Lo scandalo dei cascami in Senato

Lo scandalo dei cascami in Senato Lo scandalo dei cascami in Senato Le interrogazioni dei senatori Levi e Muratori - Le dichiarazioni dei ministri Meda e Nitti - Nuove perquisizioni - L'arresto a Milano del comm. Feltrinelli. Roma, 1, notte. L'aspettativa per la seduta del Senato è grande. Quando il presidente, on, Manfredi, apre la seduta sono presenti nell'aula un centinaio di senatori. Le tribune pubbliche sono affollate, come lo è pure quella del deputati, dove si notano, tra gli altri, gli onorevoli De Amicis, Cesare Nava, Ruspoli, Tasca, Maury, Macchi, Mazzolani, Rosadi, Cotugno. ecc. Al banco del Governo prendono posto gli onorevoli Nitti, Alfieri, Ciuffelli, Colosimo, Miliani, Meda, Sacchi, Fera, Bissolati, Berenini, Riccardo Bianchi, Dellolio e Del Buono. L'on. Orlando, non potendo partecipare alla seduta, si è fatto rappresentare dall'on. Bonicelli. Anche l'on. Sonnino, indisposto, non è presente ed 6 rappresentato dall'on. Borsarelll. E' presente al banco del Governo anche il commissario generale al consumi, on. Crespi. La seduta è aperta alle oro 15. Vengono svolte interrogazioni sulla requisizione del legname in rapporto al problema forestale ed alla questione del combustibili e sulla necessità di regolare l'alimentazione carnea della popolazione e dell'esercito col minor danno della produzione agricola e zootecnica. I commerci col nemico PRESIDENTE. — Essendo trascorso il tempo riservato alle interrogazioni, il seguito di queste è rinviato a domani. - - MURATORI. Le interrogazioni presentate da lui e dal senatore Levi Ulderico, sulle Ditte che hanno avuto commercio col nemico, è di tale urgenza che prega il Senato voglia derogare dal regolamento perchè vengano esaurite oggi stesso. (Approvazioni). — PRESIDENTE : Se non vi è opposizione, si darà corso alle due interrogazioni dei senatori Levi Ulderico e Muratori. (11 Senato consente). Avverte poi che, per indisposizione del Ministro dell'Interno, lo rappresenteranno il Ministro delle Finanze e 11 sottosegretario all'Interno on. Bonicelli. Risposta del Ministro delle Finanze MEDA, ministro delle Finanze, anche a nome del Presidente del Consiglio risponde all'interogaziono del senatore Levi Ulderico per conoscere i particolari che precedettero il sensazionale avvenimento che ebbe luogo ieri l'altro a Milano: e anche all'altra interrogazione dell'on. Muratori sul commercio fatto col nemico da Ditte importanti per lungo tempo, e sulle eventuali responsabilità di funzionari addetti all'ufficio di esportazione. Se, pendente un'inchiesta amministrativa e giudiziaria, s'impone il massimo riserbo, nulla però si oppone a che si dica quale sia stata l'azione sorvegliatrice e indagatrice del Governo durante i due anni nei quali si sarebbero svolti i fatti che provocarono la repentina grave deliberazione. Risponde al senatore Levi che egli non può oggi dirgli quali paricolarl precedettero quello che l'interrogante chiama « il sensazionale avvenimento di Milano », perchè, in quanto l'avvenimento stesso abbia dei precedenti, essi appartengono ormai al magistrato investito della indagine e del giudizio sulle persone contro le quali, in seguito a denuncia dell'Autorità di P. S., esso sta esercitando il suo ufficio, essendo intuitivo come il Governo abbia il dovere di astenersi da dichiarazioni o da informazioni pubbliche, sia che esse possano giovare, sia che invece possano nuocere agli imputati. Siccome però la interrogazione del senatore Levi sembra contenere un implicito rimprovero al Governo, e più particolarmente al Ministe ro delle finanze, per un suo presunto difetto di sorveglianza, così crede opportuno approfittare dell'occasione per precisare le cose, anche allo scopo di fornire alla pubblica o pinione, commossa dalle pubblicazioni di questi giorni, il modo di più esattamente orientarsi. L'esportazione di cascami di seta dall'Italia in Isvizzcra, come, del resto, in qualunque altro paese, esclusi quelli coi quali eravamo in stato di guerra, fu libera lino al 18 ottobre 1916, nel qual giorno venne pub blicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto 8 ottobre 1910, Ni 1281. Questo decreto, frutto di accordi coi nostri Alleati, vietò la esportazio ne dei cascami di seta di qualunque specie, nonché della seta tratta semplice, verso 1 paesi neutrali aventi frontiere comuni coi paesi nemici e situati al nord di Europa. Per effetto di un tale divieto, i cascami di seta per la Svizzera furono contingentati nella quantità determinata dalla Commissione inter-alleata di Parigi e sottoposti al certificato della «Société Suisse des surveillance óconomique » cioè alla garanzia del consumo in Isvizzera E' interessante certamente il sapere che dal 12 ottobre 1916 al 27 febbraio 1918 sul contingente di Ql. 13,000, furono esportati dalla Francia soli-Ql. 4840 e dall'Italia soli Ql. 4095, dei quali 1135 in transito. Dei Ql. 2960 di esportazione diretta dall'Italia, solo 320 Ql. uscirono per permessi rilasciati alla Società filatura cascami seta. L'Amministrazione finanziaria quindi prima del 12 ottobre 1916 non poteva impedire che gli esportatori di cascami di seta mandassero in Isvizzera quanta merce fosse loro richiesta e tanto meno Impedire che gli importatori ne disponessero. Questo divieto di traffico esisteva fin dal 25 maggio 1915 ned riguardi dei sudditi della Monarchia austro ungarica e dal 25 novembre 1915 nei riguardi dei sudditi dell'Impero ottomano, ma non si ebbo che dal 10 agosto 1916 nei riguardi dei sudditi germanici e bulgari. Da quest'ultima data fu pure proibito il traf fico con persone e Ditte anche dei paesi neu tarali, le quali fossero iscritte in apposita lista, da approvarsi con decreto reale, proposta del ministro di industria, commercio e lavoro, di concerto coi ministri dell'interno e grazia e giustizia. Benché tuttavia questo decreto reale o, meglio, luogotenenziale, non sia stalo emesso che il 23 agosto 1917 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 17 settembre 191.7, In fatto l'Amministrazione finanziaria tenne conto sempre di tutti i fondati sospetti relativi a persone o a Ditte indicate come prest-anomi di persone o Ditte nemiche, qualche volta anche in deroga della massima, poi sanzionata nel decreto23 agosto 1917, che, per quanto riguardava la Svizzera, si considerassero come escluse dalla cosidetta lista nera le persone o Ditte ammesse ul beneficio dolla garan zia per parte della <S. S. S. ». Riassumendo. Il compito del ministro delle finanze era per tanto lino al 10 agosto 1916 di esigere ed invigilare che cascami di seta ed altre merci seriche non fossero spedite a sudditi austriaci ed ottomani; dal 10 agosto 1916 al 20 ottobre 1916 esigere ed invigilare che cascami di seta ed altre merci seriche non fossero spedite a sudditi austriaci, ottomani, germanici e bui gari; dopo il 12 ottobre 1916 esigere ed invigilare inoltre che 1 cascami di seta e le altre merci seriche, contemporaneamente ai cascami vietate, non fossero spediti in Isvizzera se non nella misura contingentata e con la garanzia della <S, S. S. »; dopo il 17 settembre 1917 esigere ed invigilare inoltre che cascami di seta od altre merci seriche non fossero spediti a persone o Ditte neutrali iscritto nella lista nera. Ora, l'ottemperanza alle norme vigenti, nei termini sovra esposti, fu sempre rigorosa e precisa. Aggiunge però elio, siccome durante il periodo della libera esportazione e precisamente nei mesi del 1916 fino al settembre, era stata notata la ingentissima esportazione dei cascami di seta per la Svizzera, dietro lo segnalazioni concrete pervenutegli, furono, con gli organi di cui l'amministrazione finanziaria dispone, anche prima del 12 ottobre 1916, eseguite inchieste per accertare se il fatto fosse soltanto l'evidente speculazione, già da lui deplorata nell'altro ramo del Parlamento, ma non coercibile, dato 11 regime legislativo allora vigente, ovvero, rivestisse. dptcbfmsdcdtlaItSnpzciSebst(lfeqtldQc a anche da parte di esportatori italiani, carattere di traffico volontario con sudditi nemici, nel senso che essi esportatori vendessero non già ad acquirenti svizzeri, ma ad acquirenti austro-ungarici e germanici. Per le ragioni dette in principio non può, in questo momento, dichiarare quale sia stato l'esito di tale inchiesta. Esso sarà, occorrendo, apprezzato dal giudice insieme a quello delle inchieste successive intraprese, sulla base di nuovi dati, dalla pubblica sicurezza e che hanno condotto ai risultati, dai quali Il senatore Levi è stato mosso a presentare la sua interrogazione. Risponde poi brevemente all'Interrogazione del senatore Muratori sul commeri'io [atto col nemico da ditte i importanti per lungo tempo e sulle eventuali responsabilità di funzionari addetti all'ufficio delle esportazioni. Se l'onorevole interrogante si riferisce al commercio in cui sono imputati gli amministratori della Società filatura cascami di seta, l'oratore non può che riportarsi a quanto ha esposto rispondendo al senatore Levi; se ad altre ditte, non ha da aggiungere senonchò da parte dell'amministrazione finanziaria si è vigilato sempre so¬ pra ogni genere di esportazione, onde, per quanto sia della responsabilità dell'amministrazione stessa, deve escluderla, e sarebbe del resto assurdo che egli potesse avere in proposito anche soltanto dei dubbi. Ciò non toglie che, malgrado ogni vigilanza, del contrabbando possa essere avvenuto, e sarà bene che chiunque ne abbia notizie ne informi le autorità competenti per i provvedimenti del caso. Quanto poi ad eventuali responsabilità di funzionari addetti all'ufficio delle esportazioni, si affretta a dichiarare che non crede ne esistano, e anzi, allo stato delle cose, le esclude, ed anche questo parrà troppo naturale, perchè ove di responsabilità del genere avesse avuto sospetto, non avrebbe mancato di compiere le opportune Indagini, ed, In caso di responsabilità accertate, avrebbe provveduto col debito rigore. Se poi l'on. Muratori ha fatti specifici da denunziargli a carico di uno o più funzionari peli li sottoporrà immediatamente a verificazione. Fino a quando però questi fatti specifici non siano denunciati e verificati, hr> il dovere politico e morale d* dichiarare al Senato che tutti i funzionari dell'ufficio delle esportazioni meritano di essere considerati ben diversamente che come degli individui sospettabili di complicità diretta o indiretta n contrabbando, sospetto che per ciascuno li essi sarebbe l'offesa maggiore da cui potessero, in questo momento, trovarsi colpiti (Bene). Repliche degli interroganti . LEVI ULDERICO (segni di attenzione) sull'argomento gravissimo che si discute aveva formulato una interrogazione in maniera da esprimere tutti i dubbi che egli aveva sulla questione. Il ministro ha detto che non poteva parlare dei particolari, che precedettero l'avvenimento di Milano, data l'inchiesta giudiziaria amministrativa che si sta compiendo. Questo l'oratore non metteva in dubbio, perchè la sua domanda si riferiva alle misure meglio, alla cognizione che aveva il Go verno del traffico abusivo che si faceva alla frontiera svizzera, il che non ha nulla a vedere con l'inchiesta in corso. Per ciò che riguarda la seconda parte dell'interrogazione, egli non hi elevato alcun sospetto; ha fatto delle domande. Le risposte del Ministro delle Finanze non possono soddisfarlo, inquantochè l'interrogazione non riguarda ne l'attuale, nè il passato Ministro, ma il traffico che si faceva di una merce bellica a favore del nemico. Ora, dati i pieni poteri che hanno avuto tutti i Ministeri, era obbligo del Governo di sorvegliare e provvedere in modo migliore di quello che ha fatto. (Approvazioni vivissime). MURATORI {segni, di attenzione) non può essere soddisfatto delle risposte dategli dal Ministro dello Finanze, a nome del Presidente del Consiglio, per diverse ragioni d'indole giuridica e politica. Gli duole che non sia presento l'on. Orlando, a cui avrebbe dovuto rivolgere alcuue domande sopra una questione che lo interessa direttamente, perchè si riannoda alla politica intorna da lui seguita, e se ne duole anche per la causa per la quale egli non può rispondere, ed a quest'ultimo riguardo gli augura sollecita guarigione. NITTI, ministro del Tesoro, creac che do mani il Presidente del Consiglio potrà venire in Senato. MURATORI. Domani l'interrogazione sarà esaurita. Ad ogni modo, ai fini di essa non ha alcuna importanza la presenza per domani in Senato dell'on. Presidente del Consiglio. Bisogna porre nettamente i termini della que stione quali sono stati sollevati dall'interrogazione de! senatore Levi e sua. Questa è più precisa, perchè si riflette alla sorveglianza del Governo sopra un delitto continuato per ben duo anni. La questione della responsabilità amministrativa e l'organizzazione del Comitato di politica d'esportazione e d'importazione esula completamente, perchè sopra qualunque sorveglianza o qualunque decreto luogotenenziale vi è il Codice penale che impera. Al disopra di tutte le garanzie e di tutti i diritti individuali vi sono le garanzie ed i diritti dolla difesa del'Paese. (Approvazioniy Non entra nell'opera svelta dal magistrato ma chiede: Aveva il Governo cognizione del l'esodo continuato dei cascami di seta che, attraverso la Svizzera, giungevano al nemico? Nei primi tempi, fino all'agosto 1916, vi è stata libertà di esportazione, ma è intervenuto il Decreto luogotenenziale 2-1 novembre 1914, che regola questa materia attraverso un Comitato al quale si riservava il diritto di stabilire eccezioni alla libertà di esportazione per le voci che potessero costituire una lesione agli interessi del paese. Nel marzo 1916 gli ufficiali doganali richiamarono l'attenzione del Governo sull'eccessiva esportazione di cascami di seta, che, attraverso la Svizzera pervenivano alla Germania. La quo stione fu posta o no al Comitato di esportazione? Se fu posta, appare dal verbale. Chi fu colui o chi furono coloro che si opposero a prendere gli opportuni provvedimenti? Bi sogna fin d'ora stabilire, anche per altre e ventilali responsabilità, che il Comitato di esportazione era composto di tecnici di primissimo ordine, di tutti i ministeri, e specie dol ministero della Guerra, perchè il Comitato doveva occuparsi degli interessi dell'esercito. Perchè fin d'allora non fu ascoltato lo allarme dato dagli ufficiali doganali, quan do si delineava il reato di commercio col nemico? Dall'ottobre 1916. cioè dalla dichiarazione di guerra alla Germania, nel trattato con gli alleati circa le esportazioni, in quello con la Svizzera relativo ai bisogni degli scambi con l'Italia, si stabilì nulla in ordine ai cascami di seta? Il Governo fu avvertito che la Società cascami di seta aveva stabilito due uffici e che i cascami di seta non erano diretti alla Svizzera per uso proprio, ma soltanto come una stazione di transito per passare in Germania? Non si tratta del processo di cose di competenza del magistrato, ma di mancanza di sorveglianza, di silenzio, di Indifferenza per un reato continuo fino all'altro giorno. Porche non si é impedito il reato, quando so ne ora avuta notizia fino dal marzo 1916? Por l'oratore è secondaria la responsabilità dei funzionari di fronte a quella, del Governo. Loda ciò che oggi si è fatto, deplorando però la condotta del passato, alla condizione che si sorvegli e si impedisca l'opera di disfattismo cho prende motivo anche da questo scandalo e che la censura lascia passare. Si è introdotta in tutte le campagne la voce che la guerra la vogliono 1 signori ed i capitalisti (approvazioni) e la censura non ha ddrnse1cvtnnri e ò l e e e i e saputo impedire il diffondersi di questa voce. Bisognava prima evitare l'allargamento dello scandalo, limitandosi alla cronaca degli arresti, e non venire ora a voler impedire che si discuta del fatto nel Parlamento col pretesto che è pendente un processo. Fa voto che il processo si compia nel più breve tempo, e poiché si è parlato di competenza, egli crede che la competenza sia del Tribunale militare. Si mostri al popolo italiano che Governo e Parlamento vogliono vera e pronta giustizia (Approvazioni). Nuova dichiarazione di Meda MEDA, ministro delle finanze, risponde al sen. Levi che se altri fatti, costituenti reato, fossero a conoscenza del Governo, sarebbero stati denunziati all'autorità giudiziaria 'Commenti). La, magistratura è in possesso di tutti i fatti che sono a cognizione del Governo (Commenti). Credo di avere dimostrato che da parte del Governo (e parla anche dei Ministeri precedenti) si è ottemperato a tutte le prescrizioni in vigore (commenti! e non si è mancato al dovere della sorveglianza. Crede che il sen. Muratori abbia ecceduto i diritti di una interrogazione. Egli brevemente esporrà lo stato di fatto. Quando si entrò in guerra si vietò o almeno si limitò l'esportazione di alcune merci e il Governo istituì un Comitato consultivo che pronunciasse sulle esigue domande di esportazione. Tra le merci, di cui era vietata l'esportazione nel 1914, non vi era. la seta, come non vi erano il vino e gli agrumi, e questo per ragione positiva, di difesa dell'economia nazionale nella cui protezione sta pure un elemento di resistenza per uno Stato in guerra. E' vero che nel marzo 1916 le dogane segnalarono l'Intensificarsi della esportazione dei cascami di seta, i quali, non era un mistero, dagli importatori svizzeri venivano riesportati in Germania. Però il Comitato consultivo discusse l'argomento e non trovò, per motivi di ordine economico, che fosse il caso di una iniziativa, tanto più che l'esportazione era allora libera anche dalla Francia e dall'Inghilterra. Del resto, a quella data non esisteva il decreto di commercio con i sudditi tedeschi. Fu nella Conferenza economica di Parigi, nel 1916, ch° venne regolata più severamente la politica degli Stati dell'intesa contro i nemici in relazione al protrarsi ed all'estendersi della guerra ed il Governo italiano, applicando le «inclusioni di quella conferenza, emise il decreto vietante il traffico anche cogli Stati alleati dell'Austria-Ungheria. L'idea del divieto di esportazione in .Svizzera o, meglio, del contingentamento della seta, maturò più tardi e fu attuata col tante volte ricordato decreto dell'ottobre 1916. Gli esportatori dì cascami hanno profittato del tempo anteriore a questo decreto (commenti). Il Governo non poteva fare diversamente quanto al consentire le esportazioni. Del restò dall'abuso, eventualmente criminoso, di alcuni industria-' 11 o commercianti non si può dedurre la condanna totale di un regime cho rispondeva ad esigenze di portata generale (commenti). Può consentire nelle osservazioni dpi senatore Muratori sugli effetti della propalazione dello scandalo e sull'opera della censura riportandosi, per quest'ultima, a ciò che tante volte ne disse il Presidente del Consiglio. Si associa poi al voto del senatore Muratori che il procedimento innanzi al magistrato possa svolgersi colla massima prontezza in modo da corrispondere alle aspettative dolla pubblica opinione, in quanto siano dirette a conoscere la verità e ad ottenere l'applicazione imparziale della legge. LEVI ULDERICO: — II ministro dello Finanze ha risposto a questioni non sollevate nell'interrogazione dall'oratore rivoltagli. Lo interrogante ha alluso al precedenti dell'avvenimento sensazionale, che ebbe luogo, a Milano, a particolari i quali non si riferiscono per nulla alla magistratura o all'inchiesta. Intendeva chiedere se il Governo non fosso stato mosso unicamente dalla voce, che era venuta dall'altro ramo del Parlamento. Se il ministro delle Finanze avesse detto che erano in corso delle ricercha prima di sabato 23 febbraio, egli non avrebbe avuto altro da aggiungere. Osserva poi che la guerra o si fa o non si fa ; e se si fa, si devono usare i mezzi necessari. Risulta una deflcenza di sorveglianza o, per lo meno, molta freddezza nella repressione (approvazioni). Dichiarazione di Nitti NITTI, ministro del Tesoro: — Poiché il senatore Ulderico Uovi ha affermato ohe il Governo si è deciso a intervenire soltanto dopo la voce sorta nell'altro ramo del Parlamento, egli deve dare una precisa smentita. LEVI ULDERICO, interrompendo: — Non si tratta di smentita, ma della risposta che. egli attendeva dal ministro delle Finanze. NITTI. ministro del Tesoro: — Egli stesso, venuto a conoscenza di taluni fatti. 11 ha denunciati al magistrato ed il Governo non ha avuto bisogno di stimoli per agire colla maggiore rapidità possibile. Quanto alla censura, ha già ben detto il Presidente del Consiglio che essa non sempre opera con l'intelligenza necessaria e di ciò si è avuta conferma nella questione attuale. Però la censura fu ieri stessa avvertita di regolarsi nel senso oggi stesso in -Senato consigliato. Concludendo, afferma che il Governo farà tutto il suo dovere nell'interesse della patria. ' MURATORI: — Il ministro delle Finanze lo ha censurato di avere ecceduto dai limiti della interrogazione, mentre è lo stesso ministro delle Finanze che ha ecceduto dal limiti della risposta ed egli non può ora seguirlo nella discussione sulla Conferenza di Parigi. Non ha mai preteso che il potere esecutivo invadesse 11 campo del potere giudiziario, ina egli pensa che, fn tempo di guerra, al di sopra delle garanzie individuali, vi è la garanzia della difesa suprema del paese. SI è parlato di politica di esportazione, ma si doveva avere riguardo che, per proteggere gli interessi dell'industria, non si ledessero gli interessi del paese a favore di quelli del nemico. Nel marzo 1916 il Governo fu avvisato che la libertà era mezzo per compiere un delitto: si è avuta la sorveglianza? No. Quanto a ciò che ha poi detto l'on. Nitti, ricorda che nella penultima seduta del Comitato segreto alla Camera un deputato denunciò i fatti suscitando le proteste dell'onorevole Bonacossa. Sfido io! di ciò si ha notizia nel verbali del Comitato segreto della Camera (Rumori; commenti). Spera che il Governo vorrà fare intero il suo dovere per la tutela della patria. Il Senato passa allo svolgimento delle Interpellanze del sen. Di Camporeale al ministri di agricoltura e commercio circa il commercio dei vini tra. la Sicilia e il continente. Interloquiscono Francica-Nava, aderendo alle osservazioni dell'interpellante, e i ministri Ciuffelli e Bianchi, i quali danno spiegazioni. La seduta è levata alle ore 18,10. Nuove investigazioni a Milano. L'arresto dei comm. Feltrinelli Milano, 1. Stamane il giudico istruttore-capo Trlberti, : col sostituto procuratore del Ro, avv. Bolognini, e co! cancelliere Dabeni, si sono recati ili via Brera, 3, agli uffici della Società. Italiana Filatura Cascami per procedere all'esame di carte e registri. L'investigazióne durò tutta la mattinata. Una perquisizione è pure stata operata nello studio del le' ì della Società Cascami, avv. Romunldn > isola, che ba il suo studio la via Sa;- >.t,