Sulla Nota dell'Intesa

Sulla Nota dell'Intesa Sulla Nota dell'Intesa (Servizio speciale della Stampa) Commenti inglesi Mentre il «Times. Londra, 4. notte. ? la « Morning Post < manifestano viva soddisfazione per le deliberazioni di Versailles, le quali del resto uon potevano riuscire diverse no essere diversamente proclamate, il liberale « Daily News » le sottopone a varie critiche. Questi sono i due poli-opposti della massa dei commenti odierni. Resta, da aggiungere die il « Daily Chronicle » approva esso pure le decisioni prese, le quali gli sembravano inevitabili dopo il discorso di Hertling. Eccovi i diversi punti di vista: «Il «Times» e. sicuro che il comunicato ufficiale sulla conferenza dissiperà quella che ad esso sembra una « nebulosa, di pace formatasi durante l'inverno e artificialmente acldensata ». Il giornale trova nel documento una nota di virilità che gli piace. L'unanimità ideale e pratica confermata, alla conferenza è di ottimo augurio — soggiunge esso. — e la dichiarazione ohe ne consegue verrà salutata con calda approvazione in Inghilterra e agli Stati Uniti non meno che in Dalia; in Belgio, in Romania e nella. Serbia. La piena coordinazione degli scopi e degli sforzi degli alleati porterà al successo militare e al grande trionfo inorale. Naturalmente il «Times» accenna particolarmente alla posizione italiana nei riguardi dell'Adriatico. .Secondo lui la dichiarazione di Versailles rafforzerà e incoraggerà il movimento revisionista in Italia, il quale gli sta tanto a cuore: «Orlando — termina il «Times», — sarà ora in grado di parlare in modo da rimuovere ogni traccia 'li apprensione dalle menti italiane e noi confidiamo che, nonostante le critiche mosse a qualche aspetto della diplomazia italiana in passato, Sonnino potrà pienamente appoggiare il presidente del Consiglio». La «Morning Post » è lieta ohe la conferenza abbia serrata la convinzione che la sola via ohe mena alla pace è quella di proseguire energicamente la guerra, sino alla vittòria, smettendo ogni pensiero di pace, e si augura ohe, t. corollario di tale conclusione i Governi al leati facciano gli sforzi ed esigano i sacri liei indispensabili. Il «Daily News» ritiene che il comunicato ufficiale « singolarmente adorno di retorica nella perorazione, verrà ricevuto con una soddisfazione molto temperata ». Ciò che più disappunta il giornale è quella che esso chiama l'assenza di ogni nota costruttiva. Il divario tra il discorso di Hertling ed il discorso di Czernin è sfato trascurato ed ogni espressione, nonché di alleanza, di simpatia verso la Russia, che pure ha spinto la diplomazia tedesca a. smascherarsi, è irreperibile nel documento. Questo poi adotta la veduta ohe soltanto colla pressione dello sfoi zo militare si può ottenere un mutamento di animo in Germania, mentre il « Daily News erode che diverso sia il parere espresso da Wilson e prevalente, fra la democrazia bri tannica. Da ultimo il giornale si lagna che la conferenza abbia ignorato Ih domanda inoltra ta dalla deinnerazK per una esplicita dlchia razione collettiva degli scopi di guerra degli alleati. E dopo altre osservazioni, il « Daily News» conclude die lo correnti popolari potrebbero riporre la speranza di travolgere la casta militare tedesca in altri mezzi che non nella spada. Da parecchi organi viene posto in risalto l'accenno che il comunicato fa alla estensione delle funzioni cl<>l Consiglio militare di A'ersailles. Si chiedono dilucidazioni al riguardo e si spera ohe lo darà I.lovd George in un discorso che egli terrà probabilmente domani ai Comuni. Il • Daily Chronicle ». mettendo in mn>ii innanzi, crede die vada esclusa la nomina di un generalissimo unico, perchè sarebbe oomplicatrice e perniciosa considerando la. natura, democratica degli Stati alleati. Il redattore parlamentare del « Times ■ riferisce che. secondo i rappresentanti inglesi alla conferenza, questa può dirsi la nifi riuscita fra tutte quelle sinora tenute. M. P. Commenti francesi Parigi, 4, sera. Il Temps, a proposito della comune Nota ufficiale riassumente i lavori del convegno interalleato di Versailles, scrive che si può esprimere con una sola frase: <■. fare fronte all'implacabile volontà di guerra che il nemico manifesta ». La volontà lo scrittore dell'articolo la trova sovratutto nel discorso di Hertling, che, rispondendo a quello di Lloyd George od al messaggio di Wilson, rifiuta tutto, ed in quello di Czernin, affermante una solidarietà assoluta fra Vienna e Berlino. A queste manifestazioni debbono aggiungersi i loschi e sterili negoziati intrapresi dal Governo giovane turco, sotto il patronato della Germania, con gli ucraini di Kicw, e la dichiarazione del capo del Governo bulgaro, il quale esige una volta, di più lo smembramento dei paesi vicini avendo cura di lasciar capire che. la Germania gli promise soddisfazione. Se. a questo si «S- giungono il linguaggio quotidiano dei giornali autorizzati ad esprimere le intenzioni dell'Alto Comando e de: circoli pangermanisti, le ro-centissime dichiarazioni di Tirpitz, che, rossi-curando pubblicamente i suoi amici dopo un colloquio con il Cancelliere, disse in una e.ir- colare che. « le garanzie vitali saranno otte-mite », e l'adesione di altri partiti ai progetti del partito militare, si può affermare olio il Governo imperiale, d'accordo con lo Stato Maggiore e con i pangermanisti, continua la guerra per conservare il Belgio, umiliare la Francia od avvelenare la pace. „ ni fronte a queste implacabili e tragiche realtà. — con- elude il Temps - a che servirebbe il discov- rere sugli scopi di guerra degli alleati? Il loro scopo e il nemico stesso che lo impone loro oggi, come nell'agosto del 1914. Consiste ile! vincere per non perire». sulto falsariga dei commenti de ieri sera alla Nota comune de quotidiani di stamattina sviluppano i loro. La guerra continuerà per colpa dolla Gor- lei Tennis di '•ti alleati i r„,n,ì i 'i.m, mania. Continuerà con un'unità di azione svi luppata al massimo grado. Non è da stupire se tutti non siano contenti, il redattore diplomatico dell'Ee/io ile Paris scrive: « Appare evidente oggi che, sotto una forma precisa un organo internazionale di esecuzione e stato instaurato. Noi auguriamo dio intorno a que- sto vengano ad ordinarsi gradualmente luttole forze dirigenti dei vari eserciti. I Governi alleati venivano pel passato ai convegni nui-niti di piani discordanti, proparali da Stati Maggiori lontani tra di loro. Ora hanno visto quello dio la rapidità e l'unanimità dello loro decisioni possono fruttare. Ma non debbono illudersi di avere compiuto la loro riforma, Le varie organizzazioni militari sussistono ancora, coi loro particolarismi, coi loro personali e le loro abitudini di tra anni di guerra. Sia che si tratti di concezione, sia che si tratti di esecuzione, molti ostacoli dovranno essere sormontati prima che l'ordino nuovo regni davvero La stessa perspicacia nel leggero tra le righe del comunicato mostra il Petit Journal. » Quantunque l'esposizione ufficiale non precisi i provvedimenti adottati, e permesso pensare che sono tali da soddisfare il voto dell'opinione pubblica, la quale chiedeva che si realizzasse almeno nei fatti l'unità della direziono politica e il Comando militato per quanto i teatri differenti della guerra lo permettono ». Ecco intanto die le sembianze del generalo Foeh tornano, come nel primo giorno delle riunioni a Versailles, a vagare sulle colonne dei giornali. « L'ammirevole agitatore di masse, il magnifico manovratore, vincitore degli stagni di Saint Gond, dell'Yser e della Somme, ha dovuto essere profondamente commosso per le parole di elogio che ebbero per lui Lloyd George, l'onorevole Orlando e il generalo Bliss, rappresentante degli Stati Uniti. Fu uno dei mimiti più commoventi del convegno di Versailles. Dopo aver ricordato come i tedeschi abbiano concentrato innanzi al fronte occidentale 172 o 173 Divisioni (concentrazione ohe rivela «l'intenzione del partito militarista tedesco di assicurare ai pangermanisti con un successo decisivo tra il maro del Nord o l'alta Alsazia la pace cui anelano »), Marcello Hutin giura che ora. dopo i! convegno di Versailles, si avrà l'impressione che tutti gli alleati procedano lutti con un impulso unico e in questo senso •< inglesi, americani, italiani e francesi hanno lavorato a porsi di accordo ». Il comunicato parla di provvedimenti pratici. Il Malin, il Peli! Parisien e il Journal concordano nel dichiararli di natura prevalentemente militavo. F. si capisco- Il pensiero costante di Clemencoau fu che il lato militalo del problema della guerra deve prevalere su tutti gli altri. Il linguaggio del suo organo, ì'Homine Libre seivo. a ricordarlo oggi. Il terreno diplomatico sul uuale Hertling e Czernin avrebbero voluto trascinare oli alleati, non e fatto per assidiate all'Intesa nessun successo di sostanza: battersi occorre. Nessun cittadino dell'Intesa lo desiderava nel luglio 1!>14. Nos suno di essi lo desidererebbe ancora oggi se una pace giusta o cimatura, o non già la pace tedesca, potesse essere altrimenti ottenuta. Ma oggi, come nel 1014. il militarismo tedesco ci costringe a non occuparci di altro. Sino a quando H militarismo tedesco per una via o per l'altra, o con l'azione dei suo stesso popolo o per virtù nostra non sarà umiliato, non vi è aitra alternativi! per gli Alleati ohe la continuazione della lotta »• Tali erano le premesso, innanzi allo quali i delegati militari di Versailles si trovarono all'inizio della loro discussione o tali restarono alla line dei loro colloqui. Basandosi su di esse, hanno condotto i loro lavori. Intensificando la lotta, rendendola più efficace con un maggiore spirito metodico, con più armonica unione, con maggiore unità sovratutto. hanno potuto separarsi persuasi di avere messo in azione i soli mezzi capaci di abbreviare la prova. 0. R. Commenti romani Roma. 4, notte. 11 Giornale d'Italia cosi giudica le dichiarazioni dell'Intasa : « La dichiarazione è. un documento ili fermezza, di serenità o di forza ed è una degna risposta al linguaggio tracotante di Hertling e alle argomentazioni insidiose di Czernin. Siamo lieti elio ì nostri ministri abbiano fatto trionfare il loro punto di vista che per "appunto si basava, su questi due capisaldi: Lo assoluta inopportunità fare innanzi alia proclamata intransigenza nemica del virtuosismo diplomatico col untare una ulteriore precisazione dei fini di guerra, la quailo in ogni caso avrebbe fatto il gioco del nemico: 2.0 assoluta necessità di renderò veramente, unico il fronte, non tanto militare, ma anche politico ed econòmico dal opi Kmendo al Mare del Nord all'Adriatico nemico una inc.-olla.bilo resistenza di eserciti,! di popoli e di finalità. Il nostro Governo è rimasto nella linea diritta, ha agito con prontezza e avvedutezza, ha tonino termo ai capisaldi essenziali della politica italiana od ha periamo utilmente seivito il Paese o nello stesso tempo la causa comune dogli alleali. La dichiarazione di Versailles sogna una nuova fa.se ohe sarà con ogni probabilità la risolutiva ». La «Tribuna •, commentando il comunicato idi Versailles, lo giudica soddisfacente sotto | ;j rmntó ,ij Vjg,;., 0 conclude il commento scrivendo- • Escludendo la opportunità di | ;,na diCliiaray.ioue unico non ó che gli allotti j ar,biano saltato l'argomento, l/accordo è reale ja„cjie \n questo punto. In luogo di una dl1 dilatazione collettiva hanno avuto cura col co I,nimicato di richiamarsi oo!ln!t:vauieiite e soli-,, :dalmonio nllo condizioni moderate n miniate da| hi tutti i Govèrni allenii. Le condizioni gin poste smsi« zpsvdlotrdi ccdpGspalzcCsqdi srdapmmoatstfsgdvnlltpasamsrmnccrppcbbvpqdnelcsnmltngeni's' oPpsesPgasvdsddTcivatamFliCod espresse da ciascuno, collezionalo e vagliato a A'ersailles. hanno avuto dunque integralmente una conferma solidale e In qualifica di moderato, e ciò dissipa definitivamente anche lo recenti discussioni che pareva avessero sollevalo qualche nube nell'Orizzonte unico che circonda l'unificato campo; di battaglia intera loato ». Il «Corriere d'Italia cosi tonnina I, proprio-commento: « Ln dichiarazione di Ver ! sailles e lontana d»ll essere iti nianifesiazione ilei proposito di oontiniiure la guerra ad ol |;ranza. Esso rappresenta invece la logica conIian/.a. r.ssa nipi'ioeniii iint-cu 1,1 in;;n ,i uuii- '''inazione dell'ottegglaiitpnto preso dallo Po lenze alleato in questi ultimi tempi, atìeggia iiiionlo che guarda alla pace ma una pace che sia basata sul principio ili garantire l'avvenire. Gli ùltimi discorsi ' di Vionmi e di Berlino hanno dniostraio ehe qualche passo gli imperi centrali hanno compiuto verso il riconoscimento di quelli che. debbono essere gli scopi della pace. Ma non si tratta, corno già rilevammo, che di un primo passo. Gli alleati aspett„no die il movimento di resipiscènza oontiiinì e nell'atteso, affilano lo armi. Questo | n "risultato della conferenza di Versailles. Ve drenio quale sarà di fronte ad ossa il conte\tiiio del nemico». l/« Epoca » scrive: «La fine delia guerra 0 ostacolata di: ohi la ha eotuin data, ma gli ostacoli vanno indebolendosi: e quindi dalla perseverante tenacia nelle sof fereuze e dalla coscienza che sui campi di guerra si combatte per uccidere la guerra Ideve generarsi lo sforzo supremo». ttIplnsmfddvpdsnfvdcà(pfsdapfp

Persone citate: Dalia, Lloyd George, Marcello Hutin, Petit, Sonnino