Come Lloyd George ha confutato ai Comuni

Come Lloyd George ha confutato ai ComuniCome Lloyd George ha confutato ai Comuni le denuncia del generale Maurice LONDRA, io. Il Primo ministro Llov4 George, parlando ieri alla Camera dei Comuni per confutare le affermazioni contenir.e nella -lettera del generale Maurice, dopo aver ohiesto come mai 'l'alto ufficiale non avesse creduto di rivolgersi al Gabinetto per segnalare 11 presunto errore, cosi si è espresso: « 11 generale Maurice non fece neppure rimostranze ai suol capi immediati- il segretario di Stato per la Guerra ed il Capo dello Stato Maggiore». L'oratore si propone di enumerare tutto le fonti di informazioni che servirono di base alle dichiarazioni di Bonar Law ed invita la Camera a giudicare e giudicare oggi stesso. (Applausi). Bonar Law ed egli stesso hanno vivo desiderio che le affermazioni del generale Maurice siano sottoposte all'esame di un tribunale imparziale, il quale abbia a sua disposizione in tutta la lóro ampiezza informazioni conildenzialissirne, che non lascino alcun dubbio circa la veracitàdelie loro dichiarazioni. Lloyd George rileva che da molto tempo la Camera stessa riconobbe che la Commissione speciale della Camera non era il consesso qualificato per esaminare i fatti in circostanze in cui si agitano le passioni. Lo stesso Asquith, con piena ragione, chiese insistentemente che non venisse affidata l'inchiesta sugli avvenimenti In Mesopotamia ad una Commissione di questo genere. I giudici sono abituati ad esaminare i fatti ed a prendere una rapida decisione, ma da martedi scorso'gli organi della stampa che difendono Asquith hanno dimostrato che non si accetterebbe un giudizio di alcun tribunale segreto, e per conseguenza il Governo ha deciso di sottoporre i fatti al pubblico. " L'esame della lettera « Clio il pubblico giudichi! Mi accingo all'esame delle affermazioni del generale Maurice, anzitutto per ciò che concerne il paragone fra gii effettivi britannici in Francia al l.o gennaio 1917 e al l.o gennaio l!»is. Dissi che le forze combattenti dell'esercito erano aumentate. Maurice dice clic esse erano diminuite. Le cifre da me riferite provenivano dalle statìstiche ufficiali del ministero della Guerra. Se esse non erano esatte, il generale Maurice è responsabile anche egli, come chiunque altro; ma esse non erano inesatteFeci in seguito un'inchiesta. Non ho ben compreso ciò che Maurice vuol dire. Non vi. e assolutamente alcun dubbio che gli effettivi combattenti dell'esercito sono stati molto considerevolmente aumentati al principio del ajis in paragone di quelli al principio dol Viri: Nel mondo intero vi è stato nel 191S in paragone del 1917 un grande aumento di effettivi deli eserciti; ma l'aumento degli etiettni in°Francia e stato più considerevole per la media e per la totalità della zona di guerra. « Quando paria delle forze -combattenti, Maurice stabilisce una disSinzione tra combattènti e non combattenti. Permettetemi di dire immediatamente che io' non accetto tale distinzione. Leggerò una nota scritta sopra un documento giunto dal Dipaafimento dei generale Maurice nove giorni dopo ti mio discorso. Questa nota porta le iniziali dol suo supplente ed è cosi redatta: « Dalla acclusa 0 dichiarazione risulta che .la forza comba-ta tente dell'esercito britannico era più con«■ siderovole al l.o gennaio 1918 che al Lo « gennaio 1917 » (applausi). Llody George prosegue : « Passo ora ali asserzione del generale 'Maurice circa il paragone delle truppe alleate e quelle nemiche. La totalità delle cifre contenute in tale asserzione proviene da Maurice stesso. Le asserzioni relative alle Divisioni in Mesopotamia o in Egitto furono fatte al Gabinetto di guerra alla presenza del generale Maurice, il quale non introdusse alcuna correzione nelle cifre stesse». Parlando dell'estensione del fronte, britannico, Lloyd George dica che è esatto che il generale Maurice si trovava a Versailles, ma che non è esatto dedurne che egli assistesse a sedute in cui si sia discusso l'estensione del fronte. Maurice non vi assisteva, egli si trovava; nel palazzo, fuori della Camorri di Consiglio, con altri che vi erano per aiutare vari generali. -Mai il Consiglio di Versailles discusse menomamente l'estensione de! fronte dell'armata del generale Gough, che c quella alla quale è stato accennato. Tale estensione era stala stabilita tra il maresciallo Hai? e il generale Petain ed era un fatto compiuto prima che il Consiglio si fosse mai riunito, e il maresciallo Haig partecipò i! fatto ni Consiglio stesso. Era stata reclamata una nuova estensione, ma non venne esteso un solo metro del fronte come risultato della conferenza di Versailles. Le richieste della Francia i Quantunque il generale Maurice non lo dica, la questione sta in questi termini: E' vero che la parte del fronte tenuta dall'armata dei generale Gough fu assunta per ordini del Gabinetto e che per conseguenza non si tenne conto delle obbiezioni dei marescialli Robertson e Haig? Ecco tutta la questione. Ebbene in tutto ciò non vi è una parola di vero. (Naturalmente il maresciallo Haig non era molto desideroso di ampliare il suo fronte e nessuno lo sarebbe stato considerando la grande concentrazione di forze contro di sé. Naturalmente non era propenso art allungare la sua linea, ma a ciò altrettanto non era propenso il Gabinetto di guerra. Non vi fu una sola riunione fra 1 ministri francesi e noi, nella quale non insistessimo sulle ragioni contrarie alla estensione del nostro fronte. Ma ■la pressione esercitata dal Governo francese e dall'esercito francese era formidabile e ciò che fu fatto non fu fatto per una pressione del Gabinetto di guerra, bensì in risposta alla grandissima pressione alla quale Haig non poteva resistere e non potevamo resistere noi. Che cosa avveniva? Ecco ciò che debbo spiegare con grande circospezione perchó debbo enunciare i fatti in modo che i nostri alleati francesi non siano indotti a pensare che essi non abbiano agito ragionevolmente. Non intendo menomamente dire una cosa tale ; tenga1 ad essere chiaramente compreso a tale proposito. Vi fu nella scorsa estate una grandissima effervescenza in Francia, circa la lunghezza del fronte tenuto dall'esercito francese in paragone di quello tenuto dal nostro esercito. Le perdite francesi erano enormi. Era una cosa da lutiti riconosciuta : i francesi avevano sopportato per cosi dire il più grande peso della lotta ; durante tre anni essi avevano messe in linea le loro forze vive in una maggior proporzione di qualsiasi altro belligerante senza eccezione. Essi ienevano un fronte di 326 miglia, mentre noi ne tenevamo uno di 100 miglia. Ma non è tutto perchè 1 tedeschi erano ammassati in modo molto più denso di fronte allo nostre linee e perchè d'altronde la parie del fronte che tenevamo era la più vulnerabile. Ci avevano, per cosi dire, lasciata la difesa dii .Parigi nonché quella di centri fra i più importanti «Ma infine vi era sempre il fatto de! fronte formidabile tenuto dall'esercito francese, in confronto a quello che appariva, comparativamente, un piccolo fronte per il nostro esercito. Oltre a ciò (voglio che la Camera conosca tutto l'Insieme ilei fatti) l'esercito francese in quel momento teneva, credo, alla nostra sinistra un fronte di due Divisioni per permetterci di accumulare le riserve necessarie per l'attacco nelle. Fiandre, fronte che credo fosse stato tenuto prima dagli inglesi e che 1 francesi avevano preso in più nella loro propria linea. I francesi ci premevano inoltre perchè desideravano ritirare dall'esercito nomini pei lavori agricoli. Bisogna spiegare che il rendimento della terra in Francia era consideirevalmeais, dUnjoiillQ ia seguila flUfl chiamata In grandissima proporzione alle armi dei contadini, ed i francesi sentivano che era essenziale ritirare parte del loro uomini dall'esercito per impiegarli nella coltura del suolo. Ecco perchè ci premevano su questi due punti. Robertson, Capo dello Stato Maggiore imperlalo ed il Gabinetto si convinsero che era indispensabile provvedere ad una qualche estensione del fronte durante 11 mese di gennaio. Ammetten/lo che qualche cosa doveva essere fatta in risposta alla domanda del francesi, convenimmo, in massima, che il nostro fronte doveva essere allungato. Così per esempio nessuno dubitò mai che la parte del. la linea francese che doveva essere assunta fosse quella tenuta dall'armata del gen. Anthonine, ma quale nuova estensione al di là "di questa armata dovessimo consentire era ciò di cui dubitavamo. Spiegherò alla Camera quali erano 1 principi generali stabiliti da Robertson e accettati dal Gabinetto: l.o Accettazione in massima dell'estensione del nostro fronte; 2.o 11 momento e la lunghezza di tale estensione dovevano essere lasciati all'iniziativa dei due comandanti in capo; 3.o Nessuna estensione era possibile tino a che l'offensiva | non fosse terminata; i.o La porzione del fronte ripresa doveva essere calcolata in relazione coi plani militari del 1918 ed all'azione assegnata a ciascun esercito. Credo che tutti ammetteranno che si trattava di proposte perfettamente ragionevoli, il Gabinetto le accettò senza la menoma esitazione e non ci dipartimmo mai da questi principi durante tutto il corso dei negoziati. La conferenza di Boulogne « U Gabinetto non ha mai deviato di una sola linea dai principi posti da Robertson, ma in un certo momento si maresciallo aveva la impressione che il Gabinetto avesse preso una decisione senza il suo consenso. Nella conferenza di Boulogne discutemmo per la prima volta al riguardo coi ministri francesi. Questa conferenza di Boulogne l'avevamo convocata per discutere una questiono di interesse del « Foreign Ottico » e non per discutere l'estensione del fronte. Non avevamo la menoma idea che ciò stesse per essere discusso. Robertson ed io rappresentavamo la Gran Bretagna; Painlevé e Foch rappresentavano la Francia.. Dopo aver risolto la questione per la quale eravamo a Boulogne, Painlevé sollevò quella dell'estensione del fronte. Io non mi ero affatto preparato e dissi a Robertson: « E' una questione che dovete trattare voi». Infatti ogni discussione fu condotta da. Robertson. Egli pdfce allora i suoi principi ed 10 stesso, coll'intero Governo, 11 approvammo cordialmente. La sola ragione per la quale Haig non assisteva è che Ignoravamo che dovevamo discutere l'estensione del fronte. Robertson, quando constatò che Haig credeva che fosse stata presa la decisione senza il suo consenso, perchè non assisteva alla riunione, inviò al Gabinetto .di guerra il seguente « memorandum • : « saono stati i rappresentanti della Francia, che hanno sollevato la questione dell'estensione del fronte britannico nella recente conferenza di Boulogne fra Lloyd George, Painlevé, Foch e me ». Cine, do alla' Camera di prendere nota di ciò perchè è importante, dal momento che si, pretende che noi impartiamo ordini al disopra di Haig e di Robertson. Il «memorandum» ai Robertson cosi continua: «Rispondemmo che pure essendo disposti in massima a fare tutto 11 possibile, la questione sollevata era una di quelle che non potevamo discutere in assenza di Mais e durante lo svolgimento delle operazioni atruali e che occorreva tenere bene conto del piano delle operazioni per 1 anno seguente. Fu ritenuto che sarebbe stato meglio per Hiag intendersi con Petain sull epoca in cui l'estensione avrebbe potuto esser ■ fatta. Per quanto io so (è Robertson che parla}, nessun'altra discussione decisa ebbe luogo e per conseguenza la questione non può essere considerata come risolta, inoltre sono certo chp il Gabinetto di guerra non penserebbe a risolvere una. questione così importante senza informarsi prima circa le vedute del maresciallo Haig, ed io rispondo di Haig in questo senso ». U qucs'0 punto il dispaccio Stefani na .subito un'interruzione e la lacuna non è stata più colmata). « Ecco la conclusione quale risulta dai processi verbali dei gabinetti di guerra: «Copo avere udite le osservazioni del capo dello Stato Maggiore è stata presa la seguente derisione-. 11 gabinetto di guerra approva la proposta di Robertson di rispondere ad Haig nel seguente modo ». Lloyd George continua: « Si è. supposto, signori, che dessimo ordini saltando il generale Robertson. Ora invece noi approvammo le proposte di Robertson nel determinare la nostra politica». Lloyd George continua la lettura del processo verbale: «11 gabinetto di guerra ritiene che decidendo sino a qua! punto le truppe britanniche potranno prendere dai francesi una parte delle loro linee, bisogna tener conto della necessita di dar alle truppe britanniche un tempo ragionevole per concedi, riposi ed allenamenti net mesi d'inverno e bisogna tener conto dei piani di operazione per l'anno prossimo, ed inoltre fino a che l'offensiva attuale continuerà non sarà possibile cominciare a prendere una maggiore parte della linea. La politica generale militare per l'anno prossimo è ora allo studio e formerà ulteriormente oggetto di una conferenza coi Governi alleati. In queste circostanze il gabinetto di guerra teme che prima di fissare tale- politica sia prematuro prendere una decisione ferma sul punto di sapere- dove si potrà estendere.il fronte britannico mediante quattro divisioni ed in una proporzione inferiore o superiore ». Le insistenze di Clemenceau « Questa der'sione fu comunica'a nd Haig da Robertson, e non ne deviammo mai. Sopravvennero poscia l'incidente di Cambrai e quello dell'Isonzo, il quale ci costrinse ad inviare truppe fuori di Francia. Ciò rese diffìcile al maresciallo Haig di eseguire la promessa fatta al generale Petain di una certa estensione della linea britannica, estensione che non era cosi importante come quella che fu ulteriormente effettuata. Intervenne allora Clemenceau. Questi non è uomo al quale si possano facilmente opporre dei rifiuti. Ciemenceau chiese con grande insistenza che l'esercito britannico assumesse una parte della linea francese. Noi mantenemmo il punto di vista che era una questione da discutere fra i due Comandanti in capo. Mai, sino alla fine, deviammo da questa attitudine. Clemenceau propose che la questione venisse esaminata dai rappreseiitantli militari a .Versailles e che, se vi fossero state divergenze di opinioni, il Consiglio di Versailles risolvesse la questione. « Il solo intervento dol gabinetto di guerra, se si può chiamarlo intervento, fu questo: -Ci mettemmo in comunicazione col capo di Stato Maggiore, che credo si trovasse in Francia in quel momento, e con slr Douglas Haig per avvertirli che era importante che si preparassero per Versailles in modo che il punto di vista inglese vi fosse fortissimamente presentailo. Ecco quale fu 11 solo nostro intervento. I rappresentanti militari suggerirono un compromesso tra i punii di vista francese od inglese riguardo all'estensione del fronte, ma domandarono, insieme colla loro proposta, che fossero prese misure dall'esercito francese per aiutare l'esercito inglese ove fosse attaccano e perchè gli inglesi potessero aiutare i francesi se fossero attaccati, ciò che. se mi è permesso dirlo, era anche una questione più importante dell'estensione del fronte^ Questa domanda dei rappresentanti militari doveva essere discussa nel Consigliò di Versailles del l.o febbraio. Haig e Petain si incontra, rono prima della Gootareusa e si Basare dea. cordo per l'estensione del fronte sino a Barisis. Haig l'annunciò nel Consiglio di Versailles e nessuna domanda di ullterlore estensione del fronte venne fatta nella discussione che ne segui. " La sorte del paese è in gioco „ « Ecco tutta la storia. Io desidero stabilire in modo perfettamente chiaro che prendendo misure per estendere le linee, sir Douglas Haig aveva la pieua approvazione del Gabinetto britannico. Non vogliamo menomamente dire che «gii si. sia assunto una qualsiasi responsabilità che noi non siamo "disposti ad assumere. Data la pressione del Governo francese e delle autorità mi li tari francesi (non occorre che mi spieghi sulla pressione di cui si trattava e credo preferibile non farlo, ma si trattava di una pressione seria), sir Douglas Haig non aveva aWra scelta che quella di effettuare l'estensione del fronte. A nostro avviso egli ebbe assolutamente ragione di prendere la decisione che prese. Naturalmente egli avrebbe preferito non farlo; ma non credo che avrebbe potuto rifiutarlo, e il Governo britannico approva pienamente le misure prese in tali occasioni. Desidero render ciò pienamente chiaro nella dichiara.zione che faccio presentemente. Mi sia consentito dire soltanto questo alla Camera: Io non parlo qui del punto prospettato dal generale Maurice che qualche cosa venne fatto a Versailles e che sir Dou»las Haig ricevette a Versailles l'ordine del Consiglio riunitosi il l.o febbraio di estendere la linea fino a Barisis; ho già risposto a tale punto: l'estensione sino a Barisis era avvenuta prima di qualsiasi riunione da parto nostra. Parlo di un'altra questione: di quella specie di voci perniciose, piene di malignità di ogni sorta e tali da ca-gionare più grave danno all'esercito britànnico, di quello voci secondo le quali, malgrado le obbiezioni di sir Douglas Haig e di sir William Hobertson, noi li costringemmo a correte un rischio che non avrebbero mai dovuto correre. Può alcuno immaginare che se tale fosse stato il parere di sir Douglas Haig egli avrebbe accettato una simile responsabilità f,nrì,rS°,on,minu!'o7J,Per,ai?to 10 non deploro (pur deplorando il modo, a proposito del »S?£«*E5 t,ualc.ne «?sa ria dire) che mi sia stata offerta questa occasione di leggere.alla camera le conclusioni stesse del gabinetto di S ni' ^'°,?,|,esllleMllli che son° state 2™,^„per •tnotlvi Pedonali da uomini che per una ragione o per l'altra non amano l'ai! iKlS va5°,-?eno S,a.t0 M»refc« imperiale e « Da1 tV,t£tte. c,a,po de Ministero britannico » «Da tutta la discussione, cui'tale estensione de fonÌTJT 1U050' risuIt0 "« "portone 2S'"kÌ.? del. Comando e sono : lieto di dire che abbiamo finalmente questo Cornando uni fo-E' stato chiesto alla Sradi votare dna censura .al Governo. Se essa verrà approvate steaSaou«t2°Se,di .°™«™<*e Fodera Tostra. Queste controversie sono di natura tale naie _ è minacciata;; i'unità doll'esercito è minacciata; slamo stati occupati V ftutrare nei inSr ^[ovistare ■ *rooe8s' ' verbalif lettere m r^s^dLun Penodo di « mesi, è ciò in un. momento-come quésto. (Vivi applausi) dal£ Franéi*-. Ho védX lene: rali i quali mi hanno dettò come 1 tedeschi stiano preparando silenziosamente. 11 piebrandeattacco, forse, della guerra. Questi generah mi chiedono di fornire loro un aiuto sicuro.. Ho-portato la lista delle cose che vogliono siano fatte. Debbo occuparmene La sorte, del nostro Paese e quella di tatti è òggi in giuoco e rimarrà ancora un peso sulla b lancia per alcune settimane. VI chiedo, vi scongiuro ri porre termine a questi attacchi irntanti ». (Vivi applausi). a.wccni Lord Derbj esalta la lealtà di Haig Parigi, io. notte. L Associazione deffla Stampa anglo-amerlrniniJ.la °n«t° una. colazione in onore del ministro degli Esteri, Pichon. dell'ambascia- °T! dvfU ^ uniti' Shai*- e dell'amoasciaoie dInghilterra, Derby. Questi, prendendo a Parola, ha detto: « Abbiamo ora realizzato 1 unita di comando e vorrei dirvi una paro); a questo proposito. Realizzare l'unità di co mando non è cosa agevole come alcuni ritengono; è invece una cosa difficile per una Nazione affidare il suo.esercito nelle mani di un generale, per quanto distinto, di un'altra Nazione. Ciò nondimeno è stato fatto e non vi è nessuno nel mio paese il quale non creda che noi abbiamo compiuto in tal modo un'opera giusta, iono fiero di poter dire che sono amico del maresciallo Haig da 'lunghi anni e che gli sono tanto più amico da quando ho conosciuto la lealtà colla quatte si è messo a disposizione del generale Foch. Tale lealtà non gi! è stata imposta da ordini ricevuti Essa proviene da una assoluta fiducia nel comandante, in capo. Dirò di più: non è lea.ltà di un solo uomo, è la lealtà di tutti i suoi ufficiali e dell'intero Paese di cui egM comanda gli eserciti. Non è a dubitare che questa unità di comando-, accettata come è da tutti i popoli che si battono con. noi, ci apre la via. verso la vittoria e che tale via non tarderà ad essere percorsa ». > Anche Plchon e lord Sharp, prendendo la parola, hanno espresso l'assoluta fiducia nel trionfo della nobile causa del diritto, dell giustizia e dell'umanità. V invio delle truppe americane in aiuto dell'Intesa IStrvim «periate teua Stampa) Parigi, 10. notte. Il ministro della Guerra americano — secondo telegrafano al - Matin. da New York — conferma le dichiarazioni fatte da Clemenceau 6Ulle cifre notevolmente cresciute degli invìi americani sul fronte francese. In un comunicato alla stampa, il ministro afferma: «'Nel gennaio scorso annunciai aila Commissione senatoriale dell'esercito che secondo ogni probabilità cinquecenitomila soldati americani sarebbero trasportati in Francia al principio dell'anno corrente. Non posso dare la cifra delle truppe giunte in Francia, ma sono lieto di assicurare che le previsioni fatte in gennaio sono state superate ». 11 corrispondente del Xew York Times -da Washington afferma poi di sapere da.fonte autorevole che l'imbarco dello truppe americane continua con sempre maggiore celerità sovratutto dall'inizio dell'offensiva tedesca. Quattro delle navi vendute dal Giappone agli Stati Uniti.sono giunte in un porto americano del Pacifico, donde si recheranno nell'Atlantico attraverso il canale di Panama per trasportare anch'esse in Francia le -truppe americane. Il ìiew Y°rk World annuncia da! suo canto che prima che la sessione finisca il Congresso dì Washington sarà chiamato a votare i crediti di guerra per un totale di 155 miliardi di lire. D. R. Lo scioglimento della Camera romena Zurigo, 10. Si ha da Bucarest che un proclama del Governo annuncia la conclusione della pace e il ritorno alla neutralità. Un decreto, reale scioglie la Camera e convoca il nuovo Parlamento pel 17 0iuii.no. .. (Stefani).