Il piano strategico di Ludendorff sarebbe completamente mutato

Il piano strategico di Ludendorff sarebbe completamente mutato Il piano strategico di Ludendorff sarebbe completamente mutato (Sertiizto speciale 'della Stampa) La prima durò poco più di un mese, dal 21 marzo «1 2!) aprile. Fu in due tempi: n,izitutto sj mosse la macchina, poi un braccio della macchina. La battaglia ini- LONDRA, 27, ore 11,50. (Consegnato il 28 seral. Come quello delle donne, il carattere delle battaglie moderne raramente si rivela il primo giorno, ma tutti i segni odierni Indicano che Ludendorff, attaccando stamane nella Champagne ed in Fiandra, ha decisamente aperto la seconda grande battaglia della campagna di quest'anno. E' assai difficile che sia l'ultima, ma non è improbabile che stia per svilupparsi in modo da trascendere la prima in termini di numero, di raggio, di complessità, di accanimento e di avviamento verso il giudizio finale. Se questo probabile sviluppo degli attacchi di oggi sarà entro qualche giorno un fatto compiuto e se la battaglia* si accenderà anche in Picca "dia, il mese prossimo rimarrà molto memorabile nei fasti e nefasti della umanità, perchè tra l'Aisne e la Somme e la Lys combatterà il fiore del genere umano, Ih virilità migliore delle più distinte razze di questo stiano mondo d'oggi, che cerca e non trova la sua via, ma tenta di rovesciare gli ostacoli per trovarla. Per ora, qualunque abbia a manifestarsi, entro breve, la sua portata e la durata, possiamo solo dire che la seconda, battaglia importante della campagna del 1018 è in corso. ; : poca, ziale a cavaliere della Somme fu combattuta elementarmente do. tutta quanta la macchina manovrante dell'esercito germanica un ordigno di oltre un mflione di pezzi.- In una settimana di movimento, l'enorme meccanismo perdette molte viti, parecchi dei suoi ingranaggi uscirono di posto, varie bielle si logorarono e dovette rallentare. Un'altra settimana ed era fermo a nove miglia da Amiens, bisognoso di riparazioni, come un'automobile dopo il giro del mondo. Ma gli restavano delle pulegge e delle antenne laterali, e fu con Queste che venne combattuta tra U, 0 ed il 29 aprile l'appendice fiamminga della battaglia ini rttusccdsdvLpslftmclvlqssctctbmasrgstpd.1 siate La macchina rimaneva dunque ferma in Piccardia-, mentre le sue antenne opera-j vano in Fiandra con dieci lente e faticose miglia di penetrazioni antennali in venti ! giomi, sinché i « tornmies » ed i « pnllus »jle immobilizzavano alla fine di aprile dopo | la memoranda ripulsa del 20. Da quel ginr-Ino ealava sul canino di battaglia ciò che, con uno degli eufemismi giornalistici dell'e- chiamiamo una relativa trono-utilità., jgj sapova però che la macchina si sarebbe i rimessa -ón giorno o l'altro in movimento ! • „ 8_ iiouindo Molti informa l ed 11 problema ero. u quando. Molti miorma-i tori immaginosi presero subito a dire ,<la ì ripresa è imminente» e lo ripeterono tre [ volte alla settimana sino a ieri diventati-! \an nrnmì mn bastava, nensnrfi' alle rma.l' movimento al più presto se non a mezzo I ' !do profeti. Ma bastava pensare alle ripa-, ! razioni che la macchina esigeva per capire vtche essa non avrebbe potuto rimettersi in | ' maggio, in qualunque senso volesse anda- re. Chi legge questi dispacci fu perciò av- vertito sin dal 9 aprile e riavvertito poco dipo-i che Ludendorff sarebbe stato fortuna- to se avesse potuto riprendere l'offensiva con tutta la macchina a mezzo maggio. Quindi, immobilizzatesi anche le antenne, iChiudemmo bottega, risparmiandovi gli in- numeri referti successivi intorno all'imml-ìnenza della ripresa e le non poche con«t-|ture di critici che l'evento ha ora smentite, n fatto è che a mezzo maggio Ludendorff I non aveva ancora la macchina pronta, mn!quasi. Pare che gli ultimi tocchi siano stati ì j dati il giorno 20, quando sulle ferrovie teidescbe cessava la congestione del traffico militare verso il campo e rientrava la normalità. Possiamo così dire che al principio della settimana scorsa Ludendorff si trovava materialmente nella possibilità di riprendere alla grande l'offensiva. La sua settimana di indugio venne forse dedicata ad un gjuoco strategico, che speriamo risulterà sventato. Alla vigiliti dell'attacco del 21 marzo, ne aveva lasciate trascorrere due alla stessa maniera. Alcuni critici hanno attribuito questi ritardi al tempo, ma sono storie. La pioggia non spegne i vulcani. In.questi ultimi giorni si era chiarito che la rimessa in moto di tutta la macchinai non poteva tardare più molto. Una tensione .... ,, ,. , Aquasi tangibile era scesa sulle linee i^grandi eserriti che si fronteggiavano praticamente inattivi da circa un mese. Proseguiva la, solita serie di incursioni c di piccoli attacchi locali qua e là, nei quali i nostri amici quasi sempre strappavano al! nemico assai più penne ohe non glie ne lasciassero in mano. Sembrava tuttavia che il Comando tedesco preferisse astenersi da. queste imprese circoscritto, pensando che non ne valesse la spesa, fuyrchè per la cattura di qualche informazione. Esso voleva concentrarsi solo sopra un attacco su vasta scala Ad un tratto la settir-stm scorsa la sue artiglierìe raddoppiarono i tiri, usando abbondanti granate gasose su estesi settori. Volevano essere bombardamenti storditori e diffusi (un giorno fii'bom.bardato intensivamente un settore alleato di trenta miglia) tanto che i presidii circostanti della linea colpita chiedevano particolari dell'attacco che, secondo essi, era impossibile non fosse seguito. Le brave milizie alleate, tollerando stoicamente le raffiche contro le quali le artiglierie anglofrancesi impegnavano ieri i duelli, si ungu¬ ravano che l'attacco non indugiasse più oltre. Dove sarebbe caduto ? Ciò che si aspettasse nei comandi e nei bivacchi alleati è una incognita per noi. I comandi erano assistiti da un servizio aereo mirabile contro cui quello imperiale sembra possedere delle chances ognora in diminuzione, e gli occhi degli aeroplani possono aver visto tutto, sebbene Ludendorff stavolta fosse assistito dai velari vegetali sollevati dalla primavera. Ma sappiamo quel'che si aspettavano a Londra per conto loro i critici militari. Essi prevedevano che la ripresa tedesca avrebbe seguito il piano originario: sarebbe stata lanciata, contro Amiens per scindere la forze inglesi dalle francesi e per agguantare il collo di bottiglia di Abbeville. Essi nutrivano infatti l'opinione che la massima, concentrazione delle truppe nemiche rimanesse raccolta entro il saliente fra l'Ancre e l'Oìse, il cui vertice mira dritto verso l'estuario della Somme. Questa ora la macchina e qui sarebbe ricominciato quindi il suo moto. Una concentrazione sussidi uriti era poi travista in proséeuzióne nel saliente della. Lys, opperò veniva pronosticato un bis in idem anche in Fiandra. La teoria era confortata pure dall'annuncio che le ultime truppe pervenute a Ludendorff tra il 15 e il 20 maggio erano state distribuite appunto In questi due settori concomitanti. Solo un,, critico più acuto di vajl altri, quello del Manchester Guardian, sposava questi pronostici non senza qualche riserva, domandandosi so Ludendorff, il segreto delle cui procedure attuali si fonda sulla sorpresa e sulla twbitaneità dell'attacco, non avrebbe invece trasferito la su» ripresa in un settore vergine. Il critica pensava cosi a quello della. Woevre, dova anche c'è un punto di collegamento tra francesi e americani e faceva pure l'ipotesi di un attacco contro i franco-americani, accompagnato da un'offensiva simultanea su un altro fronte: quello italiano;. Tali pensieri erano dettati dal senso del 1 vantaggio che il comandante imperiale po» -*,edo nolle lmee interne, servit* daun j incomparabile raggièra di ferrovie stabili» ma 11 critieo non.abbandonava per ciò la ! 'eo,ia cha in realtà Ludendorff avrebbe tenjtato di "prendere la partita al punto incili | aveva d"vut,J lasciarla e avrebbe gjuocato IPei" le *tesse l10ste di aue mesi tó; Alla luC9 de2n eventi' cosl come si Progettano oggi; Ludendom sembra aver mutato di pianta ,1 Indirizzo dei suoi disegni. Anziché contro i " srosso degli eserciti inglesi, egli pare aver avviato Ia macchina contro il grosso ldì ^uelìi francesi. Anziché versò la Manica, i p.,,.„. <-„,.-,,,,. „ „„a, -„i0,.„0™ ,ia| vel80.Paiw.Saiebbe, segosi.emergesse dai [Passimi sviluppi deli offensiva, una rivo! lllz"'jne deI piano originano. Ma nel natulralo quarto d'ora di nebulosità che riattra- I , ' sovrasti ad Amiens.- E pero difficile conce- , versiamo, circola qui l'idea che l'attacco nella Champagne possa essere una finta vastamente inscenata e che il colpo reale sovrasti a£ ^iens. E' P Piret una fln a su ,t^!a ml=lla dl nbalta' contro una lmea. trmcee consolidata da un anno' Der P01 Vlbf.ara un colP° autentl" co. s,opra-.an frontB dl, lnm cinquantina di ™!g'"\tPl" me'011fvola 0 P™*3™ che Luidcndorff nbbia n,utato 1 sttoi Pianl Per u» Smocò strates,(i0 che S1 chiarira meB»° ìtra P°c0- E«H aveva Settato le basi Per un |attacc0 nolla Champagne fino dal marzo ^orso, ponendo alla sinistra di von Hutier I tre armate speciali di dieci Divisioni cia!fCuna' e da rafforzarsi velocemente per fer ì rm*ia, rispettivamente al comando di von Bohem Fritz, von Bèlow e von Einem. Su queste basi Ludendorff può aver costruito i! suo nuovo progetto. Il rinnovarsi della prova trova l'Inghilterra moralmente e politicamente preparata e raggiustata assai meglio che alla vigilia dell'offensiva di marzo. TI pubblico è pronto ad apprendere qualche eventualmente spiacevole notizia iniziale, ma è convinto che anche il nuovo giuoco nemico andrà a vuoto. Mi P.

Luoghi citati: Abbeville, Amiens, Inghilterra, Londra