La propaganda nemica sulle nostre linee

La propaganda nemica sulle nostre linee La propaganda nemica sulle nostre linee (Par tclegr. do uno del nostri Inviati spec. al Ironta) Comando Supremo, 10. Il nemico persisto nel suo sistema di propaganda verso le truppe e le retrovie. Da qualche tempo questa sottile arma è fatta più che mai attiva e si rivela come frutto di un'operosissima organizzazione nemica... prò nostra pace. L'avversario non dorme e non riposa: dove non arriva con le sue granate, lancia manifestini. Gli areoplani, che dianzi operavano con stragi e terrore, ora tentano di lavorare con la persuasione. Si tratta di una specie di giornalismo di guerra a uso e consumo del nemico che dall'alto si diffonde in una pioggia quo- pi csficdsLpretidinna di carta sulle nostre borgate, paesi, scascinali, strade. Sono foglietti volanti, opuscoli, libretti, talora stampati con eleganti caratteri, in splendida carta, tutti scritti in un italiano non senza pretesa di eleganze letterarie con sfoggio di ornamenti retorici, ma il più delie volte distesi nel linguaggio più comune e popolare per renderli facili alla comprensione della buona gente. Ecco i titoli delle pubblicazioni, alcune quotidiane, altre settimanali, altre, occasionali : Eco d'oltre Piare — Il Gazzettino — Attualità. — Sprazzi di luce — Novità del giorno — 7ìco di oltre sponda — Corriere dei Piave, che sono da aggiungere a quelli particolarmente destinati ai soldati e che si lanciano nelle trincee. Titoli: Amico del soldato — Giornale del soldato — Giornale della trincea, ecc. Sono lo branche di una vasta ramificazione. Il nemico si è proposto di tenere le nostre popolazioni delle terre invase sotto il dominio e la suggestione con questi suoi notiziari spiccioli di ogni giorno distribuiti gratuitamente alla lettura dei curiosi, ele¬ zdmnnda gli ingenui; degli incerti , dei semplici. So | no voci che mirano a giungere dappertutto i dove le armi non giungono per tentare là ! loro azione minuto nelle singole menti, fantasie e cuori di coloro che non combat! tono ma in mezzo ai quali le nostre truppe i sono accantonate, vivono nei periodi di riposo, mentre il rombo del cannone si perde. . nelle lontananze delle lineo, del fronte. Si ! tratta insomma di una propaganda interina instancabile. Sono migliaia di fogli che ! vengono così fra mattina e sera distribuiti : ora su un centro rurale, ora su cittadine e borgate ove la popolazione paziente e te¬ msrfmparmtdsvtlcnmpLdagilsmgildnn.cfi c rimasta a resistere contro la guer- ni lavori dei cani;.!, nei piccoli dcommerci locali, nei mercati più o meno frequentati. Su questa vita modesta, quieta, volontaria, fedele di popolo di donne, che hanno marito e figli al fronte, di vec¬ - chi che hanno dovuto riprendere il governo degli affari e la direzione della famigliola, il nemico ha proteso i suoi sguardi j intenti, le sue mire lontane, ]e sue intenzioni di aggressioni e offensive. A costoro ; sono fatti giungere bollettini cercando di i insinuare il dubbio sulla veridicità di quelli alleati, istigando al paragone, alla critica più sottile. Sono riprodotti stralci di articoli di giornali nostri, alleati e neutra; li. singoli periodi estratti da un complesso di argomentazioni, che sono trascurate e lacinie, dimodoché la stampa amica è. fnt: ta figurare come nemica e serve allo scopo |opposto a quello a cui realmente, tende. Si j fratta, come si comprende, di un'organizzazione indiavolata che non può non richiamare la nostra attenzione e deve muoverci a fare qualche cosa por In p'ù Pittima delle difese. LUIGI AMBROSINI, All C a o , , , l e e o i a „ dpsam

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