Ritorno al Reichstag del problema della pace

Ritorno al Reichstag del problema della pace Ritorno al Reichstag del problema della pace razone-ancere ; Zurigo, 4, notte. • 11 Reichstag ha iniziata Ja discussione in terza lettura del trattato di pace con la Romania. Scheidemann, Uopo avere mosse obiezioni su parecohi punti del trattolo, [varia del recente discorso di ICulhmanti, a cui non vi era nulla da opporre da parte di alcuno, ma, pur troppo, il giorno dopo, Il segretario di Stato battè in rltu-ata di fronte al Quartiere generale ; ciò che apre tristi prospettive. 11 ooverno deve sostenere le proprie opinioni contro chicohessia: altrimenti dove lasciare il suo posto. Noi vogliamo un Governo che sappia vincere gdi avversari, come sa lare il Comando dell'esercito, La guèrra deve finire quanto prima. Un Governo che fosse deciso a. far ciò sarebbe accolto da noi .con gioia, ma col Governo attualo non possiamo appro vare neppure il 'bilancio. Questo è il nostro monito e il nostro avvertimento. 'Ledebour dice ohe il Governo dovrebbe vietare che l'elemento militare si occupi di politica 11 proletariato tedesco deve proclamare la rivoluzione dovunque. L'oratore è richiamato all'ordine. 1! vice-cancallierp Paver dichiara che non risponderà a Ledebour ed a Scheidemann, i quali hanno dichiarato che il loro .partito respingerà il bilancio. Il vice-cancelliere rileva perciò che, per fortuna, si tratta di una semplice dimostrazione e che perciò non farà una nuova dichiarazione circa il problema della pace. « A che gioverebbe, dopo le esperienze? La conseguenza sarebbe soliamo di provocare eccitazione e una lolla di opinioni all'interno ed. all'estero. 1 Governi nemici interpretano le nostre parole giustamente pensale come se non potessimo condurre la. guerra, ad. ima (Ine vittoriosa corrispondente alle nostre domande o cóme um tranello. Perciò non ritornerò sa questo problema, ma posso senz'altro aderire a.U-a formula di Schcidemann: conclusione di una pace onorata, n«s-i sun danno alla Germania nelle condizioni di] pace. Credo che siamo, anzi, giti andati olire | Questa formula. Dobbiamo cuciniere finche \ la volontà di guerra c di annientamento du j parte degli avversari non< siano spezzate. Teuno che tutu i tentativi di giungere prima alla pace rimarranno sempre senza risultata. Le espressioni di Srlieidemann sul contegno del Comanda dell'esercito c sulle sue. relazioni con la direzione poltiiaa dell'Impero sono nlcmscLGSbcnaRmgnnedmrasmfalse e la sua critica ferisce gran parte del jpopolo tedesco. Comesi può parlare di asso- lutemo militare da noi e dire che la direzione i dell'esercito è guidato da cupidìgia di dòmi- \ nio e da dilettantismo politico ? Sono esagera zioni. Naturalmente in una guerra come, que \sta, così lunga e importante, la direzione civile non può procedere indipendeniemente dalla direzione dell'esercito o viceversa. Anche I in tanti altri paesi si manifestano eguali au- ! tagonismi fra il Comando dell'esercito ed il j governo civile ». .' Non possiamo contestare alla Direzione d-el-1 l'esercito il diritto, se ci vuole condurre alla \ vittoria e alla pace, di esporre chiaramente ili suo parere su tutti i problemi in relazione con ! nucr- I i ra. L'oratore nega che la Direzione civile, abbia capitolato dinanzi alla Direzione dell'esercito. Noi insistiamo nella nostra opinione sempre ed in guanto sia necessario. Iìiten.iamo anche fuori di posto il consiglio di Scln idemann, di lasciare il potere nel caso in cui le. nostre relazioni, con Vi Direzione dell'esercito non divengano quali egli vuole. Tìileniaino nostro dovere star ferini, in questa, che ó la pkl grave epoca par cui sia passata la Germania. Si sarebbe, forse avuto un risultato migliore se. si fosse presa in considerazione, circa, i negoziali di pace, la politica desiderata dai socialUti? Nel caso più favorevole non si sarebbe avuto alcun risultato, ma come conseguenza si sarebbero avuti pericoli più univi e situazioni peggiori. L'oratore lascia ai socialisti la responsabilità di deridere il loro atteggiamento verso il Governo, p dice che questo proseguirà per la sua via non per una pace di- conquiste, ionie essi vorrebbero far credere, non verso il di.-poii.;rno militare, ma perchè tale via conduce ad una pace per accordi, a cui noi tendiamo e a cui tende, se non tutta, certo la stragrande maggioranza della Camera. Vi pieghiamo di appoggiarci per la vittoria e per la pace. Westarp, conservatore, dice che la responsabililà di respingere i bilanci è una politica sinistra. Non lo offerte di pace ci avvicinano tallo, pace, ma i successi militari. I sor.i-alULi-plottano per raggiungere il potere; la loro minaccia di uno scandalo iparlamemarc tende a intlepidare l'influenza, della Direzione dell'eeercoto. Thomas, nazionale liberale, dichiara che una fine onorevole delia guerra ,'■ meglio oggi che .domani; inaiai! ii-viiiania non può sar.riticare ciò che ha conquistato; Scheidemann dice che il Comando dell'esercito impedisce 3o scioglimento della Camera prussiana è Ut [revoca dello stato d'assedio. ' Vogliamo collaborare col Governo, ma prima vogliamo un pieno schiarimento circa il problema della pace. Non vogliamo un cuneo, vogliamo rafforzare la fiducia della popolazione nel Governo. iLedebour dichiara che ohi respinge t] bilancio deve anche respingere i crediti per la guerra. La discussione generale e chiusa. f dll

Persone citate: Paver

Luoghi citati: Germania, Romania, Zurigo