Le tre azioni simultanee

Le tre azioni simultanee Le tre azioni simultanee (Servizio speciale della Stampa) Paii 26 notte | h d ll bi "ella ^rtlta e sostengono magnificamente lurto. Il ripiegamento della linea antan- Le prime riserve francesi sono dunque, entrale in gioco. I soldati francesi sono ormai impegnali ripieg amento nica. sembra, secondo le ultime notizie, moderarsi alquanto. La linea della Somme non è perduta e la ritirala ad ovest del suo affluente, la Tortille, non sembra continui. Riassumendo sulle tracce dcll'llomme Libre, si può delincare così tutto quello che è accaduto sinora. Nel corso della prima fase dell'offensiva gli inglesi dovettero soI.^tenere da soli l'assalto di trecentornila Parigi, 26, notte | \jantaccini ledeschi protetti da un fuoco di \aHiljlu,Ha senza precedentL Ripiegarono ]occupando la lìnea delle fortificazioni na \UraU già preparata e costituita dall'alti\pia,io di Bapaume, dalla vallata della Tor\tWe nl nord di peronne e dalla linea della ' Slimme c dcl cunaLe di Crozat al sud. Ai cune ore dopo quesla stabilizzazione del > fronte ingiese j tedeschi ripigliavano Vof.!ensiva con duecentomila uomini di trup pe jresche assalendo la nuova linea e at laccando in tre direzioni: a nord cerca\„ano <j{ prendere piede sull'altipiano di Bapaume; nel centro tentavano di traver sare ia Somme tra Peronne e Ham in moUo da procedere lungo le due rive del flu j me su Amicns, ove convergono tulle le slra ! de e ferrovie della regione; infine a sud , tuntavmo di irrompere nella vallata delìl'Oise, la strada classica di invasione in direzione di Parigi. Decisi a impegnare il \viinor numero di forze possibile per con- \servare la loro libertà di manovra e fare 'intervenire lo sforzo principale al momen ■ lo decisivo, gli inglesi hanno resistito nel¬ la proporzione di uno contro tre. La terza fase della lotta Malgrado ciò, riuscirono ieri a ricacciare sulla riva orientale della Somme elementi, tedeschi che avevano traversato il fiume a Licourt e Brie, mentre a nord disputavano ancora il terreno palmo a palmo sull'altipiano più a sud fronteggiando la \minaccia tedesca in direzione di Combles 'e Curlu. Al sud gli. sforzi tentati dai ledeìschi, particolarmente a Tergnier, per stac\carc l'esercito inglese dagli elementi fran\r-esi, intervenuti sin dal 23 marzo nella battaglia, riuscivano vani, ma un certo ripiegamento divenne necessario sino alle alture della riva destra dell'Oise dinanzi a Noyon, ove il nucleo principale delle forze francesi si era raccolto. Comincia ora la terza fase della battaglia. Le masse tedesche, decimate, spossate dall'enorme sforzo sostenuto, sono giunte al limite della prolezione dei loro grossi cannoni pesanti, \lenii a muoversi. Dovranno quindi, con ìmezzi inferiori, sostenere la controffensiva \ delle truppe francesi, forse già cominciata \ Per Marcello Hutin sono tre battaglie quelle eh* si svolgono da ventiquattro ore : la prima, quella intorno a Comgles, il cui successo potrebbe portare più direttamente '-. i tedeschi su Amiens, nodo delle comuni \cazioni franco-inglesi; simultaneamente ; ^ tedeschi Untano verso nord di fermare la discesa delle riserve inglesi e combattono perciò Intorno a Bapaume; infine verso sud si sforzano di ritardare l'accorrere delle ri serve francesi attaccando intorno a Noyon l tedeschi, impegnati nella battaglia di Combles, soni comandali da voti Below, quello stesso che i nostri soldati hanno co \nosciu.lo in Italia. Von Ber Gullwilz co \ manda a sud di Bapaume. Egli tolse in 'novembre agli inglesi parte delle loro con- quitte sotto Cambrai. ! contingenti tedeÌ schi a Noyon hanno per cap--> il generale, von Hutièr; conquistatore di Riga. «Al se \sto giorno della battaglia — sciite l'Echo de Paris — il nemici non può ancora regi i strare nessun fatto decisivo. Ha potuto, è vero, riprendere parte del terreno perduto , durati'.? la battaglia della Somme; ma non \ha sinom scosso l'unione degli eserciti franeo-brUanvici, unione, che l'entrata in Hwa delie riserve franco-inglesi rinsalderà, -\xon potremo avere la soluzione prima di i o o a o a i e o e e a e i a e n e tre o quattro giorni». Possibilità (li controffensiva Gli spiriti si S'elidono particolarmente verso Noyon. « Non è più una battaglia d trincee ma battaglia di movimento — seri ve Decivrieux. — / tedeschi tanto verso ove,st come verso sud mandano innanzi Di visioni su Divisioni e batterie su batterìe per conseguire un doppio scopo: respin gerc l'ala destra inglese al nord della Som ine e l'ala sinistra francese nella direzion dell'Oise, determinando cosi la definitivo rottura strategica tra le forze alleate. L supreme riserve decideranno dunque co torti intervento della lolla gigantesca. 1 può supporre che quelle di Hindenburg siano già fuse nello sforzo ininterrotto so statuto contro gli inglesi tenaci. Le riseri francesi non erano ieri che impegnate in parie. Ogni possibilità di manovra contrai fensiva resta dunque aperta e si presenta come favorita dalla disposizione ad angolo dei due gruppi di eserciti tedeschi ». L'informatore del Matin precisa-, a Le nostre truppe occupano il settore che si estende da sud di Chauny sin verso Chaulnes e mostrano uno slancio ammirevole ed uno spirito d'abnegazione e di sacrificio superiori ad ogni elogio. Hanno fatto una formidabile, ecatombe. Neste è stata specialmente teatro di incredibili combattimenti corvo ' a corpo. La lotta si è svolta a colpi di boii\- he ed alla baionetta, persino al coltello. I lati ascili, sono stati infine respinti e Nesle è stata abbandonai ! "ol.o pel follo che il suo possesso non entrava nel piano concepito dai nostri grandi capi ». Chi può dubitare che questo sia vera- mente il supremo sforzo tedesco? a Nel 1916 [— ricorda Bainville — Hindenburg era divenuto un grande uomo per avere sconsigliato l'offensiva di Verdun. Nel 1918 Hindenburg ha consigliato l'offensiva dei- la Somme e la dirige ora. Bisogna vi sia-no gravi ragioni perchè il Comando sia passato al metodo dei colpi di disperazio-\ne. Questa ragione maggiore è sempre la stessa; l'arco tedesco è stato troppo teso. La Germania dal 1914 ha fatto troppi tóurs de force e da tutti i punti di vista il popolo tedesco sostiene un peso eccessivo. Certe situazioni a lungo andare diventano intollerabili e bisogna uscirne ad ogni costo, li' accertato che lucratila slessa con le sue feconde terre nere non potrà fornire alla Germania viveri in modo sensibile prima del secondo semestre 1919. L'anarchia russa ha favorito gli Hohenzollern distruggendo l'esercito e lo Stalo, ma l'anarchia non ha né seminato né raccolto. Le resta tutto da fare. La pace di Bresl-Litowski ha ristorato lo spirito dei tedeschi. Il Comando ha voluto cogliere il buon momento e dopo tanti sacrifizi ne ha chiesto uno ancora all'esercito e al popolo. E' il più diffìcile, il supremo n, Nessuna sfiducia Clcmenceau. aveva promesso di recarsi ieri alla Commissione dell'esercito alla Camera per dare informazioni sulla situazione ma. impedito, vi si fece rappresentare lai sottosegretario Jeanneney. I particolari comunicati da lui eliminarono le inquietudini che certi spiriti potevano nutrire. Nei corridoi, Painlevé spiegava: « Quando Hindenburg operò la ritirata di 30 chilometri, lo spostarsi della sua linea parve una cosa relativamente poco importante. Oggi che gli alleati abbandonano le loro posizioni difensive su una profon- dita di 15 chilometri il ripiegamento spa-venia. Si ha torto. Sin quando il fronte re-sta intatto non vi è ragione di nutrire in- Itiietudini. Il nostro fronte resterà intat- (o ». Lo spirito pubblico in tutte le sfereveramente superiore. Nessuna ombra discoraggiamento, nessun accenno di sfiducia. Le nubi che offuscavano l'orizzonte ieil'uninne sacra tendono a svanire. Tipico è il linguaggio dell'organo della minoranza socialista-, il Journal du Periplo: Dopo il messaggio di Wilson attendevamo dai ledeschi un'altra risposta. Essi hanno preferito la voce brutali: del cannone. E' la prova formale e irrecusabile che laggiù i pangermanisti restano padroni e guidano la danza. Ma la forza non costringerà l'Intesa a cedere. Non sarà essa a determinare i pacifisti francesi a far pressione sul loro Governo perché domandi la pace. Se siamo pronti a ricercare la soluzione ragionevole e conciliativa, altrettanto siamo decisi ad opporci alla forza scatenata. Le ore che viviamo non ce le augurammo. Facemmo di tutto, e non senza perìcolo per la nostra libertà, per passare dal terreno militare su quello diplomatico. Credevamo anche che i nostri desideri fossero in procinto di essere realizzali. Purtroppo la risposta a Wilson è venuta sulla Somme e sull'Oise. Come nell'agosto 1911 ci stringiamo intorno alla nostra bandiera ». D. R,

Persone citate: Bainville ? Hindenburg, Brie, Hohenzollern, Marcello Hutin, Noyon