parlerò « riferirò: ma intanto, ditemi! fr:,i.cameni,-, ,-u qua»i basi sareste disposi.-, a trattare la paco, colla Francia:. ..Potete il're j I c!:c :-u lini a. generale siamo disposti a da e alili ! F' •ticla l'Alsazia e la Lo.'-ena. Non domandiamo '-•••;; indennità di guerra, ma. ver co* I rro. la 1 ocia deve riconoscere 'a nostra alta sovranità de! Belgio» Scrollai la lesta dicen| do: «Il vostro d.segno di conservare i' dominio del Belgio costituirà un formidabile ostacolo alla conclusione dc'.la pace *. Erzlièrger replicò: « £«uilte. noi potreniino dare Berlino ai nostri nemici, ina liberare il Belgio, giammai, f'.i occorre il Belgio contro ringhi terra. Pensiamo •>■■ futuro ». Alile oro IV Lorenzo D'Adda si recò a ••aiutare von jagoiv. Il ministro lo intra iteri ne brevemente, ("ongedandolo gli disse; • li re v a.t. gld : ritornato presto con (fualclie not'zia i;icoraggiante, Tra mezz'ora riceverò alcuni a- ■ mericàni umici dei presidente Vs'.'sv.i, cM :>ono venuti in Europa. '«■." lavorar?, a favore dulia, pace. Tutti gli sterzi sono buoni e tutti ci sono prcc-iosi «, Lorenzo D'Adda □ Parigi !' D'Adda andò a Parisi il 8 gennaio: vi rimase saio il 24. Durante questi giorni avviCMlà usi 1 stri. 9x ouri <-.' ! 'i-o - ' '''-U " L ufuclali, banchieri ed industriali. Tutti g.i fecero capire che il destino del Belgio era legalo a quello della Franc'a. «Ci salveremo 0 p-riremo insieme. Di più. dite a! vostri amie' a Berlino, che la pan a dell'lnghilteira come futura dominatrice de] iBélgio e assurda ». Naturalmente non mancò per aòro elli gli assicurò il contrario. Ritornò a Horìlno alla fini! di gennaio. Raccontò a von Jagow le risposte avute in Franca. Il ministro pensò e risposo: <■ Impossibile : continueremo la guerra .-.irà quel cìio sarà,.. Ma non sapete che ii nostro rilato Maggiore <: già contrario all'Idea, ri-".a cessione pura, e scmpl.cn dell'Alsazia, e. Lorena? Coni" potremo persuaderlo ad abbandonare anche ti Be'gio? •;. Hi convenne — prosegue il D'Adda •- che io avrej continuato con prudenza e divi rczioue le. piallche a. Parigi, ime. derni a contattò colle sfere dirigenti e tostando il polso del'e loro mutabili opinioni. Avrei vo'uto reca uni a Parigi a metà febb'aio. ma qualche membro elei Governo francese ni! fece privatamente avvertire cito il Ga'ilieni mi avrebbe fatto arrestare ài mio giungere a Pai igi. 1! generalo Galloni era. staio informaio che 1o ero un agente di pace, e sicnoine tanto In Germania, quanto in Francia il partito mllMaro era avverso ad ogni idea di pace, così rii uni c-o!iveni.''.nlc di non recarmi a Parigi od invilirvi, in mia vece, l'amico mio comm. FI- ccvncslsuI cI ij p1 aolelil| i8i m1 iekzi M1 pi mmr| mT! Irssilvupqrg.dctddrzidilgslippo Cavallini, die abitava e ParlKi du moltissimi anni «1 aveva vasto 1 dazioni u'.'.'ii ambienti nolitiei, llnanniail ed Industriali. Cav;:. i..iii continuò le mio pratiche specitiliiicuto presso i fratelli Clemencean, dei nuaM era amicissimo, a rncti'i d! uia'zo Cavallini vitine j a ZuriRO da Parigi. Io lo aspettavo insieme al deputalo K'ubenrcr. Cavallini era. accont -papoato da una personalità f"a.nc.ese i"fluer: itissima: Bolo pascià. Erzberger riferì che pasci Francie Stato M:..'-_I alla eessiono dell'Ai■ il Belino la Gol mare ! io di vista intransiffe 1 mimi io avevamo stabilito, decidemmo di j taro ostri! coFoqulo ira la personalità fra-cAs; ec| |j debutato Erzberj^r. L'uno e l'altro esp' s?1.0 j i'cro punti di vista aH'ex-KedivÈ d'E 1 ritto, che Cavà:!'lni aveva fatto vc-ii're a /u eia sempre contrario Hzir. e. I.oieiia e che per a manteneva :1 suo puii- ConitraTiamente a |v' n e o e o o obi ! i l j -• e -: , , o i rigo de Vienila per coadiuvarci ne.» trattative. Il Ivo,'.-.'- ora stato messo avanti da von .laé'ow. Il Ivedivè fece, come. no', del suo ine«e.o — nono sempre parole di D'Adda --- per mantenere accesa, un'ultima fiamma di speranza, ma ci sei arammo con ben poche illusioni ». • L'on. Ferdinando Martini invia oggi a: S'ornali la lettera seeru"nte: «Leggo con disgustosa infravig'ia nella sentenza di rinv'o d' Cavallini e compagni, citalo dagli imputali più volte il mio come a proposito di t-'tl che. ignoro. Chi aMva raccontalo la storia fantasmpgorica si snp"à- al p ocsso, nel --nia'e là mia testimcàiianzn circa le visite fa'telo! da.la signora Pozzo'.! noci occuperà riti dì cinque minuti, tante esse furono rare, brevi e vane. i)"l resto le fandonie sono cosi grottesche che io pori so neanche sdegnarmene. RI compiaccia pubblicare la cosa, coi miei migliòri ringraziamenti ". Un'altra lettei» d ! seaatoro Annaratono Roma, 2. s.;ra. 1] senatore Annaratone, essendogli state attribuite dichiarazioni che egli afferma non esattamente riferite; invia ni giornali la lettera sesuenie: •■ Per la vi rita, io non ho mai presentato il dottor Nabli a Cavallini dic-cudogli che egli poteva intendersi con lui por i suoi blsogiii giornalistici. E' vero i! contrariò, trailo infatti di una fugace presentazionc avvenuta all'/idfe! Mollume, per putti caso, norcini il Nabli, del quale sono amico da molti anni, avendo preso alloggio aìVHótel Turili, mi accompagnò, per usare una cortesia verso la mia signora, fino all'Hotel Mode.rne dove, essendomi venuto incontro il Cavallini occasione di fare una delle solite presentazioni, dopo la quale essi si scambiarono un breve discorso in mia presenze, e niente all'atto allusivo a progetti giornalistici. Non .'• dunque vero che l'incontro del Nabli col jCavallini avvenisse nel pomeriggio non ::':'. Iall'Hotel Moderne, ma al Turili. E, per quanto jconsta a me, il Cavallini ed il Nabli non s'.hvidero oltre. Avrei poi gradito si fesse ri- cordale, clic non solo io chiesi d! essere !n-lterrogtifo dal Senato, ina die questo ha emts-|mio favore, iti daia 0 iu-j