Adunanza finale del Convegno di Milano

Adunanza finale del Convegno di Milano Adunanza finale del Convegno di Milano ., MJIMno, ,i, sera. [SlamailB .si sono riuniti per la telila volta iniseduta i parlamentavi del Fascio ed 1 rappi-è- sententi delle AssoctezioiKt patiiotticho «Wflano e dell Alia. Italia. T^a seduta è aperta dal prof. Ferrari, il quale annun/Ja che. dato, la rish-ettezza del tempo o l'importanza degli or-!«omenti da trattare, alcuni punti del program- ma fissato precedentemente debbono ossero ri-'mandati allo, prossimi» riunione dei parla-imoti tari del Fascio coi rappresentatili -ie!!.>!\ssociazioiil patriottiche italiane. Pepuc ntni breve discussione; quindi ha la parola il rèlatore prof. Porro, sui Comitati di mobilila- j zioivo. Egli critica. Iti formazione non omogenea dei Comitati stessi, dove dice, ej iro-i vano spesso ole-menti di ella autorità tecnicasottoposti a capi dt scarsa autorità. Esistono Comitati che funzionano bene e Comitati cito funzionano male. 'L'oratore cita, casi di po.:;1 disciplina o di troppa indulgenza, e cliljdell'nllontoiKimeiito de.Tli elementi dlsfoiti*ti del ••Comitati, Libero Tancredi parlo a. nome dc-'l'i •opeiai che si sono battuti e reclama che sia fatto un posici adepiiato agli operai e ai mu- Militi. Dopo alcune osservazioni dell'ori. Ettore Cic-|cotti, il senatore Pullè. propone l'approvazione ldel seguente ordine del giorno, che. viene vo- tato per acclamazione: D Congresso, nel mo- mento solenne in cui l'esercito italiano dà prova in battaglia delle inesauste energie della INazione e della sua indomita volontà di Viti- cere, riafferma integralmente i fini per i miàlt l'Italia scese in guerra a difesa dello propria1esistenza e della libertà mondiale, ricordando: il.o che la questiono austriaca è d'importanza internazionale non meno clic il pericolo if-jdesco por l'avvenire della penisola balcanica e del Mediterraneo orientale: 2,o che por il consegulineiiio di quel fine, e condizione in-1dispensabile Io smembramento doll'Àusirió- jUngheria, d'accordo coi popoli danubiani balcanici, che solo da tale smembramento pos-, sono avere assicurala la liberta avvenire :.. |ha manifestazione di azui alla ^pala. colla quale si chiuso il Convegno, è la prima di | una serie di manifestazioni simili che sa-: ranno indette nelle varie città italiano, come oggi ha affermato l'ori, (ilrardini. Il leati-o della Scala ora affollatissimo. Avvennero duepiccoli incidenti di cui uno di carattere politico, variamente commentati. Il primo si è svolto in platea. .i»i è sentito gridare ; «Fuori la spia!" e si è visto un signore alzarsi ed uscire. L'altro si è svolto sul palco. L'n membro del Comitato organizzatore La scorto Von. Bonacossa e gli si è avvicinato e gli ila detto: ' Ella non »• invitata! Favorisca uscire!». L'on. Bonacossa ha. tentalo di replicare, ma è intervenuto Fon. Pirolini a sostenere il membro del Comitato e Top. Bonacossa ha dovuto uscire. .Prende per primo la parola l'on. Riccardo Luzzatto, che presiede, o saluta i rappresentanti delle nazioni alleate, spiegando i motivi del convegno. Il prof. De Marchi per le associazioni milanesi porse il saluto ai parlamentari ed alle ellre rappresentanze presenti. Parla poi il sene-i tore Sci a loia che riafferma, la, tenace, volontà I del paese di ottenere, la vittoria, vittoria otrgi rinsaldata dagli accordi presi in questi giorni a Parigi dai rappresentanti dagli alleati. L'on. Cirardini, accolto con entusiastica acclamazione, dopo avere salutato Milano, invoca una pace di vittoria, una pace vera e giusta ed invoca per questo una concordia nazionale che non sia fatta di transazioni. Conclude riaffermando la sua fede nella vittoria. L'on. Girardi ni e applauditissimo. Prende quindi la. parola a nome del Governo l'on. Eugenio Chiesa, il quale, dopo avere detto che l'Italia non ha miro imperialistiche ma vuole riaffermato il principio di nazionalità, conclude che bisogna conlidare negli alleati come gli alleati debbono confidare in noi. L'on. La Guardia, deputato ni Coneresso dejrli 'Stati l'riitl. spiega le ragioni ideali per rui gli Siati Uniti sono entrati in guerra. Dice che la vittoria è prossima ed afferma che l'Austria ò moribonda. Termina inneggiando alla vittoria desìi alleati. Prende per ultimo la parola Von. Pitacco, deputato di Trieste. Dice che Trieste, con tenacia fedele, ha sempre tempralo l'animo alla lotta più a.spra. per la custodia del suo prezioso patrimonio, il retaR-tiio della linarna, della stirpe e della coscienza italiana. Dopo brevi parole, di Labaccek in rappresentanza dei boemi, la cerimonia si chiudo al suono di inni patriottici. La folla ha Tàtio all'uscita dei parlamentari una calorosa dimostrazione.

Persone citate: Bonacossa, De Marchi, Eugenio Chiesa, Girardi, La Guardia, Porro, Pullè, Riccardo Luzzatto

Luoghi citati: Austria, Italia, Milano, Parigi, Trieste