Una tragedia coniugale in Piazza Denina

Una tragedia coniugale in Piazza Denina Una tragedia coniugale in Piazza Denina Uccide la moglie e tenta poscia di suicidarsi Gi t Gli attori della tragica scena sono i coniugi Cavallo Carlo fu Bernardo, materassaio, e i Bono Lucia fu Pietro, entrambi di anni i4, nativi di Torino. Il Cavallo aveva aperto bot tega e iaboratorlo da materassaio in un ca- : i seggiato prospiciente la piazzetta Denina. on-) Bolo córso San Maurizio, nell area ove sorgeva l'antica Arena Torinese. Nel suo lavoro lo eoa dluvavano la moglie ed un figlio che ha orai 1<J anni. Lina figlia ora quindicenne è stata' messa in un collegio, ove ancora si trova. Alla chiamata sotto le armi della classe del J874 i anche il Cavallo dovette rispondere, e fu in ' corporato noli Arma dei carabinieri, a. cui già '■ aveva appartenuto. Presentemente egli era in corporato ala compagnia di sede nella co i serata cosldetta dei Tribunali, sita nell'ex ! Quartiere Arimondl, .in via Garibaldi. Natural; mente, il Cavallo, appena aveva un'ora di li¬ bcrta- si rccovo in famiglia, sia per dare alla i"''1 azi0Rl)a !l contributo di lavoro che gli ! consentivano i suoi doveri militari, sia per ì .° 1 SIJo1 pastl- Risulta pero, dalle testimo nianze raccolte, che non erano ore nè di tranquillità, ne.di pace nudile che passava in casa; e ciò in causa della continuata Irritabilità della mogTTe, inasprita dallo non liete condizioni finanziarie della famiglia. Questo stato di cose, che perdurava da molto tempo, doveva fatalmente avere un epilogo tragico. Ieri il Cavallo aveva avuto libera uscita dalla caserma, dalle ore 12 alle 19 e, corno di solito, si recò a casa. I due coniugi si sederono al consueto desco per consumare un modesto asciolvere. Con essi era il figlio Teresio. Durante e dopo la colazione si accese e si svolse una delle solite liti, che servivano principalmente alla donna per dare sfogo all'ira che le bolliva nell'anima. Il Cavallo si limitava ad ascoltare ed a rispondere gualche parola: ma aveva il viso congestionato dallo sforzo che faceva su se stesso per dominarsi. Ad un tratto però la donna, non soddisfatta dello sfogo verbale, afferrò un pezzo di pane è lo scagliò sul marito, poscia afferrò ancora una sedia come per colpirlo. Ma non poto farlo, perchè con gesto fulmineo il Cavallo estrasse la rivoltella e ne sparò un colpo. Il prolettile feri la donna alla tempia destra, mortalmente. La disgraziata subito si piegò su se stessa e cadde per non rialzarsi più. immediatamente dopo il marito si appoggiò l'arma sotto il mento e sparò un secondo colpo. Al rumore (Ielle detonazioni ed alle grida del figlio, che — orribile a dirsi r — era stato testimone della tragica scena, accorsero in folla i vicini. Superato il primo momento di emozlone~'e constatato che il marito, pure essondo gravemente ferito, viveva ancora, si pensò anzitutto a procurargli un soccorso medico durgenza. Alla bisogna provvidero i militi della Croce Verde, che con sollecitudine trasportarono io sciagurato al San Giovanni. Il dottar Campora, che lo ricevette nella sala di medicazione, rilevò che il proiettilo gli aveva squarciato il mento in modo irreparabile, e lo giudicò guaribile in tre mesi, salvo complicazioni Imprevedibili. Più tardi poi fu trasportato fn barella. all'Ospedale principale militare. Sul luogo si recarono poscia il commissario Tabasso, della locale Sezione, ed il maggiore dei carabinieri cav. Colombino. Compiute le constatazioni di rito, 11 cadavere della Bono venne trasportato negli Istituti del Va latino, a disposizione dell'Autorità giudiziaria militare.

Persone citate: Campora, Cavallo Carlo, Durante, Tabasso

Luoghi citati: Torino