Verso la battaglia generale?

Verso la battaglia generale? Verso la battaglia generale? ' Si ^ delio che i tedeschi sono fili invenlori dalla guerra ili posizione: e in realtà Ugni tanto assistiamo ad una fase bellica In cui rmiriativa di seppellirsi sotto terra, prima in trincee, ora in «hiocì ;,:••;:.•> 0 in «nidi», e esclusivamente del ùeraìsb. Pei'o Insogna aggiungere cho queste tendi ma trogloditica'non fa parte, rlél programma fruissimo do! nemico; anzi .'• ni. ripiego, un kplSiOllcr^1 a cni esso si riduce dopo il fai- Cimento di qualche offensiva troppo ambi- Kiosa. La guerra di posizione ne:: ..1 nari' della strategia moderna che è tedesca di \ etichetta e italiana, ciò,, napoleonica, ili fatto) se noti come il rovescio la parte della medagiin. La lattica deli" trincee servo a '«stabilire un tempo di pauso fra due ma- lipvre offensive: e un ineoiivemenle inev- : tamle; delle guerre lunghe e soggette a\grandi alternative. Ma :-i entra nelle trincee boltanto allo scopo di uscirne. 11 ripiegamento delle ai mate germaniche verso la linea di Hinde.nbtirg.conduce naturalmente ad un nuòvo period 1 ■ 1 ; guoi di posizione: ma non è detto che questo periodo sia coiò lungo come i precedenti. Si può essere certi anzi clic la pausa sarà tanto più breve in quanto ambedue i belligeranti hanno interesse ad affrontare senz'altro la fase risolutiva. Da. una parìe 0 dall'altra adunque si stanno preparando, con ogni probabilità, nuovi piani d'off.-11Biva; sia pure con spirito e con metodo diverso. ' Non contraddice a questa affermazione il Tatto che i tedeschi si ritengono ormai ridótti alla difensiva. Errerebbe infatti grandemente olii concepisse questa difensiva tóme fatta di pura e semplice passività. Al contrario, non si è inai costretti a muolersi, ad agire, diciamo pure ad aggredire, come quando ci si difende, se ci si Hiol difendere sul serio. Senza parlare dei rontinui contrattacchi eli' fanno parte integranti', della resistenza, e che sono tat'ticamente mòsse offensive, basta considerare l'evidente interesse clic ha il 1 ■ lligcraritc che si difende a provocare una diversione; in qualche punto de', ironie, lontano, ma. connesso con (fucilo attaccato, per dettongesrionarc i focolari d'attacco più ardenti e pericolosi. ; Il messaggio rivolto al popolo amerteano ila Giorgio D. iterron per metterlo iti guai--' dia. contro le manovre pacifiste degli:- imperi-centrali ^.intéressantissimo anche ila! punk» di vista militare/-L'Herron dimostra inuko limpidamente come i todeschi tengono ancora in riserva, nel loro giuoco, una grande offensiva diplomatica e una 'grande offensiva su! campo ili battaglia. Naturalmente non sappiamo dove questa possa avvenire, ma è significante l'assidirazione dello scrittore americano, che il 'nemico non considererà la sconfìtta come 'inevitabile tinche non avrà fatto un ultimo sforzo militare-. Circa in manovra pacifista, cediamo proprio in questi giorni avverarsi la profezia dell'Ilerrou con una pioggia di discorsi e una ben disciplinata qauipagna giornalistica in Austria e in Germania. ,Resta a vedere se il nemico potrà mettere 'In atto anche l'alici parte del som piano : una grande diversione militare,, che dir iptoiga l'opiuione pubblica, all'interno e all'estero, dalla contemplazione esclusiva della vittoria alleata, c- che permetta alio Stato Alaggi-ire germanico di chiudere i! bilancio dell'annata c<M: qualche grossa < ifra nell'attivo, anche si si tratti d'una cifra un no' fittizia o d'un semplice giro di cassa. Queste velleità residue del iLudendorrf devono essere state prese in considerazione nelle alte sfere militari' dell'Intesa. A giudicare dalla lettura dei giornali jdii seri, jsembra che l'argoraento sia stato sviscerato sotto tutti i sufi aspetti. Una dolio ipodesi messe piti in evidenza dui « Times ■> «'• Stata quellf d'una forte diversioni' diroìin 'contro il fronte Italiano. Non ci nielliamo la discuterne ritenendo ozioso e poco simpatico ragionare sopra 11 ti evento che ci tocca sì dà vicino quando don si possa itrattarlo a fondo. D'altra parie <• chiaro che il nostro Comando ha timi I mezzi e ■tutta l'intenzione di veder chiaro nella [realtà, raccogliendo informazioni e indizi -che valgono pili dei migliori ragionamenti. jDel resto, nel piano generale della guerra, 'cosi universalizzata, eli: possiede l'inizia■tiva delle operazioni si deve preoccupare meno di conoscere : dettagli del piano ne-rulco che di traditi-re in filo integralmente il proprio pieno, li' lògico infatti che il .migliore modo di sventare i *<i tij dell'avversario è di costringerlo a subire :;!i affetti della propria strategia, impegnandocelo tulio e manovrandolo senza lasciarlo coni roma novta ri . Da ciò la necessità di non dargli sosta, magari estendendo il rrci io d'aitai ■ •>, ci miri già cominciatilo a veder accadere <u ?'\eia, coti l'attacco degli americani al saliènte di Saint Mihieì. 4-':* Non v'è diniquo alcuno contraddizióne fra la tendenza, cho abbiamo notata, di tornare almeiio parziitliupnte alla guerra di posizione, e la nuova attività bellica a cui inirtccipano così energicamente |jM nmerienrii. Si può dire anzi che i due fatti sono slrettanri.tr connessi. Gli alleati hanno tulio l'Interesso a tornlentare il nemico e a nuli lasciargli requie, per impedirò che la sosta, pnitieòiuente inevitabile sullo linea di tlindenbtirg, serva al Ludendorff per prepara re con agio relativo una. nuova azióne offensiva su qualche altro punto. \\ modo dìo semplice di ottenere ciò 6 ap punto di attaccare su questo « altro punto ». \\ concetto giustissimo de! Foch insomma consìste nel prevenire il nemico in quella ,iecisionc che appare ormai necessaria: iv stensione de! fronte. Già. che nuovi focolari cli jotta (|CVono accendersi, e meglio scc ]jci.;i piuttosto che il nemico, e se la mte e cdtrnme, vale a dire se il i settore predestinato entrava nei piani dell'uno come dell'altro belligerante, è meglio essere i primi ad entrarvi in azione. Se ben si considera, è questo il metodo della contropreparazione, cosi genialmente inaugurato nei campo tattico dal nostro Comando nel giugno scorso, che oggi il Focii trasporlo nel campo strategico; Ci si avvicina così alla battaglia generale, nei solo senso die oggi si può e si deve dare a quosta espressione. Certo non si vedranno mai, lungo un fronte di quattro o cinquecento chilometri, due linee d'armati balzarsi incontro contemporuneomonte, mentre i capi guardano, con l'orologio alla mano, il colossale movimento. Ciò è assurdo, ila si vedrà però, e forse dentro un tcrlniiao non troppo lontano, una molteplicità <ì:- azioni svariato impegnarsi sui varii «otturi dei fronte: qui con carattere d'aftacchi locali, là con carattere di sfondamento; in un punto con quo) fine ristretto elio è proprio doliti guerra di posizione, in un altro con quel vasto scopo strategico che è proprio della battaglia manovrata. Dinanzi alla linea di Hindeuhiirg si avranno con probabilità attacchi e contrai taccili parziali, destinati a impegnare la maggior qitai lità possibile di riserve, da una parte 0 dall'altra; con tentativi di aggiramento dei e.apiéàldt; ma il programmo autunnale della guerra, sarà molto più esteso, data la presenza di contingenti freschi e ardènti rial lato dell'Int' -a. e crescendo dal laio opposto la necessità di provoeam' una soluzione prima rhe la superiorità di numero c- di materiale trabocchi tròppo risolutamente in favore degli alleati. l.e operazioni inibiate con tanto slancio dogli americani su: hattohi del saliente di Saint Mihiel acquistano dunque uno speciale valore s^ si inquadrano nella visione generale delia fase bellico verso la quale siamo avviati. Il valore tàttico del successo americano è notevole, ma quello strategico apparirebbe mediocre se non si tenesse conto doidi elementi che abbiamo cercato di mettere in luce. La sooTir'sssiooc, anche totale, della cosi detta ernia di Saint Mihiel, non indebi lìrehbe di mollo il nemico, che di quello sperone avrebbe potuto servirsi spltanto per far leva contro il sistema fortificato di Verdun; ciò che non avendo fatto nel 1010, non sareMie st^to certamente in grado di fare in avvenire. Tuttavia, quo! cuneo costituiva un imbarazzante ostacolo al fitl nella zi ita fra. Mosa movimento a e grisella e s fra Verdun 1 giustifica ab come qnelia Toni. ,un incomodo tramezzo si che |] farlo saliare J istanza un'offensiva in forze sferrata dal Rershing nella, triornola del 12. Ma dietro epiesto scopo immcdihto e visibile ve n'ha uno mediato: l'avviamento a quella battaglia generale ohe mira a sgangherare l'intero fronte tedesco, trascinando nel crogiuolo della lolla anche ciuci seltori che per troppo tempo ne erano rimasti fuori. Lèstssra jratreannuncia nna probabile alleane» con la Germania Zur:r;n, 17. Un dispaccio dulia P.ussio, via Berlino, dice: « La Pr«rd« reca che Lenin ha trasmesso al Sòvièt la seguènte dichiarazione : l( La situazione svi Ironie rzecvsloiwro diventa per iCcii sempre più minacciosa. Sai. sbli siamo inipote,-ili ; ri è p'>. Soviet nii'nnira rio di liscila: (turila di concludere un'i'lh'arzn difensiva ron altra Potenza, non indie.ircugiando neppure dallo stipularla cor, gii imperialisti ». Una Vanda armata ha assalito con bombe una Società pei constimi di Mosca, rubando 300.030 rubli. Q u at trecento italiani giunti da Mesca a Hslsinr-fors fliaiidn 4U'J i. Sioti r.e!r>a, 17. etti-.".';'" dilatiti a Mitica, cava: Cesari Maioni, è giùnto itd lopo grari dirtlcuitit, accornpàtmazionaiì. {Siriani).

Persone citate: Cesari Maioni, Giorgio D., Hinde, Lenin, Ludendorff, Verdun

Luoghi citati: Austria, Germania, Mosca, Potenza