Il suicidio del comm. Bonamico in una cella di "Regina Coeli,,

Il suicidio del comm. Bonamico in una cella di "Regina Coeli,, Il suicidio del comm. Bonamico in una cella di "Regina Coeli,, Roma, 4, notte. Una notizia sensazionale si è diffusa stasera alla capitale: il comm. Francesco Bo- ,liami n llivÌ5Ìon0 del Ministero ormi 1 n e ; i a i n è a i ò a a e o d * e munizioni, ufficio contratti, arrestato recentemente per ie noie frodi a danno dello Stato, si e strangolato la notte 6corsa all'una antimeridiana nella sua cella a Regina Coeli. II Bonamico occupava una cella a pagamento, nello stesso corridoio dove erano detenuti altri commendatori di lui non meno famosi. In questi giorni si era mostrato abbattutissimo, ma nulla dava a vedere che egli colasse propositi di suicidio. La guardia carceraria preposta al suo corridoio apri stanotte all'una e tre quarti la. cella per la solita visita notturna. La cella era ancora buia. Com'è noto le celle danno sopra un ballatoio è possiedono per tutto mobilio un letto ed un tavolo fisso. L'unica ^finestra è più alta della statura umana. Essa è aperta e chiusa dalle guardie. Quella che entrò stamane nella cella del comm. Bonamico da principio credette che egli dormisse. Lo chiamò a nome ina egli non rispose. La guardia andò quindi verso la. finestra per aprirla. Allora si accorse che un corpo pendeva dalla spranga della finestra: il corpo del comm, Bonamico. Esso quasi toccava terra con i piedi e diede alla guardia l'impressione, non avendo scorto il laccio che era attorno al collo, che il commendatore fosse impazzito. Anciie il disordine clic regnava nella cella sembrava confortare quell'impressione. Il detenuto aveva l'aspetto di una persona che si fosse alzata sulla punta dei piedi colla testa un po' china da una parte e che sborrasse gli occhi sul sopravvenuto senza fare alcun gesto. Fu l'impressione di un attimo. La guardia comprese, subito che il Bonamico si era strangolato. Si affrettò a tagliare il nodo che stringeva il collo e fatto coi lacci delle scarpe. Quindi avvertì subito del fatto il direttore del carcere cav. La Monica ed il medico del carcere. Quest'ultimo non potè che constatare la morte del disgraziato. L'autorità giudiziaria militare a cui spetta la direzione del carcere, avuta comunicazione dell'accaduto, si è recata sul posto per le constatazioni di legge. Il cadavere è stalo a lungo esaminato dai medici legali chiamati d'ufficio. , L'esame si 6 particolarmente fermato sui - . . . .. , .. , ,, e seSni "asciati sul collo dalla stretta more | tale dei lacci. Il referto non è stato ancora - redatto, perchè l'esame presenta gravi Con- e . ' « .. .. ,. .. o 'roversic. Sono stati perciò disposti altri - sopraluoghi. La Direzione del carcere di a Regina Coeli ha informato dell'accaduto à!,., nl,..„. ,,. /-„„,,.,, i,.n :* , ., - 'n sezione Generale delle carceri ed il e ; Ministero degli interni. a; 11 ministro degli interni,, dal ijuule di¬ a1rszBcmcncasl a a e |,)e,lde lil Di|,ezi°ne Generale delle carceri, ha ordinato un'inchiesta per accertare le eventuali responsabilità intorno al fatto che il comm. Bonamico potè togliersi la - i vua e- sopratutto alla circostanza che sia¬ no stati lasciati al detenuto i lacci delle scarpe, malgrado l'esempio giù avuto in Francia del suicidio del giornalista Ahncreyda, avvenuto con lo stesso mezzo nell'infermeria della ti Sante». Il famoso direttore del Bonivl liouyr. si è infatti suicidato, come il Bonamico, strangolandosi coi lacci delle scarpe. L'unica differenza è che Almereyda si appese alle sbarre del letto ed il Bonamico alle spranghe della finestra. Il comm. Bonamico aveva subito e, a r ooe a aa r-1 c- "esil st'"''sl 8',01'ln hl"pm »i<e"'ogaton da i- parte dei giudici militari. Si ritiene che a in seguito ai risultati schiaccianti di tali i! -terrogatoH **» •»»■ Perito sottrarsi e a' giudizio. 11 comm. Bonamico, cinquana- ! tenne, era stato tratto in arresto verso la a- ... in -, j . n !meta dG"" scorso apnIe- su denunzia preci l sentata dal Ministero delle armi e mimii i zioni, sci mesi addietro. Questo ritardo i ,., ' . „ „ ., , ■ , . " 1 nell arresto aveva sollevato vivaci critiche nella recente discussione alla Camera, precisamente sugli scandali verificatisi nel Ministero dello armi e munizioni. L'autorità giudiziaria militare spiccava nel mese di a tdcsudadmmPdd RVaprile, oltre al mandato di cattura contro 11 Bonamteo, tinche quello contro il cav. rag. Augusto Bonifazi, primo capitano assimilato del Ministero delle armi e munizioni e contro il tenente farmacista Carlo Bozzetti. I tre arrestati furono tradotti alle carceri di Regina Coeli. 1] comm. Bonamico si mostro più degli altri abbattuto e costernato nella prigionia. Egli, nel Ministero, tra gli altri incarichi, aveva anche quello di verificare e dare forma legale ai contratti che venivano conclusi dagli i t.• •■ . , ,. ,■ . stabilimenti e dalle Direzioni locali di ar-' tiglieria. Nell'autunno dei 1917 il Ministero delle armi e munizioni venne a conoscenza che il Bonamico aveva acquistato diversi stabili e arredato con sfarzo principesco un villino comperato per trentamila lire da uri ex-deputato ai Prati. Aveva pure acquistato dal Banco di Napoli, facendone donazione alla moglie .ed alla figlia, tre magnifici stabili, uno in piazza Risorgimento, uno in via. Magenta ed uno in via Palestra. Il contratto era stato stipulato dal comm. De Angelis, direttore della sede di Roma del Banco di Napoli. Il comm. Bonamico aveva sborsato un milione e mezzo ed aveva cominciato anche a trattare per l'acquisto della Galleria Regina Margherita offrendo al proprietario seicentomila lire, ma le trattative erano andate in fumo per poche migliaia di lire e l'improvvisato milionario allora trattò con altri pure por l'acquisto di stabili. Tale improvvisa ricchezza parve sospetta, per cui il sottosegretario di Stato alle armi e munizioni, on. Bignami, invitò il Bonamico a fornire spiegazioni. Queste parvero insufficienti, specialmente per la parte che si riferiva a guadagni fatti in seguito a speculazioni in Borsa, ed allora l'on. Bignami intimò al Bonamico di rivelargli tutti i particolari delle operazioni compiute, indicandogli su quali titoli avessc speculato, in quali date e presso quali agenti e quale fosse l'utile ricavato da ogni singola operazione, affinchè si potessero verificare con precisione tutte le sue asserzioni. Essendosi il Bonamico rifiutato di fornire le informazioni richiestegli, il ministro lo deferi lo stesso giorno, ossia il 19 novembre dello scorso unno all'autorità giudiziaria militare, la quale nel la sua competenza ritenne di dover procedere, in segnato ad una lunga, e minuziosa inchiesta, all'arresto del Bonamico in base all'art. 192 del Codice penale militare. Quanto alle imputazioni che sono state mosse al Bonamico, la principale sarebbe la seguente: egli era. i coni ratti e come tale infliggeva e doveva far pagare alle ditte fornitrici le penalità per i ritardi nelle consegne.. Il Bonamico si era... specializzato, a quanto si dice, nelle riduzioni e nel completo condono di queste multe che spesso salivano a parecchi milioni, ma ciò naturalmente non avveniva senza suo profitto. Non si sa se egli percepisse somme direttamente dalle ditte fornitrici per concedere gli abbuoni, oppure se avesse trovato il modo di incassare per conto proprio quello che era dovuto allo Stato. Il Bonamico era stato invaso da una vera e propria manìa di lusso, che si era generalizzato alla sua casa. Fu il fasto improvviso e la fretta di apparire nel gran mondo che lo tradirono. Infatti la moglie sua e la figlia sfoggiavano gioielli vistosi e toiletl.es ricchissime, spesso troppo chiassose per essere di buon gusto. Nei ricevimenti sontuosi di casa Bonamico trapelava la cura esagerata di sfoggiare mobilio, tappezzerie, vasellami ed argenterie. A Roma molto si parlò ad esempio del ricevimento dato dal Bonamico per il fidanzamento della figlia e in quell'occasione fu profuso un lusso di cui provarono un mal celato malessere gli stessi invitati. Fu durante questo periodo di feste in famiglia che il Bonamico fu tratto in arresto. Alla famiglia ó stato dato oggi partecipazione del suicidio del commendatore. 1ODOdO13imSGB—giM., ,,, ,,, capo oell lltncio :

Luoghi citati: Francia, Magenta, Napoli, Roma