La discussione politica alla Camera Lettura del trattato di Londra

La discussione politica alla Camera Lettura del trattato di Londra La discussione politica alla Camera Lettura del trattato di Londra i o e a o o i Roma, 13, notte. La seconda giornata della ripresa pariamentaro avviano anche oggi con un tempo splendido. Molta folla dinanzi a Montecitorio. L'aula è affollati. Sono presentii gli onorevoli Boselli. Luzzàtti, Salawlra, Martini, Turati, Enrico Ferri, Barzilai, ecc. Le tribune sono gremitissime. In quella diplomatica assistono i rappresentanti delle Ambasciato dell'Intesa. Sotto la presidenza del vice-presidente Alessio, la seduta comincia alle ore. 14. Per le incursioni ceree dot nemico nelle regioni venete. APPIANI segnala alla Camera le feroci Incursioni nemiche nella regione Veneta, le vittimo inermi, i monumenti sacri all'arte, gli ediflui sacri alla pietà barbaramen'te distrutti. Ricorda particolarmente gli attentati sofferti dalla patriottica Treviso. Auspica prossimo il giorno della nostra vendetta e della nostra vittoria (Vive approvazioni). PRESIDENTE: La Camera, al pari di tutto il Paese, condivide i sentimenti nobilmente espressi dall'onorevole Appiani. La magnifloa 'intrepidezza dello nobili città venete serva di esempio a tutta, la Nazione, e senza dubbio serve anche per ammonire il nemico che qualunque atto di ferocia compiuto contro di uni ui spronerà a persistere sempro più fortemente, a resistere sino alla vittoria (Vivissime approvazioni). BONTCELLI, sottosegretario agli interni, rivolgo il saluto e l'ammirazione del Governo allo nobili città del Veneto, che sono più esposte allo barbaro Incursioni nemiche. Lo strazio a cui sono sottoposte si volge In orrore ed in esecrazione contro il nemico ed in wia indomita volontà di resistenza e di rivincita (Vive approvazioni). Turati sul processo Verbale. TURATI chiede anch'egli la parola sul processo verbale ricordando l'incidente di ieri sera in fine di seduta per l'interpellanza relativa alla soppressione dell'i Avanti! » in alcune provincia ed all'arresto di Costantino Lazzari. Dice che l'interesso di tutti sarebbe di salvaguardareladigniià dell'assemblea e di curare il normale svolgimento della discussione e quindi evitare gli incidenti che sono deplorevoli. Egli è alieno, e con lui i suoi colleglli del gruppo, da .simili scenate, sopratutto in questo tragico momento. Nessun atteggiamento può menomare i diritti dell'assemblea. Noi (Socialisti, ilice Turati, siamo ben decisi a difenderò i nostri diritti e a non raccogliere le provocazioni. Siamo decisi per la reale difesa dei diritti della tribuna parlamentare, perciò invochiamo la solidarietà, di tutta l'assemblea e di tutti i partiti. Lo stesso Governo deve rendersi conto delle funzioni che esercitano tutti i partiti. L'oratore ricorda come si svolse l'incidente di ieri, le disposizioni regolamentari che si vollero invocare. La interpellanza, appunto perché data per letta, era acquisita alla Camera. Da una parte della Camera si tentò di impedire, con interruzioni ed ingfutie e non con ingiurie soltanto, che si pattasse dell'interpellanza. Constato, dice l'oratore, che il presidente si astenne dell'intervenire, mentre era suo dovere rilevare il contegno ingiurioso di alcuni. Ogni onesi'uomo, anziché fare dei gesti infamanti verso una parte della Camera, deve personalizzare le sue accuse. Accennando a quello che si è detto circa una vertenza tra lui e Lazzari di venti anni or sono, dice che la contesa fu ben diversa. Comunque, sarebbe ignobile vigliaccheria far prevalere rancori personali" nel momento in cui si deve difendere il diritto dli un compagno di partito. Il presidente credette di sciogliere la seduta dichiarando che la prosecuzione era slata impedita da noi Dobbiamo protestare contro quest'affermazio ne che costituisce un falso in atto pubblico. ALESSIO: — Ohi ohi — TURATI: — Ci sarà stata mancanza di dolo, ma oggi avrei dovuto parlare io. Non voglio fare. questioni procedurali. Il partito socialista vuole tutelata la libertà della tribuna parlamentare. Non lascieremo sopprimere i diritti parlamentari, non ci lascieremo sopprimere (Applausi del socialisti;. L'nn. ALESSIO dice che la presidenza ha regolato la discussione come poteva stante il tumulto. Nessun ordine del giorno è stato votato ieri per oggi. MODIGLIANI: — Allora la parola è a' Turati! ALESSIO: — E nessun diritto quindi è stato leso. Sulle comunicazioni del Governo reniBRgdhsrsqvqmsaczt'BcLni e . a o e i o . e l i e o n Assume la presidenza l'on. Marcerà e si inizia la discussione intorno alle comunicazioni del Governo. BEVIONE premetto che si entra ora nella fase risolutiva della guerra. La resistenza, d'ora in avanti, costerà maggiore sforzo. Non è più l'ora degli appelli sentimentali, ma dei chiari ragionamenti. Il Governo deve essere sostenuto da una collaborazione parlamentare non vaga, ma precisa onde trarne norma per la sua azione. Dichiara che parecchi degli interventisti della, prima ora, tali perchè convinti che la causa dell'Intesa era la causa della libertà e della nazionalità, ebbero un primo dubbio sulla perfetta rispondenza tra la parola e lo spirito dèi programmi dell'Intesa quando il ministro Trepow Comunicò alla Duma che l'Intesa aveva riconosciuto alla Russia Costantinopoli e gli Stretti. L'oratore ricorda che ne! novembre 1917, dopo larivoluzione massimalista, furono pubblicati I da Pietrogrado i documenti segreti della Can- celleria russa, documenti di alta importanza, e lamenta che i! pubblico italiano non né abbia avuto che. un pallido riassunto (Aporó- i i n ò e o l e e , . n l e i o vazioui all'Estrema Sinistra. 'MODIGLIANI : « Il Parlamento italiano non ne ha mai sa■punto nulla. Anche questo è un bel fatto! »). L'oratore legge il tesTo di alcuni di questi documenti, tra cui quello del trat'a.to di Londra, del 26 aprile 1015, the regolò l'intervento ■ dell'rtalia. (Vedi il testo del trattato in se-1conda pagina). _ ir trattato di Londra. La lettura di questo documento è accompagnata da alcune interruzioni. A un certo punte l'on. MODIGLIANI interrompe, gridando : «Ci battiamo per altri! Questo è il guaio!". Quando BEVIONE legge l'art. 7 del trattato, BELTRAMI osserva: u II settimo è non rubare! » (Ilarità). BEVIONE osserva che nè la Francia avrebbe rotio la pace per l'Alsazia, nè la Russia per Costantinopoli, nè l'Inghilterra per la Mesopotamia, nè l'Italia per Trento e Trieste. Aggredite, si difesero. Ma, protraendosi la guerra, le diplomazie non si sottrassero ai vecchi metodi e alle antiche tendenze, e meditarono e prepararono un certo numero di annessioni. Così la Russia ottenne Costantinopoli, cosi Russia, Inghilterra e Francia si spartirono l'Asia Minore, cosi Francia e Russia negoziarono alcuni ingrandimenti a spese della Germania e dell'Austria. L'Italia, che si è smesso accusala d'imperialismo, può affermare con orgoglio di essere la Potenza che feri meno i principii ideali su cui si fonda H causa dell'Intesa. . a La concessione di Costantinopoli alla Russia era un fatto compiuto quando l'Italia intervenne. L'Italia fu ostraiuia al primo accordo degli alleati ner l'Asia Minore. Credo che quando l'on. Sonnino ne ebbe sentore, ne abbia chiesta la revisione sulla baso del trattato d! Londra assiemando vantaggi all'Italia non in linea assoluta ma relativa, in modo da mantenere l'equilibrio del Mediterraneo. Si sarebbe addossata una grave responsabilità^ se avesse fajto altrimenti. Finalmente l'Italia fu estrànea ai negoziati franco-russi par la libertà d'azione suiVi delimitazione delie frontiere tedesche. L'on. Sennino ottenne all'Italia il Trentino ano al Brennero, l'Istria sema Fiume, la Dalmazia da oati di Zmt a $*d di Ima, aia questo rappresenta la totale difesa della nazionalità;!se della sicurezza Italiana. {Approvazioni). Se dnel nord gli italiani sono in minoranza, è importàntissimò il fatto file il Brennero se-1 Bua il confine geografico e naturalo dèli Regno. Se in Dalmazia gli slavi sono in mag-i gioranza, è indomabile e purissima l'italianità. dei nuclei costieri. D'altra "parte questa guerra ha dimostrato l'assoluta necessità di compensi ! sull'altra sponda por neutralizzare l'inferiorità del nostro litorale adriatico, per ia nostra sicurezza. La diplomazia italiana adunque è quella che osce dalle rivoluzioni dei bolscevichi meno vulnerata. 11 nostro Governo è queOJo ohe si è mostrato meno Imperialista, I meno annesionista, più aborrente dai metodi! più senza scrupoli dell'antica diplomazia (vive ajiprovazoni, commenti all'Estrema Sinistra). L'andamento della guerra non ha dato la consacrazione dello vittorie alle sovrapposizioni annessionistiche del programma dell'Intesa. Il crollo della Russia ed i negoziati di 'Brest-LltowsUi aprono un periodo nuovo nel corso della guerra e nella storia del mondo. La maschera e caduta dal volto della Cernia nia, strappata dai bolsccvicbi. Il dubbio non è più possibile su ciò che Boriino vuole ; la casta militare ha trionfato e imposto i suoi piani. Esprime la sua sorpresa perchè ivi - vanti,! abbia lasciato passare quasi senza commonti un tale insuperabile documento di rapina (esclamazioni dei socialisti). MODI- GLIANI, interrompendo: — Venne* censura-lo! (rumori), BEVIQNE- — Intanto l'Intesa ra curando le sue infermità: le deviazioni e io degenerazioni annessionistiche sono gra- dualmente emendate. I discorsi di Llovd Geor- I !£ni , , - „„.tl,i„„ihn^ ;■;„'«.,-':_,. SS-1 ìrta^KSlf-i S^^ra^ JJIE w S^a1' ».PÌi!ih?^nfme v°• dltei .PfVI°" ^,,SIV(*&3Ì,f "i^T*"1' _ Vo1' aa-u?lu as¬ ciente volontà di resistenza (approvazioni! I discorsi di Llpyd George e di Wilson hanno creato un certo disagio in Italia e in tutti i popoli ih guerra con l'Austria per la sostanza, o il tono più favorevole adottati verso l'Austria. L'Austria e il problema slavo. Una forfè corrente chiede che l'Italia si ponga a capo di un movimento delle nazionalit'i oppresso dall'Austria per ottenere la demolizione della monarchia. L'oratore giudica questa tesi non possibile e non accettabile. Conviene adottare i programmi alla realtà tenendo ferme le aspirazioni fondamentali. La resistenza è un fatto morale e il modo migliore, di mantenerla salda è di dare alle popolazioni la prova chiara che non s'inseguono chimere, che non si allargano i lini di guerra, che si inspira la politica del paese alla realtà.. E la. realtà e che lo sfasciarsi della Russia e più i discorsi di Lloyd George e di Wilson, hanno determinato un rivolgimento nei popoli slavi d'Austria. I loro Comitati di esuli oggi guardano a noi. La nostra storia, la nostra indole, il nostro bisogno di libertà per tutti, ci spingouo istintivamente a desiderare un accordo a fondo con gli slavi d'Austria. Espone le ragioni d'ordine ideale e d'ordine pratico per le quali crede tale accordo estremamente utile per noi. Quanto a concludere questa intesa senza sollevare la questione della distruzione dell'Austria, ritiene sia questione di misura, di forma, di metodo. Gli stessi Comitati czechi, anziché la fine dell'Austria, chiederanno la sua trasformazione aitraverso le uguaglianze e libertà dei suoi popoli, perchè sia impedita la costituzione della Mittel-Europa, ciò che è un interesse antigerrnanico. Questa tesi può persuadere gli alleati ed è accettabile per noi. L'essenziale è che la ricostituzione delia Monarchia non dovrebbe essere lasciata, all'Austria come una riforma interna, ma discussa alla conferenza come un interesse collettivo dell'Intesa. Quando a questo si sia giunti, l'Austria avrà cessato di essere una Potenza illiberale, antipaciflca, schiava della Germania. MODIGLIANI interrompe ed esclama: — E' il programma dei socialisti questo! TURATI: — E' il programma di Pittoni. il deputato socialista austriaco che voleva la Confederazione degli Stati autonomi dell'Austria. BEVIONE, circa la questiono della Dalmazia, si dichiara contrario a rinunzie preventive, perchè le sistemazioni territoriali si trattano come corollario, non come premessa di simili negoziati, o perchè le rinunzie ci vincolerebbero cosi di fronte agli alleati, come di fronte all'Austria. Raggiunto un accordo di massima, fermi i postulati assoluti della sicurezza, l'oratore crede convenga all'Italia essere, nelle sistemazioni territoriali, conciliante verso i jugo-slavi fino al possibile (Commenti). Confiteor! Venendo alla conclusione, l'oratore esclama : — Tutti abbiamo» sbagliato ! TURATI: -r Parlate un pochino al singolare. Voi avete sbagliato. Del resto, voi parlate oggi come Pittoni. Siete d'accordo con lui. {Rumori). Non so perchè il ministro Sacchi non vi applica il suo decreto contro i disfattisti. BEVIONE riconosce che da Zirnmerwald partirono alcune direttive, che rimarranno iie'Ua storia; ma rimproveiu ai socialisti ita- tralisti costituzionrdi non aveste fede suffl ciente c noi interventisti giudicammo con soverchia facilità l'impresa. Voi socialisti dovreste cominciare la tregua. Avete veduto giusto in molte cose a Zirnmerwald, che ha m.VNT: , ■ offerto quasi tutte le formule al primo ì 1 mortale messaggio di Wilson. MODI-GLIA> n i a e i . l a o Oh meno male! BEVIONE : — Ma se teori cameute foste seminatori di alcune idee nuove, che "regoleranno la soc»età futura dei popoli, pralicamente, almeno in Ita.lia, per la concentrazione delle vostre critiche unicamente contro le ragioni di guerra dell'Inteja e dell'Italia avete agevolato l'opera eli indebolimento inferno tentata dalla Germania. Oggi le cose si chiariscono meglio. Le colpe passate è inutile rilevarlo continuamente- L'Intesa si è quasi purgata del germe dell'imperialismo clic l'inquinava. Intanto la Germania getta brutalmente sul tavolo le sue carte, rivelando le sue mostruoso brame- di conquista. Il militarismo trionfa. La democrazia p schiacciata. Il deputato Liebkneeht ed il deputato Dittmaun sono in carcere. Le climost.raz.ioni per la. pace senza annessione sono disperse colle mitragliatrici. I militaristi sono decisi a non rinunziare ad un metro delle conquiste progettiate ad est e ad ovest e coprono le grida di passione del popolo e danno gli ordini per una nuova tremenda offensiva. Un'ora cosi gravo non è mai passata per il mondo. Se i fronti non tengono, se i popoli non resistono, più nulla fermerà l'autocrazia militee tedesca. La rovina sarà generale e del proletariato c della borghesiaSe i fronti terranno, se i popoli resisteranno, la casta militare crollerà ira le maledizioni per l'immane ed inutile ecatombe e con la democrazia, che succederà, sarà facile intendersi per un'equa pace. La resistenza è possibile e sicura so 1 Governi saranno decisi nell'azione, ma moderati e saggi nelle finalità assegnate alla guerra, se i ceti rappresentativi daranno esempio di unità. MODIGLIANI : «Ditelo al Convegno di Milano! BEVIONE: Sopratutto se alle classi popolari si farà intendere che la lotta non è più per l'annessionismo o contro l'annessionismo, ma di libertà contro la tirannide. 1pencolo ò grave per tutti; potremo sur*tarlo ;!se saremo uniti e consci dello conseguenzerrie della vittoria tedesca, che sarebbe un disas1ro Gè per lutti. Rendiamola impossibile con uno {t-1 sforzo concordo e salviamo le libertà umane, irli Dopo riprenderemo le nostre posizioni e le Mi nostre battaglie per un migliore e più giusto i Mà. assetto del mondo rinnovellato (Applausi a | Ma destra e commenti. Molti" deputati di Destra si i ! congratulano all'oratore) a è è , I e"*"1-1. va al banco dell on. Beviona e si con; i! ^'«'la con lui per ti suo discorso. Anche gli LUCCI: «E' il primo discorso onesto! », MODIGLIANI: «E' il primo!», l deputati socialisti in grande numero dicono in coto al deputato nazionalista; ■Vieni con no! quii Puoi iscriverti al nos'-ro partito! ». Poi ModL onorevoli Giulio Cosa lini. Bussi, e . a i l . n a i ; ha determinato un senso di avversione alla - guerra, che, ora latente, non mancherà di a manifestarsi in una generale tendenza al pài «"smo. Che se non sarà possibile un assetto I- jinternazionale che sia arra di durevole pace a-1avremo un periodo di armamenti anche più a ; intensi che non pel passato. e tutto le Tiae Kmnl vivranno sotto l'incubo di una più cran- ! ™JP1" tcrnb!le guerra, e perciò assoluta; r- ln.le.n,P necessario che il presente conflitto si dCMfsll..... . , . . .„ }?°St.^ strema, esclama, rivolto a Bertone: «Ti puoi|iscTivere al nostro partito ». BUSSI, TURATI, TREVES gridano a Bertone, facendogli cenno colla mano: « Vieni con noi, sei nostro compagnol > (Ilarità vivissima). L'on. Buonini BUON'INI constata che. il presente conflitto a1' °" s¬ n a i i oa ualao e edi e si e ioooio ne ere ne eli uiola rti la be ma n esaE' il a uantdi ndi di iste ). ae. gi un ld no a- fl on sti to ha mT: i oei er nineli aLe ame la ue di oht Le ne sti ro est e da asno, rà rà ia. o, ni la n è isi tà taMissi è io 11 rlo siasi dominio dei mari. Popoli e Governi' do vranno dunque rinunziare a qualsiasi follia egemonica e desiderare sinceramente una durevole pace. Ma la garanzia di questa pace non può ricercarsi nelle convenzioni internazionali, se ili queste non si assicura il rispetto anche, se occorre, con la forza. Anche la riduzione degli armamenti, proposta come garanzia della pace, trova gravi ilifflcolUi nella sua pratica attuazione: non consente di evitare i conflitti, di assicurare l'osservanza delle convenzioni internazionali e non basta nemmeno ad assicurare l'indi pendenza delle nazioni. N>"> sarebbe snf. Adente a garantire da nuovi conflitti l'abolizione della coscrizione. Ritiene invece criteri adatti ad attuare una pace durevole la costituzlone di un esercito internazionale con fabbriche di armi internazionali e la soppressione di ogni fortificazione al confini. Concludendo fa'voti che l'Italia possa farsi prómotrice di una conferenza con gli altri Stati dell'Intesa e con ;rii Stati Uniti d'America per stabilire in modo preciso l criteri di_ base della pace durevole (Approvazioni). L'on. Toscanelli Prende quindi la parola sul banco di Sinistra l'on. NELLO TOSCANELLI, dell'Unione parlamena.re. Comincia elencando i varii gruppi, con accenni al sentimento che anima ciascun partito. Ogni partito deve, assumere la propria responsabilità, ma non si devono, uè si possono tollerare sopraffazioni, nè tentativi di impedire le manifestazioni del pen siero. L'oratore lamenta le intemperanze di qualche, gruppo, che sono tonto più ingiusti' rleate in quanta è vivissimo il desiderio in tutti di collaborare per la vittoria. Si può dissentire dai metodi del Governo, non nelle finalità. Il Parlamento italiano ha dimostrato più di qualunque altro Parlamento un tatto politico straordinario. I Parlamenti esteri turano provocato spesso crisi di Governo, fi nostro, invece, in tre anni di guerra non ha hvuro che tre soli Ministeri: il Ministero Salandra, che concepiva una guerra di tre mesi, una guerra di partito; perciò quando furono giudicate fallaci le sue promesse, venne abbattuto dalla Camera; il Ministero Boselli che sorse col proposito dellaconcórdia dei partiti ed il Ministero Orlando, che è la continuazione del Ministero Boselli. senza, l'onorevole Boselli (Commenti), L'on. Toscanelli fa quindi 1 elogio dell'Unione parlamentare, mlsconosoiuta da, una parte della stampa c da qualche membro del Parlamento stesso Lamenta la campagna di intimidazioni e di denigrazione fatta contro l'Unione stessa. Ci hanno chiamati tutti disfattisti perchè volevamo rivedere l'opera del Governo e dei singol» ministri. Ora. contro l'Unioue ò sorto il Fascio di difesa nazionale, quasi a dimostrare al Paese che l'Unione ha propositi e scopi interamente disfattisti. Ciò è veramente ignominioso. Dice poi che non è permessa la cri tica all'opera del Governo... Non si può nemmeno ripetere ciò che l'on. Sonnino disse, che. cioè, la rivoluzione russa era stata fatta per la guerra cóntro la Germania. SONNINO: — No! Noi Lei travisa le mie parole! (Commenti). TOSCANELLI critica l'ordinamento della censura, che se era concer^ibilo In una guerra di tre mesi, non è più ammissibile oggi. Bisogna trovare un metodo ordinario nello straordinario. E' necessario in proposito una legge organica. Il sistema od'lerno può essere pericoloso, perchè crea un monopolio giornalistico non sereno. La stampa ha Tappresen tato sinora malamente le correnti dell'opinione pubblica (Approvazioni a Sinistra), PIETRAVALLE: «Data libertà alla stampa disfattista » (Rumori e commenti). TOSCANELLI: «Noi abbiamo potuto assistere al fenomeno di una stampa che attaccava violentemente l'on. Orlando, il quale diventava quasi contemporaneamente presidente del Ccnsiirlio», Voci: «Lo attaccava per ordine di Cadorna!™. TOSCANELLI : «Il pubblico non si è reso conto di quel fenomeno; ma noi ci siamo spesso sentiti domandare: Come mai abbiamo elevato all'alto posto un uomo .che tinta la stampa attaccava come disfattista? > Commenti). ORLANDO : «Vede dunque che la censura lascia sufficiente libertà ». TOSCANELLI: «Era lei che. in quel caso speciale, ne! suo galanfomismo, permetteva gli attacchi » MODIGLIANI: «E faceva censurare gli attacchi contro Sonnino a (Commenti). Pei diritti del Parlamento TOSCANELLI parla poi del concetto dei pieni poteri che ha sostituito la burocrazia al Parlamento e della necessità di rinvigorire l'azione parlamentare. Volete sapere — dice l'oratore — le ragioni per le quali questa parto della Camera, la sinistra, è rimasta affezionata e devota all'on. Giolitti? Fu an che perchè l'on. Giolitti si mostrò sempre rispettoso dei diritti del Parlamento. (Voci a destra: — Gli siete grati per le elezioni! . TOSCANELLI: No, non per le elezioni. Questa è-una volgarità I Noi siamo grati all'olio revolc Giolitti perchè si mostrò sempre ri spettoso dei diritti del parlamento. Egli ha sottoposto, negli ultimi periodi ìli cui fu al potere, due notevoli riforme alla discussione della Camera: il suffragio e il monopolio sul le assicurazioni. MARCHESANO: -Ma che c'on tra questo colla guerra? TOSCANELLI! La guerra la fa l'esercito : il Parlamento può pensare ad altre coso. MARCHESANO : Ogg la guerra assorbe tutto 1 PlETRAVALLEs Ma Giolitti tenne chiusa la Camera nel 1910. PER RONE : Bel rispetto ebbe Giolitti per il Parlamento! Durante la guerra di Libia, esso tenue chiuso il Parlamento per un anno mezzo (commenti). TOSCANELLI: Ma fece approvare la legge sul suffragio universale (rumori a destra). MODIGLIANI: Allora era vate tutti giolittiani' PIETRAVALLE: Tura ti era giolittianol MODIGLIANI ed altri: Tutu... tu giolittianoI DUGONI a Pietravalle: Ingrato giolittiano! MODIGLIANI a gran voce rripetc dieci volte di seguito a Pietravalle? Giolittiano, giolittiano! MARCHESATO: Voi {tutti eravate amici di Giolitti. DUGONI: Fa ireste meglio ad andare al fronte! PADULLI:' Marchesane è stato al fronte di... Parigi f i MARAZZI a Marchesano : Vada in trincea! | MARCHESANO : Ci sono stato e feci il mia dovere! PADULLI: e' stato a Parigi! .MARCHIANO: Ha fatto, dovunque, il mio dovere! MAFFI : In trincea ci sono i nostri soldati a fauno il loro dovere. — Tornata la calma, Toscanell) continua invocando dal Governo dcll'on. Orlando un audace moderna riforma della nostra agricoltura. DRAGO: Ci vorrebbe lai: espropriazione delle terrei TOSC4NELLI lamenta che il Governo dell'on. Orlando, pur avendo promesso nel suo programma ardita |Dìa ancorn effettuate,, mentre appunto le nea a i a , a e . i n . i i ri . e i a e o, i ' n se o o i i a e i i , c o i i el ai om. r aa a o a e a, a Aeaiasi ci ai e > a Le! » ci a iia a n e a . eo i a al e l n a ò g a R ro e e a a nce cessità della guerra hanno sempre facilitato le più ardite riforme, e invoca una maggiora tolleranza per tutte le opinioni. ARRIVABE* NE: Non in tempo di guerra! MODIGLIANI:! Almeno lui è sinceroI TOSCANELLI. a proposito dèi dovere di consentire una più larga' tolleranza di opinioni, ricorda l'accoglienza ostile che fece la Camera a un discorso dell'ori. Modigliani in cui esprimeva giudizii piuttosto ottimisti su Lenin. Ebbene, quindici giorni dopo, in un discorso di Wilson, veniva fatta l'apologia di Lenin (applàusi all'È-, stroma. Voci da destra: Adesso abbiamo saputo che era pagatoI). TOSCANELLI prosegue invocando una politica interna di libertà. Voci da destra: — Ma, che c'entra la guerra? — Una voce dall'estrema: — La guerra democratica! — TOSCANELLI: — Ricorda l'on. Salandra che in un primo tempo del suo Ministero si oppose a. tutte le correnti che lo incitavano a venir, neno alla politica di libertà. ARRIVASENE:' La Camera italiana è stata la prima sabofatrico della guerra! (Rumori, proteste'. TOSCANELLI : — Non siate intolleranti ricordando che impediste a Modigliani di parlarvi di Lenin e 10 giorni dopo doveste leggere l'apolosia di Lenin nel messaggio di Wilson (Applausi dei socialisti). MAZZOLANT: — Lenin è stalo pagato! ZIBORDI: — Anche Wilson è stato pagatol MAZZONI": —, Oggi avete dovuto sorbirvi una lèzjonè dal' Bertone. MAFFI : — Ne mangerete altri dèi rospi. TOSCA.NELLI: — Colla violenza non si può governare. La polizia .serve ,per ìladri non per sopprimere le idee (Rumori a. destra. BUSSI: — Guerra democratica!). TOSCANELLI ricorda che in altri tempi vennero considerati come facinorosi l'on. Zefbogli*. ' l'on. Battelli e il senatore Mortarà 'ilarità) fu l'on. Morelli-Gualtiei'otfi, opgi vfee-presidente della Camera, che ne impedì Parreste.; La polizia voleva allora arrestare. Chi e egei primo presidente di Cassazioni". (Ilarità). Ma'' vi è di più. Posso citarvi un altro pfecedentacirca la incapacità della polizia à compierai servizi politici. Nei giorni della settimana! rossa in Romagna la polizia àvrehbe voluto arrestare sapete chi?, l'on. Pirollni nccusan. dolo di avere organizzato i moti. piROLINI, scattando: — -Non è vero! MAZZOLANE: •— Ma tu sei pazzo! Tu vaneggii Ma quando,' come? FEDERZONf : — Ma allora non Cerai' la guerra! TOSO-ANELLI'■ — La polizia voleva Inoltre arrestare l'on. Chièsa e l'on, Cotnandini ed altri «pubblicarti che sono slati chiamati al Governo. MARCHESANO: — Ma che dica? Sono idiozie le sue. TOSCANELLI: — Sono verità! L'oratore conclude:! — L'on. Orlando continui in quella politica' interna, ehe lo ha portato alla presidenza' del Consiglio, e si ricordi che questa parta della Camera è con lui (Vivissime approvazioni; molte congratulazioni). L'on. Ciriani CIRIANI afferma che le dichiarazioni del capo del Governo circa gli scopi di guerra • dell'Italia non differiscono sostanzialmente da quello che precedettero l'intervento dell'ItaHa: Il prolungarsi della guerra peirò hà in un certo senso, modificato lo finalità per la quali l'Intesa combatte, ma però; le finalità particolari di ogni singola nazióne sono un presupposto necessario per raggiungere una pace durevole. Cosi, il disarmo non potrà da solo assicurare una. pace durevole. Il disarmo sarà più che altro una mistura dì prudenza per evitare che coloro che sonò dominati da spirito di dominio siano spinti facilmente! a criminose provocazioni. Non crede che ab*' biano eccessiva importanza le linee è i èon» finì strategici. La nostra meràtìgUasa resi* stenza sul Piave sta a dimostrarle;; ma peroi importa, prima di possedere tali linee strategiche, possedere integra ed intera la casa* Sulle rivendicazioni non imperialistiche ma legittime non è possibile fare rinunzie éd il farle, mentre la guerra dura, sarebbe un delitto. L'Italia, per le sue tradizioni, non può* che assecondare le aspirazioni delle nazionalità oppresse che vivono sotto il giogo austriaco. L'Austria-Ungheria non potrà uscirà dalla presente guerra" nelle stessa Condizioni in cui si trovava prima del luglio 1914. Passando a parlare della insistenza del Paese, afferma che occorro date al popolo) ed all'esercito la sensazione che dopo la fjuer» ra sarà applicata una larga legislazione sociale, che terrà conto delle aspirazioni popolari e delle classi lavoratrici. Loda il provvedimento adottato dal ministro del Tesoro ai favore dei soldati, ma vorrebbe che tale provvedimento fosse integrato con altre forme e< conomiche di rimunerazione. Raccomanda che anche per ■sii uffloiali. che sonò il fior flora della media borghesia e che tante orove ot eroismo hanno dato, il Governò emani provvedimenti che tutelino il loro avvenire. Altro mezzo per garantire la resistenza è. secondo l'oratore, l'assicurare non solò glj approvi' gionumentii. ma garantire con fermezza una regolare distribuzione. -Còsi è tempo che il Governo provveda perchè tutti i cittadini eia* no uguali di fronte al tributò di sangue cha la salvezza della Patria esige (Approvazioni), Mi consenta l'on. Orlando di dissentirà dal concetto della fatalità ineluttabile che a-i vrebbe dovuto generare il rovescio da noi sofferto. Caporer.o è un insieme di debolezze, colpevoli o colpose! ORLANDO: — Sono d'accordo con lei! CIRIANI: — Se si fosse lasciata meno licenza, certa propaganda noni si sarebbe fatta. E' più deplorevole - il contegno di quelli che della guerra e delle sua1 cause furono e sono oppositori, ehe l'atfeg» giamento dei socialisti deplorevole ma spie* gabile. Contro codesti oppositori la politicai dell'on. Orlando deve essere decisa. Non persecuzioni, ma una aperta difesa della guerra» e della resistenza. Noi, profughi, non vogliamo un nuovo '66 per quanto riveduto e corretto (Applausi). Non ci può essere che unal sola libertà, quella di agire in favore della guerra. All'on. Orlando domandiamo cha faccia la guerra sul serio. Questo attende lai patria in armi non domata ma riiìnovellata di nuovi e seri propositil (Applausi a destra: rumori dei socialisti. Molti depurati del Fasciò si congratulano Coll'eretore). Sull'inchièsta militare. 11 ministro Berenini presenta un disegna di legge e l'on. Riccio una relazione. L'on. COLAJANNI domanda al presidente del Consiglio se creda di rispondere ad upa interrogazione già presentata alla Camera riguardo al rovescio di Cnooretto. Egli crede che la Commissione, che è 9tata nominata, non corrisponda allo scopo. L'on, Marcerà vorrebbe) fare appello al regolamento, me si alza, l'on.' ORLANDO; il qnaie dice: — Credo che, pea la sin gravita, l'argomento di cui pària l'oo, •Cola'anui ncn sia materia di Interrogazióntei COLAJANNI : — Allora converto la mia iu»' terrogazione in Interpellanza. ORLANDO: —« Va benissi:::rj. M \RCORA : — Allora ne par* lercmo poi. E cosi alle 18,45 si .toglie la. sedgtjj