Le testimonianze di Leonardi-Cattlica e di Marco Praga

Le testimonianze di Leonardi-Cattlica e di Marco Praga Lisca Cortese Le testimonianze di Leonardi-Cattlica e di Marco Praga Roma, 2S, notte, isStamane alle 10 :ì0 il Tribunale ed i rappre- teeenianii delle parti si sono recati all'abitazione dell'ammiraglio Léonard filiere (essendo l'ex ministr Gran Collare dell'Annunziati.,, zione nel processo Cortese. ; f'La deposizione dell'amm. Leonardi Cattolica L'ammiraglio Cattolica ha anzmuto piena- monto confermato la deposizione iosa in Istria- ifoi-ta. In ussa è detto: «La mia conoscenza i Cattolica per racco-. listro della Marina ziata), la sua deposi- della famiglia Cortese risale ad una quarantina di anni fa, essendo stato mio padre medico ed amico di casa Cortese. Negli li itimi anni della mia destinazione all'Accademia Navale dì Livorno, verso il lSfl5, Luca Cortese fu messo nel Convitto Slegers e dalla madre fu raccorryindalo a me ed a mia moglie. Rimase a Livuino solo un paio d'anni. Non entrò nei!'Accade mi a navale e si avviò invece per la carriera militare di terra Trascorsero una diec'na d'anni senza che sapessi nulla del Cortese. Lo incontra: quando fui destina o a Roma quale membro lei Consiglio superiore della Marina nel l'ini. Egli! risiedeva netta capitale: aveva lasciato il servizio militare ed era collaboratore di riviste e giornali. Nei Quaranta mesi, aprile- lSlÒ-lugiio 1913, durante i quali fui ai Ministero dell» Marina ,1 Cortese si recò rarissime volte a Sant'Agostino dal mio segretario particolare, cornili Achille tt)e Mastino', per aver informazioni sulla mia spera di ministro. In tutto questo tempo non ebbi ragione di dolermi del Cortese Una sola voi»* egli mi scrisse per raccomandarmi la ditta Ansaldo di Genova ed lo credetti opportuno diffidare per iscritto il rnmm. Pio Perirono, del quale conservo la lettera di risposte. 3\'el successivo periodo luglio 1913-giugnó passalo da me a Napoli In qualità di comandante in choc di quo» dipartiménti marittimo e militare, non vidi niaiil Cortese Nominato presidente doi Consiglio superiore delia Marina e trasferito nuovamente h Roma, recandomi verso la fine del 1916 al «Grand Hotel», incontrai all'albergo il Cortese fri quale pooo tempo dopo venne in casa mia per invitarmi, ti ti pane di sua madre, a fa-e da compare di anello alla sorella Rosita che doveva «posare e. nate le antiche relaz'on: delle nostre famiglie, accettai, nella vita e degli affari dei Cortes* non ho mài saluto r.uila, non «vendo veduto Luca Cortese' che •'.ire volte dal 1910 al 1917 non avendo mal i nostri rapporti assunto carattere confidenziale. Dell-'1 sue grandiose Imprese teatrali ed editor:al |mi accennò quando ci verlemmo al « Gran-I Hotel.. Dopo aw lasciato .•• carica de "«-'i pive somme cospicue a vàrie istituzioni dissuasi la slcnora Civita dal.' proposito di rivolgersi al Cortese pct ottenere un sussidio per ih nnveAsilo «Caracciolo», delia nuale 6 direttrice; Dopo che il teste Ita confermato il mio lnterrogat-orio scritto si procede all'interrogatorio orale. La rogatoria Cav. Maggio: Ricorda V. li. di avere ricevuto in consegna dal Cortese un pile e che tale plico con cncsse titoli di grande valore'.' Leonardi Cattolica: Escludo" che Luca Corte-?-'» mi abtia mai consegnato nel tempo in cui ero niinistró, né in tempo successivo, un plioo contenente, 'itoli di credilo od altri valori. Cav. Maggio: Quali rapporti sono passati Ina i,ei ed il Cortese? Leonardi Cattolica: Dopo di avere visto il Coru'so a Ltvctrno e di essere slato suo raccomandatario per un cerio periodo di tempo dorante il quale Luca Cortese alcune dome niello venne a pranzo in casa mia,Come anche un al.ro ragazzo che mi era stato raccomandalo, io non lo vidi più, per parecchi anni. Lo rividi durante il tempo in cui ero ministro alla Marina, ma solo gualche volta >:< saltuàriamente. Talvo.ta veniva al .Ministero e. tal altra si fermava nella stanza col mio capo di Gaiiinetto conun. De Martini e, perquanto io sapeva, ciò egli faceva essendo pub- biicista per tenersi al corrente della mia ope-rn di ministro. Nessun rapporto v'è mal stato tra. me e Cortese, uè mai ho saputo che egli fisse stato intermediario fra i fornitori e'ia:i;inninistrazlone militare. Una sola volta egli lui raccomandò con un certo calore, mi pare per iscrivo, la Ditta Ansaldo, che aveva chiesto, se non sbaglio, di fornire corazze per la marina. Questo per guanto a'tiene al lempo cui io fui ministro, cioè al luglio 1913; dell'ulteriore tempo nulla so. „AYy- P,Aquha: «a parlato mai il Cortese a i ElJ^SL rur?co" u , Léonard'! Cattolica: Io sapevo che Luca Cortese fossa un giornalista e niente altro.EgM non mi ha mai accomiato ad affari in-egli mi abbia accennato a sue imprese ln: dustriall Avv. Patroni: V. E. ho avuto mai occasione di conrcLma.ro. sia mire nèr semnlice com- di:.-tri ali ne a trust sideriti _' Non escludo però che nell'anno 1917 In occasione di un incontro avuto con Cortese al «Grand HAte! . i consegnare, sia pure per semplice com- onissione, alcuna bus'a al Cortese clic portasse impressi i «sigilli dc-.!!'.\iii;!iirajr" a;oV ' l-ennardi Canolioa: Escludo ciò nel modopiù assoluto, come tim-e escludo qualsiasi col- sor Iva ti. di vinte Incldensrnr-rtl' Itili E Dit- laborazione del Co tanto letteraria in inchieste Efr'ii non •• ma) •t«"o 'nei scrivere relazioni od altro potuto parlare dei miei aff cerido della, mia cantera, in talmente In rapporti pura) Avv. Aquila: Che cosa £ Cortese ebbe raccomandato ta Ansaldo? Teste: ?.Ii preoccupai della cosa perche ì'interrnediario era. persona che preteihdeva essere in una coiidizton verso di me diversa da quella che éffeUlvamente fosse \vveitii perciò ji po-Tono clip mi l'ispòsfiio smentendo di a•••• da'ó incàrico al Cortese di racco man•■. . la Dilla. .Avv. Marnili: A'. E. fu però padrino tle'piatrlmonio delia signorina coi dottor Fnzio? Teste. E' vero, ma t<>npo anebe n ftiro tmto elio non volli accettare la cantera che il Cortese aveva messo a ir,in dispos /.ione all'i jitV lel Vesuve » e andai ad abitare alla Concezione. Avv. Petroni. Sa qualche cosa V. E. dei rapporti dì Cortese col ministero della Guerra?Teste: Quanto ai rapporti tra Cortese ed il miaiiistero cella Guerra al tempo in cui era ministro il generate Spingardi, nulla di preciso posso dire e confermo quanto ebbi a direal giudice Istruttore A domanda troni e Tupini Nel tempo in cupai di corazze. Dell'acquisto delle corazzeine. sta pure sol- da me' eseguite. ricato ila me d'i l'.on Cortese ho te. dopo che del P. M. e rlPtrll avvocati Po-l'on. Leonardi Cattolica dice: cui fui ministro non rni oc,-,P nrfVn-nmiUte rloll» «nr»*w» sl occupavano le speciali Direzioni compe tenti. La materia era regolala dal contralto tra l'amministrazione _ della marinale la fco fina le corazze necessarie Vi fu allora una | criunione tra me, l'on. Caolini ed il generale; Parafili! In tale riunione fu deciso di Indirei una gara il cui espletamento recò un notevole vantaggio all'amministrazione, Avv. Marulli: V. E., la quale ha conosciuto Cortese sin da ragazzo ed ha avido occasione ecimc ci ola lernx Una so a v olla dovetti ^ Qccu- d panni direttamente delle corazze cioè quando | s la lenii non potè più lornvre alla regia ma- dndtdi'riveilerioT"^ ! ^in grado di dire qualche cosa sulla psiche | «di Cortese sulle malaitic che egli abbia subito? Teste : Cortese ragazzo non mi apparve di verso da tanti altri. L'ho sempre ritenuto un iovane intelligenie e d'Ingegno Quanto a ma bcteiite'di còries"e'so sorianTrquestó'V'tornaird'o i "una volta dal fronte nel 1915 o '16 accusò di-j «>gdsturbi cardiaci e mi parve sofferente di gola, a\w Grègòracl: Sa che l'on. Mirai)'111 db- gvesse dimettersi da «otiosetrretario di Stato! iper colpa dei Cortese? bTeste- Il Mirabelli non disse ciò Nulla rnosso dire perchè vivo molto appartato A iauesto proposito tengo ad aggiungere che lo : Pti o?7 desideravo avere frequenza di rapporti ilCortese data la differenza dei nostri lem- i rcon Cortese data la differenza dei nostri nem-, peramenti essendo io esclusivamente dedito I nacli studi ed alla famiglia ed egli essendo ' osugeratamerte uno e presuntuoso. npA domanda del presidente ed a coireste-•■/inni degli avvocati dalla difesa e della parte ' Lcivile l'on. Leonardi Cnlttoltca cosi risponde Nel te che le sola ditla che non Indicai allora, ma ora posso dire che mi pareva che l'unica che potasse rispondere allo scopo fosse la ditta Ansaldo. mjmpo in cu!.fu ministro sostenni sèmpreì te commesse di navi fossero date ad una »sap.^E cosi ha termino l'Interrogatorio. Appena aperta l'udienza, alle ore U. viene data lettura ! w. I _ _ - ■»dell'interrogai'"io dell'on. Leonardi Cattolica e quindi viene introdotto a deporre il presidente della Società degli autori Marco Praga. Deposizione di Maroo Praga cmft |f! Ull riuni011,? , partec.}00 Cor 'IUI ' dc,ti""u Eg.u dichiarache.sirimette alla deposizione dscritta. -V domanda del presidente rifa la : tstoria ormai nota dei rapporti tra la Società ; ndoigli auilorl e Luca Cortese. Aggiunge che la < si .-cri prima Impressione sull'attività di Luca■■ rCortese fu che il suo progetto non solo era-nirrealizzanile, ma addirittura pazzésco. Prima nùdla Società degli autori, a. tese, io trovandomi ti Na-1 pVdelle infoi: cui Cortese torio Ri; 1 Broglio e Ite ma ri azioni sul repertorio Broglio, di ! reso acquirente e de! reper-1 rat. Acquistando i repertori} I Riccardi, Cortése non sarebbe \ diventato padrone del Teatro. Il reperto- ì troglio consta dj ISO commedie, delle qua-1 li solo una dozzina si rappresentano normalmente, il rep"-i torio Ite Riccardi orinai è fuori di circolazione. Coi'tcse.: Allora come si spiega se il veper- torio ite Riccardi è fuori circolazione che il ; teste abbia lottato dieci anni coniro l'inilucn- i'.a del Re Riccardi nel Teatro? Ite il io card: è in carcere, ina ciò non esclude che eg\i sia suite il dominatore del Teatro. Non è po vero I che tutti k'.i amori italiani fossero contrarli ai mio progetto. Dario Niccodemi, che e at-j tu;:.mente l'autore Più applaudito e rappre-i seutato, offri una sua opera alla mia Impresa ed ai mio programma. La verità è che la ....-jcia degli autori, una volta che fosse .••.. ,raia lamia idea, non avrebbe avuto più ragiona di'esistere parche io avrei avuto nelle i ; in e mani tutti i Teatri e unte te compagnie. ognuno vede che allora gli autori avrebbero jdovuto seguirmi per ih'elut'UUnie necessita. \ domanda del PuMilico Ministero, il reste J I dice : io combattei Re Riccardi, speda mente • igei-'.e porcherie che abitualmente egl; Impor- tava sul Teatro. Inoltre io Ilo avuto anche ! occasione di constatare come egli frodasse gli ; ! autori francesi. Mi dispiace dover dire questo, ! mentre egli si trova in carcere, ina questo io , Mo dissi pubblicamente quando egli era in li- j 'berte e minacciava. Credo di poter escludere ■ che Niccodemi abbia dedicato un'opera al \ Cortese, ma su questa affermazione mi ris r-. di provocare una smentita più recisa Ad l Cortese: <e il a.vessi tatti «ono sicuro eh a questa sera giungerebbero le smentite. In fondo tra me e Marco Praga non c'è nessuna discordia ]1 ,-,V,,-0racl- A'on risulta al t°ste ch^ Cortese -1 a5J*S,™*' &TTrii%^hì%^^ Teatroì — Teste: Non saprei. 1-fo sempre 'itenuio che. nel fenomeno Cortese dovesse : jravvisarsi un fattore unico: ':, menomatila; I DrI res.-o nula può riuscire piu facile ohe e ' ??r3i oss^ulare sul pair.osceniro fsi rM--' - - Cortese: Il tene ha parlalo di megalomania o I' n |,".'. ogni modo stimo opportuno ri evare che Cor- i lese non ha fatto un solo altro nome. - Cortese: Il 'e-te 1 e Faccio notare che io do del imi a Labri le d'Annunzio, a lloberto lìracco ed a tanti a'tri oi letterati illustri — 11 teste mentre s'a per - "ssere licenziato, dice di volere fare una di- - e a ò 'I trariVai o - ! chiara/ione. Per dimostrare quali fossero 1 . '. weri sentimenti d^.la Società desìi autor' veri so Cortese, dice che qn s'i avpva inviato clno | quemlla lire a favore del fondo di prev'dcnza della Soctete. Questa oiv»rta e stata respinta n une. forma molto conica eh» 'asciava scorgere 1 sospetti chp si avevano sulle fonti e de! denaro di Cortese. Quindici giorni dopo rif.ee pra arrestato E' chiamato ''avv \]essanolo Macmi i' qua le depone su circostanze ricnardanti 11 Piatii l'iene poi chiamato il toste Stefano Luciani parem Cortese, ma il P M. si oppone ila sua audizione Lucio rì'\mhra paria del ini,orli avuti col Cortese nella r»dazone de, Tirso e parla doll'immitato in lermini caloro- si. Dice che gli autori italiani non èrano con- ora .tarda l'udienza viene tolta nitori italiani non «rano con- progetto Cortes':. L'udienza continua sizion di iPsiinn "iinorlanli l ari ortanza e ad

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