Dal fallito tentativo di Valcamonica all'inizio dell'offensiva generale

Dal fallito tentativo di Valcamonica all'inizio dell'offensiva generale Dal fallito tentativo di Valcamonica all'inizio dell'offensiva generale (Per telegrafo dal nostro inviato speciale al fronte) Zona di guerra, 15. Il fallilo tentativo austriaco contro l'imboccatura, di Valcamonica lasciava il dubbiti se. si fosse trattalo di vii operazione isoala o non "piuttosto del primo manifestarsi j di disegni offensivi mollo più. vasti. Questa notte le artiglierie avversarie da Val Lauarina al mare hanno improvvisamente getalo sulla calma apparente di oltre cento chilometri di linea oli ululi furibondi che annunziano Vimminenza immediata delle annuii battaglie. Siamo da. qualche ora nel p'u'no inizio di una polente offensiva generale. Clic gji austriaci la andassero da qualche settimana attivamente preparando don- era più un muterò ni per i Comandi ne, per il paese. Da vari, giorni la nostra contropreparazione era finita in ogni sellare, del fronte. Ai primi di giugno essa non. era incito diversa da quella che può esserci oggi.. Un fallo solo induceva in qualche meraviglia; il ritardo. Durante il quale era lecito argomentare giornalistie amente intorno alla data e. alla maggiore o minore sua immediatezza. Nessuno meno di noi poteva essere sospetto di non eredcre a una offensiva austriaca contro VIlalia. Da mesi e mesi su queste colonne, abbiamo affermata, sviluppata, ripetuta la nòstra lesi del duplice sforzo militare denti Imperi Centrali contro le due ali. di schieramento dell'I alesa, cioè della offensiva di Germania, contro gli alleali francoinglesi e dell'Austria contro di noi. Non abbiamo mai avuto il più lieve, dubbio al riguardo; i nostri lettori ci sono buoni testimoni. Tuttavia, che l'offensiva, sul fronte italiano sarebbe scoppiata in questi giorni in mezzo alle enormi, incertezze dei risaltali della, battaglia, di Francia ci. parve dubbio fino all'ultimo. Vuol dire che o 7ioi v il nemico argomentavamo male. Non abbiamo ancora ragione di credere che le ragioni buone siano tutte dalla parte, dei nostri avversari. Anzi speriamo fermamente i he non. sia così. Possiamo ora pensare che l'offensiva conilo Vitèlla sia siala decisa definitivamente nel convegno dei due. Imperatori. Suo scopo politico massimo; costringere l'Italia alla pace oppure, vibrarle uh colpo di tale entità da portare l'Austria Ò'I pareggio con la Germania nel bilancio comune dell'indebolimento dell'Intesa. Suo scolio economico ; sfruttare con facile, e pronta avanzala le risorse del Veneto. L'Austria ha bisogno di successi e di vettovaglie così per la. situazione interna come nei. rapporti con lo Stato Maggiore e coi parliti di Germania. Ora, appare chiaro che non poteva più posticipare. Forse la. questione dei raccolti ha dato l'ultimo colpo a quelle, che : oppiamo essere .siale indubbiamente le .-in- indecisioni c i suoi ritardi. Nella prima quindicina, di maggio l'imperatore Carlo compieva un giro di. ispezione nelle, retrorie della pianura friulana, del quale ai giornali fu vietato-di far motto. In un conregno dei Grandi Comandi alcuni generali io avrebbero assicurato che tutto era pronto, che si poteva, dare subito l'ordine di' atlacc.arr. Ci consta, che l'Imperatore avrebbe risposto quanto segue; «Adagio, signori, non precipitiamo. Ho veduto con. dolore che le truppe, sono in cattivo arnese e che mangiano troppo male. Pinna occorre migliorare la loro alimentazione ». Poco dopo riuscivamo a. renderei conto d'un, rilvante. miglioramento nel villo delle truppe, avversarie. Una compagnia, che per lo innanzi prelevava pochi chili di polenta, meno ancora di patate c di fagioli, e. circa duecenlorinquanla grammi a testa di pessima carne, non di rado di cavallo, aveva, agli ultimi, di maggio ben sessantacinque chili di palate, altrettanti di carni, di maiale fresehc o insaccale, più vino, rhum, acque minerali. Fu formalmente promesso alle truppe che una tale distribuzione abbondante avrebbe durnlj fino almeno alla mela di giugno. Questa, data corrispond.e perlettamente allo sferrarsi dell'offensiva, la tinaie veniva annunciata alle, truppe rome l'ultima della guerra. Si sarebbe andati in un altro magnifico lembo d'Italia a far bottino: essere ia stagione del raccolto- i campi pieni, di grano quasi maturo; le borgate piene di viveri; le città ancora, riboccanti di ricchezze; i magazzini dell'esercito colmi di ogni ben di. Dio. Insieme con liquori si. elargivano alle truppe non meno abbondanti razioni di entusiasmo. Tra i soldati si diffondeva la vare che gli ufficiali avevano preparato le valigie e i bauli per riempirli, di bottini da spedire, alle loro famiglie. LUIGI AMBROSINO Al momento di andare in macchina non è choora arrivato il seguito di questo dispuuwio del nostro inviato speciale.

Persone citate: Luigi Ambrosino, Pinna, Valcamonica

Luoghi citati: Austria, Francia, Germania, Italia, Veneto