II processo di Luca Cortese

II processo di Luca Cortese II processo di Luca Cortese Alla vigilia dei dibattimenti - L'atto d'accusa 1 j ae Roma, 6, notte. Domani dinanzi alla O.a sezione del Tribunale di Roma comlncierà il processo contro Luca Cortese e coimpuiatì. L'attesa è vivissima. Eccovi l'estratto dell'atto di accusa nella parte che riguarda le accuse sommariamente note ma non ancora precisate. Accusati e imputazioni Vengono rinviali al giudizio del Tribunale Luca Cortese, Luigi Colazza, Augusto Manfredini, Guglielmo Piatti, Giovanni Martinenghi e Giovanni liberti per rispondere tutti di correità in truffe continuate commesse in Roma dal 1913 al 28 aprile 1917 a danno del Credito Centrale del Lazio ed il suo presidente comm. Pio Folchi tìd altri amministratori e sindaci ottenendo continue sovvenzioni per un valore non inferiore complessivamente a L. 5.937.954,40 mediante raggiri, artifici idonei a sorprendere l'altrui buona fede ed a trarre in errore sulla potenzialità economica od industriale di Luca Cortese e cioè vantando crediti di lui inesistenti, protestando immaginarie sue provvigioni per la pretesa costituzione di un Sindacato siderurgico italiano, e per altri affari con ditte immaginarie nonché lauti guadagni da un'erigenda Cnsa editrice nazionale e da un costituendo trust di Compagnie drammatiche italiane, depositando in garanzia impiego suggellato contenente carta di nessun valore, anziché gli asseriti titoli di credito del Cortese verso gli industriali Diatto e Ferraris ed altri per oltre quattro milioni, assumendo il Piatti ed il Martinenghl rispettivamente le false personalità suindicate degli industriali Diatto e Ferraris, presentendo scritture private di garanzia e molteplici lettere di assicurazione dal luglio 1916 all'aprile 1917 portanti lo false firme dei signori ing. Vittorio matto e Dante Ferraris, scontando una cambiale il 29 marzo 1917 per L. 825.009 portante la falsa (Irma del predetto ing. Vittorio Diatto, alterando infine le. scritturazioni contabili del banco ed in ispecio la situazione mensile del marzo 1917 (art.. '63, 79 e 413): il Piatti, il Cortese, il Colazza ed il Manfredini di falsi continuati in cambiali ed in assegni bancari commessi in Roma, per avere il Piatti apposto e per avere gli altri determinato lo stesso Piatti ad apporre, con danno del Credito Centrale e dei suoi amministratori e sindaci, false firme Diatto su di una cambiale rilasciai." al Credito Centrale del Lazio in data 2-9 marzo 11917 ,e con scadenza al la aprile successivo ver la somma di L. 625.000 qua e garanzia all'apertura di un conto corrente Intestato «1 ; l'indicato falso ing. Diatto e di avere apposto i Poi la stessa firma falsa sopra tredici assegni ■ bancari per il complessivo ammontare di lire |f*25.000 (art, 279 e 2S!)); il piatti, il Martinenghl, 1 il Cortese, il Colazza. ed il Manfredini di falso i continuato in privata .scrittura per avere il i Piatti ed il Martinenghi apposto rispettiva mente le false firme dell'ing. Diatto e di Dante Ferraris e per avere gli altri determinalo i predetti Piatti e Martinenghi ad apporle facendone poi tulli uso in Roma in danno del comm. Pio Folchi e del Credito Centrale del Lazio in una serie di lettere di ga ranzia e di assicurazione (art. 280 <•. l'Uberti, ii Manfredini. il Colazza ed il Cortese, di falso continuato in privata scrittura commesso in Roma per avere l'Uberti alterato e gli altri determinato l'Uberti ad alterare, facendone poi uso a danno de! Credito Centrale del Lazio e • del membri del Consiglio di amministrazione le scritture contabili del banco ed in tspecie i bilanci annuali, aggruppandone le cifre dei diversi investimenti e delle passività in modo non corrispondente alla situazione reale e la situazione mensile del marzo 1917 diminuendo di due milioni la cifra della voce « riporti attivi n e caricandola in più voci corrisnondenti (art. 2S0). I reati imputati a Cortese Il Cortese di sei distinti reati di truffa con danno molto rilevante por avere carpito a gioiellieri di Milano c Roma gioielli rilasciando in pagamento chèques e per avere lasciato insoddisfatto il conto dell'/frtfcl Vcsuve di Napoli. Il Cortese dove, infine rispondere di essersi in Roma ed altrove nelle suindicate circostanze e tempo appropriati i titoli di conte e professore. L'aw. Capo deve rispondere del . reato di truffa per l'ammontare non inferiore ; a i9Ci jnilioni, facendo falsamente apparire il , cortese di solida potenzialità economica ed , )ndust.riale, creditore di ingenti somme da un insussistente Consorzio siderurgico, possidente di lucrose aziende industriali, vantando la ga. ranzia degli industriali Diatto e Ferraris; inoltre di avere apposto o fatto apporre da Antonietta Corrieri o da altro rimasto sconosciuto, facendone poi uso a danno del Credito Centrale del Lazio, la falsa firma di accettazione di Giuseppe Corrieri sopra 58 cam¬ biali scontate per un ammontare imprerisalo sopra il detto istituto, nonché oltre dieci cambiali per circa 3000 lire ed infine di un altro falso in cambiali per oltre 50 mila lire; il Cortese, il Piatti e l'aw. Capo anche, di tentata truffa di tre milioni a danno della Banca Latina per avere cercato di ottenerne una sovvenzione di altrettanta somma al Cortese vantando, come si è detto, la di lui potenzialità; Antonietta Corrieri è imputata poi di falso in cambiale. Queste sono le varie accuse, che si fanno ai giudicabili che domani, meno l'avvocato Capo, che è latitante e che è stato dichiarato disertore, compariranno in istato di arresto, meno la Corrieri, che è a piede libero, dinanzi alla O.a sezione del Tribunale. Il Cortese sarà direso dagli avvocati on, Giovanni Porzio, conte Domenico Marnili e Alfredo Angeluzzi: il Colazza dagli avvocati Cesare d'Angela.ntonio e. Francesco Di Benedetto: Manfredini dagli avvocati Ernesto d'Aquila e Ottorino Pelroni: l'Uberti dagli avvocati Miceli Picardi e Persico; il Martinenghi dall'ave. Francesco Spezzano: il Piatti dnll'avv. Vincenzo Macherione; il Capo dall'avvocato D'Angelantcmio e la Corrieri dall'avvocato Gino Coccia. Il comm. Pio Folchi, presidente del Credito Centrale, si è costituito parte civile assistito dall'on. Stoppato e dall'avvocato Uberto Tupini. Anche la signora Cortese è stata rinviata a ciudnzio. Il giudice istruttore, cav. Motta, ha oggi depositato alla Cancelleria del Tribunale la terza ed ultima ordinanza nel processo Luca Cortese. Con questa nuova ordinanza sono rinvia i a giudizio del Tribunale il Cortese e la di Ini signora Beatrice Arena per rispondere di folso in cambiati scontate nell'anno del 1911. Si dichiara non doversi procedere contro Luca Cortese per prescrizione di azione penale in ordine al reato di truffa commesso colle suddette cambiali false. Si dichiara infine non doversi procedere contro lo stesso Cortese per non avere egli commesso l'aito di bancarotta semplice e fraudolenta. La signora Beatrice. Arena Cortese ha scelto a suo difensore l'aw. Antonio Aguglia. Gli incidenti previsti Tutta la prima giornata, quella di domani, del processo Cortese sarà occupata dallo svolgimento dei vari incidenti procedurali tendenti ad ottenere il rinvio della causa. La Difesa di Luca Cortese solleverà subito un incidente per chiedere la riunione dei quattro processi nei quali il Cortese è imputato e nel caso che venisse accolto il ricorso, il dibattimento verrebbe rinviato al 21 corr. ] Si dice che i difensori degli altri imputati si opporranno al rinvio del processo, ed in ipotesi subordinata domanderanno In libertà provvisoria dei loro rispettivi clienti. Un'altra ragione per chiedere il rinvio è. quella che contro l'ordinanza de! presidente che rigettava l'istanza di sottoporre Luca Cortese a perizia psichiatrica pende gravame innanzi alla sezione di accusa. I testimoni di accusa e di difesa citati per il dibattimento che si inizierà domani, sono circa duecento. Intanto, mentre il processo sta per incominciare, è toccata al Luca Cortese una singolare fortuna. Oggi il giudice istruttore cav. Gaetano Motta ha. pronunciato l'assoluzione di Luca Cortese per il reato di bancarotta semplice e fraudolenta del quale era stato imputato. Viene cosi meno una delle imputazioni mosse al Cortese. Per comprendere esattamente la posizione nella quale, dal punto di vista giudiziario, il Cortese viene a trovarsi ne! momento in cui comincia il processo è necessaro rilevare quanto" segue: Cinque erano i processi iniziati dall'autorità giudiziaria contro Luca Cortese ed i suoi complici. Due sono fìssati per domani dinanzi alla 9.0 sezione del Tribunale per varii falsi in cambiali e per varie truffe commesse dal Luca Cortese!, dal cav. Co'.azza, rial cav. Manfredini, da Giovanni Piatti, da Martinenghi. da Uberti, dalla Corrieri e dall'avv. Capo. Due altri processi sono invece fissati per l'udienza del 21 marzo, uno contro Luca Cortese e la di lui moglie Beatrice Arena Cortese per falso in cambiale e l'niltro contro il solo Luca Cortese per truffa continuata. Il quinto processo per bancarotta semplice e fraudolenta è terminato su richiesta del P. M roll'accennata ordinanza di assoluzione pronunziata oggi dal giudice istruttore cav. Motta. Viene nel mondo giudiziario molto ed in vario senso commentata l'assoluzione che Icontrasto, con la sentenza del Tribunale ciivile che confermava il fallimento del Luca ! Cortese, riconoscendo in lui la qualità di ! commerciante. I due giudicati sono in perfeta : contraddizione. E' certo che all'ordinanza del giudice istruttore, mancando ogni costituzioine di parte civile del curatore del fallimento, ,non potrà fare opposizione che il procuratore generale.