Il processo pei fatti d'agosto

Il processo pei fatti d'agostoIl processo pei fatti d'agosto Deposizione dei vice-questore Carassi processo U pvesl- , ammoninuli dovraiino Poco dopo le ore 9 si riprende il iniziando l'interrogatorio dei testi, dente, per misura di... precauzione sce gli imputati che i testili ioni essere interrotti. Si chiama i] cónvmendatoT Corinaldi, il nuale, dovendo partire, per Rotila, ha chiesto d'essere interrogalo snliilo. Nella sua (jualiui di commissario granario, premette che l'assegnazione del grano alla nostra Provincia fu ufficiente. Nei mesi di tnaggfo, giugno. luW'.q l'assegnazione fu di circa fiti-65 nula quinUiii, anzi che 80 mila. Nei primi d'agosto il Ministero dei consumi voleva che si adoperasse grano locale, il che ora impossibile ; in agosto si provvide con grano spedito da Alessandra o dato dall'autorità militare. Nel.MI .'agosto arrivi') un telegramma deL Governo, il quaiu avvertiva che nessun invio era possibili1 e occorreva ad ogni costo provvedere col grano io. cale. Arrivò "finalmente un vapore di grano a Savona e alla, lino d'agosto si polo rimediare più regolarmente. Sciorn«? — Esclude che altre cause ablvapotutq impedire il regolare rifornimento, no mulini o agli tsor '.orni fabbri- imputabili, ad esempio CeCorinnldi: — Circa gli esercenti non escludo, non posso rispondere. Ma escludo che colpa vi fosse nei mulini. Il teste riconosce vari rapporti, resoconti di riunioni, ecc.. che si riferiscono aha crisi delle farine in agosto. Il comm. Corimildi. su richiesta del I . M., ripete che la '-unzione andò gradatamente migliorando dal l.'i alla fine del mese e spe- CÌ!n domanda dèlVon. Modigliani ritiene che parte della farina distribuita in quei prendesse vie diverse, servisse per la cazione di pasta fresca e ad altri usi. Il vicequestore Carassi Dopo Corina-Wi s'avanza il teste cav. Ala rico Carassi, la ohiiavo di volta dcilatio d accusa essendo nell'agosto del !0'.7 commissario a capo della sezione Monviso da cu: d pendono ìa sede della Camera del lavoro e dell» altre organizzazioni. Attualmente è vlce-que store a Foggia. 11 teste ricorda che nel 191o s'accorse che nel palazzo dell'Assooiiizione Generale degli Opc mi si tenevano r.unioni in aperto contras o coi decreti luogotenenziali, e organizzate non a scopo economico. — In princìpio — dice. — le riunioni erano rade e insignificanti, ina poi andarono pt>en deudo maggiore intensità e importanza pel ■numero degli intervenuti. In una piumone •F. Barberis parlando espresse il desiderio agli intervenuti che le. riunioni non dovessero ave re più luogo in saia e in forma privata, ma come un tempo «ull'apsi-to, cogli oratori sul balcone. , Il teste si riferisce alla sua deposizione da variti al giudice, fatta con più precisione aven do innanzi a. sé gli atti del suo tifitelo. — Sono passali due anni — osserva — e la ìuemor non può soccorrermi con precisione. In ogni modo afferma che si manteneva viva l'agitazione contro la guerra.. Quando accenna parlare del « Soviet » la Difesa insorge perche il toste parla da cinque minuti ed ha (piasi finito la sua deposizione ohe in istruttoria ha raccolto 140 pagine di scritto. Teste: — Ripeto che ho dovuto consultar allora atti d'ufficio. Difesa: — .Atto a verbale. Allora non può aggiungere altro. Teste: — Ma io -non posso ripetere come un pappagallo una deposizione di 140 pagine Mi si facciano domande, lo r.cordo lutto quali to è negli atti. Ma ho bisogno che mi si fac ciano delle domande. iLa Difésa investe il tes-e che prosegue ' — lo non sono un miracolo. Ricordo, ad .'esempio, In modo preciso gli ultimi avve [pimenti. Dirò quindi che pei Comizio il 'Soviet io non avevo la direzione cl?l servizio Ricordo che parlarono otto o <J:ec> oratori. Ri peto che mi j> difficile ora precisare quanto e stato detto dot vari oratori dopo un anno di : tempo, ma mi rimetto ni verbali stillati subito ;dopo. Riferisco brani di discorsi di Dalborto ;o di Serrati, mentre questi due interrompono, j Ricorda che Foggiano assicuro che i ferrovie.]' sarebbero disic-s in piazza quando fosse stato .'necessario, che Rarhciis si augurò che i soldati avessero depisto le armi, ecc.; che un mutilato parlò a nome dei soldati in trincea, j qua attendevano un cenno anche loro. Il teste ri 'pere che a tanti mesi di distanza non rammenta con precisione ed a memòria tutti i minuti paiticolari dei «-ari discorsi, particolari che poro esistono nei vari atti d'ufficio, perchè subito dopo onui riunione si stendeva verbale Il teste ricorda pure la manifestazione, proi bita, dei L.o maggio 1910, in cui fu arrestati Rabezzana., e quella del 1917, in cui il Baiberis sfuggi dalle mani degli agenti, Hani monta che in un comizio dogli operai di Michelui, Oalherto riferì agii adunali che n Partito socia'ista voleva prendersi una rivincita per la mancata riunione del l.o maggio. Infatti, dopo qualche giorno si tennero, in una stessa sera e in due saloni distinti, due conferenze. In un salone panò Serrati, ine fece la storia nelle agitazioni di Milano nel maggio 1917, nHermaiHlo..... (Qiie.1 che abbia .affermalo Serrati, secondo M testo, non ci b dato riferire)- Serrati concluse dicendo che Milano aveva sfatato 'a diceria d essere la rocca forte diAlMiilorvontiistTìo. — Parli anche — dice — Barberis, ina quel che abbia de'to non -posso ora, non >p itondo valermi di appunti, ripètere con sicurezza. Barberis parlava sempre volentieri e set za farsi pregare, ed è facile confondere quello che ha detto in un discorso o in un altro. Il testé ricorda, che al Comizio Caroli, Barberis, disse che era tempo che il popolo loss1steso in piazza non più con dei fiammiferi in tasca, ma con delle buone rivoltone. Nella stessa occasione Ercole disse la noti frase: — Meglio 500 morti sulle barricale che 10 mila ili trincea. Circa In Giudice ricorda che nei vari Comizi essa ine itava sempre lo donne, specialmente a far propaganda verso j loro figliuoli, in modo violentissimo sempre, incitando i soldati a far causa comune 'Col profetar aio. Ricorda d'aver udito Rabezzana consigliare gli operài che Irtvomno nelle munizioni a mettersi da parte delle bombe per gli avvenimenti futuri. u\el giorno 12 maggio i't arbori* riferì che se tutti gli' operai " ausiliari di Torino e Milano avessero incrociati lo braccia la gnomi sarebbe terminata. Poiché la Difesa contesta delle dato il P. M. dicccho il teste Carassi e un uomo, non ,'• un miracolo di memoria, che Dalberto il quale doveva parlare solo per sé ha parlato con un fascio d'appunti e coV.'aiuto dei suoi difensori, mentre si lia la pretosa ohe il teste riferisca su centinaia di Comizi. Il teste dal canto suo desidera che g'i si facciano delle domande perché non può ripetere alla lettera una requisitoria. In quanto ai particolari si rimette ai verbali. Come si iniziarono ì tumulti Racconta quindi come s'iniziarono i tumulti neffl'agosto davanti alla Camera del lavoro dalle cui finestre piovevano sassi, mentre davanti erano stati rovesciati due tram. Intervenne la polizia e gli arrestati vennero poi deferiti al pretore. I.a sera si rinnovarono i disordini e assai pravi. Nei pressi del giardino della Cittadella vennero costruite dello barricate. On. Sdorati: — Sa che sia stato sparato una grande quantità di colmi? Teste: — .SI, dalla polizia e dai soldati. On. -Sdorati : — Si spararono in quella sera migliaia di colpi mentre non c'era gemo od i paraggi erano deserti. V'erra il procuratore del Re a testimoniarlo. Anzi chiedo che sia citato. Teste: — Ma in piazza Solforino c'erano migliaia di persone e i primi colpi partirono dai! dimostranti. * Il commissario rtrer's-ce ohe la Zocca e la Gludioe svolgevano una intensa propaganda fra le donne, prendendo a motivo l'assunzione delle donne tramviore. E si diceva che le donna tramvidre facilitavano al Governo mnbmmnerfctld a e a o o a a e o dei tramvieri la guerra. mformazioini snll'opelavoro ohe esplicava la chiamala alle armi modo così di prolungari l.'a.vv. Filippi chiede n.to delia Giudice e sui nell'organizzazione. Feste: — lo mi occupavo dell'ordine pubbli- , non di quanto riguardava il lavoro o le. beghe dei vari! membri. •Vvv. Filippi: Sa elio si svolgesse alla Camera dei lavoro opera economica? Teste: -- Dovrebbe essere. Ma la propaganti, economica era l'etichetta, veniva in seond'ord-iiie. Noi discorsi di Dalberto, segrcario della Camera del lavoro, la noia predominante .-ni esempio era principalmente la noia, politica, sovratutto. 11 commissario insiste affermando che i vaii oratori anche nella trattazione di questioni economicne non dimenticavano mai e calorosarosme di fare propaganda "politica. On. Modigliani: — 11 teste ha all'ormato che le agitazioni così dette * economiche orano iitt.n. fittizie, perciò dp.vo giuslifi-caré tali affermazioni. I.a Giudice interrompe, ma imputatil e avvocalo la fanno sedere leste: — l.o sciopero economico era un pretesto e posso affermare che furono nel 1917 n copia maggiore defl'anno precedente. La Difesa protesta e urla. Il teste conferma ho ritiene, che lo scopo prin-cipaiie fcfse politico perché in tutte le riunioni sf parlava di politica, si imprecava contro i Governi e mitro la guerra. — Io — esclama — non potevo sapere la genesi, l'inizio di scioperi ohe scopjrriavano fuori dxlla mia giurisdizione. So che quando gli scioperanti erano riuniti la nota predominante ra politica. l.'on. Modigliani vuole sapere i nomi dei noi Informatori e fa istanza al Tribunale, porche' ordini di fare tali nomi. Il cav. Carassi si rifiuta vivain-onte di farli 1'. M. : — Ma c'è il Codice di procedura pe naie che lo vieta. On. Modigliani: -- Poiché, le informaz/oni più gravi sono fatte da confidenti, vogliamo sapero elli sono. L'on. Modigliani vuole sapere precisamente: l.o la categoria a cui appartengono i suoi confidenti ; 2.0 l'età ; H.o se si tratta di appartenenti ad organizzazioni ; 4.o se siano mai stati condannati ; 5.0 i nomi. Il teste spiega che si tratta d'un operaio non vecchio, e non può dire se fosse stato condannato o no. In ogni modo si rifiuta di lire il nomo. La difesa protesta, gli imputati anche, la 'onfusione è. al colmo, e il presidente rinvia la seduta. A proposito dell'Incidente sollevato slamane dall'ori. Modigliani, il Tribunale si pronuncia respingendolo. Le parti si riservano. Il comm Corinaldi ha passato al Tribunale un preciso elenco giornaliero delle farine distribuite durante l'agosto scorso. I dati furono tutti detratti dallo ricevuto rilasciate dai singoli panettieri. Il Tribunale ne dà comunicazione alle parti, e ne distribuisce due copio, una alla difesa, l'altra al P. M. riprende l'interrogatorio del cav. Carassi, dopo alcuno delucidazioni e domande, rivolte (ìa! P. M. al Corinaldi, e dalle parti stesso, tendenti a sapere se nei mesi antecedenti all'agosto si era già avvertita la scarsità deli pano. Corinaldi. — Soltanto in qualche giorno, ma la popolazione non venne a saperlo. Continua la deposizione dol cav. Carassi Viene alia pedana il cav. Carassi. Il presidente iegge le deposizioni al testo. Modigliani s'oppone. Presidente. — Allora non leggerò. In occasiono della venuta dcll'on. Salandra, è vero che il Barberis aveva organizzato un Comizio di protesta? Carassi: —• Perfettamente. Presidente: — Il Iti agosto 1910 vi fu un comizio, ove venne arrestato il Rabezzana? Carassi: — SI. Nel' comizio pro-Tresca il Barberis poi si scagliò hi forma ingiuriosa contro la Casa Savoia. A domanda del P. M., Carassi conforma che In tutti i com'zì Barberis inveì contro la gueria, specialmente nel comizio 12 inaggio 1917, fatto per protesta contro il divieto della festa del l.o maggio. Il 20 settembre ebbe a parlare di nuovo Barberis in altro comizio, pigliandosela contro quei quattro ragazzacci che inneggiavano alla guerra, mentre gli altri ino■ivano ai fr:jnte. Cosi via, via risponde su tutti i comizi e le riunioni tenute, e suile frasi e sui discorsi, e sulie irruenze veibali sentite, confermando pienamente la deposizione in istruttoria. Avv. Belloni: — E vero ch'olla doveva tenere nella .massima (legalità i comizi per ordino Aù'A"Autorità? Carassi: — Si: non avevo che l'ordine di controllare le persone che entravano nei locali della Camera del Lavoro. Erano istruzioni ricevuto dalia Questura. Belloni: — Ma lei non poteva impedire questi comizi? - No. Belloni: — Atto in verbale; Serrati fa un appunto alla politica dell'onorevole Urlando, che battezza: «politica a doppio giuoco u : prima, por opportunità accarezzare i socialisti; dopo, non più. E' nulL'altro che un processo politico questo, grida ad alta voce. Serrali fa a questo punto un appunto alla politica dell'on. tirando, che ia battezza: .politica a doppio giuoco » : prima, per oppurlunità accarezzare i socialisti ; dopo, non più. E' nuU'altro che un processo politico questo, grida ad aita voce. Presidente:; — Lei non ha la parola. A suo mpo parlerà. On. Modigliani; — Ha denunciato tutte le voile che gli constasse che fossero avvenuti la parto dogli 'amputati, questi istigamenti Carassi: — Ho denunciato tutte le vol'e che ho sentito io. On. Modigliani: — Non quando gliene Nfe rivano i confidènti? Carassi : — No. On. Modigliani: — Atto in verbale. -Presidente: — Ricorda il comizio Mondolfo? Carassi; — Cerio. 11 Barberis trovò che la conferenza Mondolfo non era violenta come si voleva. Il teste ricorda che per alcune manifestazioni al termine di una conferenza decotti l'eoe alcuni arresti che ■diedero luogo a ui più -esso e a condanno in Pretura. All'uscita si grido in quell'occasione: Viva l'Austria: Barberis-rammenta che l'ingrosso ai Comizi era regolarmente controllato dalla polizia, Carassi ha dello cose false relativamente alle due riunioni prò 'Frese*. -Non ha potuto rac cogliere eo: le frasi noie ohe sarebbero sa'e pronuUcia'.e d < mi n una, bicchierata perchè le finestre orano chiuse. Barberis dice che alla conf. : enza Mondolfn fece una semplice osservazione, che. "oratore cioè aveva esulato dal campo scientifico per entrare In quello poli lieo .-u cui era discorde. Teste. —. Conformò pienamente che Mon dolfo fu rimbeccato dal Barberis porche era stato temperato e non aveva profetizzata la rivoluzione a breve scadenza. Tanto che all uscita alenili proclamavano che Barberis aveva ragione, che bisognava far presto, che era tempo ,:i deciti rsi ed altre, frasi. Mentre altri intervenuti erano di parere opposto Pi esiliente. — Circa il comizio gno l:U7, presieduto da Chignoli 'inalilo ha détto? 'l'oste. — Si. Oh. Modigliani. — Sentito dal Teste. •— Ma no, avvocato, non Bastava star vicino a'Ie fines re. lutti!... A proposito dell'incidente delle meravigli'- del procura'ore di dire elio la stessa osservazione fu fatta non dai Procuratore del Re. ma da'un mag'slruto d un Tribunale militare. Effettivamente Piazza Solferino era deserta, l'orò 'e prune fucilate partirono da un piedone di fanteria contro una barricata in via Boterò, da cui erano partiti da turbe .li indviiiui, colpi di rivoltella. La via fu dissclciata in alcuni punti ed lo stesso rimasi ferito da una sassata. L'a-vv. on. Sciolti nega c incolpa la lo¬ dando lintldrADffivttiedell'S gai, conferma confidente? occorreva Sentivano •'ciorai-i Ile debbo izia di quanto è avvenuto, sostenendo che nella sera del 22 agosto via Cernala e dintorni erano presso ohe deserti. L'avv. Carassi conferma altri brani di violente frasi da lui udite in comizi e riunioni diverse. Un incidente Dalberto fa parecchio contestazioni al teste relativamente alle date di alcuno agitazioni. A Dalberto fanno eco avvocati e imputati. Dalberto specialmente vuole clic il teste confermi la data delle agitazioni dei calzaturifici. Nasco molta confusione. I*. M. — Non 6 culle intimidazioni e colla violenza che potete Invocarci giustizia. Sentati : — Non ci crediamo nella giustizia. Presidente: — Non voglio si Insultino i testi. Barberis: — Diremo di peggio! Presidente: — Ma io vi farò espellere. Serrati; — Allora abbandoneremo l'aula tinti. P. M.: — Liià, farete uno sciopero... On. Modigliani: — ili furono precedenti po temici tra Dalberto e. il cav. Carassi? Teste : — Si, anni fa, in occasiono d'un Co inizio vilipese tanto i carabiidori che termi nato il Comizio i carabinieri si slanciarono su di lui arrestandolo. Ed allora si racco mandò a ine, mi scongiurò perchè lo salvassi e Io sottrarsi ai carabinieri, il che feci. Poco dopo sùlIMvànU; ^comparve un violento articolo del Dalberto contro di me. Quello fu il suo ringraziamentol Dalberto afferma che Carassi lo odia da (firn giorni. Teste: — Volo di fantasial P. M. : — La Giudice assicura che nell'agitazione delle tranwiere non parlò di politica, né di b mirra. Testo.: — Non è vero. Il Presidente chiede ail teste confenno. dello parole, pronunciate dalla Giudico al Comizio del « Soviet . e clic cioè le 'donno Italiano avrebbero saputo morire come le donne russo sulle, barricato. Poiché i difensori vogliono che. LI toste precisi, egli consiglia il Tribunale di richiamare dalla Questura tinti i rapporti che egli inviava subito dopo ogni conferenza e riunione, (.'avv. Filippi si oppone affermando di non avere fiducia nei rapporti della Polizia ritenendo che possa, inviarne dei nuovi. Presidente: — Cavallo, avete nulla da dire? On. Modigliani: — Cavallo non parla. Presidente: — Ma debbo fargli ugualmente la domanda. Potrebbe avere cambiato avvisi. Garizio: — No, no. imiitiene fede al programma. In sostanza, in contesto dei singoli imputati, fi cav. Carassi mantien-o quanto -é doto nella sua deposizione a1 Giudice istruttore, confermandola In tutte le sue circostanze. Presidente: — Conforma che Sentili gridò al Comizio del «Soviet»: Viva la rivoluzione russa ? Serrati (interrompendo a gran voce) : — Masi ed anche viva la 1-ivohizioii.e italiana. Altri imputati': — E anche noi ilo gridiamo. 'Serrali, a gran voce dice: — Ritengo che i fatti di Torino sono avvenuti per lo condizioni di elisa-pio errate dalla guerra indipendenitemenfe dagli uomini. (Censura). Il tesv si scaglia contro la Polizia e contro « i metodi seguiti per imbastire i processi, metodi che non sono seguiti in Austria e in Germania «. Serrati chiede se nelle suo gi*-? a Torino pur essendo ritenuto membro del Comitato segreto detto « ad Bivio » era sorvegliato. Teste : — Non lo > so. In ogni modo non stava in me di sorvegliarlo. Serrali in sostanza espone a voce altissima le sue meraviglie che. malgrado i sospetti o 10 circostanze che hanno originato g.li attuali capi d'imputazione, fosse lasciato perfettamente libero nei suoi viaggi e nelle suo permanenze a Torino, senza sorveglianza e libero anche di recarsi all'estero. La verità * — dice — che le accuse furono fabbricale più tardi, un anno dopo, quando noi partito socialista si" formò una corrente per la quale era opportuno ch'io sparissi. Questo è un processo politico valuto da Orlando! Voi, mi condannerete, ma io uscirò dalle carceri e allora dirò a fronte alta 11 mio pensièro e chiederò i conti a chi di dovere. Ercole afferma che. le accuse dol testo sono infondate e che egli ha diritto di affermarlo perchè la sua famiglia soffre. Teste: — E voi ne avete fatto soffrire tante1 Un tumulto Gli impulaU insorgono, urlano. Barberis rida: — Mascalzone, mascalzone. Gli altri imputati fauno eco, poi la calma ritorna nell'aula e ritorna anche la tempesta poco dopo ri proposito della contestazione latta al Carassi dell'ora d'un Comizio. Fra teste è.HspcresddsnngltdvmseqavastLdifensori si rinnova un vivace scauvbio di l'aro!..'. Presidente: —- Ma non pretendete troppo a tanta disianza di tempo; P. M. (intervenendo)": — Le vostre grida, le vostre intemperanze rivelano la vostra debolezza, vi difendete, male! etiche nueato tumulto ò sedato e l'imputato raggiano espone alla sua volta i suoi lagni contro il leste. La Difesa chiede cinque minuti ili riposo P. 'M.: — Ma era per Unire il teste Caràssi. Serrali: — E' già Unito! (Hisa). •P. Ari. : — Non fluito come lo vorreste... fi uire voi; Terminate le contestazioni degli imputali il teste ne ha una serie pure dall'ou. Modigliani. Egli conferma sostanzialmente la precedènte sua deposizione, tra cui questo che la Giudice al vermine d'una riunione abbia preso degli sclualli. Il tesie spiega: —Era una assemblea del punito. Fini a tarda ora. senza che concludesse nulla epperciò fu rinviata, ma con un putiferio enorme, tra ut-li e strilli. Le guardie all'uscila chiesero a diversi intervenuti che cosa fosse successo e fu risposto che la Giudice era stala schiaffeggiata. A domanda Modigliani il tosto dichiara: — Insomma, appena assunsi .la direzione del Commissariato Monviso consultai che si -.encvauo riunioni cosidette private, ma effettivamente pubbliche, in contravvenzione ai decreti luoyoienc.uzi.ili, effettivamente deleterie alla resistenza nazionale e feci rapporto scrii io alila Questura. Non mi si rispose. On. Modigliani: — Conferma a questo proposito quanto ha deposto nel suo interrogatorio che cioè tali riunioni orano apertamente coiiirarie alla legge, pericoloso per l'ordine pubblico e per l'ordinamento sociale,, ma tutto via si lasciava fare per ordini e direttive, superiori salvo a intervenire qualora lo eir-fl costanze si fossero fatte gravi? Tesle: — Confermo. Serrati: — Ma sicuro, ha ragione! u.i Bàttirelli amile lui. Sdorati fa due ultime domande al — Ha assistito a quella bicchierata che ma mi sarebbe stata offerla? — Mi fu riferito. — Non ho mai accettato bicchierate ! teste il mio conicgno nel convòglio di sani tesi affé in SU il Henna cui fu votino l'ordine dal giorno RoTdlga? - Lo ignoro. — Ebbene io fui contrario e votai l'ordin.1 del giorno Modigliani ! La prosecuzione dell'udienza stazioni ò rinviala a. stamane e ilei le alle ora conte nove I violenti. U sellaio Colombo Luigi, di anni 32 da MI lano, abitante 'in via Palazzo di C'Ita, N. 15 fu avvicinato da uno sconosciuto nelle vicinanze della sua abitazione, e senza alcun motivo venne ferito con un coltello al viso. Recatosi al San Giovanni, ebbe i necessari soccorsi da', dottor Costerò, che lo fece poscia ricoverare ne'la sezione Fantino, giudicandolo guaribile in V. giorni, con sfregio permanente. Chi dorme e chi... L'operaio Bi-rnardi Luigi, di anni 32, essendosi addormentato sopra una panca in corso Ponte Mosca, fu da ignoti derubato di L. '20 e dell'orologio.