La Camera chiude ini un'animata seduta la discussione politica

La Camera chiude ini un'animata seduta la discussione politica La Camera chiude ini un'animata seduta la discussione politica La dichiarazione di Orlando e il voto di fiducia Il ministro Villa annuncia la riduzione del prezzo del carbone e lo stanziamento di un miliardo e 800 milioni per nnove costruzioni ferroviarie Roma. 27. notte. L'interesse delia giornata parlamentare è ♦hasslmo. Infatti l'aula è affollata sin dall'ini» o della sedata da circa trecento deputati, tea i quali gli on. Giolitti, Salandra.', Luzzattt, ■ ecc. Le tribune sono rigurgitanti. Presiede il vice-presidente MORELLI-GUALiHEROTTl, che apre la seduta alle li. Per una dimostrazione sciolta a Roma . BONICELLI, sottosegretario per gli Interni, idichiara di rispondere subito ad un'interrogazione presentata ieri dall'on. Dugoni. Scioondo le informazioni pervenute al Ministero, nella sera di ieri l'altro, in Roma una colonna ; numerosa di dimostranti, uscendo dalla Casa idei Popolo ove erano stati tenuti discorsi molto* ;aocesi, si indirizzò verso il centfo della città cantando l'Inno dei Lavoratori ed emettendo [grida sediziose. A via della Polveriera gli a- ■ genti della pubblica forza, come era loro dovere, si opposero a che la colonna procedesse innanzi c ne ordinarono lo scioglimento. Vi furono alcune grida e colluttazioni; qualche persona lievemente contusa, un arrestato. Si ltratta di cosa di nessuna gravità. In presenza .'dell'interrogazione dell'on. Dugon! Ita friù diIsposto le opportune indagini. Se risulterà che irta parte degli agenti della forza pubblica furono commesse illegalità o violenze, prenderà Igl-i opportuni provvedimenti. Assicura essere 'fermo proposito del Governo che le pubbliche iautorità e gli agenti della forza pubblica, esercitando la necessaria tutela, dell'ordine, osIservino il doveroso rispetto dei diritti dei cittadini. Replica di Dugoni . DUGONI, replicando al Governo dice c he .-correbbe prendere atto delle ultimo dieharaizfoni di Bonicelli. Il rapporto giunto ni Minijstero degli Interni sull'incidente dell'altra sera iè stato redatto dai responsabili i quali cercano ;ruituralmente di scagionarsi. E' vero che l'airtra sera ebbe luogo alla Casa del Popolo una ^riunione per festeggiare Lazzari e Bombaci, reduci dalle carceri. Vi furono pronunziati discorsi, non so se accesi o spelili, ma la riunione si sciolse in calma. 1 funzionari teii'tano sgravare la loro responsabilità quando danno un'erronea versione ai fatti. Di quelli che avevano partecipalo al comizio, soliamo .un centinaio si diresse verso la città cantando 'l'Inno dei lavoratori, ma. senza gridare « Morte al Re» od altro. La. P. S. poteva, se inai, invitarli a sciogliersi, ina non poteva e non doveva aggredire quelli che cantavano. I funzionari non hanno rispettato la legge di P. S. ;Orbene, il commissario Di Tarsia, che ben conosciamo dal maggio del 1015 per avere guidato le dimostrazioni contro il Parlamento e permesso che-si recasso offesa ai rappresentanti del Parlamento, lasciò percuotere e ferire parecchi dimostranti! Durante la colluttazione un tram dovette fermarsi. I carabinieri .salirono sul) tram e percossero i dimostranti. :(L'on. Bonicelli fa cenni di diniego). — DUGO'NI: Sono testimoni un ufficiale dei granatiteli |che abita in via Napoli, 20 e l'avv. De Vito, l'impiegato del Credito Italiano ed altri. Costoro jpossono diire se quanto ho affermato sia vero .<> no. La responsablità risale, più che ai f-un |zionari, a chi ha dato loro l'ordine. E' questa ,l'ora della massima prudenza. Se si continua così, sono autorizzato a dire elio noi reagireino. (Commenti e rumori). BONICELLI ri '.sporidemlo, ricostruisce i falli ed aggiungo: Le 'testimonianze sono interessate almeno quan ;to l'interrogante. — DUGONI: interessate a ^prenderle! — BONICELLI continua dicendo che jion può allo stato delle coso, escludere che 'qualche funzionario abbia errato, ma farà in jdagini e prenderà i provvedimenti opportuni ;Non si può disconoscere la flsonomia forwta;menta.le del fatto, e cioè che una colonna mi .merosa di dimostranti si dirigeva verso li '«ittà cantando l'Inno elei lavoratori ed emettendo altre grida sovversive. — DUGONI, AL BERTELLI ed altri dell'estrema sinistra prole stano dicendo: Non e vero! Non volete punire i colpevoli! — MAI-FI: Ma che sta dicendo? DUGONI: Dite che non volete colpire i respon sabili. La colonna era preceduta da nove si gnoro. — BONICELLI conclude dicendo che liordine pubblico deve essere mantenuto e che per l'ordine pubblico può essere pericoloso tanto un eccesso di zelo quanto un'esagerata ■tolleranza. (Commenti). La Commissione per la tariffa doganale .PRESIDENTE comunica il irisultamento della votazione per la nomina di 15 commissari incaricati di esaminare la tariffa dei dazi doganali e le l'orme della sua. applicazione. Votanti 30G. Risultarono eleni gli on. terrone (163), Colajanni (136). De Nava (156). Da Como (154 . Raineri (144), Luzzatti ,143), Paci a (134V, Celesia U34). Daneo (107 , Pantano :'96;. Beloni f95). Camera (91\ Scialoia :'91), Drago (86', Sina (82'. eleni. Ebbero poi voti gli on. Modigliani (53,, Graziadei (51), Casalini M3i Cassin (IO', Giretti (17), Alessio (li), Mattioli (131, Varzi (5), La, Pegna (3), Maury (3), Serra (2), Sale/mono (2), Borromeo (2), Ruini (2), Caron (2), Schede bianche 10, nulle t; di sporse 33. Si riprende poi la discussione Sulle comunicazioni del Governo Parla il Ministro d'Agricoltura MILIANI, ministro di Agricoltura, risponde agli oratori che si sono occupati dei problemi relativi all'agiicoltura. Illustra l'organizzazione creata col decreto n. 6 del li febbraio 1918 •ed espone gli eccellenti risultati che già al presente si sono realizzali, e tributa un vivo encomio a quei benemeriti che in ogni parte del paese coadiuvarono con intelletto ed amore ;l'opera del Ministero, diretta a tenere alta nelle difficili contingenze trascorse, la produzione •agricola nazionale. (Benissimo). Espone i provvedimenti adottati d'accordo col Ministro della Guerra per restituire al campi le braccia che jloro abbisognano, nel più breve tempo possi, bile. Confida che con questo anno granario il ine, colto raggiungerà, o quasi, la misura media normale. Ila provveduto per i cenami chimi ci nella misura richiesta ed a primavera sarà in condizione di fornire agli agricoltori un ■notevole numero di moto-aratrici. E' stato an,che provveduto, d'accordo col Comando Suipremo per la sollecita e proficua ripresa dei Javori campestri nelle zone che furono travagliate drdla guerra e particolarmente nel!e re jgioni riconquistate. All'uopo ha già proposto al Ministro del Tesoro -le opportune piovvi denze in matèria di credito agrario. Assicura erto egli intende rendere i servizi del suo D «asterò sempre meglio rispondenti ai compiti Idi essenziale importanza che loro incombono ■Accanila alle riforme introdotte in fatto di .insegnamento agrario ed al .suo fermo proposto di far si che scuole ed istituti mirino 'esclusivamente a preparare, dei veri e propri agricoltori e non semplicemente dei diploma ii aspiranti ad impieghi (epprovazioni). Fa rilevare i vantaggi che all'agrlco'.tura nazu naie potranno derivate dagli Ingenti stanzianienti assegnati al Ministero de: Lavori pubblici ed a quello dei Trasporti sulle somme che il Governo ha destinato all'assetto econo mico -el Paese. Espone i suoi intend ment circa la prossima soluzione legislativa del pravo problema degli usi civici ed annunci che il Governo ha in animo di organizzar razionalmente ed efficacemente le rappresen tanze agrarie. Confida che il Parlamento vor ri secondarci l'opera del Governo accogliendo i disegni di le-gge che esso ha formulato. Ciò varrà ad assicurare quel sempre crescente «viluppo delia produzione agraria nazionale al quale danno c sempre più daranno opera quelle laboriose e infaticabili nostre popolazioni delle campagne che- tanto contributo di sacrificio e di sangue hanno dato alla vittoria d'Italia (vivissime approvazioni ; molto congratulazioni). Il Ministro dei Trasporti VILLA, ministro dei Trasporrti : * Lo condizioni per la provvista di carbon fossile sono sempre molto gravi. Il fabbisogno minimo di selcentomlla tonnellate che era stato ridotto alla metà nei primi mesi dell'anno, non è stato quasi mal integralmente raggiunto; sebbene in questi ultimi mesi abbia avuto un progressivo miglioramento. Subito, fin dai primi giorni del corrente mese, in vista dei maggiori oneri ferroviari determinati dai nuovi sei-vizi, abbiamo chiesto 800 mila tonnellate e successivamente un milione. La nostra provvista era fornita dalla Francia e dall'Inghilterra. In proporzioni determinate (350 mila tonnellate 1 mese dalla Francia, 250 mila dall Inghiltera). Non possiamo rinunciare al contributo dell'uno e dell'altro paese, Ano a che nuovi provvedimenti non abbiano assicurato il minimo indispensabile. Le difficoltà del tonnellaggio che erano state la ragione precipua del concorso della Francia, sono senza dubbio iminuite, ma persiste la difficoltà della produzione del carbone in Inghilterra, per deficienza di mano d'opera. Le rinnovate insistenze da parto nostra perchè ci sia assicurato ''approvigionamento dall'Inghilterra e questo ia portato In breve tempo ad almeno un miione di tonnellate al mese, furono in massima ritenute, giustificate dai nostri alleati, ed io confido che potranno essere esaudite, ono in corso provvedimenti perchè da! l.o icembre il prezzo abbia un'ulteriore riduzione or l'industria privata, da L. 370 a L. 200 la orpellata. Questo prezzo potrà avere una re, ativa stabilità rendendo possibile una riduzione sensibile del ferro, dei cementi, di tutti materiali per la ripresa economica del paese. L'on. Villa soggiunge: « In ordino ai servizi ferroviari debbo dichiarare che le difficoltà jravissiine dei mesi passati non sono certo dininuite. Oltre la, deficienza del carbone e la non buona qualità di una parte di esso, le eccezionali richieste di materiale delle Provincie acquistate a causa dei movimenti militari, dei movimenti dei nostri prigionieri e dei prigionieri nemici, hanno stremato le disponibilità di altri servizi. Trattasi senza dubbio di fatti transitori e si può legittimamente prevedere un rapido miglioramento. A tal fine concorreranno l'afflusso costante dei carri che "Inghilterra ha posto a nostra disposizione, fino a diecimila e che ora sono giunti in numero di 7S00, la costruzione di nuovi carri che nei prossimi mesi saranno ultimati, la cost.ru zione di nuove locomotive che sono state commesse cosi in Inghilterra come in Italia e le riparazioni che procedono con la maggiore alacrità. Quanto alle costruzioni abbiamo" complessivamente commesso 17 mila carri in Italia, 10.000 in America, 90 locomotive a vapore in Italia, 150 a vapore in America. Delle commesse sono entrati in servizio 2300 carri. Quanto alle riparazioni posso assicurare che la situazione del materiale riparando accenna a migliorare e sono in opera tutti i possibili mezzi per ricondurlo al più presto nelle condizioni normali. Mi è grato poi ripetere quanto m,i affermava recentemente il nostro Supremo Comando, che èioè mai in nessuna, operazione militare è mancato il corrispondente servizio richiesto alle ferrovie che da.rannp fattori essenziali per la ricostruzione dell'economia nazionale. Ed a questo fine supremo ho richiesto ed ottenuto che già fossero as segnati i fondi nella cifra di 1 miliardo e S00 milioni per ù-'asseitamento immediato e progressivo delilc nostre ferrovie, sia per quanto riguarda ili materiate ferroviario, sia per i lavori di ' migliorameii'to delle 'linee elettrificazione, ampliamento delle stazioni ecc. ii (Vice approvazioni). Convinto che quello della ricostruzione della Marina mercantile costituisce un grando problema di carattere nazionale, che è necessario risolvere ad ogni costo, espone che oltre la metà del nostro naviglio mercantile è andata distrutta durante la guerra. Le nuove costili /.ioni hanno raggiunto appena il 15 per 100 delle perdite subite (Commenti). Accenna ai decreto emanato dal ministro Corsi per promuovere la ricostruzione delle navi ed al dereta del Ministro Arlotta. Espone le ragioni che li ispirarono e quelle per le quali il Governo emanò il nuovo decreto del quale spiega la portata specialmente per la parto relativa all'ammortamento del «plus» valore determinato dalle condizioni del mercato. Entrambi i precedenti decreti avevano per pre supposto la libertà dei noli, ma poiché questa si era dovuta limitare in tutti gli altri paesi, data la sfrenata speculazione alla quale aveva dato luogo, anche l'Italia di propria iniziativa dispose analoghe limitazioni stabilendo i noli massimi. Il provvedimento fu preso col massimo rispetto non ai diritti acquisiti che non esistevano., ina alia legittima aspettativa di costruttori e di armatori ed all'uopo furono adottati equi temperamenti. Per le navi che saranno varate in. Italia dopo il l.o gennaio 1920 è assicurato l'ammortamento del maggior costo deldlnateriale dipendente dallo stato di guerra. Assiciu'a la Camera che questi ultimi provvedimenti non hanno arrecato alcun ostacolo all'incremento della nostra marina; tanto è ciò vero che i nostri cantieri continuano avorare in quella massima misura che è con sentita dalla loro potenzialità, come dimo strano le cifre che egli espone. E ad accre scere questa potenzialità il ministro si è assicurata la cooperazione delle nazioni alleate e saranno adibiti anche gli arsenali militari alla costruzione di navi mercantili. (Vive ap provazioni). Afferma che navi ci saranno fOlinto dai paesi alleati ed in numero considera voce ed annunzia che esse sono state già richieste dai nostri armatori. Coprendo la di sponibilità del naviglio che potrà ottenersi essi sono animati da un sincero spirito di ini ziativa e di fiducia per il progresso e la prospe rità d'Italia. (Vivi applausi). L'on. Villa ha concluso dicendo: «Queste so no te assicurazioni che in piena coscienza pos so dare alla Camera, cosi per la rinnovazione del materiale delle linee ferroviarie, come per la costruzione delle nuove; prepariamo organicamente " metodicamente tale mole di lavoro da poter occupare utilmente tutte le forze lavoratrici cosi per la direzione come per l'è sedizione. E* questa forza di lavoro, internante c capaoe, che costituirà la base della nostra futura prosperità nazionale, che ci permetterà di sopportare gli oneri della guerra gloriosa, e di assidorcl, elemento di democrazia è di verace progresso, nella società delle nazioni. (Applausi vivissimi, moltissime congra filiazioni). Gli ordini del giorno MARCORA. presidente: Sì continua nello svolgimento degli ordini del giorno. PIROLINI ricorda che In questo stesso giorno nel 1871, si inaugurava in Roma ii Parlamentò nazionale, e si augura che la presente discussione abbia un epilogo degno del grandi tempi che viviamo (Vive approvazioni). Nota che il problema preminente, di quest'ora è quelli del prossimo trattato di pace, in cui si dove: per più generazioni fondare l'assetto del mon do. Afferma la necessità «'ho il Governo ed i Parlamento italiano manifestino la loro pre cisa idea in inerito a quel programma del pre sidente Wilson, che dovrebbe essere la piatta forma delle trattative di pace. Rileva che, sorta da propositi imperialistici, questa guerra ba a vuto termino ro5 trionfo dei principii di nazionalità, e confida che a questi non verrà meno l'opera dei rappresentanti dell'Italia alla prossima Conferenza della pace. Per cooperare alla fondazione della società nuova, così nei rapporti internazionali come in quelli interni dei varii Stati, i varii partiti debbono, oggi che la guerra è terminata con la vittoria dei principii di libertà, riprendere la loro via. Forse la vittoria profitterà più a coloro che la guerra avversarono, che non a coloro i quali Ja guerra tenacemente vollero (ilarità, commenti); ma se anche questo dovrà avvenire, certo è che un profondo rinnovamento si impone oggi in tutti i campi, e ad esso tutte le parti, tutte te classi, tutte le Nazioni debbono cooperare con sincerità e con fervore. Conchiudo esprimendo l'augurio che la pace, che sarà il risultato del Congresso di Versailles, sia tale da soddisfare le giuste aspirazioni dei popoli (Vivissime approvazioni, applausi, commenti). GORTANI dà ragione del seguente ordine del giorno: «La Camera., convinta che il -risarcimento dei danni di guerra, per essere giusto, deve essere intecrale, e. deve in primo luogo assicurare la. totale e complete restaurazione delle proprietà dei più umili, e il ripristino della vita agricola, commerciate ed ndustriale nelle regioni devastate, passa alòrdine del giorno ». CONGIU. ricordando le patriottiche benemerenze della Sardegna nella lotta per 11 ragiungimento delle nostre secolari aspirazioni, accomanda l'accoglimento del seguente ordine de) ctonio: «La Camera, convinta che. dopo le splendide vittorie del nostro eroico eserito, le quali hanno assicurato all'Italia i suoi attirali c legittimi contini, occorra siano integrate le deficienze delle diverse regioni, nure fiducia che il Governo provvederli solleciamente alla soluzione dei piti importanti problemi figlia Sardegna.. MICHELI raccomanda al Governo l'accoglimento del setniente ordine del qriorno: "La Camera, riaffermata la necessità di una riforma organica e. generale della scuola nrimaria popolare, corrispondente al bisogni del nuo- 0 assettò .soniate maturato dalla guaranà, e 1 assicurare ai maestri una. più decorosa condizione economica, invita il Governo a stati are in bilancio una prima somma di 500 miioni, destinati unicamente a far fronte alle mmediate necessità della scuola elementare e popolare ». POGGIO approva il provvedi mento del Goerno per il anale è autorizzata la spesa di un miliardo ed 800 milioni per materiale e laori ferroviari e di un 'miliardo e 500 milio"!. per bonifiche, porti ed altre op^j'e pubbliche. 'COLAJANNI, plaude all'Esercito che col suo alore ha compiuto l'Italia, ed è convinto che 1 Governo saprà nel congresso per la pace consolidarne l'opera entro j limiti della giutizia degli interessi e dei principii in nome le; quali essa è risorta. Rileva-che, ac,coKlil•',dosi i principi; enunciati da Wilson, essi devono essere accettati sopratutto per quanto riguarda il principio dell'autodecisione con tutte quelle riserve che sono imposte da'le particolari contingenze di fatto. Circa le aspirazioni jugo-slave sulle quali sono corse molte notizio inesatte, esagerate e tendenziose, confida che il Governo ne] congresso della pace, pur non disconoscendo i diritti degli altri, saprà 'far valere-i diritti di italianità di Zara di Fiume, a'ie quali manda un commosso saluto (vivissimi applausi). CARBONI fa voti che la produzioie di guerra venga convertila con ogni sforzo e sollecitudine in produzione di pace, cosi che le moltitudini lavoratrici 'con abbia- o per!ori di disoccupazione, che, dove il sollecitò trapasso ìorr sia possibile, si avvicinino alle, mercedi di lavoro i sussidi di disoccupazione sev.za timore o ritegni di privilegio. GAVAZZA fa voti 'he siano al più presto dal Governo promosse tutte le provvidenze, ohe possano condurre a quella concordia dei cittadini che è necessaria oer l'ind'.spsnsihHe ed attiva collaborazione delle classi sociali al progresso civile ed economico della Nazione. CAVALLARI deplora il demorai.zzarne abbandono, in cui furono, e sono tntt'ora, lasciati in taluni campi di concentramento i prigionieri rimpatriati. LIBERTINI GESUALDO invita il Governo a provvedere sollecitamente alla costruzione deiIo ferrovie secondarie della Sicilia già deliberato da parecchi anni. BIANCHI VINCENZO rinuncia a svolgere un ordine de! giorno col quale raccomanda la sorte dei mutilati. Affidasi al patriottismo della Camera e del Governo 'benissimo). L'on. Raimondo Mie oro 18,30 prende la parola dai banchi del Fascio l'on. Raimondo. L'aula è affollatissima. Sono presenti circa 400 deputati. Le tribune sono sempre gremitissime. Il banco dell Governo è al completo. Vi somo tutte le personalità parlamentari; Fon. Giolitti siede accanto all'on. Badaloni, l'on. Salandra In vicinanza dell'oratore. RAIMONDO comincia dicendo: — Non mi occuperò dal problema della composizione e della, decomposiziMie dei gruppi dovuto a ragioni contingenti, perchè il paese aspetta dal Parlamento qualche cosa di più e di differente. Non importa che i deputati indugino o corrano frettolosi verso i nuovi o vecchi agglomeramenti. Credo che prima sia necessario fare l'inventario del passato e sottoporre a revisione i principii e le idee politiche. Questa Camera è moribonda e bisogna morire con onore e dignità. Voci dei socialisti: — Parli come un predicatore! (Ilarità). L'oratore polemizza con Turati L'oratore passa a esaminare il fenomeno del bolsceviehismo in Europa. Confuta l'affermazione dell'on. Turati, il quale ha detto giorni fa alla Camera che in Europa vengono al potere quelli che hanno avversato la guerra. In Russia la rivoluzione non portò al potere gli avversari della guerra. I primi due Governi russi vollero fare la guerra come poterono. Se le barriere furono scavalcate, lo furono dalle frazioni estreme che avevano fatto innalzare la bandiera della defezione e della viltà. (Applausi a destra). In Germania sono al potere i socialisti maggioritari, buoni cittadini tedeschi i quali, messi nell'alternativa tra la rovina del loro paese e l'adesione alla guerra, lasciarono che partisse dal loro cuore il grido della, montagna. (Applausi). Si rinnoverà in Germania la parabola russa? Io non so. Se verrà il bolsceviehismo anche in Germania esso non sarà determinato da un Governo reazionario. Che avverrebbe se il bolscevichi sino trapiantasse le sue tende in Italia, ove il capitalismo e appena in faseie? Avverrebbe il disfacimento delia nazione. Cosi, durante la guerra, sarebbe avvenuto l'asservimento allo straniero. (Vivi applausi a destra). — DUGONI : Viva il socialismo! (Rumori). -»- I socialisti ri petono: Sì, viva il socialismo! RAIMONDO: Il bolsceviehismo significa guerra di tutti contro tutti : significa disfàcimen to di ogni forma e di ogni idea. Rimarrebbe soltanto superstite, tra tanto scempio, l'odio. Tutto il patrimonio della civiltà verrebbe travolto (approvazioni). Turati ha detto di non crederò alte anticipazioni storiche. Allora, lasciate a noi la difesa dei Paese, Difendendoci, noi difenderemo voi ed il Paese e voi potrete andare a dire alla Camera dei lavoro che noi siamo i forcaioli (approvazioni;. Avete detto che in Parlamento tutto si deve discutere, ma ad un patto, che uessuno. debba elemosinare da questo o da quello il diritto di parola, che non vi siano ostracismi, son vi siano.^opra- tutto pretese di uomini che hanno in tasca la coccarda manca per il giorno della disfatta e la coccarda tricolore pei- il di della vittoria (applausi a destra). DUGONI: — 'Ma chi ti ha mandato alla Camera? Vofi. dei socialisti.-. — Rabagas! RAIMONDO: — Le legittime proteste contro un miserabile episodio non voglio che diventino la speculazione di chi ha delle responsa- norevole Treves ci parlerà della rivoluzione, Onorevole Treves, voi siete un forte ingegno. Ora io vi pongo un dilemma. 11 dilemma è questo: voi non avete preveduto la nvo.uzione oppure se l'avete preveduta, perché aveté'avversato la guerra? Forse l'on. Treves | aveva preveduto la rivoluzione, ma non questa, non cosi. Ed allora non ci si sconfessa quando noi tentiamo di arginarla. Voci: — Si, ma con Salandra! RAIMONDO : — Lasciamo le persone, poniamoci al di sopra di tutto ed occupiamoci del Paese. Tra riforme a reazione ZIBORDI : — Parli per oggi o per domani? RAIMONDO ricorda che non si può essere rivoluzionari in piazza e legalitari iu Pariamente (Approvazioni). Si domanda: Che cosa vogliamo noi? e dice: Quanti programmi minimi non hanno attraversato per 24 oro i muri d'Italia.-«Non vogliamo andare innanzi al popolo con braccia cariche di promesse. Lo Stato deve, creare le condizioni di ambiente — dove sarà possibile - per l'evoluzione di tutu. Chiediamo il suffragio universale senza restrizioni; chiediamo che tutte lo rappresentanze politiche siano elette per volontà popolare. Crediamo pericoloso il suffragio femminile senza limite. Voci: — Oh! oh! Alle donne è riservato il diruto della gioia della famiglia: il dovere ditutelare il fuoco sacro de! focolare domestico. SICHEL: — Ma il voto glie lo dai o no!? Questo è vecchia rettoiica! RAIMONDO prosegue dicendo che il Governo deve attuare tutte le riforme possibili, tra le. quali, particolarmente, quelle economiche e giuridiche. Bisogna produrre di più e favorire le classi lavoratrici, perchè possano prepararsi ad assumere il potere allorché saranno in condizione di fante. Le spese della guerra devono essere sostenute dai detentori della ricchezza. Per fare ciò occorre un'imposta sul reddito fortemente progressiva. L'imposta sul reddito si deve fare in seguito ad un accertamento severo della ricchezza. Per la politica interna deplora qualunque episodio di violenza. E' necessario evitare gli attriti dell'una o dell'altra pai-te. Vorrei che l'on. Turati si mettesse una mano sul cuore. Certi manifesti, certi cartelli, certe grida... MAZZONI: — Certi giornali... RAIMONDO: — ... certi atteggiamenti sono pericolosi. Ho ammiralo il mutilato che all'Augusteo ha parlato di perdono, ma non spetta a noi, on. Fradeletta, abbracciare i loro mutilatori sopratutto se.pensiamo alle regioni venete devastate, alle sofferenze ed al martirio di quelle popolazione Abbiamo discusso due anni per la guerra, abbiamo discusso per un anno la pace. Ora che !a vittoria è avvenuta, dovremmo discutere perchè i nos'ri rappresentanti siano 1 fratelli dei nostri nemici ed i nemici dei nostri alleati? (Applausi a destra). Si augura un Governo che per le ele■ioni non abbia candidati ministeriali, Non crede, parlando del,partito nero, che il vincolo religioso possa essere base di agitazioni polifiche. fLe paro'e dell'oratore suscitano diverse proteste mT«strèma sinistra ed al centro). CAMERONI : - Parlaci della Massoneria, prete capovolto! RAIMONDO: — Non è a casa mia che si possono trovare gesuiti di alcun colore. CAMERONI : — Voi siete di tutti i colori! MAZZOLATO : — Ma tu sei nero ! HALMONDO continua dicendo che i problemi della pace sono più gravi di .anelli della guerra. Alla conferenza delia pace sarete in pochi, ma ricordate che dietro di voi vi è il popolo d'Italia. Poiché i socialisti continuano ad interrompere l'oratore, questi grida : — Ricordate quello che avete fatto dopo Caporetto, mentre tutte re classi del paese erano confuse nel sacrifìcio (Applausi a destra). SICHEL : — .Anche i nostri sono morti per la guerra ! RAIMONDO conclude invocando dal Governo la tutela dei diritti dell'Italia. Voi, dice andrete tra nnalche giorno a Versailles, vi porte, rete l'anima del popolo italiano, che è questa: siate giusti con tutti, difendete ia patria (Ap plausi vivissimi). Molti deputati di destra si alzano per congratularsi con l'oratore ma questi dice: «Non ha anoora Anito!9 Ma non ho ancora finito. Voglio ringraziare quella parte, deila Camera che siede vicino ull'Estrema Sinistra per la generosa tolleranza colla quale mi ha ascoltate. Per tire giorni ejs hanno voluto cercare su questi banchi i responsabili e gii ispiratori di un gesto fattr> da un deputato di questa parte. Quel gesio aveva un precedente: quello di un uomo politico che un giorno portò alla presidenza delia Camera un plico dove erano delle lettere di donne: Giovanni Giolitti. (Applausi a Destra e rumori). I deputati si abbandonano a vivacissimi commenti, mentre RAIMONDO grida: « E' da due giorni che nei corridoi si complottano .questi sistemi di ostruzionismo. (Commenti e rumori). E posso anche dire dell altro! ». Questa voaa l'on. Raimondo si siede per' davvero tra gli applausi del Fascio e le urla immense dei socialisti e dei settori di Sinistra I fascisti gridano: « Bravo! », all'on Rii mondo e gli stringono la mano. 1 sociafirti inveiscono contro il Fascio che replica. L'on PIETRA VALLE grida all'on. Treves : .1 On »revole di Capoiwtto, siete pallido! L'on. Treves risponde qualche parola che non giunge sino alle triTJune. La confusione è immen¬ sa. Il presidente colle braccia incrociate tende che il chiasso finisca. Dichiarazione di Giolitti L'on. GIOLITTI si alza in piedi e chiede la parola. PRESIDENTE : — Parli. L'on. Giolitti i accinge a parlare, mentre da Sinistra e dall'Estrema si grida: « Silenzio! ». Ma il Fascio insorge per impedire all'on. Gloli*tì di'pa.lare. Raimondo colle bracete tese versò Giolitti, grida: « Ora l'ostruzionismo lo scontate voi! ». Altri deputati del Fascio apostrofano l'on. Giolitti e sono alla loro volta apostrofati dalle Sinistre. L'on. Giolitti sempre in piedi, attende un istante di silenzio, n presidentescampanella ed ammonisce coloro che gridano. L'on. GIOLITTI a voce alta e con molta calma dice: j L'on. Raimondo ha voluto ricordare una circostanza intorno alla quale io intendo ricordare un solo dato di fatto: Quando presentai alla presidenza della Camera il plioi, del quale ha parlato l'on. Raimondo, lo presentai per iftvito di ima Commissione delia quale facevano parte gli onorevoli Giuseppe Zanarde'.li, Coppino ed altri eminenti uomini parlamentari •• Voci del Fascio : — Lei aveva provocato l'invito della, Commissione 1 (Rumori). GIOLITTI: — Io ho allora compiuto il mio dovere. Non ho altro da dire. (Calorosi applausi dalle sinistre. Urla del Fascio). L'on. Giolitti siede ed i deputati, che gli siedono intorno, gli stringono la mano. L'on. Treves Prende la parola l'on. TREVES il quale svolge il seguente ordine del giorno: «La Camera, decisa a realizzare, tutte le aspirazioni della giustizia sociale, cosi nei rapporti interni dello Stato, come nei rapporti internazionali, passa all'ordine del giorno ». L'on. Treves comincia rilevando che per tutto il tempo della guerra il parato socialista è stato messo dai suol avversari nella posiziono un po' ridicola del pulcino bagnato della rivoluzione. I conservatori più inflessibili si sono presi il gusto di confonderli con la pioggia delle promesse: terre ai contadini; lavoro agli operai; tutto il bottino collettivistico ai prodi tornati aallc trincee. Insieme alle promesse rivoluzionarie diffusero lo spirito rivoluzionario causato dalla violenza, dall'attesa del miracolo, dal disprezzo dell'ascensione graduale. (Rumori a destra). MODIGLIANI: — Se ne sono già pentiti! TREVES: — La guerra l'avete considerata la più spedita fattrice di tutte lo giustizie. Noi invece, escluso il giuoco d'azzardo, abbiamo messo il socialismo come sbocco dell'evoluzione, abbiamo opposto lo strumento del lavoro alla forza ed alla violenza, e messo il destino degli individui e delle classi in, un'opera consapevole di superamento. (Applausi all'estremai Ma adesso, dopo la guerra rivoluzionaria, è'sorta l'ora di Rabelais e la borghesia trova comodo chiedere l'evoluzione, la graduazione, la, disciplina: si paga domanil Il socialismo a la guerra Si h — continua l'on. Treves, — per tre anni invocato disperatamente il diavolo della rivoluzione ed ora si vuole esorcizzarlo e che noi vi diamo una mano. MAZZOLATO: — E chi ve la chiede? TREVES : — E già, indifferentemente, ci si offrono portafogli ministeriali nei corridoi e nella, strada coltellate. Ma il socialismo, come noi l'abbiamo concepito, non n una filosofia ufficiale comoda, che cambia secondo il vento, e non crediamo possa realizzarsi sopra le rovine, portato della più vasta devastazione: la fame e la carestia. Voi avete promesso una specie di notte del 24 agosto, che dovreb be venire concretizzandosi in una forte e ra dicaie imposizione sul capitale, in un'espro priazione di terre da costituire un vasto de manio nazionale da darsi per la coltivazione alte Associazioni. (Rumori a destra). Se non avete fiducia nel vostro Stato, riformiamolo, facendo uno Stato veramente di popolo, aon vaste riforme democratiche, decentramento, ecc. , ... , PIETRAVALLE : — Metti fuori i tuoi milioni BUSSI : — Che bella testa di zucca! TREVES: — Invece di tutto ciò viene avanti il Fascio a proporre per bocca dell'ori. Celesia, una specie di coalizione elettorale antisocialista a scopo intransigentemente conservatore. ' , CELESIA : — Non mi avete capito! TREVES • — Vedremo ai fatti. Lon. ceiosia ha l'aria conciliabile. Tutti errammo a vicenda, perdoniamoci! Ma noi diciamo che 1 socialisti italiani, nella guerra, non fecero altro che quello che era coerenza di fede e ci dovere. - MAZZOLATO: Né vincitori ne vinti! — TREVES : Come italiani, siamo stati obbedienti alle leggi e le nostre Organizzazioni non contano le vittime. I nostri Comuni si prodigarono in tutte le assistenze perJa resistenza nazionale. Ma, socialisti, cercammo sempre l'unione dei lavoratori sopra le divisioni nazionalistiche. (Vivi applausi ali estrema). Indicammo tutte le congiunti re di pace ed elevammo un faro a Zimrnerwa di cui .riflessi si trovano nei 14 punti d Wilson. (Rumori vivissimi a destra) Per la. nostra eoe. rènza ci accaparrammo, la fiducia d tutti 1 proletariati e ^'importanza, politica di queste prestigio del partito si vide anche nel fausto svolgersi dell'irrevocabile offerta di Trieste aD'HaU* (Approvazioni all'estrema) Non come elicono Celesia e frate Raimondo... ilarità^ - RAIMONpO: Ma che dici? Ma se sia- niRFVb^nag-ak"on l'esaltazione patriottica spaga gli'eccessi dei nostri avversari, ma snesso lo spirito di parte. Si ncord che orione? pensiero dell'esultanza della vittoria a .ViTno eùla Bologna fu per i conservatori di mìimarc la capitolazione del comune prole tarlo (Bravo all'estrema). BELTRAMI: - Dovè De Capitani? TREVES • — E Salandra non ha saputo fare altro che offendere il Parlamento. MAZZOLATO : — E Tiburzi non lo ricordate TREVES ■ — Il sottosegretario per la propaganda, sere or sono, all'indirizzo del Comando Supremo spediva un'ingente quantità di copie del Fronte Interno (Commenti vivissimi). Ed 1 denari delio Stato si spendono per fare cosi la concordia'.' Credete, on. Orlando, che ciò giovi alla resistenza? (La.destra rumoreggia, nientre le sinistre applaudono). Grida a destra: — Vorreste che si mandasse in zona di guerra V Avanti lì TREVES : — Si permette l'istigazione dell'assassinio politico. A Forlì, ieri l'altro, un giovane socialista è stato accoltellato da un gruppo di repubblicani (Commenti). MAZZOLATO: — Fa il paio con un repubblicano ucciso dai socialisti. La pace di Wilson Passando a trattare della politica estera, l'onorevole TREVES dice al Governo òhe, se andrà a trattare a Parigi collo spirite del Fascio, sarà un guaio per tutti. Zimmerwald è più vicino del Fascio a Wilson (Protèste a destra). Wilson ha detto che la pace sarà fatta dai popoli. Ciò voleva significare che spetta ai popoli dire la loro parola su tutti i problemi della pace. La società delle nazioni coronerà il disarmo. Voi avete serralo i freni della censura, inibito le discussioni, e non avete detto una parola sulle cose del prossimo Congresso. Avete trattato il popolo ed il Parlamento come dei minori. Interpretate il potere regio nell'articolo 5 dello Statuto come se fosse diritto divino. State chiusi nei vostri gabinetti perchè neanche l'aria sappia quello che voi pensate cosi interpretate la libertà, la disciplina e la democrazia. Disciplina non è il silenzio e la latitanza ■ da! popolo; e voi stessi avrete maggiore libertà di decisione se lasciaste es-priinere l'opinione di tutti. Non sareste compromessi dalle opinioni, che sfuggono alla censura, le quali sembrano sempre autorizzate. Voi togliete al popolo il suo diritto. PIETRAVALLE: — Lo abbiamo poi iato a Trieste! TREVES : — Tutto ciò non è tranquillante per le vostre vedute al congresso, dove dovreste dimostrare che c'era un solo imperialismo e che quello è stato vinto definitivamente e gloriosamente: l'imperialismo teutonico. L'Intesa deve dimostrare che sono finiti gu spiriti del « Libro Verde!»... (Voci a destra: — No, no!) ... del sacro egoismo, del panslavismo, cui inneggiava l'on. Bosellì, delia Polonia e di Costantinopoli sotto gli czar. Non vi sono più czar, nè imperatori in Europa. Vi sono i quattordici punti di Wilson e bisogna dare loro leale applicazione. Perciò occorre che la Società delle Nazioni generi il trattato di'pace e ncvn il trattato di pace la Società delle Nazioni, l quattordici punti di Wilson sono la base della Società delle Nazioni e questa so ctetà non può accettare solo dai belligeranti le sue leggi di vita e di pace. m(Sadclp •MARCHESANO : — Non vorreste riconoscerà- la vittoria? TREVES: — Nulla sarebbe più assurdo che la Società d:!le Nazioni non fosse costituita che per suggellare ciò che si è fissato nel trattato di pace, i quattordici punti non 6oaa condizioni che i vincitori impongono ai vinti, ma impegni morali di tutti, vincitori e vtnu (commentì e rumori). Cosi si eliminano i de* Sideri di rivincita. A1BIS1SO: r- Volete rendere l'ultimo servizi» all'Austria ? TREVES: — Non (bisogna lasciare-strascichi di odii, perchè essi sarebbero veramente inconciliabili colla 'Società delle Nazioni. La politica delle nazioni ha un principio che non può essere un espediente. Nessuno deve poter monopolizzare le zone di influenza ; le grandi' vie devono essere libere : esse appartengono all'umanità. I mari Si allargano per rendere più vaste le comunanze umane, non si chiudono per diventare d'ei laghi nazionali. Coma si regolerà la libertà, nel-l'assooiaaiojie degli Stati e l'associazione della libertà degli Stati stessi? In oh'c modo ]o istituzioni monarchiche, rifletteranno queiie repubblicane e te istituzioni capitalistiche quelle socialiste? L'oratore esprime la sua inquietudine per l'intervento armato dell'Intesa in Russia. Il terrore non lo giustifica anche perchè la legga del terrore fu la risposta all'intervento euro» peo. come avvenne nella storia della rivoluzione ifranccse (rumori). Prima si diceva che l'intervento sarebbe avvenuto soltanto per salvare l'Intesa, dalla minaccia tedesca dopo il trattato di 'Brest-Litowski (rumori). Dopo la disfatta della Germania, si doveva liberare anche la Russia : ma l'articolo 12.0 dell'armistizio stabilisce die In truppe germaniche non si ritire ninno, per ora. Cosi la vìnta Germania è già alleata dell'Intiesa per fare il geo; darme contro la Repubblica dei Soviets (approvazioni dei socialisti : urla a destra)-. PIETRAVALLE : — Mistificatore! « Più grandi nella pace otta nella guerra r» ZIBORDI: — Fatelo tacere per la vostra dignità intellettuale! TREVES si diffonde a dimostrare oliò l'invasioni) della Russia è sempre stata fatale agli invasori da Napoleone I a Guglielmo II. Il frantumare poi l'Europa in tanti piccoli Stati di vita ferocemente particolarista non contrasta col carattere della guerra e collo spirilo di cooperazione e di federazione? ?ioi non dobbiamo fare nell'Europa centrale l'errore della Balcania che lo spirito di Mazzini antivedeva quando predicava la libertà e la federazione degli oppressi degli Absburgo. I socialisti balcanici hanno sempre sostenuto il concetto federalista e si sono impegnati ia questo senso al congresso di Basilea. Svolgendo la sua tesi, l'oratore - dice che una grande opera dì ricostruzione e di riparaziona si compie per le future generazioni. Bisogna essere più grandi nella p&ce che non si è stai.ii nella guerra. (Rumori a destra).. Ieri i socialisti francesi chiedevano a Clemenceau ' di, assistere alla conferenza della pace. Lo concederete voi ai rappresentanti del popolo italiano? i.. ABISSO: — H Governo rappresenta tutti. Voci all'estrema sinistra: — Rappresenta te. L'on. TREVES conclude: — Toma in scena il lavoro, nobiltà e vera forza del mondo. Riconoscere il diritto del lavoro diventa arra della permanenza della pace. A Ciò tende l'Internazionale dei lavoratori. Essa, per te sue tradizioni, per la sua universalità ed umanità, è chiamata più di tutti a dare struttura formale e giuridica al rinnovamento del mondo, ad elevare il • comitatus gentium » contro tutti i particolarismi di un Impero, di setta e di campanile. Sul sangue, sulle rovine, un nuovo ordine si avanza e si chiama: pace, giustizia, lavoro e libertà, si chiama: socialismo. (Vivi applausi dei socialisti ufficiali. Congratulazioni, rumori a destra). L'on. Mazzoni MAZZONI svolge il suo ordine del giorno, col quale invita il Governo a revocare tutti i provvedimenti che impediscono la Uberai circolazione dei giornali nel Regno. Si riferisce all'» Avanti! », la cui circolazione è state, proibita in zona di guerra ed in alcune pr». vinci e. — Voci da destra: Ha fatto benel —» MAZZONI : Ci avete imbavagliato nella più grande tragedia umana; ci avete tento la pace. Avete combattuto un partito che era stato imbavagliato. — PIETRAVALLE: Wilson ha soppresso tutti i giornali socialisti in America, MAZZONI: In America è stata già abolite, M censura. — PIETRAVALLE : Lenin ha tatto MAZZONI : — Si è detto che VAvanti! era 4u itribuite dal nemico ed andava ai nostri soldati attraverso le linee austriache. E' falso i (Urla: commenti). FEDERZONI interrompe, ma l'estrema invai, se-* contro di lui gridando: TripBcel Volevate marciare coli'Austria! (Avviene un grave tumulto). L'on. MAZZONI parla dell'on. De Ambrls: Chi ha pagato i viaggi di De Ambri»? Chi paga la sua propaganda, se il suo partito lo butta a mare? Chi paga questi improvvisati giornalisti che pullulano dappertutto? Coi paga la campagna contro gli uomini politici, campagna che oggi vediamo rifiorire? Il sciite, imbecille ci dirà che siamo alleati di Giollttu AJlora vi dico : consentiteci la legittima difesa.: Non censura per noi e libertà per gli altri. Perchè mandate ai fronte centinaia di pacchi di giornali che ci diffamano» DRAGO: — I soldati li vogliono! DUGONI: — I soldati vogliono l'Avantiì MAZZONI: — Per idioti che siate, certe cosa' dovreste capirle, Voi non capite il danno cha •:-c. Lasciate discutere, lasciate che il popolo sia cosciente di quello che avviene nel mondo Applausi dei socialisti; rumori). Mazzoni rende merito all'on'. Orlando di avene spésso impedito gli eccessi dei suoi funzionari. Legga poi brani di articoli attaccanti l'on. GtoHttt paragonato a CaUlaux, e domanda poi agli avi versarl leali che sia concessa almeno la dU fesa. Alla chiusa del discorso Mazzoni i so* cialistl applaudiscono calorosamente, il Fasciai urla. Il segretario deila propaganda G.ALLENGA^ segretario per la stampa e pr3» paganda all'estero, poiché ai è parlato dellTnivio di giornali in zona di guerra, espone che i Comandi superiori avevano reiterata, mente espresso il desiderio dei soldati di avat temali in lettura. Mandai allora una circolare alle Diirerajioni dei prunaipaJi eterna!:, (salvo naturalmente quelli non ammessi in zona di guerra) e tutti risposero largamente all'invito senza richiedere il minimo prezzai e compenso. I pacchi dei vari giornali furo'ioi spediti in franchigia e perciò portavano ii timbro del sottosegretariato di Stato. Si trillava non di migliaia ma di centinaia di copie) La Camera in sede di rendiconto consuntivo potrà convincersi alla stregua del documenti della verità, di, quante l'oratore ha ora asaeritoj (Approvazioni). — MAZZONI per fatto pente-, naie presenta l'elenco dei giornali spediti al fronte dal sottosegretario di Stato per la stampa col numero delle relative copie. L'on. Barzilai BARZILAI (la Camera "saluta l'oratam oso vivissimi applausi al grido di: «Viva Trie-': sto!-", ha presentate il seguente ordine del giorno: « La Camera, approvando l'opera dui Governo c le sue dichiarazioni, che anmmcia. nu sciolto il voto, compiuta l'unita della Pax,