Il Governo e il Reichstag nel momento della crisi

Il Governo e il Reichstag nel momento della crisi Il Governo e il Reichstag nel momento della crisi sfatti del Governo quale esso era, ma il loro ;iPPp,'il° è erande e l'appetito, com'è noto, au n"t^™i^&i,Z™°P«imi ^J^r^Ji^P^^^*^*» , . , . Zurigo, 11, notte. La crisi tedesca va molto più in là del semplice ritiro di Kuelhinann o del probabile ritiro di Payer. Essa si estende a tutto il Governo, che, ove le dichiarazioni odierne di Hertling non appagassero la maggioranza del Reichstag, sarebbe in pericolo, perchè è improbabile che i socialisti se non vogliono smentire le affermazioni fatte anche di recente, prima della caduta di Kuelhinann, rimangano a fare parte del blocco. Il centro ed i progressisti paiono adattarsi all'egemonia del Comando .Supremo. Tutto ieri e stamane continuarono le conferenze della frazione socialista maggioritaria, senza che si abbia alcuna notizia positiva sui risultati. D'altronde oggi si apprenderà quale atteggiamento i socialisti hanno deciso di prendere. Secondo alcuni fogli, la frazione, qualora le dichiarazioni di Hertling fossero tranquillanti, rimarrebbe nel blocco e voterebbe i crediti di guerra, ma contrasta con questa voce il1 commento fatto ancora ieri dal «Vorwaerts» sul licenziamento di Kuelhmann. Nel commento si diceva: «11 segretario di Stato ebbe questa sorte perchè era mal visto dai pangermanisti. Lo hanno spazzato via indifferentemente in questo grave momento, senza giudicare se avesse meritato falò sorte. Certo è che se Hertling non è caduto, ciò .si deve al fatto che egli, nel suo ultimo discorso, cedette ai pangermanisti, perchè egli, nel suo animo, era l'uomo del loro partito, e si studiò di convincere tutti che Kuelhmann era stato ^S meno ritengono che il vecchio signore non può danneggiarli. Il caso di Kuelhmann non può che confermare questa fiducia dei pangermanisti nel signor Hertling ». Tutti i circoli liberali sono d'altronde di questo parere. Anche la t Frankfurter Zeitnng», la quale ricorda come la crisi odierna sia simile a quella del luglio dell'anno scorso. La sola differenza è questa.: che allora l'odierna maggioranza del Reichstag si stava appena costituendo-, e si voleva procedere d'accordo coi partiti. Oggi, invece, si procede contro la volontà de: pnfliti; senza interrogarli, si caccia via il segretario di Stato in una forma che non è assolutamente parlamentare e nessuno ha il coraggio di opporvisi. La responsabilità morale è costituzionale di tutto ciò ricade sul Cancelliere dell'impero, il quale ebbe in questo giuoco una parte che non è chiara. Egli deve perciò avere tutto l'interesse di chiarire la situazione. 11 corrispondente, berlinese del Wiener Journal apprende che già mercoledì, in seguito al discorso di Srheidemann, scoppiò un conflitto fra la maggioranza e il Governo. Sabato, Pave.r avvertiva i socialisti maggioritari, il Centro i progressisti che. dopo il discorso di Scheidemann. non voleva rimanere vice-cani-elliere e che si sarebbe dimesso. Intervenne Erabérger per impedire lo sfasciarsi della maggioranza. I socialisti delibernrorono di volare il credito di guerra e Payer decise di rimanere. Secondo la StrassbUrger Post, il ritiro di Paver .invece oggi è cerio. La maggioranza accortile incredula la dichiarazione fatta, da Hertling -in un telegramma a Payer. che -la politica non muterà per mutare di segretario. Il FremclenMatt deplora, il ritiro di Kuelhmann. elogia Hintze conoscitore perfetto dei problemi orientali. Soldato e diplomatico, gii sarà dato perniò di evitare meglio molti scogli VArbeitcr Ze.ituna dice che Mlrbach cadde semplicemente vittima della pace di Brestl Litowski imposta a! popolo russo h iit ti

Persone citate: Hintze, Paver, Payer