Il banchetto al Lord Mayor in Campidoglio

Il banchetto al Lord Mayor in Campidoglio Il banchetto al Lord Mayor in Campidoglio Italia e inghilterra nei dìscerse ga e e e i a o e o • o av -1 ginuf Ruma, 24, notte. | si Oggi in Ca.mpldos.lio ha avuto luogo con ™ grati Se solennità la colazione d'onore ài lord Mavor sopAKa tavola d'onore avevano preso posto ili se. Lord Mavor. che aveva di Ironie il presidente; a dei Consiglio on. Orlando, alla sinistra il sin- 1* daco Cofonna ed alla destra il vice-presidente madel Sonate on Paterno. Seguivano poi i mini- dopstri e sottosegretari di Statò, i! personale del-: va l'Ambasciata d'Inghilterra e l'ori. Barellai. Gii micaltri invitati avevano preso posto in un altra e ltavola. Ogni tavolo era adorno di fasci di delnon intrecciati con nastri dai co-lori del Co-, di niune di Róma e dall'Inghilterra. Dinanzi alt ruscoperto del Lord Mavor vi era una riprodu- trazioii-e in bronzo della Lupa di Roma, { bueAl tonnine ha preso per primo ia parola il «Sindaco di Roma, che è stato interrotto da doàppiàiisi ed alla fine salutalo da prolungate ricovaziòni. Tutti i presenti in piedi, hanno ri- cilpetuto il grillo di a Viva ('ìngivlterrai », mentre l'esla Musica suonava l'inno inglese. le Ha preso quindi là paróla K Lord Mayor, cho'-jacha par.-a ti u ìwrlese «d Un dèno: «a ennetttemi di esprimere a voi e a tutti il fraprei -• V •"•'"'viiiì • ■■ v..,. ■ .. ■- resenti il imo gradimento per auesto tartu ^tólentoabic ricevimento e la mia protonda rntliiidiriP o-r le còmmovent' cortesie che suln , da mio ••--i 'o n < uestó bel ' aoi» ho ri". ! « , • i.\ < m itiRp noWlf PwTmnSirii onnil ferevutù da .> M. il t.e. nubiie esempio a, onoie.....flnc cevut e di valore militare, dal Duca d'Aosta e da tutti i comandanti del valoroso esercito iia- NOI ch'sèlUnir, ,'1ir> nn.=n imi rlir-.-i rl-l'q onln<!la<stÌCa , 'a^lfénza0 àvnm *m u^^n"™*" di ! ™noma" Vanni a Roma con l'intenzione di pre- g sentare ad essati mio,personale salito primaJg,r> ort o o o a per zioi* per l'eroismo dei vostri magnifici sol- ! lèndati, per le vittorie che essi hanno saputo con. e seg"" i RC ti toria che sarà certamente nosira (Applausi), j meHj passato qualche tempo fra le truppe in- quBlesi operanti sul vostro fronte; sono stato al- ! cuiegulre durame questa tragira guerra contro [po! comune nemico (Applausi), sono venuto a , rjè toma anche per dimostrarvi la incroiìabij» riciducia in voi del popolo inglese per la vit- pr'.'Astico, sono salito sulle montagne ed ho ve-1 Codillo le vostre linee di difesa. Per cortesia del ! dovostro comandante in capo ho visitato il Mb-n- qutello ed ho veduto con la più profonda nm- piùmi razione di va-ore delle vostre impareggia- m tili truppe, che sono altrettanto decise come I serlo nostre nel combattere il nemico per con-j glseguire la vittoria finale. Sono stati fatti sforzi 'n ■ In nome dei GoTapprescntante di ù mimampuI in-U,:; h.» ,^°ma ^■WV,J n re*là ^?la- tesforza della aro. -.«è altro mezzo io tota o |pi?1 vrPl.0™*^2!*^-.??!^ | ^i| qu gu-eivesshe di Lama desi* l'ammirazione sol-j patanto in un mondo ristretto di studiosi, la ilacreazione e la. cons^n'azifinc d-->! l'r-'ao ri-j di mai'- il tito'o perenne, onde verso Roma si |sprivolge la gratitudine devota di tutti i popoli, j diche perdonano ;i sAigue pur cosi diffusarnen- inte versato, se da esso germinò .1 più lumino- suso iioee d:'":o spirito co'let'ivo umano a irra-1 bua:;:','" el ' Vi ti I f,9ntiva — essa però volle e seppe mantenere l'diitnitpm'o colla forte de ciitrit'o. Ed oggi, dopo esinsi venti secoli, se la storia delle imprese viì-eivesehe di Roma desia l'ammirazione sol- paeù n rin a uate sa!so lkjP;> £):!-';> ?P'"ii0 eoiletnivò umano a lita-1.bulf''«Ilare di sua luce il mondo, il drillo buono ' l'ae i 0 eguale, bnnum et acgnun. -^orto in una fase ! Fi" Il>c:i Più progredita di civiltà, l'impero brUan- U'n'ò n\io <> pcrvwuio a creare per i suoi popoli prai i por difesa carichi e-ì cioè che una ege e- sopprima le cene'tà popoli, indispenr. ne mWrò rimanine ta «toni rndipendèri a ino. Tremende g et- l'Inghilterra ha . m- egemonie fondai ri- oggi si combatti g'a.c'hè "non mai, « ..ra, .-m »i>rm un <:v- .m^. ■ versarlo cosi aggijerrito di mezzii giganteschi, jlassi di spirito aggressivo e di orgoglio diabolco, mno.1 Ma se più grande è stata questa prova, più nta'Chè per otesa. per Impedire {vi?emonia fondata stnla forza ane-1 sopprima le eond.zioni della libertà civile dei ; ..tà, popoli, indispenr-aliile per l'esistenza cosi dello. qe, i impero briiamrlco come di tutto le altre na-. eotai "toni mdipendentt, grandi o piccolo che sia- stuerre, nel corso della storia, j dovuto sostenere al sorgere di 1 om-1 egemonie ionuate sulla forza, ina qUes a che ri-|oggl si combatte è di tutte la più terribile, g'ac'-hè "non mai, come ora. era sorto un av¬ scM si rivela sempre vera l'osservazione che tro™ nello spirto de! popolo jngU*»-le più in affinile elio spinto di noma «naca, e sopratutto la medesima tenacia nelle imprese. il medesimo sangue- freddo nel percolo. a medesima costanza nelle avversila. In tuta 1* sua storia millenaria noma non apparve mai cosi grande di coraggio e eh fede nome dopo la battaglia di Canno, allorchè sembrava incombere ineluttabile su di essa la mimiccia di Annibale. !-'d egualmente l'esempio e l'anima di «orna hanno alenato sui popoli dell'Intesi, nel momento più oscuro e pauroso di «inasta guerra, quando i! crollo e lo sfacelo russo diedero a! nemico una superlontni erto transitoria, ma non per ernesto meno form'da bue e minacciosa. «Né l'Italia dopo Capotetto, ne l'Inghilterra dopo Saint Quantin, ne la Francia dopo il po ricolo gravame su Parigi hanno sentito vn ciliare la loro fedo ed hanno disperato del l'esito de: conflitto immane, ma. moltiplicate le volontà e le energie e gli ardimenti ed : -jacrigeJ con tulli l'anima per la vita e par «a morie in uno sforzo supremo in cui ebbero fraterno o, possente compagno il grande pt plFdpsrr •uiiii-i.-Tin rn.inrcnn «lltlni-Vi imonto o^tó W . ^mapiuncne > monv sui i iaie.su.ia Marna. sulla somme e sull'.V.sne e guardano ora l'nv- •• '*"« intrepido cuore r con guardo d fermo verso la mèta ultima, verso la vittoria. |h..... , , ,„ „.;, '. NOi siamo, is onesto momento, ceni» colli ch'i anelando a'ia cima di una montagna ce sèlsa, lungamente ha sofferto per la" fatica , .." w.il-i w Ite. irt i.iuun ™™"? VntSr^t fficoàwTa" i"t!a g *^_ ^.V 1 V' 11! rd'^'a, ' sto si g,r, d»,'sentieri tortuosi; ina ecco era in veto lènlare il nostro sferzo, lo ho*sempre pensalo e ],-, dico francamente, che la causa più ini mettere una" tal quale dissipazione, una'tal quale trascuranza nella ricerca e nella assi. curazione di tutti i mezzi che giovavano a rz[ g■Mnv1 i' oIportante di tutti gli errori e non sono «tati rjè pochi ho liovi commessi dall'Intesa e- da ricercarsi nella stessa coscienza della sua -pro- pria forza. Questa, in verità, era taie da per- Conseguire la vittoria. Non bisogna ora ca-! dorè negli stessi errori, ne non mai come in quest'ora la certezza della vittoria ha avuto più salda e più tenace radice nel cuori nostri, m quest'ora, sopratutto, noi dobbiamo con servare lo .-tesso animo, la stessa tensione,, gli stessi spasimi che ci agitarono nei giorni j 'n cui più oscura si addensava la minaccia immortali del poeti inglesi che mostrarono di amar l'Italia come se ne fossero figli, e. neppure ricorderò (filanto fecero con altezza di intelletto e con rianima di affetto i suoi no- testualmente, come mi venne riferito, un sem|pi-;ce aneddoto di un semplice sellato. Eg i | ^iunereya con la sua Divisione in Italia. Nel | j parole di 'un umile 'i'ommy. e pure, seri es-;ejila preziosa e luminosa rivelazióne dell'animo i j di tutto un popolo e, nella isiessa ingenua I |spontaneità, sono, per noi, anche più sublimi j di un canto, y. quello che io dico del popoio ! intendo riferire altresì sugli organi tutti del j suo Governo, in lune le circostanze, nelle j1 buone corco nello l'discendere ad una delle prime nastro stazioni I esclamò :« Bella Italia! mi è caro darò la vita per questo bel paese-. Brevi e toccanti parole di un umile Tommy. e pure, son esse' 1.buone come nelle tristi, esso ci ha apportato ' l'aiuto più cordiale e la cura più amichevole, ! Fl» rno "ti debito d'onore e per me biso U'n0 dell'animo riconoscere questo e :qucsto proclamare, rivolgendo ima «incera e fervida .musco i.apirouno, eri ame ia na insci jlazzo del Musco, osannato dalle mentre la Musica dei carabinieri suo no inglese e 'a folla che era in p Campidoglio applaudiva il Lord May {vittoria si diffonderà'sulte terre e sui mari ad annunziare che In buona .ansa ha vinto, ln ; ..„,-,-., vafla jj n0gtro solidale pensiero a . q.!anU popoli, piccoli e grandi, soffrono e . eombnttono f*r la libertà; vada art essi il no strù fraterno saluto augurala». j Dopo 11 discorso del Presidente de! Consiglio, 1 on. Orlando, gli invitati sono passali nella sala dogli Imperatori, ove è statò offerto il caffè, fi- Lord Mayor ha quindi visitato il Museo Capitolino, ed aMe 15 ha 'ascialo H pa- Autorità, suonava Itiliizza del yor.

Persone citate: Duca D'aosta, Lama, Lord Mayor, Ruma, Viva