La tragedia di Tor di Quinto alle Assise di Roma

La tragedia di Tor di Quinto alle Assise di Roma La tragedia di Tor di Quinto alle Assise di Roma Roma, ,noe. Stamane alla Corte d'Assise è cominciato fi processo per la tragedia di Tor di Quinto, della quale fu vittima il capitano di cavallerla Vittorio Fenoli», nativo di Torino. Il Processo si svolge contro Giuseppe DAlessan dro cho u .,4 dloemD1.0 19is presSo Tor di Quinto uccise il capitano Pendio e .sfregiò la moglie eignora Anna SaVriurci. La trago dia svoltasi due anni fa alla vigilia di Natale rii l'epilogo di una lunga serie di traversie coniugali. Tanto il D'Alessandro quanto la Salviucci appartengono a due ricchissime famiglie. Il D'Alessandro i> abruzzese; la Salvinoci è romana. I coniugi D'Alessandro, assai noti nei circoli mondani o sportivi, erano sposi dal 1006 ; ma il loro non era stalo un matrimonio felice: differenza di gusti, di modi] di cos(nmi. avevano, dopo la luna di miele, rotto l'incantesimo d'amore, che ave va^ unito i due cuori.^Tuttavia la vita ponili; ' gale non fu turbata do crisi notevoli fino al 1013, quando il D'Alessandro, malgrado l'affetto che sentiva per la moglie, che emergeva come valentissima cliaffeuse, srhcrmltrtcc, osperta cavallerizza, ardita pattinatrico e ballerina insuperabile, renne invaso da un senso di ripulsa per la moglie, mentro sentiva imperioso il bisogno di avvicinare altre donne. La signora Anna, nel suo interrogatorio, ha infatti affermato clic solo dopo un anno dal matrimonio sorprese il marito con una contadina. Perdurando intesto stalo di cose, clic il D'Alessandro dal canto suo attribuiva alla freddezza della moglie, il D'Alessandro stesso proposo di addivenite alla separazione coniugale. Ciò avvenne consensualmente avanti il presidente del tribunale di Roma. 1 coniugi avevano già stabilito di divorziare in un secondo tempo ricovrendo al solito acquisto della cittadinanza straniera. Frattanto il D'Alessandro ebbe a. concepire il sospetto che la moglie lo tradisse col capitane Fenoglio, addetto all'ippodromo di 'or di Quinto. Il D'Alessandro «■morse a un'Agenzia di polizia privata. L'S dicembre, infatti, secondo i rapporti dell'Agenzia privata, ìa Salvinoci aveva dato appuntamento al capitano lungo il viale del Lazio e con lui si era recata in biroccino nel rechilo dell'ippodromo, con lui era entrata in una palazzina deserta o vi era rimasta, per un'ora e un quarto. Questo rapporto dei detective decise il D'Alessandro alla «tragedia. « Li punirò tremendamente — ebbe a scrivere il D'Alessandro nel suo taccuino, che è in possesso dei magistrati — lui, lo soia.Tica.1.0 fFenoglio). pagherà con la vita, e lei con le sofferenza più atroci. Giuro, per l'anilina della mia povera mamma, che le offese ai mio onore saranno lavate col sangue. Debbo aspettare di sorprenderli insieme, e la punizione sarà istantanea per entrambi. Per lèi sarebbe meglio la mone che vivere come io ia ridurrò *.. Alla vigilia di Natale la tragedia si compiva. 11 D'Alessandro insogni in automobile la Salvine.-i e il capitano, che si trovavano sopra, un carrozzino, che il detective gli aveva segnalato, e investi la carrozza. All'urto il Fenolio e la Salviucci caddero a terra tramortiti. 11 D'Alessandro allora esplose un colpo di rivoltella, contro l'ufficiale, ferendolo mortalmente al capo, c subito dopo con un rasoio colpi rabbiosamente Ja donna, ferendola più volte al viso. La signor;: rinvenne per poco e gridò: « Cosa hai fatto? Siamo innocenti. Io sono una donna onesta! ». Egli allora, ebbe' un istante di esitazione e poi disse: , Ti sta bene: guarda, l'ho ucciso! ». Quindi si rivolse alle persone che nel frattempo erano accorse e, preso da uno scrupolo tardivo, si raccomando perche la portassero via. Furono cosi caricati, tanto la signora, quanto il capitano già. morlo, sulla automobile e. trasportati all'ospedale. Del duplice dciltlo ò ora il D'Alessandro chiamato a. rispondere, Tonio la famiglia dell'ucciso quanto la signora, rimasta sfregiata, si sono costituiti Porte civile. La prima ha affidato la tutela dei suoi interessi agli avvocati Enrico Cavaglià e Francesco Di Benedetto : la seconda è rappresentata dall'avvocato Gregoraci. Rappresenta il Pubblico Ministero il procura- 6 i10"0 generale cav. Mancinelli. Sono al banco .della Difesa «li avvocati Salvatore llarzllui, Alfredo Pabrizi, Virgilio Falessi, Edmondo Sacerdoti. I.u Milena lui attenuato la morbósa, curiosità, che in altri'tempi a.vj'ebbe suscitato ili, processa D'Alessandro. .Scarso pubblico assi- j ste .all'udienza, il D'Alessandro è stato tra-' sporjato al Palazzo di Giustizia in carrozza privata e senza manette, per comoessione speciale ottenuta dall'autorità carcerarla; "dato il t>uo stato di sofferenza. Allo 9,25 entra nella gabbia dagii imputati. Il suo aspetto dimesso e siane* : si notano sul suo volto pallido segni di' una profonda i prostrazione, di intimo travaglio. Porta anjCriM, una ,oHil barbetta con baffi dillgentebinarne curati e indossa un paletot sento con bavero di velluto ed ha le mani inguantate Quando- entra nella gabbia cori signorile compostezza, voltfc intorno uno sguardo e scorge i'avv. Pabrizi, cui fa un cenno. Il difensore si accosta a'l'inferrjata e si svolge un breve colkwuio, L'udienza è aperta 'alle 9,40. Si pi-corde all'interrogatorio, cioè alla declinazione delle generalità. Posola .l'imputato volge intorno uno sguardo, nssa le persone come per cercai* qualcuno. Il suo sguardo vorrebbe inconraìrsi con la dorma che fu sua. La signora Salviucci non e ancora nc-.llV.nia ne si sa, se ai inweirà. Céflo e stata citata e non ppu'à i I sottràrùi_ai doveri M.a giustizi i l » o i n o , i o a i a l !, i e a l , -. i e a r e aei eài u io a ò- cdzmssoIppL'on. Barzilai, difensori! dteì D'Alessandro, domanda la pai-aia, Barzilai chiede che il dibattimento sia fatto a. pone chiuse; «rumerà le ragioni e gli csplsodi delia causa che hanno determinato il delitto, il diario dell'imputato che dove essere Ietto e/discusso dai difensori dello Parti,, ed in ultimo special monte le Condizioni psico-fisiche dell'imputato, che non potrebbero essere inesse in discussione alla presenza del pubblico - La moralità pubblica, cpjalora ji dibattimento venisse escusso a porlo aperte — dice Barzilai ■-- verrebbe scossa ». Confida quindi clic, anche il Procuratore Generale vorrà essere dello stesso suo avviso. CregoTiici, difensore della aignara Salviucci, dopo avere preso atto delle dichiarazioni rlell'on. Barzilai, con le. ouali questi ha affermato che le ragioni della sua richiesta erano ispirale da interesse dì pubblica moralità che non vulnera la Parte civile, sottopone al preBidente le ragioni per le ouali la Parte civile ha interesse che lo svolgimento del d'Inattimento sia fallo dinanzi al pubblico, n n pubblico « hi stampa -- dice Gregoraci — si sono impadroniti della tragedia e una ragione di moralità, accampata per evitare il dibattimen 10 dinanzi al pubblico, potrebbe essere interpretata come condonna al contegno e alla moralità e ipiindi delia responsabilità nella tragedia, della signora Salviucci n. Per rumato la Difesa non sia stata ispirata da questo ragioni nella sua richiesta, rileva clic, so ragioni vi sono por tutelare il buon nome e la dignitii i'ii persone che dovranno deporrò noi processo queste ragioni permangono iti tutti t processi e sono effetti inevitabili della, funzione di testimone e. «iella discussione. Conclude epponondosi alila richiesta della difesa, rilevando !o staio di infariorità di fronte al pubblico nel quale «irebbe messa la bignora S-alviucci qualóra, ti processo si disf.titessf a porte chiùse. L'avv. ili Benedetto, difensore pei Sa Parie Civile della fumigUa 1-t'nolio, dichiai* di t'inietti isi al priftTentn i-onsiulio d61 Presidente. Il Procuratore tlonetale non sì oppone quindi < he vanga accolto. |a domanda della Difesa, li Presidente ii' ritira per deliberane, Popò un quarto d'oro rientra r-t'oìitinzii un'ordinanza con ;« qu&'ie ordina che 11 processo «-ia svolto a pone chiuse, i; pubblico si allontana dall'auiii ed i! processo prosegue a porto chiuse. il processo Lazzarì>8pm.bacci noma, 1f-, notte. Là discussione dei gi'otiesso ti càrico fi! Costantino Lazzari, segretario dei Partilo Sv-;;> ■i-i-.i, i Nicola Boaibac-ci. membro aggiunto rezic ■ ita 1 • Pai ira-e:it l! tlal 31'( un. a li i t Bombtitoi debbono rispondere n- tempio ti nel iJccrelo Luogoinnenzi ri | bre bili per aver fatto propaganda e ' tri o. : otto. 'atti- 1 trasméttendo quattri circolari (-.vi c 25 novembre e 30 dicembre M17 e 17 gennaio i!ìl>0 nonché comunicando •l'ordine d.el giorno deliberato dalla frazione rivoluzionaria iu tran, «igeate in una riunione tenuta a Firenze il lfe novembre 1916.

Luoghi citati: Firenze, Roma, Torino