Come le nostre truppe riconquistarono Conegliano

Come le nostre truppe riconquistarono Conegliano Come le nostre truppe riconquistarono Conegliano L'azione delle tx-e oolonne (Per telegrafo dal nostro inviato speciale al fronte) ZONA DI GUERRA, 29, notte e i , , i o e i La bandiera tricolore sventola vittoriosa su Conegliano. E' la prima città che viene liberata; è U primo grande centro abitato'che può nuovamente sentire squillare le campane festa, dopo mesi e mesi di silenzio angoscioso, di terrore, di lutto, senza conforto. Pattuglie di ciclisti della 'Brigata Como sono entrate in Conegliano alle ore 9 di stamane e la lieta notizia e stata portata, nelle immediate retrovie e diffusa tra i reparli che attendono il momento di entrare in. azione, da uno dei. più intrepidi nostri piloti: dal tenente colonnello Picelo, che accompagnò la fanteria nella fortunata marcia, pronto a cooperare al combattimento Icolla sua mitragliatrice, he truppe austriache presid.ianti la località^ già avevano abbandonato Conegliano. seguendo nella fuga il Comando della 51.a Divisione Honwed. che ivi aveva la sua sede, c l'ingresso di molte truppe nella città avvenne senza contrasto. Il tenente colonnello Picelo, sceso a bassissima quota, vide distintamente quanto avveniva in Coneglian<o. E' noto che la popolazione rimasta nella disgraziala località affacciata alle finestre salutava commossa ì liberatori. Fu un momento indimenticabile per tutta la vita. L'occupazione di Conegliano illumina, meglio di qualsiasi commento, la odierna, situazione delle nostre truppe. Per quanto non rappresenti una tappa, ne un momento d'arresto, poiché gli stessi reparti che hanno raggiunto tale località e gj.i altri che li fiancheggiano, mentre telegrafò proseguono instancabili nella loro marcia vittoriosa, segna .un punto d'orientamento che consente di dare un'idea precisa di quanto è stalo fatto da ieri ad oggi e dei progressi realizzati. E' stata, quella di ieri una giornata veramente decisiva per il successo delle nostre armi, i vantaggi conseguili dalla 12.a Armata su per le alture di Valdobbuulene. il notevole dilagare delle truppe della 8.a Armala nella piana di Mariano e di Sernaglia, la fortunata incursione fatta dalla lO.a Armata oltre le Grave di Papadopoli, costituivano già di per sé stessi de, successi talliti notevoli. II Piave era. superati) in tre punti e tre ottime teste di ponte si erano formale. Ma non. poteva ancora parlarsi di sfondamento, mancando il quale non era possibile sperare in vasti risultati. Novemila prigionieri erano già caduti nelle vostre mani: un bel tratto di territorio era ri-conquistato. Ma l'artiglieria nemica riusciva ancora ad interrompere con ^troppa frequenza i movimenti sul fiume, a paralizzare il traffico nella immediate retrovie e la fanteria austro-ungarica, passando da difesa a difesa, ci contrastava ancora passo passo il terreno. Un ripiegamento non si. accentuava ancora. Pareva di essere ancora lontani dal momento in cui, sotto la violenza della minaccia, l'esercito nemico avrebbe cercato scampo nella ritirata. L'azione che doveva portare allo sfondamento delle linee nemiche, e spingere i nostri fanti sin oltre l'ultima linea di difesa nemica del Piave sino all'ultima fascia della « Kaiser Slcllung », il sistema difensivo creato dal ma resciallo Boroevic veniva, iniziata ieri mattina dai. nostri Corpi- d'Armata colla coopcrazione del li o Corpo Inglese, il quale aveva crealo un saliente e doveva forzatamente at tendere l'avanzata delle ali, rappresentate dalle nostre due grandi unità per riprendere il cammino. Nella notte, a nord delle Grave di Papadopoli- e a nord del Montalo, inutilmente si era tentalo di gettare altri ponti, il contro sto deWartìglierla nemica e più la viol.en della corrente avevano resi vani i tentativi. Le truppe passate oltre il Piave, nelle due loca lità indi-cale e più sopra, continuavano a guadagnare terreno, ma lo sviluppo della loro zione veniva forzatamente a trovarsi limitalo per la difficoltà delle comunicazioni tra le due rive. Tutta l'azione si concentrava quindi tra Susegana e San Polo di Piave, ore doveva svolgersi la grande operazione. Le difficoltà non erano lievi: difficoltà di preparazione e d esecuzione. Per dare un'idea delie difficoltà incontrate pef concentrare sulla sinistra del Piave la massa di uomini necessaria per ten tare lo sfondamento, e sufficiente notare che uno del pochi ponti a. disposizione venne nella sola giornata del 28 interrotto per ben. trenta volte dalle artiglierie nemiche. Giorno e notte l'avversario tempestò con. granate la destra del Piave e le Greve, ma ciò non impedì che il mattino del 28 le truppe, che dovevano ape- rare sulla piana di Susegana. e oltre S. Polo, ;/' trovassero pronte. L'ala sinistra formata 'lai 13.o Corpo, avente in linea la brigata ■ Como :,, procedeva, con colonne operanti in senso avvolgente, tendeva ad ampliare la occupazione penetrando su Santa Lucia L'ala destra procedendo al medesimo intento puntava crup Rai e Ormclle. il centro, movendo in un eromlo lem.po da. determinarsi dagli avvenimenti, doveva raggiungere Vazzola. La scconla fascia, del « Kaiser Stelktng „ detta nache Ine a gialla », raggiunti tali obbiettivi, poeta dirsi .superata, e restava travolto con essa, tutto il sistema, difensivo austriaco della zona. L'ala sinistra e la destra, mossero verso i loro obbiettivi al mattino; il centro cominciò ad ivanzare verso mezzogiorno; alla sera la linea che si sperava di raggiungere era. superata, liehiì le nostre pattuglie già avevano raggiunto il torrente Monticano e un vero sfondamento si. era operato tanto evidenti giù risultaano le traccie che l'esercito nemico aveva preso la fuga. La breve occupazione delle Grave, del glorio iì era diventala così la sera del 28 un fortissima cuneo cacciato nel cuore della resitenza nemica, contrassegnalo dalle seguenti oratila : Strada Susegana, Santa Lucia, Vazzola, Bai, Ormelle, Roncadelle. La resistenza nemica tentò di ostacolare l'avanzata alla sinistra lungo la riva del Piave, ma i fanti dela « Como », pronti a superare ben altri ostacoli, non si sgominarono. Aggirarono le porzioni pericolose e con vivaci corpo a corpo fecero prigionieri i. difensori. In un solo grup po catturarono mille uomini, un intero battaglione, che stava pronto per ripiegare. Venne circondato e. fatto prigioniero di sorpresa, Il centro incontrò qualche resistenza a Vazzola, ma ne ebbe facilmente ragione e la sua ypera si limitò a ridurre al silenzio numerosi nidi di mitragliatrici disseminati nel piano. L'avanzala dell'ala sinistra venne contrastata dal nemico a San Polo e a Ormelle. Ebbe mo menti vivaci di combattimento, ma non rallento il suo andare; spezzò la resistenza e passò oltre. La notte fu quieta, nelle nuove posizioni conquistate dalla lO.a Armata. L'artiglieria, nemica lanciò qualche colpo sul fiume, ma senza accanimento. Un velivolo austriaco volò sul. Piave e gettò bombe sui ponti, ma non produsse che lièvi danni. Alle 9,3(1 di' stamane In vittoriosa marcia riprese e Conegliano ha rappresentato il fatto significativo. Il primo, ma non il solo. Neila notte reparti dcll'S.a. Armala per la terza volta tornavano a gettare ponti sul Piave, a sud del Montello. e riuscivano ad avere ragione della corrente e a stabilire solide comunicazioni in diverse località. Un'intiera Divisione d'assa-lto, seguila da altri reparti, oltrepassava il fiume e iniziava il suo dilagamento, congiungcndosi colle truppe del ìs.o Corpo d'armata e conquistando Susegana, il Colle Villa Tombolo e Colle di Guarda. E continua ancora a dilagare, ne è possibile precisare pel momento la località raggiunta, essendo lutto il fronte dell'ottava armata in pieno movimento. E' una marea, che dilaga-, ogni onda riporta »u .qualche borgo il tricolore italiano. Sono pel momento ancora scheletri di paesi perchè la guerra, passando, non ha lasciato che rovine. Il senso di gioia che si prova nel passare tra i borghesi liberati è amareggiato. Tra i prigionieri fatti nell'azione del giorno >& non abbondano gli ufficiali. In un^gruppo di quattrocento non se n-c trovò nw^pur-e uno. Pare che la grande magaioranzn sì sia data alla .fuga lasciando. ai proprii uomini l'Incarico di di simpegnarsi. Parecchi si sono disimpegnati dandosi prigionieri. Ve ne. sono dei giovani simi e degli anziani. Dimostrano una grande indifferenza. Pare m'uiiu estranei a quanto succede in casa nostra e nelle nostre terre. Sono degli assenti. M.

Persone citate: Greve, Guarda, Kaiser, Strada Susegana, Vazzola