Le dichiarazioni di Sonnino e le requisitorie annonarie
Le dichiarazioni di Sonnino e le requisitorie annonarie Le dichiarazioni di Sonnino e le requisitorie annonarie Roma, 20, notte. Improvvisamente alla fine di una. lunga discussione dedicata alla politica annonaria l'on. Sonnino volle riservare ajla Camera la sorpresa di importanti dichiarazioni sui tentativi di pace compiuti dall'Austria presso gii alleati. L'occasione venne fornita al ministro degli esteri dall'on. Ciriani, il quale, nella fase acuta dello polemica Czernin-Clemencenn, aveva presentato un'interpellanza » intorno alle notizie diffuse di trattative di pace, ponendole in relazione colla riconosciuta necessità del fronte unico diplomatico ». L'interpellanza chiedeva in forma involuta notizie ufficiali intorno alle trattative accennate, riferendosi a quanto poteva interessare l'Italia. Stasera, dovendosi stabilire quali interpellanze si debbano svolgere lunedi, l'on. Ciriani sollecitò che la sua interpellanza venisse svolta dopodomani. L'on. Orlando non aveva sollevato obbiezioni, le quali vennero invece dall'on. Sonnino. Il ministro degli esteri, dichiarando di non potere ad ogni inodn accettare l'interpellanza, pregò l'on. Cirioni di ritirarla. Però volle contemporaneamente leggere alia Camera alcune dichiarazioni sull'argomento. L'on. Sonnino ha in sostanza risposto all'interpellanza. Volle invece, come disse egli stesso, evitare ogni discussione intorno alla sua risposta, perche ritiene dannoso alla cosa pubblica discutere su tale argomento. L'onorevole Ciriani, che forse non ignorava il pensiero dell'ori. SonniAo, si dichiarò lieto di ritirare l'interpellanza avendola presentata coll'intendimento di rafforzare, mediante la discussione, la resistenza del paese, mentre l'on. Sonnino dichiarava invece deprimente ogni esame di questioni pacifiste. La Camera, fattasi numerosissima, ascoltò con viva attenzione la lettura fatta dall'on. Sonnino. ma non si abbandonò dopo a. particolari manifestazioni. La risposta senza replica data all'interpellanza ^Ciriani consta di due parti, rac l^"\"a-^'\>u"1 L'°"slu S'WT' 2!iu-fleJKS2.!?. "JSK^iS VR}!?.L±*J?*T sima, ripetuta varie volte in forma diver ^' nf°^zio « l10C,he l"0,^ :\on si deve parlare di pace. Vorrebbero che_.se \ j ] ] ] ] l [ ne parlasse j nostri nemici. Parlarne significherebbe indebolire la resistenza del paese ed indebolire l'unione tra gli alleati. Il fatto consiste nelle seguenti notizie, efie l'on. Sonnino ha fornito: l.o il Governo italiano non si è mai formalmente opposto ai vari tentativi di negoziati di pace, osservando però che por il modo con cui i tentativi stessi erano impostati non potevano condurre a pratica utilità; 2.o nel convegno di San Giovanni di Floriana del 19 aprile 1917 il Governo italiano esaminò, di concerto cogli alleati, il terna in genere dei tentativi di pace separata. dell'Austria. Gli alleati si trovarono d'accordo; 3.o fu verbalizzata l'inopportunità di impegnare conversazioni di pace; l.o l'Italia, non ha mai in alcun modo, sotto alcuna forma, partecipato alle trattative a cui partecipava la Francia. I .lati di fatto esposti dall'onorevole Sonnino gettono luce sul l'atteggia- zrtzgtgtpmsltdtddcddassClqltclocbssmetflpdsdrdngcormndt! fmento oell Italia in iole questione. Unal maggioro precisione su taluni punti avrob-ì he gettato una luce ancora maggiore. Quo-' sti punii sono due: il primo, dove è detto che nel convegno tenuto in Savoia il 19 a o e o , , e a i , i a e a . e n aprile dell'anno scorso fu esaminato il tema <i in genere» dei tentativi che l'Austria fosse disposta a fare. Il secondo punto, non assolutamente esauriente, è dove dice «sulle circostanze d'allora le conversazioni di pace sarebbero state particolarmente pericolose». Quel » d'allora» contraddice lievemente col concetto, che ispira tutta la risposta dell'on. Sonnino. cinò del pericolo costante di qualunque conversazione di pàoc."Questi punti di dettaglio saranno forse meglio chiariti in seguito, come sarà chiarita una. questione di date, vale a dire che nessuna conversazione di pace sia continuata dopo il convegno dell'aprile 1917. Certo ò che la linea ceneraio della risposta dell'on. Sonnino, risposta che n taluni sembra distruggere le. note affermazioni del deputato francese Sembat, costituisce una nuova conferma dell'atteggiamento tenuto dal ministro degli esteri durante la guerra. Il resto della seduta sparisce, di fronte alla dichiarazione dell'on. Sonnino, destinata' a larga ripercussione in .paese ed all'estero. La prima iato di discussione annonaria fu ricca di discorsi gravidi di critiche all'ori. Crespi, intorno al quale il pensiero della. Camera sembra cristallizzarsi in questa formula: ottimo come approvigionatore dell'Italia presso gli alleati, manchevole come distributore dei rifornimenti dell'estero c dei prodotti nazionali. Parlarono oggi sette dei ^3 oratori iscritti. 1 sette discorsi furono sotte requisitorie più o meno vibrate contro il funzionamento dei servizi per gli approvigionaménti e consumi. Lo stesso oratore del Fascio, on. Pietravalle, non risparmiò le censure. I discorsi dei socialisti Giacoma Ferri e Dugoni e^dell'on. Nuvoloni, che trattò la grave qut>Tlone dell'olio, furono ire cariche a fondo. Domani seduta domenicale con la. risposta dell'ori. Crespi, che partirà domani sera per l'estero. Dalle dichiarazioni del commissario ai consumi dipenderà la probabilità di un voto. Lunedì giornata importante di interpellanze. Tre se ne dovrebbero discutere: dell'on. Toscanelli, a nome dell'Unione e degli on. Ettore Ciccotti e Modigliani sulla questione dei cascami, astraendo naturalmente dui fatti che sono attualmente oggetto dei processi in corso. Si discuterà invece a fondo, se. ve ne sarà il tempo, poiché le tre interpellanze sono in coda all'ordine del giorno, la proposta d'inchiesta parlamentare per l'accertamento delle responsabilità politiche derivanti dai permessi di esportazione. Martedì, secondo la richiesta fatta in fine di seduta dall'on. Orlando, comincierà la discussione dei due progetti per l'elettorato ai combattenti e per la proroga della legislatura. Il Governo confido nella rapida discussione, avendo stabilito di rimandare a più tardi tutte le questioni che si riferiscono al suffragio, comprese le proposte presentate di ripristino dello scrutinio di lista, di concessione dell'elettorato alle donne, ecc. Sabato 27 aprile al più tardi la Camera chiuderà i suoi lavori.
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