Il vano formidabile urto

Il vano formidabile urto XX monte inviolato Il vano formidabile urto (Da -uno dei nostri inviati speciali al fronte) ZONA DI GUERRA, 10 luglio, i pDopo la tempesta la quiete. Dopo 24 ore di | stbufera, in qualche momento miektialissimn, | duna pastorale serenità. 11 nemico, visti vani di suoi sforzi, accenna volersi adattare a pas- meare l'inverno incatenato di fronte alla bel.a \ trpianura che agognava possedere per trovare j lonuove risorse ai suoi intiniti appetiti. 11 Grap- ilpa si copre di neve. Tutte le cime si incap- g•puccrano e abbandonano veli candidissimi giù mper le pendici dei contrafforti dando nuovo plascino e nuova grazia alla pianura the con-1 rserva, per virtù della difesa del massiccio contro le correnti gelido, la veste autunnale; un tessuto verde pallido, che i pini, gli abeti e l, cedri, di cui sono ricche le ville dei colli isolani e i giardini della pianura di Cittadella « di Castelfranco, macchiano qua e la di verde cupo. La zona montana sussulta per l'esterno e l'interno travaglio; il piano e tutto un fremito, per il fervore di opere determinato dal sorgere nelle località meglio orientate di posti di Titornimento per la truppa dislocata in alto. Grandi e piccole unità, per assolvere il compito loro affidato, per fare cioè del complesso di cime che stanno tra il limita e il (Piave il formidabile ordegno cnipa.ee di reggere all'urto di lutto quanto l'esercito austriaco, e, so la volontà, conta qualche cosa nel destino dei popoli, dominarlo, batterlo, ricaccialo e vincerlo, per quanto corchino di mantenersi 11 più che sia possibile vicino alle diruppe operanti, quelle pronte a sventare ogni offesa e quelle che le forti difese preparano, devono orzatamente costituire sul piano i loro depositi, ì loro magazzini, le loro officine. Al 1 ulti bisogni delle truppe in alto non si può provvedere che dal basso e quanto più sul monte l'attività dei lavoratori croscè, tanto più sul plano, per naturalo riflesso, il movimento si fa intenso. La impossibilità di costituire sul monte grandi depositi per non offrire al nemico tròppo facili bersagli — da una quota dell'Asolone, ancora in suo possesso, il maledetto suo occhio troppo addentro 6i ficca nelle.strett'e valli por Ve quali noi dobbiamo ancora, forzatamente salire con tutti i nostri' carichi e ci spia dalle rive del Piave con sguardo non alieno insolente — per dolicenza di località adatta, per mancanza di vie di comunicazione, al piano deve svolgersi un'opera scrupolosa di cernita. 1! materiale che affluisce sul Grappa deve ossero taie da poter essere posto immediatamente in opera. Ogni fatica superflua deve essere risparmiata a chi lavora a contatto col nemico e dove ricorrere a tutte le astuzie per impedire che l'opera venga scoperta e, scoperta, distrutta. Una duplice azione quindi si inizia, con imo scopo ben determinato e distinto: ni piano, quella di. aumentare i mozzi di comunicazione con lo truppe operanti in alto, creare strade nuove e coperto, costruire nuove teleferiche, stabilire una rete telefonica, tele-ranca, ottica e radio-telegrafica di tale potenza rfepommdac^esrsmStctmbnifaCfddqhpddtdoddtopssda garantire le comunicazioni di fronte ad ognf eventualità.; sopprimere insomma i 1700} rmetri 'li dislivello che separano il moivc dal. plano si che venga a formarsi un unico insieme; in alto, quella di creare ostacoli su ostacoli per tenere fermo il nemico nelie posizioni su cui l'abbiamo inchiodato, e tanto dighe sueceslvc capaci di arrostarlo qualora ritenti scendere ni piano. Opera di sco'.uttòii e di- talpe, di difflcoità inaudito non per sè 6tessa, ma,pel faVo che — e non bisogna scordarlo — il Grappa non ha rovesci, non ha posizioni celate alla vista dol nemico. E' rome un torrione; dal piove e dal monte, il nemico tutto lo spia e lo scruta. Le posizioni chò d prima vista paiono le più coperte sono battute con tiro diretto dall'artiglieria. La dorsale, il nocciolo, che pure si adagiano contro spalle dalle ampie forti ossature, sono un solo bersaglio. L'assalto ai contrafforti Le mitragliatrici comparse n Cnson del Termine e puntate sulla camionabile <h'l Grappa —• la spaziosa arteria «ilie corre lungo lo pendici di. Monte Oro e trova la via del Piano per la Val S. Lorenzo — pone tra gli urgenti li problema di creare altre vie per assicurare il movimento anche di fronte no un eventuale sbalzo nemico, .coronato da successo. Le mulattiere che da- Borso e da Crespano raggiungono il Monte Frontal e il Monte Cornosoga, con una nervosa rapida serie di movimenti serpentini su pareli scoscese, sono ottimo vie e discrétamente coperte nlla vista, ma sufficienti appena per alimentare un piccolo presidio, non per dare garanzie, di sicurezza ala truppa di un'intera grande unità. Di più la erutta stagione le minaccia. Per quanto tutto sia predisposto per assicurare un'opera pronta di sgombero, la neve, il gelo, la nebbia possono creare tali ostacoli da renderle impraticabili. Le teleferiche esistenti per vini Sella zelante opera del personale elio nulla trascura per intensificare il servizio, contribuiscono fortemente al trasporto dei materiali, ma per rispondere alio esigenze delle migliaia di lavoratori dislocati in alto occorre moltiplicarle. Dove una f- 'n funziono, se ne richiedono dicci. 1 Comandi in alto sopo collegati con i Comandi dislocati in piano con numerose linee telegrafiche e telefoniche, ma per avere la cersezz'a che tn un momento di azione non difetteranno le comunicazioni hisognn infittire le reti, trovare per ogni linea dei tracciati diversi, fare che fi massiccio diventi tutto una vibrazione. I contrafforti del Grappa sono prosi d'assalto. Reparli di M. T., centurie, onerai borghesi, accomunati nella medesima opera, mentre gli zappatori del Genio provvedono alla costruzione sul piano di opere sussidiarie ili difesa ondo far fronte ad ogni eventualità, parare qualsiasi tentativo, e raddoppiano così gli anclri del sistema difensivo, ingabbiano ii pièno, traendo da ogni ondulazione del teripp'O, da ogni gruppo di case, dalle ville isolaste dalie roggie, dai canali, da strade, dai motivi di fortiflcazionr campale, dar Uovi declivi di P.orso, di Romano, di Crespano, di Semonzo, j primi avanzano verso le cime che guardano alla pianura, tappando nella roccia nuove vie, costruendo nuove Teleferiche, cavèrne, ricoveri, piazzuole per artiglierie, postazioni per mitragliatrici e reticolati su reii. colati. La linea di combattiménto ."■ lontana, ma là serena operosità, nel piano e sul contrafforti è velata talvòlti dall'ala de.'ln morte E' un richiamo; l?n doloroso rclvamo! E' il ricordo che in guerra perdura, eh" il- nemico vigila. Che il domani urge, elio neV'nlUvità hon si deve aver tregua, " Le contese colla roccia II fervore, l'energìa che investe i fianchi del Grappa è poca cosa, so la si pone a confronto con l'attività, che regna in alio. Ocni cresta ha il suo gruppo di renarti che la investe; ogni valle la sua squadra di lavoratori che approfittando della vegetazione, delle ondulazioni del terreno, di tutte lo varie sussunzioni della roccia, crea barriere formidabili. Dai primi contrafforti allo estreme propaggini deJ! Grappa — nave dai fianchi poderosi, supertja e maestosa dorsale dalla lieve ondulazione — per quanto il nemico vigili e rea- pisci martellando colla sua artiglieria lo strado «coperte, i passaggi obbligali, i punti di concentramento, giorno e notte è un pie- dilettare sordo di gravine, uno stridore Almartelli pei fonilo:!, un muoversi di corvè pel trasporto dei materiali di rafforzamento, per lo spostamento dei detriti della roccia, onde il nemico non rilevi ove si sta aprendo una galleria, ove si sta scavando un cammina- mento, ove si sta costruendo una postazione per mitragliatrici, una piazzuola per artiglio- rin un ran«>M. aì ah*.* .™« «~>»ii/> r>f-ria,, un caposaldo di difesa, uno scoglio ol-fenf'v°'. . ,. . ,. Jt „ Migliata e nugnaia di uomini - di sol zap- potori dol genio se ne contano moltissimi e ogni reparto ha una sua squadra di ausUiari, e mÌHn1.centuno (h "nf?raj> -, 'avprano ala medesima operi..so to la direzione Ultimata di poche menti, ispiratrici le une. tecniche lealtre, ma ciascun gruppo opera per proprio conto ad un lavoro che non sembra colle-^ri0%r?"lJeZn S'ifrle\ ilare che, le vedette e gli aeroplani nemicis'iTonde a CaPÌrC °he C°Sa 31 ta ed a Che C°Sa Sul tiranna 6 la Patria Ma per alianti one-ra.no ^ÀXT&3m*? Se 'qiiaì-sicura 'con lo °ca?a'chemanca dtecnicom^tT^'-d^a-^TtÙttò Sci ^a^l'rico^e^n^ ^n o" ancóratanti come la necessità richiederebbe, i barac-camonti sono fatti alla buona; i.l vento se netrastulla e talvolta anche li abbatte, la tor-menta porta anche la novo nell'interno dellebara non ina la gioia di essere cooperatori della gignn-fosca opera è tale che e sufficiente compensoalle, pia aspre fatiche Si scava e si rafforza.'! Pi rafforza e si scava,Colà dove la montagna ha i fianchi delicati,facili a percorrersi, colà ove i-declivi sonodolci e tratti di pianorT si accennano, coiàdove le valli non precipitano, ma si aprono quasi ad un hanno dato parsi e ie roccie sono ricoperta di terra, si costruiscono reticolati, dai millearacene e motte coltri bianche sui giacigli ;on si può muovere un passo senza grappette,ìa la gioia di essere cooperatori della gignn-inni i;i.i|n^uuu, ina .ti it|4t.uii/ un dolce invito, colà dove le. crostoto modo alla vegetazione di svilup-roccie sonò ricoperte da uno stratodenti aguzzi, distesi con mille giri stranitane da'volne, gal-'orie, "dallo quali centinaiadi mitrag!iatri.e! noi giorni di azione incrooleranno i loro fuochi, vomiteranno miliondi proiettili sugli audaci attratti dalla facilitàdel terreno, Là do've iuveco .le roccie. sonotagl.iate~a picco, la montagna è impraticabileogni traccia di vegetazione mnnen; per sa-.irepure ci voglia la cordata, si creano vie nuovesi tracciano mulattiere che a salirle si ha ''impressione del volo. Mirabili artieri! MirabilCftmsfndnnti! Si ricorda la prima strada costrutta a Coni Zinnia dagli alpini, con alacritàdi spirito e fervore d'entusiasmo, « stradaitalianamente pensata, e romanamente costaifta » L'iscrizione posta a Coni zugna sullagrossi di quei labirinti di gaMerìc dai centobracci, allo sbocco dei quali ove si creditrovare la via aperta alla ince. si incontraluì affusto di cannone, il profilo di una mitwgllaitrlce. una trincea per fucilieri : la difesalontana, la vicina, la estrema, la. difesa italiana per eccellenza nella quale la vittoria bacia chi ha il sangue più puro ed il cuore più sano. Il richiamo al passato ■La grande unita che è stata scelta per ladifesa e il rafforzamento del Grappa, ha urpassato che è tutta gloria. Viene da Bolognat asso le Judrio. il 24 maggio ìtìis. Le sutruppe prova jeno il martirio di Os-lavia lpwiose ore de' Podgora, la sfibrante e. dosoImito attesa sulle ntrd? roceie dol Sabotinolungo lo filiali ii sangue corso a rivoli initrendo i fiori rtells vittoria, furono i soldatrit questo meraviglioso Corpo d'Annata chpassarono primi i'isonzn, dopo aver superatcon un balio il Sabotino 0 il calvario' doPodgora e colsero,, ebbri di gioia le primrose In Gorizia italiana. Conquistarono 'MontSanto, irruppero sul R Gabriele ultime 'lasciareno il Frinii insanguinato ,-on l'anima .noerata datìn dolore cupo e ,fT vendetta assetata-lotoa uaMìi-itiu.Qualche reparto s! è arrestato sul Piave ha cooperato a conservanie ti possesso e l'intiera unità fu tra lo pKmc,'se non la primaat.fi?^U»i.^ni'Tlfi'Vf"''' Con.r!Vstifi'outo orgogfio il suo comandante — nobilfigura di soldato, mai pensoso di sè ma inquieto sempre per i suoi e per il suo cutl'Ho, si-reno nei momenti di tregua corno nemomenti di battaglia, ligio al dovere, instancabile ne! martellare le sue truppe affinchle virtù sprizzino scintillo suscitatrici di nobili incendi e quanto vi può essere di bruttscompaia sono la leggo della disciplina senzìa quale non esiste un esercito, non esistonsoldatd, mentre sui Piavo viva ferveva ancora la mischia e V'on Re-'ow invano eerc.avdj (orzare i! massiccio del Grappa — -significaval Comandò Supremo che le sue truppe eranpronte ad entrare in linea e chiedeva por se por i suoi, il compito più ardilo. e gli veniva affidato il Grappa, .1.1 posizione verso cua ragione si affisavano mite le speranze d'talia, Compii* arsito. Mantener" la posizion0 rènderla inviolabile, e il compito assunsla promessa mantenne, e il duro compitvuole conservare. Non si abbandona il proprio posto iiurtndo e un posto d'onore. Il comandante In 4.a Armata ha chiesto al Pres(tente del Consiglio per i soldati del Grappelio il monto -e lo opero sii esso create siandichiarati monumento nazionale. Il comandante l'unità che ha rafforzato e difende blocco centrale dol massiccio, mli.ro non chide per sé e per i suoi che l'alto onore drestare alla difesa de! Grappa sino a che lbandiera sventoli .là dove i nostri morti attendono, li richiamo ai .paesi che il nemiccali.est.a nessuno lo some più e meglio dsnidali del Grappa, tfolle giornate serene, fra scrosciare dell'artiglieria nemica, e nelle nvtempestose- quando la bufera invernalo infure rutto L! monte trema come se il vento glaciaPrt: mille vie invisibili gli penetrasse nolvissero suscitando fantasmi od ombre che •nncorreno su per le rbecie o'iettrlzzando vedette, non è del Grappa che si pania m grande via che scendo a Passo Duole" potrebbe ripetersi sul massiccio del Grappa negii in a à l o a ; e . i , «lei ipnosi che al ibi amo abbandonati. Lo bràula si rompono nella fatica per la conquisdella roccia ptóno a palmo, le volontà si tedono nello sforzo e non un brivido di energva perduto, ma il cuore e lontano. Il cuodei soldati del drappo è là ove più intensmente si è gioito e sofferto, dove si è avula rivelazione di che rosa -è la guerra, dovsi sono provate le prime ansie di fronte fatto nuovo e ter-ribi'e per paura di noaver l'anima sufficientemente temprata presistere a tanta tempesta di òdio e di ferril moro è là. ovo con gli -eterni paurosi slonzi dell'attesa si sono conosciuti i delidella vittoria. L'Italia è sul orappa, e nessundei lavoratori ehe coopera al rafforzamendel monte la defrauda di qualche cosa.

Persone citate: Borso

Luoghi citati: Gorizia, Italia