La discussione politica al Senato del Regno

La discussione politica al Senato del Regno La discussione politica al Senato del Regno Roma, 2, notte. Sotto la presidenza del presidente Manfredi la seduta è aporta alle ore 15. Vengono svolte interrogazioni: di Mazzìotti circa l'opportunità di concedere ai militari effettivamente combattenti uno speciale distintivo concesso finora a quelli die, pur essendo in zona di guerra, non espongono giornalmente la vita per la patria; di Melodia per conoscere quali' provvedimenti intenda pron- ; dere il Governo per assicurare agli agricoltori a prezzo conveniente la quantità di [ ■spago necessario, per l'uso delle macchine i mietitrici; di Torrigiani Luigi al ministro di | agricoltura sulle disposizioni ed i provvedi- i monti riguardanti le* limitazioni di' coltiva-1 moìta importanza ner là nròdu-! r t ìveonomia "c al e Indi la mTcusS só\le "omun'ea- zioni speciali che in diverse regioni di talia hanno zione agraria si riprende la (Jiscnssione sullo comunica zioni del Governo. La discussione politica Il senatore Zappi Il PRESIDENTE dà la parola all'on. Zappi. ZAPPI. Nel dicembre scorso si trattò della •politica interna del Gabinetto. Gli avvali i- • menti al fronte nord orientale e le eomu- • nicazioni del presidente del Consiglio nella .seduta del 12 febbraio n. s. richiamano la ! nostra attenzione sulla situazione Interna'zionale. Gli duole non sia presente il ministro degli esteri, tanto più che l'assenza e .dovuta a ragioni di salute; augura all'onorevole Sennino rapida guarigione. Ma per • quello che egli dovrà dire, il presidente del : Consiglio, che impersona in sè tutto il Governo, può faro anche le parti del ministro •.dogli esteri. La pace firmata dagli imperi centrali con l'Ucrania, quella che essi hanno ottenuta dai Governo ni Pietrogrado e l'altra .che imporranno alla Romania, inoltre tutti i ■ territori recentemente occupati sul fronte -o'ricntale sono fatti di enorme importanza, perdio aumentano l'efficienza bellica del nemico ed aprono shocchi al suo approvigionamento. Oggi, come oggi, l'Oriente non può [incutere agli austro-tedeschi timore o preoccupazione. Ricorda quanto già disse nelle ;sne comunicazioni 11 presidente del Consiglio riguardo alla Russia. Non possiamo nn! scenderci la gravità degli avvenimenti, ma anche se siamo concordi nel valutarne l'importanza, non tutti concordiamo nel giudicarne le conseguenze. Vi sono due correnti, una delle anali, hi buona fedo, vorrebbe che i Governi dell'Intesa non respingessero, come per il passato, gli inviti di' pace delle Potenze centrali. L'altra, con assai meno buona fede, addita come imitabile l'esempio dei .russi. 11 Governo deve con severità e continuita dimostrar'' che non si può permettere il turbamento della coscienza pubblica sotto nessun pretesto. Lamenta che i decreti .emanati in tempo di guerra abbiano subito, prima dalla loro definitiva attuazione, tali modificazioni che li rendono irriconoscibili, onde si genera nel pubblico la credènza che o non siano sttri sufficientemente ponderati oppure che, con una proteste involgente una lontana minaccia, si possa ottenere di modificare quanto sia già stato deliberato. Non sarebbe difficile dimostrare i danni di una pace immatura specialmente tenendo presente gli orrori della Russia riferiti do testimoni oculari. Anche le masse, le quali tutto si aspettavano dalla rivoluzione, hanno risentito il disastro, e la divisione delle terre non ha portato alcun sollievo ai diseredati. D'onde risulta .'he una pace col sacrificio dell'onore e della dignità <■ una tremenda .iattura, perchè senza onore e dignità non si gode ah un beneficio. Dobbiamo pertanto convenir!' che non vi è altra alternativa so non di resistere di fronte al nemico ed all'interno. Di fronte al nemico resiste meravigliosamente l'esci, ito. all'interno tuli; noi dobbiamo resistere a qualunque costo. L'oratore non appartiene a coloro che dal primo giorno della guerra a onesta furono favorevoli, ma lo studio degli avvenimenti gli ha dimostralo l'inevitabilità del conflitto. Non si può abbandonare un posto ohe venne assegnato, piti ohe dagli uomini dalla storia (Vive approvazioni), onesto epili sente il dovere di proclamare. Le cosldetfo classi dirigenti hanno l'obbligo di Illuminare l'opinione pubblica e di indicarle la via, anche so sia la via de- sacrificio, 1>a questa guerra uscirà ni) nuovo inondo per arrivare al qua!" passeremo traverso un periodo di transazione, aspro e duro in cui le sofferente saranno sentite nuche più acutamente che non ora. La responsabilità di tali sofferenze sarà fatta risalire a chi non fu contrario alla guerra, ina noi non lavoriamo per noi, bensì per chi vorrà dopo, per preparare al nostri figli una sorte migliore che non sia. stata la nostra 'Vive approvazioni; applausi'. Il senatore Ruffini RUFF1N1. Dopo le dichiarazioni falle dal presidente del Consiglio nell'altro ramo del Parlamento, bastava torse un ordine del giorno di fiducia, ma è bene che il Senato dica la sua parola sulle comunicazioni de- Governo per un riguardo al Paese, che, dopo discorsi discordanti, sente il bisogno che gli si parli con chiarezza, e per riguardo ai componenti il Gabinetto. Tutti sono consapevoli dell'incalzare di grandi avvenimenti, elio richiederanno tutto le energie di coloro che seggono al Governo; onde è dovere del Senato dar loro il maggior assenso per rincuorarli e sorreggerli nell'opera e per riaffermare il senso di solidarietà che esso ha con loro. 15' unicamente per questo che egli ha preso la parola,'fidando più nel fervore della sua fede, che nella sua competenza, il presidente del Consiglio disse che, considera'e tuli ' le possibilità onesle di pace, il Governo si è convinto che unica via. per giungere aliti paco è il proseguire con ogni sforzo In guerra, cd in questo proposito esso ha stretto accordi con gli Alleati. Di tali accordi ci si deve compiacere, tanto più quanto maggióri sono le difficolta, e senza ideane recriminazione per 11 passalo (Approvazioni1 Ma fatti nuovi sono intervenuti, gli eventi sono precipitati in Russia e si sono udite le ultime dichiarazioni del Cancelliere germanico. In Russia si 6 veduto che cosa sia. la pace tedesca ed .il Cancelliere si uggire sempre in quelle reticenze equivoche, clip non lasciano adito a sperare nulla sulla via ili una pace bmesta. Oppure le sur dichiarazioni possono essere sincere, ma delia, sincerità di un gitiocatare disperato, che. comunque abbia a finire .il giuoco, si propone di portar via la cassa. Qualcuno ha detto (non a ragione! elio sia. avvenuto mi mutamento nella nostra politica rispetto alle nazionalità oppresse o soggette all'Austria-Ungherl», Non si tratta, in realtà, di un mutamento, perchè il Governo Italiano ha sempre guardato a questo problema con spirito benevolo: ma se anche un mutamento vi fosse, non può fa.rgl.fsi alcun biasimo, vi ò peri, un mutamento oggettivo, „ ^^gSkp 'AX^J?^ Zi clic consiste noi dissolversi della. Russia come Potenza politica. Questo grande Stato Ita imitato radicalmente i termini del problema. Gli slavi, che guardavano ad Oriente coinè ad un faro e talvolta ci erano ostili, ora guardano a noi. Il panslavismo inteso In forma megalomanie (tutti gli slavi attorno alla grande Russia), che ha funzionato come tino spauracchio ogni volta che si parlava di questione d'Oriente, è scomparso. Il panscTbismo ì: ora sotto il tallone tedesco e si affaccia lo insto s!nv' che, con nome, e aspirazioni unitarie, hanno scritto il patto di Corfù. Vorrebbe che i termini della questione dei sliettiale ,,el Governo innanzi ai poteri poli tìc1 cd »"'oplnlonjB pubblica degli Stati U i^l^metóca,,perchè è evidente che. nel momento di trattare la pace, arbitro della pace sarà colui che ebbe il motivo più limpido di entrare in guerra, che avrà meno preteso di conquiste, che potrà sottrarsi a qualunque specie di pressione, che sarà veramente temuto dai nemici. Ora in queste condizioni si trovano appunto gli Stati Uniti d'America. Accenna allo grandi difficoltà che dovrà, superare l'Italia nelle trattative di pace ed al dovere, che avrà, di salvare la legge delle Guarentigie, la quale ha compiuto una grande riforma interna della Chiesa. Ricorda, a proposito di Caporetto. che nei grandi disastri il sentimento pubblico va alla ricerca di cause e responsabilità. Nota 'l'importanza degli elementi morali sia nella sventura di Caporetto, sia nell'altra che la precede e le somiglia nel nostro risorgimento: la sconfitta di Novara. Anche dopo Novara fu nominata una Commissione inquirente costituita, come oggi, di una autorità militare altissima, di consiglieri di Stato e di parlamentari. Laverò per un anno _e presentò la sua. relazione nei primi mesi 'del ISSO. Ma il capo di Stato Maggiore venne prosciolto. La ammissione studio a. fondo i.l lato politico o morale del disastro dì Novara e cons'gliò il Governo a non pubblicare la relazione in cui si constatavano amare verità. Infatti quel documento fu pubblicato solo nel 1911. Nonostante il fenomeno di autointossicazione collettiva e ili automutilazione dinanzi a.1 nemico rappresentato dalla sconfitta di Novara, il paese potè risorgere perchè il suo Re volle la concordia e nel 18-Mt la impose ai partiti [inanimitisi fra di loro con il proclama di Moncalieri così criticato ma che fu, secondo l'alta opinione di Cavour e di Manzoni, la salvezza de! Piemonte e dell'Italia. Concordia significa riedizione di tutti alla salvezza della patria. Agli inizi della nostra guerra roll'Ausfria il nemicò ci chiamò, a titolo di dileggio, figli di Machiavelli. Si, siamo figli di Machiavelli, ma del Machiavelli che nell'evo moderno sfato lin creatore dell'amor di patria, di quel Machiavelli che mai come ora noi abbiamo sentito nostro fratello carnale. Sul 1527 il nemico invadeva la patria ed egli dopo essersi sacrificato per la. difesa di essa, allorché si ebbe il sacco di Roma, mori di crepacuore. Comprendiamo oggi perche si possa morire di crepacuore. Noi pertanto' discendiamo non dal Machiavelli quale è stato Contraffatto da! machiavellismo, ma dal Machiavelli, dal cui cuore spezzato usci il più alto grido d'amore per il luogo natio: 'Amo la mia patria più che l'anima» .'Vivissimi applausi. Tutti i ministri e i senatori si recano a congratularsi con l'oratore). La seduta è sospesa per qualche minuto. Il sen. De Novellis DE NOVELI.IS tratterà una que.si.ione che interessa la sicurezza delil'ltalia e la nostra vita economica nonché la nostra penetrazione nella penisola balcanica. Per la sua posizione geografica il .Montenegro ha grande importanza rispetto all'Italia ed è necessario che esso goda di perfetta autonomia e indipendenza, senza la quale non è possibile risolvere il problèma adriatico. Sulla sorte di questo pa.ese si sono dette molte, cose inesatte durante ia guerra e si comprende perchè: erano voci che provenivano dai nostri nemici. La storia dirà quali furono le cause della disfatta di qun! piccolo popolo eroico che fu sempre geloso custode della propria indipendenza. E' doloroso vederlo trascurato e dimenticato, dopo che esso ha lasciato sul campo di battaglia la metà del suo esercito. L'indipendenza del Montenegro non à per noi soltanto un interesse, ma anche un dovere, e il Governo dovrebbe svolgere una efficace azione per combattere la propaganda che si sta facendo contro la esistenza de! Montenegro come popolo libero e indipendente. Raccomanda, infine, che il Governo 1 ti oc i a qualcosa di pratico ed utile per venire in soccorso degli infelici profughi montenegrini. ,'ismo. Sono le popolazioni slave del SudiIl senatore Foà EOA' parla di approvigionamenti. In tempo di pace n.>n si è badato a sperperi enormi di sostanze e di energia, poiché si era ben lontani dai supporre che sarebbero venuti tempi di dure necessita. Dopo di avere, in un primo anno, preparata la disciplina morale dèi consumi, siamo venuti al pane all'S5 che non era un grave sacrificio, poi al pane al PO nonostante le opposizioni ragionate che si eruno fatto per questo pane perchè contiene sostanze non digeribili, che si sarebbero potute lasciare agli animali, i quali ce le avrebbero rose in altrettanta carne. Dopo il pane a 90 siamo giunti al pane miscelo. Rileva gli inconvenienti, a cui questo pane ha dato luogo, inconvenienti che dipendono dal non aver dato una prescrizione esatta del modo come le miscele si debbono fare, il clic in qualche luogo ha prodotto anche manifestazioni contrarie all'ordine pubblico. Raccomanda al Governo di promuovere nel paese scuole per la fabbricazione de! pane. Spera di udire dal commissario dei consumi .che questo stato di cose non sarà che transitorio. E parla del riso. Il riso si sperpera per l'arte con cui viene brillantato. Si ha un concetto sbagliato della brillatura de! riso, sia sotto l'aspetto economico, sia sotto quello nutritivo ed igienico ; la parte più sostanziosa del riso che noi disperdiamo rappresenta il 50 per cento sul totale del prodotto che adoperiamo come commestibile. Accenna poi ai danni non lievi prodotti alle povere famiglie dei contadini dal modo come è fatta la .requisizione del bestiame. Ricorda che a Santena il ministro delle Armi e 'Munizioni ha requisito un terreno fertilissimo per istituirvi un campo di aviazione. Nessuno più dell'oratore è lieto del progresso dell'aviazione nazionale, ma se si dovessero moltiplicare i campi di aviazione nel modo come si è fatto a Santena. si farebbe opera contraria a quella svolta dal Ministero di agricoltura per l'incremento delle culture agrarie. Raccomanda più stretti rapporti tra il (Ministero d'agricoltura e quello delle Armi e munizioni, acciocché non ei ripetano fatti clic possano in qualunque modo nuocere alla reale resistenzadel paese (bène). Il senatore SinibaWi SINIBALDI si occupa delle questioni: granaria e olearia. .La campagna granaria del 1017 è figlia della determinazione ministeriale con la quale la rimunerazione del grano fu fissata a 36. La determinatone per un prezza maggiore e venuta in ritardo, ma teme che nemmeno il utczzo di 60 lire sia tale da incoraggiare una maggiore produzione granaria. Nell'Italia centrale, anche con la rimunerazione di f>0 lire, il reddito di un ettaro di terreno coltivato a grano non va oltre lire 200 e bisogna fare, il confronto fra que- ste reddito e quello di un ettaro di terreno coltivato per altro prodotto. Così risulta che la coltura del frumento è in condizioni inferiori delle più semplici culture. Risogna che l'agricoltore possa essere rimunerato sufficentemenie .in rapporto al costo della vita odierna. E importantissima anche la questione della distribuzione alimentare. Il contingentamento per provincia non è stato fatto equamente. Alcune Provincie hanno avuto un trattamento favorevole, ed altre un trattamento molto scarso e nella stessa provincia lo stesso inconveniente si è avuto tra i diversi Comuni. Quanto al prezzo dell'olio, è stato fissato a lire 350 il quintale. Sul principio della cnm pagna olearia, l'oratore interpellato aveva proposto che, per le gravi spese che richiedo la cultura dell'olio, osso fòsse venduto a lire 400 il quintale, ma non si potè ottenere una tale cifra. Orbene, i grossisti tacquero sulla cifra di lire Sófl insufficiente perchè o intendevano acquistare le olive por estrame l'olio oppure anche l'olio medesimo riserbandosi di venderlo in tempi opportuni con il profitto i di averlo pagato ad un prezzo modesto e di rimetterlo in commercio a prezzi tanto più j alti. Oggi i grossisti si agitano perchè vedono giuntoli momento della speculazione; ma ciònon deve succedere. Il commissario dei consumi stabilisca per la nuova campagna olearia il prezzo che riterrà conveniente sentito il parere dei competenti, ma oggi che il piccolo proprietario ha venduto i suoi olivi e il suo olio non si deve favorire ingorde speculazioni. Il Paese non lo tollererebbe (approvazioni). DE CESARE stante l'ora tarda chiede di rinviare a domani il suo discorso. — DEL GIUDICE propone che domani, sebbene domenica, si tenga seduta. -- PRESIDENTE interroga il .Senato se è favorevole alla proposta del senatore Del Giudice. (Il Senato consente). D'ANDREA chiede al presirìendo del Consiglio quando e disposto a rispondere alla sua interpellanza sugli Istituti di beneficenza. — ORLVNDO, presidente del Consiglio, è disposto ai risponderò appena esaurita la discussione) sulle comunicazioni del Governo e cioè lunedì Cosi viene stabilito. Levasi la seduta alle 18,45 Domani seduta pubblica alle ore 15.