L'ultima linea

L'ultima linea L'ultima linea o e e e o o o e o l o . i a eo e ti o è e Ciò che succede in Francia e nel Belgio a . abbastanza misterioso, non nel fatto, ma nel concetto. Assistiamo ad un indietreggiamento generalo del fronte tedesco, ma non comprendiamo lo spirito di nuesia manovra, che unisce in modo quasi paradossale i due caratteri della rapidità e del metodo. SI fa presto a parlare di « ritirata per scaglioni », ma la Storia non offre esempio di una simile ritirata compiuta da un milione e mezzo di uomini, da migliaia di cannoni e da decine di migliaia di carri, senza una eccessiva perdita di efficienza combattiva e senza che la rotfura del contatto fra le Armate in qualche punto almeno provochi senz'altro la disfatta completa. Vien fatto di pensare che la stessa enormità della massa ripiegante corregga il difetti e gli Inconvenienti a cui dà luogo; cioè che mentre da un lato è difficile condurre in! salvo fino ad una linea, prestabilita c necessariamente a-.sai lontana un esercito cosi numeroso e sovraccarico d'impedimenti, è anche difficile al nemicò incalzante di arrecargli danni irreparabili. Comùnque, la manovra, si svolge con la regolarità don riasso di ballo; le quadriglie si spostano senza mescolarsi, e se ogni tanto avvengono degli urti, lo ripercussioni laterali non sono cosi vaste da scompaginare la figura d'insieme. Constatando questo fatto, non vogliamo naturalmente, svalutare l'avanzata degli eserciti alleasi, clic in parecchi punti assumo gli aspetti d'un vero .inseguimento.. Onesta avanzata è anzi ammirabile sotto ogni punto di vista, e so si pensa alle, difficoltà, di mantenere l'atteggiamento offensivo per tanta tempo, senza alcuna incertezza o interruzione, in un organismo così complesso e pecuiiarnienU) eterogeneo com'è l'esercito interalleato sul fronte occidentale, eresce l'ammirazione, per le qualità d'animatore e di organizzatore del l-'orli. ila è innegabile che il rapido sgombro de! territorio invaso in Krani ia e nel Belgio non sopprime, per ora, lotalmente il problema militare, come dovrebbe avvenire se la dura manovra del Luden•Jorff assumesse l'andamento del disastro. Clio cosa sia per accadere quando i tedeschi avranno i-aggiunto la linea difensiva prescelta per un'eventuale ultima resistenza, non 6 prevedibile, perchè la domanda include elementi politici, non valutabili fino da ora senza avere informazioni dirette e positive. Probabilmente la decisione del Comando gonna* uieo sarà, commisurata alla natura malori aio e morale dei sacrifici richiesti dalie condiziof^ttt^n^^iblle ariiusffzio. in attesa dei quale i tedeschi" sgombrano con la massima fretta quei territorio che dovrebbero ad ogni modo lasciare. E! vero clic cosi facendo essi subiscono la terribile pressione d'un esercito vincitore, col quale non riescono a perderà il contatto; ma di fronte a questo inconveniente c'è il vantaggio di mettere in salvo almeno una parte del materiale, di cui un armistizio esigerebbe l'immediata cessione. Inoltre è legittimo supporre clic, mentre si svolga il ripiegamento, proseguano le discussioni diplomatiche preliminari sullo condizioni delta pace: discussioni H cui esito è sempre assai dubbio. Ora, in questo periodo, conviene at tedeschi tenere in movimento l'esercito, anzi rlie immobllizzarlo in una stasi che somigiierebbe troppo ad una paralisi, anche sa quel movimento deve essere, per forza di cose, retrogrado. Pi può infatti irrigidire, a un momento dato, un esercito in ritirata sopranna linea prestabilita [esempio la prima Marna e 'a resistenza del Foch su Compiègne e Reims), mentre è sommamente difficile trarre lo stesso esercito dall'inevitabile rilassamento d'un armistizio per gettarlo di nuovo nella fornace della battaglia. E se tal miracolo à posa bile, può èsserlo soltanto per l'esercito che si trova in condizioni di superiorità, non per quello battuto, che nell'armistizio abbia trovato, una insperata momentanea salvezza. Oneste considerazioni generali possono in parse spiegare il perchè dell'improvvisa dectisione dèi Comando germanico. La mancanza di reazioni veramente importanti sui quattro quinti ilei fronte di ripiegamento rivelano il panno preso, mentre la resistenza eccezionali.! opposta dai tedeschi nell'estremo lembo orientale dalla Champagne e nell'Arsonne conno i franco-americani denota so!tarilo la. preoccupazione di salvare ad ogni Costo il perno laterale intorno a1 quale dev.iiic far piroettare L'intera linea ripiegante. Ora possiamo tare tic ipotesi : l.a che un armistizio venga improvvisamente ad Interrompere l'azione mdl ita re (. in tal caso l'interesse strategico dolile attuali operazioni viterie a cessare); i.a che lo sgombro non possa proseguire tino al nuovo fronte prestabilito dal tedeschi perchè l'esercito, con l'accentuarsi delta pressione alleata, si disfaccio, per w.ar e in un caso sa.s-el.ibe sempre l'armistizio più penoso e disastroso per il nemico, e. soltanto prorogato di qualche giorno o di qualche settimana; 3o che infine la rettifica del fronte avvenga senza irreparabili danni per i tedeschi e ch'ossi siano capaci di ricostituire, alla meglio, una Inea d>l resistenza più breve, più compatta e difendibile cuti un minor numero di Divisioni, Soltanto questa ultimoipotesi si presta ad un esame crltóco, e soltanto su questa .'• pertanto utile intrattenerci. Sappiamo che dopo la linea ili Hindenburg, ormai da un pezzo defunta, i tedeschi ne avevan., ivganizzate altre due: ve n'ha poi una quarta in costruzione; La linea di Hunding e di Brunbilde è stata sorpassata dapprima ai lati, quindi sfondato al centro (Laon) e non è Più il caso di parlarne. La linea .NfetzLil'la esiste ancora nel suo tratto centrale, dove si appoggia a Verv-ins e copre Scdan; ma.in alcuni punti del tratto inferiore, fra Dan e Metz, è seriamente compromessa, e, ciò che peggio, ha pèrduto il sostegno prinripale a cui si agganciava al nord, 11 giorno in cui Lilla è carlina senza •resistenza, I tedesuM hanno dimostrato di non aver più fiducia neppure nella loro terza linea organizzata: e c;ò <• logico, [serene l'esperienza ha dimostrato che le organizzazioni difensivo artificiali finiscono coi divi-mare trappole e. oimiteri par olii vi •> ost.retto alla ctifpsa passh i senza possedere masse di manovra strategii.a por operare aggressivamente su altri mmti. ■ Resta dunque ai tedeschi la quarta ttpeo, che non è forse ance-ra. perfettamente propo-

Persone citate: Laon, Metz

Luoghi citati: Belgio, Francia, Lilla